Mi ha contattato Mauro (R.)
...io sto partendo,ma volevo
riportare quanto letto sul sito de La Repubblica in attesa di comprare il giornale...
Qualcuno sa nulla?
http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/esteri/namibia/namibia/namibia.html ************************
Namibia, scontro tra bus
Morti quattro italiani
L'impatto tra i veicoli è avvenuto dopo lo scoppio di una gomma
Anche tre turisti tedeschi perdono la vita nell'incidente
ROMA - Quattro turisti italiani e tre tedeschi sono morti in un incidente stradale mentre attraversavano il deserto del Namib, nel nord della Namibia. Lo scontro tra un minibus e pullman è avvenuto ieri pomeriggio a 45 chilometri da Walvis Bay, circa 450 chilometri a nord della capitale Windhoek. L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio a 45 chilometri da Walvis Bay, circa 450 chilometri a nord della capitale Windhoek.
Secondo le prime sommarie ricostruzioni il veicolo su cui viaggiavano i cinque italiani e due autisti a certo punto ha sbandato per cause ancora da accertare. Le possibilità al vaglio spiega l'ambasciatore Massimo Baestrocchi, accorso sul luogo del disastro, sono tre: lo scoppio di un pneumatico, un colpo di sonno dell'autista (erano le due del pomeriggio e il sole era molto forte), lo scontro tra una massa d'aria fredda e una calda.
I quattro italiani che hanno perso la vita sono Cecilia Fiorina, Maria Bellini, Enrico Crivelli e Riccardo Di Paola. Il sopravvissuto ha raccontato al diplomatico italiano che stava guardando fuori dal finestrino, e la visibilità era nettissima, quando all'improvviso ha visto una massa di luce bianca e ha capito che l'autista aveva perso il controllo del veicolo. Intanto dall'altra parte della strada stava arrivando un pullman con 21 turisti tedeschi. I due autisti, sudafricani, hanno cercato di evitare lo scontro, ma il mezzo si è rovesciato.
Ha raccontato che nell'impatto è stato sbalzato fuori dal mezzo (era l'unico che non indossava la cintura di sicurezza). Gli altri quattro amici invece sono rimasti prigionieri nel minibus che si è ribaltato più volte prendendo fuoco. Uno di loro è rimasto carbonizzato, e un'altro era ancora in vita quando sono giunti i soccorsi, ma è morto a bordo dell'elicottero che lo stava trasportando all'ospedale di Windhoek, a causa delle gravi ustioni riportate nell'incidente.
Le prime ricostruzioni si devono al viceconsole all'ambasciata tedesca di Windhoek, Udo Theil. Nell'incidente, infatti, sono rimasti coinvolti alcuni famigliari dell'ex sottosegretario ai Trasporti tedesco Klaus Dierks che ha ricostruito quanto accaduto. Secondo Dierks, otto persone sono rimaste ferite in modo piuttosto grave.
Il gruppo di italiani, erano tutti appassionati di viaggi ed escursioni, insieme avevano visitato molte zone del mondo: erano arrivati il 20 luglio scorso in Namibia provenienti dal Sudafrica. Avevano affittato il pulmino e ingaggiato un autista locale. Sarebbero dovuti rientrare in Italia il 7 agosto, avevano già in tasca il biglietto aereo.
(3 agosto 2003)