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#76932 - 04/12/07 09:35 PM Re: Censimento relitti aerei [Re: Stefano Laberio]
l.a.leoni Offline
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shukram! ;\)
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#77089 - 04/18/07 08:45 AM Re: censimento relitti aerei [Re: l.a.leoni]
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Sul quotidiano “ Il Giornale “ di oggi articolo sulle esplorazioni sahariane e sulla scoperto del relitto del RO1.
BYBYBYB GFCLY

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#77094 - 04/18/07 11:08 AM Re: censimento relitti aerei [Re: ]
Luciano Offline
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Registered: 07/19/02
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Luciano

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#77100 - 04/18/07 04:54 PM Re: censimento relitti aerei [Re: Luciano]
raskebir Offline
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Registered: 12/29/02
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Loc: Piemonte
Vorrei integrare il post di GFCLY aggiungendo che l'articolo sul "Giornale" è del 'nostro' Sandro Rinaldini, e riguarda vita e opere di Ardito Desio, in occasione della ripubblicazione da parte di Editrice Polaris di "Le vie della sete - Esplorazioni sahariane", in cui sono riportati i diari di viaggio di Desio in terra libica.
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raskebir
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#77117 - 04/19/07 07:31 AM Re: censimento relitti aerei [Re: l.a.leoni]
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Ecco il testo:

Ardito Desio, l’uomo che sfidò il deserto
di Sandro Rinaldini -




Per chi ha visto il film Il paziente inglese o ne ha letto il bel libro omonimo, il deserto della Libia resta carico di fascino e mistero, soprattutto per le sue pitture rupestri, la sua natura, la storia ricca di fascino e forti legami con l’Europa fin dai tempi di Erodoto e per le sua naturale dislocazione geografica che lo hanno caratterizzato come luogo di percorsi da e per il Mediterraneo e l’Africa nera. Sahara, in arabo significa «il vuoto» e il Sahara è più grande dell’Europa. Un deserto che evoca misteri, leggende, ma anche una storia ricca di popoli e tradizioni. Per noi italiani il deserto del Sahara è stato, soprattutto per chi insiste sulla sessantina e oltre, il grande «scatolone di sabbia», quello libico, dell’esperienza coloniale dell’allora governo italiano poco prima della prima guerra mondiale. Da quelle sabbie sono arrivati segni di grandi civiltà, ricchezze di prodotti ricercati come tessuti, spezie e gioielli.
Negli anni Trenta e Quaranta in Libia viaggiava in lungo e in largo da una oasi all’altra il friulano Ardito Desio, nato a Palmanova. Dal 1926 al 1940 questo uomo piccolo di statura ma grande nell’ingegno e nella passione verso il suo lavoro, ha dato vita a viaggi nel deserto libico di alto valore scientifico. Uno fra tutti, l’aver trovato il petrolio che, per mancanza di attrezzature adeguate da parte dell’industria italiana dell’epoca, non è diventato mai il nostro oro nero. «Attraversò più volte le aride distese del Sahara a piedi, a dorso di cammello, in camion o in aereo per cercare, nelle viscere della terra, le ricchezze naturali nascoste», scrive la figlia di Ardito Desio, Maria Emanuela Desio, nella prefazione del libro Le vie della sete - Esplorazioni sahariane che in questi giorni la casa editrice Polaris ha mandato in libreria, riproponendo i diari di viaggio del friulano in terra libica (pagg. 304, euro 24).
Un libro che si legge come un romanzo dove ogni riferimento è vero, vissuto, scavato e appassionante anche per chi non conosce il Sahara. Ardito Desio, infatti, nella sua prosa asciutta fa rivivere quei giorni di esplorazioni accompagnando il lettore passo dopo passo, quasi a far sentire il caldo del sole, il rumore della sabbia sotto i piedi, il verso ripetuto dei cammelli, il fascino della notte attorno al fuoco con le guide berbere e tebu, la gioia del trovare fossili e resti di rocce che testimoniamo come il deserto fosse stato, un tempo lontano, il fondo di una mare meraviglioso che raggiungeva i rilievi del Fezzan e del Gebel Auenat. Il primo assaggio del deserto per Desio è del 1926 con il viaggio da Bengasi all’oasi di Giarabub a pochi passi da quella di Siwa. Il secondo viaggio fu nel 1930, da Bengasi a Gialo e a Marada. È qui che Desio trova il petrolio lungo le piste che furono dei Garamanti descritti da Erodoto, che solcavano il deserto a bordo di carri con ruote che sono ancora incisi nelle rocce dei monti del Fezzan e furono battuti nel 19 a.C. dalle truppe romane di Cornelio Balbo e, anni dopo, da quelle di Valerio Festo, Settimio Severo e Giulio Materno. Il terzo viaggio è del 1931. Questa volta da Bengasi Ardito Desio raggiunge l’oasi di Cufra liberata da poco dalle truppe italiane dai ribelli senussiti fuggiti in Egitto. Quello del 1931 è il viaggio più affascinante di Desio e ricco di esperienze. Un giorno, ad esempio, scrive di aver avvistato «un groviglio di ferraglie contorte che sembravano l’incastellatura di un pozzo di petrolio: erano i resti di un aeroplano incendiato con la fusoliera per aria». Ebbene, quei resti di aereo, un Ro-1 con base a Gialo e servito per la ricognizione sull’oasi di Cufra prima della conquista delle truppe italiane, sono stati trovati pochi mesi fa una gruppo di viaggiatori italiani che, adesso, cercano di dare un nome al pilota che si salvò dall’atterraggio di fortuna. In quella zona tutto è come scrive Desio, perché il deserto tutto conserva.
Altro viaggio nel 1935 da Tripoli a Murzuch, Gat e Uau el-Chebir. Poi, nel 1936, da Tripoli al periplo di Uan en-Namus, dove anni prima aveva trovato i resti dell’aereo caduto. Questa volta usa anche l’aereo, un Caproni 309 Ghibli, oltre ai camion e ai cammelli. Con lui, in un tratto dell’esplorazione, anche Italo Balbo, governatore della Libia.
Nelle pagine di questo libro si trovano, fra le righe, le emozioni dell’uomo che insegue il sogno del ricercatore. Scrive ancora la figlia: «Custodisco gelosamente una bottiglia che contiene il primo campione di oro nero scaturito dalle viscere di quel deserto. Spero che in un giorno non lontano, una volta superate le difficoltà burocratiche, politiche e finanziarie mi sarà possibile esporla, fra gli altri cimeli, in un museo che vorrei dedicare a mio padre».

