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#89472 - 12/23/08 09:41 AM Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo


Mi piacerebbe fare una specie di discussione di cio’ che ci trasmette questo libro. Ho cominciato a leggerlo, nel tempo che trascorro giornalmente in treno (tanto) ed anche se per ora ne ho letto poche pagine sono gia’ "immersa" nel Sahara. E’ un bel libro, che ti parla in modo semplice (come a me piace) ma che ti fa vivere attimo per attimo, in prima persona cio’ che accade.
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

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#89475 - 12/23/08 04:16 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: Mitsuko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
anche io lo sto leggendo, al momento non si presenta bene.
Non mi è piaciuto affatto il paragrafo riguardo all'Assekrem, il "verdetto" che l'autore e il frate fanno sulle persone che si recano all'eremo algerino. Praticamente vengono additati di superficiliatà, materialsti la maggior parte dei viaggiatori che si recano in quel luogo che non riconoscono la "sacralità" del luogo, dell'evento "padre focauld"..oppure che si vergognano della loro religione...come se il laicismo ha preso il sopravvento sul cattolicesimo.
Ma mi pare una affermazione piuttosto presuntuosa ritenersi dalla parte del giusto per principio...soprattutto in un mondo dove nessuna religione è una scienza "certa" ma un atto di fede!!
mettersi a giudicare i passanti dell'eremo solo perchè probabilmente non hanno assistito alla sua messa!!
inviterei l'autore ad andare adesso all'eremo e vedere il frate polacco poco più trennenne che vi dimora....che spia le persone con il binocolo, che tra le righe delle sue parole intuisci come sia scappato dalla vita moderna e dal consumismo...perchè se fai l'eremita e ti imboschi dove praticamente non c'è tentazione e non c'è nulla..difficilmente ti piegarai al consumismo.
ma se gli chiedi notizie al riguardo del suo ordine..ti invita a visionare internet su qualunque motore di ricerca trovarai la rispota!!
Mi pare piuttosto riduttivo che dei viaggiatori pongano un limite dettato dalle "diverse" religioni..mhh, spero migliori con la lettura.
_________________________
Saluti Marco

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#89523 - 12/27/08 06:55 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: marko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
la lettura prosegue. Devo dire che migliora di pagina in pagina, e seppur il primo mio giudizio è stato severo...troppo severo ed affrettato, continuando nella lettura si intuisce cosa voleva dire in quel primo capitolo.
Ora mi trovo concorde con la filosofia dell'autore sul suo viaggio

"E poi ha mai avuto senso sussurrare sottovoce una poesia a chi parla un'altra lingua?"
ed ancora

"Il percorrere queste terre è il concetto alla base del nostro modo di viaggiare, e forse di vivere, se la vita di fatto è assimilabile ad un viaggio"

"Ognuno viaggia a modo suo, ed il viaggio per me non è solo arrivare a una tappa prefissata, è anche, soprattutto, vivere la fase intermedia tra la partenza e l'arrivo. Con tutte le opportunità che possono nascere"

mi sta facendo ricordare con piacere l'Algeria, prima del tempo delle piste interdette, delle guide e limitazioni varie, che per fortuna mia e di chi era come me, ho avuto la fortuna di assaporare

Ps mi piacerebbe che l'autore intervenisse visto che lo ha fatto in altro 3th, avremo sicuramente qualcosa da domandargli
_________________________
Saluti Marco

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#89588 - 01/07/09 11:07 AM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: marko]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona

Sto finendo il libro. Cio' che finora ho letto mi ha portato molte emozioni e mi ha fatto rivivere molti momenti trascorsi a Beni Abbes..in Sahara. Come dice Marko mi piacerebbe che intervenisse Emilio B. Avrei qualcosa da domandargli pure io.
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Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

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#89646 - 01/09/09 07:32 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Eccomi qua! Vi confesso che ero ansioso di conoscere le Vs. sensazioni in merito. E' troppo facile "stupire" (stavolta lo scrivo in italiano così nessuno mi corregge, he, he, he)chi non è mai stato in luoghi (intendo anche situazioni) simili.
Non ero intervenuto prima perchè avevo perso di vista la collocazione della corrispondenza sull'argomento, altrimenti avrei reagito alle "affrettate" asserzioni di Marko. A proposito Marko, su una cosa hai ragione ma non poso farci nulla, se anche Tu hai vissuto l'Algeria in quegli anni purtroppo ( o meglio per fortuna?) Ti porterai dietro quella che può apparire spocchia ma non lo è, è invece il senso di esser stati dei privilegiati - rileggiti l'Enrico V,...noi fortunati, noi pochi, noi schiera di fratelli...- per aver vissuto situazioni tanto intense ed in completa libertà ed - esagero - anarchia.
A presto ragazzi.
Tosco.

