Qualcosa di analogo mi è successo nel sud della Tunisia poco sopra El Kahdra: avevamo fatto campo fra le dune poco lontano dalla pista della pipeline, al momento di andare a nanna tutto normale e tranquillo, durante la notte si è alzato un vento fortissimo che ha poi imperversato anche per tutto il giorno successivo, era il vento da sud-ovest che i locali chiamano "testa di morto", Zecchini mi aveva anche detto il nome arabo ma non lo ricordo.

Al mattino abbiamo trovato tutte le auto, specialmente quelle che venivano investite di fianco dal vento, molto inclinate, con le ruote sprofondate in buchi scavati dal vento, molto più profondi (40-50 cm.) nel lato sopravento che in quello sottovento, ecco perchè tutte le auto "pendevano" verso il vento.

Purtroppo c'è chi ha trovato sedie e tavolini della cena, lasciati all'aperto la sera, incastrati nei finestrini delle auto.

Un fenomeno curioso: il vento scorrendo veloce sul telo della tenda, in materiale sintetico, generava elettricità statica talmente forte che all'interno della tenda scoccavano lunghe scintille, come piccoli fulmini, in grado di illuminarla.

Ho potuto notare che se il vento non trova ostacoli scorre via, mentre se trova un qualsiasi oggetto comincia a turbinarci attorno creando mulinelli che asportano la sabbia e quindi scavano intorno e sotto un vero e proprio buco, in cui l'oggetto a poco a poco sprofonda.

Questo mi ha insegnato nei terreni sabbiosi in presenza di vento sostenuto a non mettere mai l'auto sopravento rispetto alla tenda, nella convinzione di ripararla. Il vento che scorrerebbe normalmente sulla tenda innesca invece forti mulinelli intorno all'auto e la tenda viene a trovarsi in un vorticare sabbioso, non c'è tessuto che riesca a tener fuori le particelle più fini, il mattino si è coperti di polvere finissima.
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raskebir
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