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#72764 - 09/17/04 05:24 PM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
E se fosse stata la "White Lady", mandata da A.???

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#72765 - 09/17/04 05:38 PM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
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Loc: Piemonte
Forse in fondo la "Maledizione di Zerzura" non è che l'ostinato tentativo di raggiungere la meta delle nostre fantasie, a volte così ostinato che il confine con la follia è molto sottile.

Forse in fondo tutti noi, chi più chi meno, viviamo delle sottili follie, forse inconsapevoli, ma non la vedrei come una maledizione...

Anch'io in questo momento nella mia fantasia mi vedo ad ammirare le pitture della Grotta dei Nuotatori, è molto che ci sto pensando, chissà se rimarrà una sottile follia?

[ 17 Settembre 2004: Messaggio editato da: raskebir ]
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raskebir
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#72766 - 09/17/04 07:54 PM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Sì, può essere vero, ma...

Uno può essere affascinato dalla leggenda di Zerzura, oppure fregarsene.

Nel primo caso però è necessario (a mio parere) che creda alle storie al limite dell'impossibile, altrimenti è meglio lasciar perdere e dedicarsi a raccogliere i wpt (per esempio).

D'altronde si parla di oasi vere di notte, ma false di giorno...

Cioé sono concetti che vivono magicamente sospesi tra il sogno e la realtà: nel sogno sono le rovine bianche, bianche come una colomba, con un re e una regina che dormono un sonno incantato; nella realtà sono una guelta asciutta da millenni, dei manufatti, dei cerchi di pietre, dei sentieri preistorici che non portano mai e comunque in nessun posto.

Per giunta sono anche convinto che sia vera la metafora della chiave che stringe nel becco l'uccello scolpito sulla porta di Zerzura, raccontata nel "Libro delle Perle nascoste": è la chiave di lettura per trovare l'oasi introvabile, se perdi quella chiave, Zerzura svanisce per sempre.

Bagnold diceva: "Il Gran Mare di Sabbia è un luogo dove si verificano fenomeni difficilmene comprensibili per una mente razionale"... e passò il resto della sua vita a studiare la sabbia! E Almasy ha scritto: "Se Zerzura esiste, io la troverò!".

Siamo ancora qui a sognare...

(in poche parole...non si poteva dire meglio, credo)

[ 17 Settembre 2004: Messaggio editato da: pyr ]

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#72767 - 09/17/04 09:26 PM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Sto leggendo con passione e enorme soddisfazione le pubblibcazioni di Pyr. \:\)
(...non sarà mai abbastanza ringraziato per il piacere che ci da con le sue storie e con i suoi scritti!) \:\)

Mi ha colpito molto quanto scrive a proposito degli strani fenomeni per cui nel GSS una traccia può restare per centinaia di anni (o essere a volte cancellata in pochissimo tempo).
...fa venire gli scrupoli a lasciare i segni delle proprie ruote sulla sabbia!
Scrupoli che già istintivamente avevo (mi fa sempre soffrire lo sfregiare una sabbia immacolata con il segno delle mie XS), pur non sapendo che gli effetti delle mie ruotate potessero durare così a lungo.

Puoi dirci qualcosa di più sui "sentieri preistorici" cui accenni nel tuo scritto Pyr?
Si sono davvero trovate tracce di antichissimi passaggi?

Ed infine: Cambise...!
Nel passato ti sei lasciato sfuggitre qualcosina ;\) ...ne sai qualcosa di più? :rolleyes:

con stima
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Lone Land
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#72768 - 09/18/04 02:14 AM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

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Loc: Segrate (MI)
No, non credo sia il caso di preoccuparsi.

Mi riferivo, almeno credo, solo al fatto che sulla superficie del plateau del Gilf qualcuno (Dio?) ha messo bizzarramente un mosaico di piccole lastrine di silice, ordinatamente disposte. In questo caso, se ci vai su con la macchina, inevitabilmente le sposti, e le tue tracce restano + o - per sempre. Ma è un caso raro. Ho seguito tempo fa le tracce di Bagnold, la cosa strana è che esse arrivavano ad un certo punto in un uadi sabbioso. Seguendole mi sono insabbiato abbastanza profondamente, mentre le vecchie tracce uscivano senza problemi dall'altra sponda dell'uadi. Pensare che la Ford A di Bagnold aveva solo due ruote motrici...