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#89647 - 01/09/09 07:38 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: marko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
E poi, Marko, se Ti è piaciuta quella frase sul nonsense di sussurrare una poesia ad un sordo anche Tu non ci vai mica leggerino eh? A parte gli scherzi, passatemi qualche frivolezza o qualche eccesso, è il primo libro e devo confessare che lo ho anche purgato parecchio. Nella prima stesura c'era uno schiaffo al lettore una pagina si ed una no, in pratica il Sahara ed il resto del mondo li avevo creati io.
Ed in effetti il "mio" Sahara ed il "mio" resto del mondo li ho davvero creati io.
E Tu no?
A presto, Tosco.

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#89649 - 01/09/09 10:41 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: 201030]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
hai detto bene Tosco, giudizio affrettato, infatti ho corretto subito il mio giudizio pubblico sul tuo "sahara" ed ho visto che spesso coincide con il mio "sahara", anche se con l'evoluzione dei tempi ci sta facendo cambiare il modo di viaggiare...

Bhe io sono molto più giovane di te, e di conseguenza con meno esperienza, purtroppo ho vissuto l'Algeria in completa libertà, da privilegiati una sola volta, poi un'altra volta di recente, ma ho ben compreso la differenza...
sono stato solo due volte all'eremo, la prima volta incontrai una coppia di frati molto anziani, dediti alla loro scelta di vita, che pur non condividendola era d'obbligo rispettarla solo per l'ospitalità e per la dedizione che traspariva in loro. Poi questa estate, dove ormai vi dimora un solo frate appunto, poco più trentenne....che ti fa perdere la poesia, fuoriluogo ...che ti scarica addosso la sua tensione di "scelta di vita"...certo sono uomini anche loro, e che da sta gente di aspetti sempre molto. non mi sono piaciute le affermazioni del frate riportate nel tuo libro perchè le trovo ingiuste e presuntuose, anche loro affrettate, ma sono solo punti di vista e forse il frate non aveva ben compreso il perchè la gente va sull'Assekrem, e comunque i motivi dell'ascesa possono essere molteplici.
Poi sai non mi piacciono le persone che pensano di essere della parte del giusto a prescindere.

La frase del nonsense di sussurare una poesia è fantastica, e racchiude in se tutto! perchè è lunga, ma ci starebbe bene come titolo.
due domande: come mai hai scelto dei compagni di viaggio che non centrano nulla con il tuo modo di vivere il viaggio? è stata solo casualità, non mi riferisco al tuo compagno di mille avventure, ma della coppia che appunto non capiva la "poesia" .
Poi forse l'altra domanda è un filo personale e mi puoi mandare anche al diavolo...non ti sentivi "stretto" nell'organizzare i viaggi a pagamento nel deserto? capisco la differenza rispetto ai grandi tur operetor, ma era il tuo viaggio, perchè dividerlo, perdipiù con estranei che possono essere sensibili o meno al "tuo sahara" ? rischiare di compromettere il proprio piacere ed appagamento di quell'egoismo che fa si che il viaggio sia nostro. Capisco l'amico, anzi in quei luoghi si sviluppa l'aspetto sociale, umano, con il proprio compagno di viaggio, ma facendolo per lavoro, ti fa salire di quel gradino in su che ti addossa anche la responsabilità e la preoccupazione che può darti ogni lavoro.
Non so se mi sono spiegato; ma io viaggio per hobby, qualora dovessi farlo per lavoro non è più un hobby.
Fermo restando che rispetto chi lo fa per lavoro, la scelta è sua; ma da quello che traspare di te nel tuo libro, mi pare una costrizione alla tua libertà di viaggiatore

cmq il libro l'ho finito, l'ho consigliato pure ad amici.
Presto lo rileggerò, faccio cosi con i libri che mi sono piaciuti per fermarli bene nella testa.
Poi aspetto il tuo prossimo taccuino di viaggio, perchè non ci credo che non hai più niente da raccontare
_________________________
Saluti Marco

