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#79415 - 09/06/07 11:36 AM
Re: censimento relitti aerei
[Re: ]
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Senior
Registered: 12/12/01
Posts: 4861
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#79448 - 09/07/07 01:50 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: Stefano Laberio]
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Junior Member
Registered: 08/08/05
Posts: 46
Loc: pordenone
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ho visto i msg per uranio impoverito. effettivamente dagli anni 50 agli 80 elementi metallici contenenti u.i. sono stati usati su aerei sia civili che militari. nessun impiego, invece, su aerei caduti nel desrto prima degli anni 50, ossia il Ro1, l'Sm79 o Cant, il B24, DC3 o C47 e anche per i primi aerei del dopoguerra. l'impieho di u.i. sugli aerei, ossia di particelle di questo elemento in materiali metallici si possono trovare su elementi cosiddetti di contrappeso o di rinforzo sulla struttura. un testo che allego (sul quale ho un po' di dubbi, tittavia) conferma questa tesi. ecco perchè qualche volta se ne è parlato in occasione di incidenti aerei. vero è che eventuali inquinamenti da u.i. derivano da esposizioni o inalazioni durante incendi con temperature molto elevate (oltre 800° celsius).
per chi viaggia nel deserto, nessun problema. su relitti più moderni ritengo che l rischio sia pari allo zero vista la loro presenza ad elementi meteo che agiscono suille strutture.
tutto qui.
bye, sandro rinaldini
ps: ma il B24 non è stato portato a tobruk/el-alamein accanto al cimitero di guerra e ancora smontato? noi, invece, i nostri aerei (vedi l'sm79 disperso come il B24 e trovato negli anni sessanta dai tecnici dell'agip) li abbiamo lasciati fra le sabbie a benificio dei cacciatori di souvenir. a quando un censimento e recupero con trasporto al museo dell'aeronautica a vigna di valle (roma) di ciò che resta? perchè non ce ne facciamo carico noi, almeno come proposta al ministero della difesa-aeronautica? dall'afghanistan sono artrivati i restio di 7 ro-7 che erano stati venduti a quel paese negli anni trenta: li hanno trasportati i ns. C-130 e a ciampino sono stati accolti da curiosi e addetti ai lavori e i restauratori di vigna di valle sono già al lavoro.
dal sito "controinformazione":
U.I. Uranio Impoverito
Decine di migliaia di tonnellate di materiale radioattivo sparso per anni su tutta la superficie del pianeta. Uranio nei proiettili, nelle mine e per blindare i carri armati. Uranio come contrappeso nella costruzione di aerei civili e militari, elicotteri, satelliti, navi e barche a vela. Uranio come schermante nelle stanze degli ospedali e nelle apparecchiature diagnostiche. Persino nelle leghe per le otturazioni dei denti e nelle mazze da golf. Nessun freno all'uso delle scorie radioattive, nessuna misura protettiva, nessun controllo. E soprattutto nessuna informazione da parte dei governi e delle strutture preposte, che hanno sorvolato con colpevole leggerezza sulle più elementari norme di tutela della salute dei loro cittadini. Un crimine contro l'umanità. La maggior parte del materiale che leggerete in queste pagine è tratto dal sito dei comitati "Stop all'uranio 238!" (www.stop-u238.i.am), fusi nell'Osservatorio Etico Ambientale (OEA). Il nuovo rischio del nucleare deriva principalmente dai prodotti di scarto della lavorazione, le cosiddette "scorie nucleari", derivanti dal processo di arricchimento dell' uranio per la creazione di combustibile per le centrali e le armi nucleari. Queste scorie sono presenti nella forma di esafluoruro di uranio (UF6) che viene convertito in uranio impoverito (UI) per essere poi utilizzato nei modi più disparati. L'UI è una sostanza radioattiva e tossica che viene chiamata "uranio impoverito" perché è principalmente costituita dall'isotopo U-238 e contiene una piccola percentuale dell'isotopo fissionabile U-235. Anche se la sua radioattività è il 40% in meno dell'uranio fissile, è sempre ben 60 volte più radioattivo del materiale che si trova in natura. Una proprietà caratteristica dell'UI di cui poco si parla è la piroforicità: si tratta della capacità dell'UI di autoincendiarsi a temperatura ambiente in determinate condizioni e di innescare incendi. E anche se non s'incendia perde in un anno lo 0.5 della sua massa. Le emissioni dell'UI sono date principalmente da particelle "alfa" che per certi versi sono più insidiose dei "gamma" dell'uranio 235 perché possono essere respirate e non vengono segnalate dai contatori Geyger. La quantità di UI stoccata attualmente nel mondo è superiore ai 6milioni di tonnellate. Ovvero poco più di un chilogrammo per ogni essere umano. Le cifre ufficiali parlano di 150mila tonnellate in Gran Bretagna, 250mila in Francia, 750mila negli USA e addirittura 5milioni di tonnellate in Russia. Si tratta delle famose scorie nucleari per le quali non si è mai trovata una soluzione di smaltimento. O almeno così si pensava: nella realtà invece si è scoperto che migliaia di tonnellate sono state riciclate in beni destinati a uso commerciale e in questa forma disperse nell'ambiente. I danni provocati dell'UI, o meglio dalle radiazioni da questo emesso, sono di tipo cancerogeno, mutagenico-genotossico. Inoltre, nel caso per esempio che venga bruciato durante un incendio, si formano i diossidi di uranio, i cui effetti sulla popolazione sono evidenti in Irak, dove sono state bruciate 300 tonnellate di uranio (ammesse ufficialmente), leucemie, tumori, malformazioni genetiche, e non solo sulla popolazione locale. Durante la Guerra del Golfo del 1991, fra aerei e carri armati inglesi e americani, sono state sparate qualcosa come 340 tonnellate di UI, si tratta, tanto per usare un termine di paragone, di una quantità cento volte maggioredi quella rilasciata durante l'incidente di Cernobyl (dove la