Per i sentieri preistorici è + o - la stessa storia: vanno, vengono, si incrociano, ma non si capisce dove diavolo veramente vadano. Penso cerchino di raggiungere Zerzura, ma non sapendo bene dove si trovi...

Su Cambise purtroppo non ne so molto, solo quello mi hanno raccontato i f.lli Castiglioni. Hanno trovato i resti di una spada, una collana, due punte di bronzo e molti scheletri. Ma per me qualcosa non quadra: questi reperti sono stati trovati non molto distanti da Siwa, ed Erodoto ha scritto: "a metà strada tra Oasi (cioé Dakhla) e Siwa"!

[ 18 Settembre 2004: Messaggio editato da: pyr ]

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#72769 - 09/18/04 08:56 AM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
raskebir Offline
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Loc: Piemonte
Quello delle tracce più o meno durature è un problema da tenere in considerazione, dalla mia esperienza ho visto che ci sono luoghi in cui, quando sarebbero utili, a causa del vento non durano neanche fino al passaggio dell'auto che segue, altri in cui per la particolare conformazione del terreno diventano eterne, ricordo da qualche parte una foto del Gilf con evidentissime tracce risalenti agli anni 30.

Qualche anno fa al Wau Namous, uno dei luoghi più spettacolari che ho visitato, sono stato fra quelli che hanno scelto di lasciare l'auto sull'anello intorno al cratere e di scendere a piedi fino ai laghi, purtroppo era già pieno di tracce, alcune abbastanza datate, che risaltavano molto in quel suolo di sabbia ricoperto di palline nere di origine vulcanica che danno un colore grigio scuro a tutto il paesaggio.

Il tutto era poi peggiorato dal rottame bruciato a mezza costa di un Toy che pochi giorni prima era stato abbandonato e spinto giù per il cratere da predoni provenienti dal Ciad che avevano rapinato non solo delle loro auto un gruppo di turisti ed avevano immobilizzato gli Unimog di un altro gruppo.

In questa conca in particolare, che sembra abbastanza riparata dal vento, temo che le tracce dureranno molto.

Sarò di nuovo al Wau Namous a fine ottobre tornando da Rebianah, scenderò ancora ai laghi facendo un'altra bella passeggiata.

Pyr, forse me la sono persa, ci parli della "White Lady" di A.?
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#72770 - 09/18/04 09:25 AM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
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Loc: Segrate (MI)
Per la "White Lady" non c'è molto da dire. E' il fantasma del castello della famiglia Almasy, ora in Austria. Mi sembra che sia un'antenatà di A. che morì do morte violenta, per una questione di gelosia.

Ma Kuper mi ha detto che non appare più da molti anni, con grande rammarico del gestore del castello, diventato ora un albergo di lusso!

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#72771 - 09/18/04 10:16 PM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
raskebir Offline
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Loc: Piemonte
Ieri sera proseguendo la lettura di "Sahara Sconosciuto" sono giunto alla parte in cui Almasy racconta di quando ha rischiato la morte per disidratazione di ritorno dalla ricognizione a piedi sul Gilf Kebir, attanagliato dall'incubo di aver sbagliato valle, se così fosse stato certamente non staremmo leggendo queste righe.

E' come al solito una narrazione viva, vibrante, nella quale è facile immedesimarsi, confesso che mi è venuto sete...., A. è certamente stato un grande esploratore ma come narratore non è da meno.


Mi ha aiutato non poco nell'identificazione dei luoghi la cartina di pag. 90 di Sahara 4/1991 (Un'esplorazione geo-Archeologica nel Geat Sand Sea (Egitto) - Relazione preliminare di un viaggio del Maggio 1991 - Aldo Boccazzi, Vincenzo de Michele, Giancarlo Negro) concessa da pyr e caricata da Stefano.

