Il mio viaggio risale a qualche anno fa. Destinazione Beni Abbes; magnifica oasi della quale mi sono innamorata.
Non avevo programmato nulla di particolare. Ho soggiornato in un convento gestito da suore francesi. Branda e cella 4X4. Sabbia mattutina sotto i piedi. Magnifica esperienza che ripetero’ sicuramente.
Come guida avevo un arabo di nome Ben Ali’ che gestiva un po’ l’oasi, essendo amico del sindaco del posto. Ed un amico di Bergamo con fuoristrada e moto. La cosa che mi e’ rimasta “dentro” sono state le notti passate a dormire nella sabbia o meglio nelle buche fatte da Ben Ali’…the’ sotto le stelle ed il cielo, che se allungavi una mano era tuo. I datteri freschi mangiati con ingordigia..e sotto gli occhi sbalorditi di Ben Ali’ che agitandosi mi spiegava che bisogna sempre aprirli prima perche’ all’interno spesso si annida un verme o mosca che depone le uova..
I fossili che non sapevi piu' dove guardare tanto erano belli e numerosi! Il cimitero di Beni Abbes, visibile su una duna e riconoscibile soltanto da oggetti lasciati sopra ogni tomba.
Le discussioni con Ben Ali' sulla condizione della donna in Algeria..
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Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"