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#89663 - 01/10/09 01:41 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: marko]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Certo che c'è un seguito, è da tanto tempo che è nel cassetto, alcune sono altre "pagine" di quell'Africa del golfo e c'è sempre tanto deserto...ci sono anche riflessioni più recenti, vedrai non è male (presuntuoso...)
Per le altre considerazioni su alcune cose concordo tipo i compagni di viaggio sbagliati ma d'altra parte chi non sbaglia? forse solo chi non vive. A parte le frasi d'effetto nello specifico l'amico con la fidanzata "pissera" era un compagno di università che avrei voluto far spellegrire (in toscana diciamo così per significre lo svegliare, darsi una mossa)un pò con un viaggio diverso. Non tutte le ciambelle riescono col buco!
Il discorso del viaggio come lavoro non devi leggerlo in questo modo così rigido. Non ho dedicato molto spazio alla cosa perchè in quello specifico episodio - tra l'altro - i compagni furono davvero magnifici, per l'appunto ne parlo più diffusamente in un altro racconto della seconda raccolta. Comunque il senso della mia scelta, peraltro limitata nel tempo, nasceva dal desiderio, dal bisogno di uscire dal ruolo di turista. Entrare in qualche modo nella logica locale. E guarda che funziona. Pro e contro, ovviamente, ti capitano vagonate di stronzi che ti mettono sotto esame in ogni momento e non danno mai retta e combinano i peggiori casini, su questo non c'è dubbio, però li inquadri prima, ed allora eviti. No la questione credimi è più sottile è proprio come ti leggono, ti interpretano loro, laggiù, che cambia il rapporto. Ricordo nel 2001 in Libia quando battibeccavo per i visti sul percorso dell'Akacua e Takarkori che il mio accompagnatore Yahia (forse l'hai conosciuto) sogghignava compiaciuto mentre mi vedeva discutere ad Al Awaynat col funzionario (col tampon in mano...)che mi voleva far passare Takarkori in salita ed io insistevo sulla mia posizione...gli esami non finiscono mai, ma quando ti apparenti, quando parli la stessa lingua, quando non ti fai prendere palesemente per il culo, è allora che nasce il rispetto e qualcosa di diverso.
Fuori discussione che il lavoro ti porta comunque beghe, ma la cosa per me era diversa, ripensa alle foto rubate piuttosto che comprate, credo la copertina del secondo libro sarà proprio una di queste.
Le affermazioni sul colle non devi leggerle come categoriche, le definirei piuttosto malinconiche, ne ho parlato a lungo anche con un laico arabo il prof. Habouss che ha introdotto il libro alla presentazione di novembre a Livorno, pur da laico ha introdotto ulteriori elementi di riflessione sull'argomento.
E poi se non lasci sedimentare cosa Ti ha insegnato il sahara?
A presto, Tosco.

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#89666 - 01/10/09 03:24 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: 201030]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
bene, non vedo di leggere il prossimo libro...
e com'è oggi il tuo rapporto con l'Africa, con il sahara?
_________________________
Saluti Marco

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#90089 - 01/24/09 03:19 PM Re: Emilio Borelli: La notte al Sahara e’ cielo [Re: marko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Marco, non ero sparito di nuovo, nè tantomeno mi sono improvvisamente rannicchiato su me stesso, come avrai visto ho avuto anche qualche corrispondenza con Mitsuko.
E' che la Tua domanda richiederebbe una risposta molto articolata. Forse sarebbe obiettivamente più divertente intorno ad un fuoco vero.
Il mio rapporto con l'Africa, col Sahara è in questo momento direi sublimato nelle cose che sto scrivendo, nei rapporti che intrattengo con intellettuali madrelingua con cui sono entrato in contatto di recente.
Mi spiego: per il lavoro e gli impegni che mi si sono concatenati non ho l'animo sgombro per poter mollare e partire.D'altra parte avevo da anni e anni in progetto questo e questi libri e quindi visto che il tempo passa e mi sentivo - rileggiti la corrispondenza con Mitsuko - più che motivato responsabilizzato a far "leggere" in una chiave diversa da quella banale i rapporti tra genti e culture ed etnie, mi sono buttato in queste storie. Conoscendo, buon ultimo, il prof.Habouss ch'è un berbero marocchino che vive da 20 anni in Italia ho iniziato una serie di riflessioni che forse si svilupperanno in incontri al circolo Averroè di Rome e gabole varie. Niente di nomenklatura, tutta roba trasversale. Ho scritto un paio di saggi un pochino delicati - uno è una diversa chiave di lettura delle "vignette" danesi - per cui mi sto parecchio muovendo. Ho in mente un progetto per l'anno prossimo per un aggancio tunisia-marocco-italia sotto un profilo diciamo così di realtà artigianali ma in una logica di reciprocità, non le solite menate a senso unico...
In realtà da un momento all'altro lo so mi scoppierà la testa e all'improvviso, da solo o in compagnia, macchina pronta o no chi se ne frega, prendo e parto. Tanto a casa lo sanno come va a finire.
Un abbraccio E. Tosco.

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