In Italia la realizzazione del progetto libico del GMMR continua a destare spesso sorpresa a quanti ne vengono a conoscenza, non corrisponde però al vero il ritenere che l’esistenza di questa mega opera idrica sia ignorata in Europa prova ne è che è stata appena divulgata la notizia della sua avvenuta registrazione nel libro dei “Guinness World Records 2008 “ come la più imponente opera d’irrigazione del mondo. Da noi , evidentemente questa notizia non ha incontrato o “ meritato” il suo giusto spazio, probabilmente perché ritenuta di poco conto.
Questo disinteresse dei nostri media sul GMMR trova da noi una sua pregressa origine già nel 1984 con lo scarso risalto dato all’epoca dell’inizio dei lavori con i primi scavi in pieno deserto a Kufra , progetto che venne anzi “ presentato “ quasi come una ennesima faraonica “ boutade “ del Colonnello suffragata da non pochi articoli dove veniva esclusa addirittura la possibilità che lo stesso sarebbe stato portato a termine.
Eppure il volume commissionato dal governo libico per far conoscere ai media e alla stampa mondiale il perché di un ‘opera quale il GMMR , progetto che trova i suoi albori nel 1953 assieme alla scoperta del petrolio , e “nata” da una idea del Colonnello osservando le cisterne romane del Djebel Nefusa , e che conteneva ogni sorta di dati e gli utilizzi previsti dalla realizzazione di quest’opera , fu edito nel 1987 da un editore italiano .
Un testo ovviamente a carattere promozionale, inserito nel conteso di altre concomitanti azioni divulgative varate dal governo libico , ma che alla sola lettura della imponente bibliografia allegata lasciava già intuire che “forse” le cose non erano poi così campate in aria e che ,se non altro aveva il pregio di essere disponibile gratuitamente per chiunque , allora, voleva documentarsi o documentare il GMMR.
Quando nel settembre 1991 fu inaugurata la prima delle tre principali fasi progettuali , e quando le prime nostre imprese e fornitori iniziavano a subissare di richieste chi di dovere in Libia e in Italia per capire dove e come potevano entrare in gioco per poter partecipare all’esecuzione del progetto finora ritenuto o giudicato come irrealizzabile , i nostri media rimanevano assorbiti dalle notizie di allora , l’embargo in atto ,i casi Lockerbie e UTA, ecc .
Quando nel settembre 1999 con la realizzazione della seconda fase l’acqua arrivò a Tripoli e la città fu allagata per lo scoppio delle tubature , inadatte a sostenere la nuova pressione , la portata di questo avvenimento fu ancora trascurato nella sua portata e la notizia rimase per lo più concentrata sul disaggio e gli incidenti subiti dai cittadini, ignorando gli estensori degli articoli che, nonostante qualche crollo e voragini , questi erano più che felici e festeggiavano sguazzando l’arrivo del Nahr Aladim (fiume universale). Forse giova ricordare che fino allora l’acqua degli acquedotti arrivava solo al primo piano e la sera si diventata tutti tecnici nell’inventarsi qualcosa per farla salire ai cassoni superiori. ( ognuno aveva il suo sistema , personalmente ero diventato un esperto con le valvole di non ritorno) .
Oggi, 2008 quando si è prossimi al completamento dell’ultima fase e con una nuova in fase di studio in quanto il GMMR si è rivelato “ faraonico” oltre il previsto per i possibili futuri sviluppi a favore dell’umanità , la domanda da porre ai nostri media sarebbe oggi non tanto quella di conoscere quanto degli oltre 35 bilioni di $ pagati finora dal Colonnello per la sua realizzazione sono finora entrati nella casse delle nostre imprese , neppure quanti quelli finiti nelle casse di imprese britanniche e Usa, fra i maggiori fruitori delle ricche commesse ma, quanto invece hanno speso le nostre imprese e fornitori nel tentativo di aggiudicarsi anche loro qualche parte ?
Questa forse sarebbe un’utile domanda a cui poter rispondere per capire come altri vedono , considerano e agiscono in un paese noto invece alla stragrande maggioranza degli italiani unicamente per i disagi provenienti dai barconi di migranti che partono dalle sue coste , per l’insopportabile costo attributi alla sua principale risorsa che affluisce nelle nostre raffinerie e gasdotti, e per quanto ci riguarda nello specifico del Forum e quali esperti di viaggi nel “suo” deserto, per la parimenti “insopportabile” presenza della guida obbligatoria che vieta a pochi , pochissimi , di fare come se tutti fossero a casa loro e l’osservanza di poche altre regole (peraltro spesso eluse) a difesa di un patrimonio mondiale e di comune utilità come il GMMR.
Una constatazione che dovrebbe indurre “ forse “ a far riflettere sulla nostra ancora strana e confusa conoscenza e approccio alle enormi potenzialità espresse dalla realtà libica sia a livello di informazione economica, culturale, scientifico, che di semplice cognizione o do contestazione senza cognizione della sua valenza proprio per le poplazioni del Sahara libico.
BYBYBYB GFCLY