Chissà se qualcuno che prima di leggere questo 3ad non conosceva Laszlo E. Almasy ne ha poi comprato il libro?
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#72772 - 09/20/04 12:07 AM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
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Loc: Segrate (MI)
x raskebir:

> Chissà se qualcuno che prima di leggere questo 3ad non conosceva Laszlo E. Almasy ne ha poi comprato il libro? <

Mi ricorda la mia vicenda personale, ma, in un certo senso, all'inverso.

Come ti dicevo, dopo la storia del messaggio, dell'incontro a Londra, ecc., non mi era sfuggito che lo spettro di Almasy (di cui non sapevo nulla al tempo) aleggiava ancora nei racconti dei sopravvisuti della saga di Zerzura. Erano riferimenti strani, un misto di odio-ammirazione, come quando Bagnold mi disse (+ o -): "Dove passava A. non potevi sbagliarti, c'erano sempre degli inconfondibili mucci di sigarette messi lì, in verticale sulla sabbia!". Col senno di poi, consapevole della mentalità di A., e B. penso che ne fosse perfettamente consapevole, quello era il suo personalissimo "imprinting", era semplicemente la soddisfazione di far sapere a B. che lui era stato lì, prima di lui!

Conoscendo chi era B., ciò non è da poco...

Riguardo la vicenda di A. sul Gilf, sì è raccontata molto bene...

A. rischiò tre volte la vita:

La prima la racconta Eppler: dopo una notte di bagordi al Cairo, A. gli propose di fare un "giretto" nel deserto per vedere l'alba. Presero la Ford A, ma A. fece più di 300 km non si sa dove nel deserto, ad un certo punto si ruppe il semiasse della Ford. Ormai era giorno fatto, Eppler racconta che A. scese dalla macchina, e disse tranquillamente (+ o -): "Non abbiamo acqua, siamo in un posto impossibile: per noi è giunta l'ultima ora; non ci resta che aspettare...!". Detto ciò si infilò sotto la Ford e si mise a dormire.

Eppler era evidentemente esterefatto: proprio non riusciva a rendersi conto come potesse succedere un fatto così fatale, solo per aver fatto un "giretto" nel deserto.

Fortuna volle che Penderel, che aveva passato parte della nottata al Cairo con loro, il giorno dopo, non vedendoli tornare, riuscì a segure le tracce sulla sabbia di quella "passeggiata nel deserto", e trovò i due malcapitati.

Le altre due le racconterò, magari, un'altra volta.

Riguardo la mia storia su A.: come ti dicevo, ad un certo punto ero convinto di essere entrato dentro una storia meravigliosa. Controllai su internet: cercando A. non dava alcun risultato. Una sera, mentre guardavo rinco la TV, durante un intemezzo pubblicitario, vidi la sequenza di un aereo che cadeva nella sabbia e una voce che diceva "Il paziente inglese".

Ricordo che ebbi la netta impressione che mi crollasse il mondo addosso!

[ 20 Settembre 2004: Messaggio editato da: pyr ]

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#72773 - 09/20/04 01:19 AM Re: Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy
pyr Offline
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Loc: Segrate (MI)
x raskebir,

adesso hai addirittura la mappa in linea, spero non l'abbia già ordinata a Zboray...

Manca però la parte nord, quella del Wadi Talh..., ma forse qualcuno provvederà!

Per Cambise, dimenticavo di dirti la parte magica:

Quando sulle dune del GSS "ballano i geni", si sente uno strano suono: è un suono impressionante, è una specie di boato sordo che vibra dal profondo delle sabbie. B. lo chiamò "roaring sands" e non riuscì mai a spiegarne razionalmente l'origine.

Per me c'è una sola spiegazione (irrazionale) a questo fenomeno: è l'Armata di Re Cambise che cerca ancora disperatamente di raggiungere Siwa, e distruggere finalmente quel maledetto oracolo...

[ 20 Settembre 2004: Messaggio editato da: pyr ]

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