BYBYBYB GFCLY

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#77135 - 04/19/07 02:07 PM Re: censimento relitti aerei [Re: ]
sandro.rinaldini Offline
Junior Member

Registered: 08/08/05
Posts: 46
Loc: pordenone
GRAZIE A VOI PER L'ATTENZIONE CHE MI AVETE DATO PER L'ARTICOLO, SPERO SIA PIACIUTO E CHE, SOPRATTUTTO, POSSA ESSERCI d'AIUTO PER TROVARE IL NOME ED IL VOLTO DEL PILOTA DEl RO-1.
resto a disposizione del club per ogni cosa e attendo notizie per il presunto relitto del caudron simoun di saint exupery caduto nel 1935 fra libia e egitto.
sandro rinaldini
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sandro

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#77278 - 04/26/07 09:41 AM Re: censimento relitti aerei [Re: l.a.leoni]
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A proposito del Lady Be Good pare che il 64 anniversario del suo sfortunato atterraggio 4-5- aprile 1943 ( 64 anni come il numero sulla fusoliera) faccia sperare bene .Incontri di questi giorni sul tema dei relitti aerei fanno bene sperare sul futuro del relitto custodito, per ora a Tobruk, al fine di evitarne lo smembramento definitivo da parte di viaggiatori professionisti molti specificamente interessati . Le novità saranno pubblicate sul sito specifico in inglese del LBG dove saranno poste alcune fra le prime foto di questo velivolo appena trovato ed altre immagini di reperti inediti, attualmente in laboratorio a Roma.

BYBYBYBY GFCLY

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#77314 - 04/29/07 07:06 PM Re: censimento relitti aerei [Re: ]
Luciano Offline
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Registered: 07/19/02
Posts: 572
Loc: Italy
Esiste un film TV della CBS del 1970, dal titolo Sole Survivor, film di fantasia ma basato sulla storia del Lady Be Good.

http://movies2.nytimes.com/gst/movies/movie.html?v_id=129075
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Luciano

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#77318 - 04/30/07 07:19 AM Re: censimento relitti aerei [Re: l.a.leoni]
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Il titolo del prossimo molto prababilmente sarà:
Destiny in the Sky .

BYBYBY GFCLY

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#78058 - 05/30/07 03:44 PM Re: censimento relitti aerei [Re: ]
l.a.leoni Offline
Senior

Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
ehm...misteriosi eventi hanno fatto sì che al link
PAGINA DEI RELITTI AEREI SAHARIANI
si trovi tutt'altra "documentazione" ....
potrebbe l'Administrator Aster rimettere la pagina originariamente disponibile?
Molti ringraziamenti! \:\) \:\) \:\)
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