vita media è passata da 67 anni a 42). L'UI, venduto a 17 paesi del mondo e fornito gratuitamente ai produttori di armi, viene usato per costruire proiettili anticarro lunghi circa mezzo metro capaci, grazie all'altissimo peso specifico dell'uranio, di perforare pareti d'acciaio fino a 6 centimetri di spessore. Al momento dell'impatto l'UI brucia, creando particelle radioattive estremamente volatili in grado di "ricadere" in un'area praticamente illimitata. L'uso di UI come zavorra e contrappeso in aerei ed elicotteri civili e militari ha dell'incredibile. E' dal 1969 che la popolazione viene sottoposta non solo ai rischi della dispersione nell'aria, avvenuta per centinaia di tonnellate, che ha incrementato la ricorrenza di tumori e altre patologie, ma anche al rischio d'incendio di uno qualsiasi delle migliaia di aerei che utilizzano il materiale radioattivo per appesantire i piani di coda e delle ali. La Boeing, chiamata direttamente in causa dopo il disastro di Amsterdam, ha ammesso che sì: i suoi 747 ne sono provvisti. E non solo i suoi. Anche la compagnia di bandiera Alitalia parla di un chilo di UI per aereo, mentre la Boeing ne ammette ufficialmente l'uso di 350 chili. Tratto da Nexus New Times ed. italiana n°25
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sandro
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#79449 - 09/07/07 01:53 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: l.a.leoni]
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Junior Member
Registered: 08/08/05
Posts: 46
Loc: pordenone
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segnalo a tutti l'uscita di libri di ardito desio:
- sulla via delle sete (polaris)
- il sahara ialiano (università sapienza di roma)
sono ristampe: finalmente!!!!!
bye sandro rinaldini
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sandro
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#79538 - 09/11/07 01:47 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: l.a.leoni]
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Anonymous
Unregistered
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Relativamente al del B 24 il discorso sul suo recupero è in ballo da lunga datain pratica quasi dal tempo del suo ritrovamento. Ed è per questo che il relativo è stato posto al sicuro. Oggi sono intervenute nuove richieste ed attori che fanno prevedere una nuova vita per il relitto .
Per il RO libico i presupposti sono invece totalmente differenti. I precedenti storici, il valore storico attribuito , le competenze, gli accordi vigenti, presentano (e richiedono) un contesto che ha ben poco a che vedere con quello agfano nel quadro del quale si è svolto il recupero dei velivoli.
BYBBYB GFCLY
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#79546 - 09/11/07 05:36 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: ]
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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Sinceramente non penso che lo scheletro del Ro 1 possa servire da base per un restauro museale: semmai meriterebbe di essere innalzato su una sorta di piedistallo,cosa già proposta da Sandro Rinaldini due anni fa: il problema è che nella zona c'è solo sabbia,le pietre bisognerebbe andarle a prendere dopo waw an namous, per poi legarle assieme con del cemento....per il quale manca l'acqua: io avevo preparato un "piano d'azione" ma era davvero un casino metterlo in atto: due auto, alleggerite del loro carico sarebbero dovute andare a recuperare le pietre, ma andare e tornare, considerato di aver fatto rifornimento a Tazerbu,voleva dire mettere in forse l'arrivo a waw el kebir....perchè o si portano sassi,acquae cemento o il gasolio...tutto non si può.... quando avrò un MAN Kat 1....allora tutto sarà possibile! (anche caricarci su il relitto e portarlo a Vigna di Valle.....)
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#80631 - 11/04/07 08:37 AM
Re: censimento relitti aerei
[Re: l.a.leoni]
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Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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qualcuno dei frequentatori del forum ha idea di dove siano , a suo tempo, atterrati i 3 Bristol Blenheim del 15 squadrone della SAAF, che il 4/5/1942 lasciarono Kufra per un breve volo di addestramento per non farvi più ritorno? Le notizie sono che a una settimana dalla scomparsa vennero ritrovati, con un solo superstite, e che due degli aerei furono riparati e rientrarono a Kufra, mentre il terzo venne abbandonato sul posto.... http://www.fjexpeditions.com/frameset/history.htm
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#80647 - 11/04/07 06:28 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: l.a.leoni]
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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guarda un pò chi si rivede: LBG in Tobruck! la foto indica dov'era nel 2003 e dove sarebbe stato trasferito successivamente....... http://www.drdale.com/temp/lbg/lbgmoved.jpg
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#80673 - 11/06/07 09:14 AM
Re: censimento relitti aerei
[Re: Stefano Laberio]
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Posts: 1579
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Spettacolare!!!!
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#80687 - 11/06/07 02:10 PM
Re: censimento relitti aerei
[Re: gla]
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Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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Davvero! Certo che è da un pò che le scoperte le fanno sempre gli "Oil prospectors"... del resto...stanno in giro tutto l'anno...liberi di andare su e giù, a destra e a sinistra.... se nasco un'altra volta, altro che trapano e alginato!
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