La scottatura, termine medico “ustione” è una lesione dei tessuti causata non solo dal calore ma anche dall'elettricità, radiazioni o prodotti chimici.
In base alla gravità si distinguono 4 gradi di gravità delle ustioni. Un’ustione di 1° grado appare arrossata, il classico eritema. Di 2° grado comporta la formazione di flittene, le cosidette bolle. Di 3° grado comprende la distruzione dell’intero spessore della pelle ed eventualmente del muscolo sottostante. Infine il 4° grado quando compare la necrosi dei tessuti molli, i tessuni sono carbonizzani.
La gravità della situazione è data non solo dal grado di ustione, ma anche dalla percentuale di coinvolgimento corporeo, quindi attenzione ai bimbi, mai sottovalutare il problema, per fare un esempio un ustione al volto/capo di un adulto corrisponde al 9% della superficie corporea, quella di un bimbo di un anno è pari al 17% se di 5anni al 14%
Se estese, esiste una possibilità reale di shock a causa delle grandi quantità di liquidi perduti. Altro problema sono le infezioni della zona lesa.
Non pensiamo che nei nostri viaggi le ustioni estese siano rare o legate al grosso incidente, pensiamo solo all'acqua bollente per la pasta, magari su di un fornello instabile, o si inciampa mentre ci si adopera per scolare.
Altro dato: La temperatura limite tollerata senza effetti ustionanti dalla superficie cutanea per un tempo limitato è al di sotto di 45°C, è detta start point.. La tolleranza temporale oltre lo start point è notevolmente limitata. Sono sufficienti, nell'adulto, 3 secondi di contatto con acqua a 60°C per determinare una ustione di terzo grado, a 68°C basta un solo secondo per indurre la stessa lesione.
Il primo provvedimento consiste nel raffreddare la parte lesa, quindi acqua fredda a 15-20° (nel deserto è il massimo........), cmq acqua, per arrestare i processi di denaturazione delle proteine dovute al calore.
ATTENZIONE a rimuovere i vestiti, sarebbe meglio non farlo.......si rischierebbe di staccare direttamente la cute, tagliare i vestiti ed ispezionare con calma, se sono accollati non staccarli!!!!
Esiste una regola detta regola del 15, che sta a significare che l'ustione deve essere considerata una lesione evolutiva almeno per 15 minuti..........quindi raffreddare la zona per almeno tale periodo
Evitare di applicare sulle ustioni unguenti, balsami, burro o l'olio perché anche se possono arrecare un sollievo temporaneo, favoriscono l’insorgere di infezioni, ma sopratutto impediscono la circolazione dell’aria sulla lesione trattenendo il calore sul corpo,
Il ghiaccio favorisce la rimozione di sostanze come catrame, cera o plastica che si fossero sciolte sulla pelle, ma se non si hanno stumenti per la loro rimozione ed esperienza è meglio lasciarli dove sono
Altra regola, mai bucare le flittene, si potrebbe considerare come una medicazione biologica, se per caso si rompono da sole con fuoriuscita di liquido non rimuovere quello straterello di cute trasparente, servirà come protezione alla cute lesa sottostante. (ci penserà poi il medico alla sua rimozione)
Per raffreddare la parte lesa, esistem anche un preparato a base di idrogel vegetale(Burnshield®) disponibile sia in gel da usare al posto dell’acqua e garze per copertura,
http://www.burnshield.it/homepage/Tekim/view Il farmaco citato da Nik lo userei solo su un'eritema solare e non di più...........
Esiste un preparato in crema molto buono, il Sofargen crema, disponibile in farmacia solo nella confezione di 50g. Va bene sulle ustioni di 1° e 2° grado, no sulle più gravi e sulle ferite sanguinanti. Basta uno straterello e coprire con garza, meglio se sterile (esistono delle confezioni in farmacia) Si rinnova la medicazione lavando via il farmaco residuo una volte al giorno,se lesione lieve, due volte per quelle più estese; magari bagnate con acqua o meglio con amuchina la medicazione in modo tale da ammorbidirla poi rimuovetela, detergete anche con betadine e riapplicate il sofargen.
Se notate delle secrezioni giallastre sarebbe meglio continuare per più volte al giorno il lavaggio della medicazione con Amuchina, per almeno 48h, ed assume un antibiotico a largo spettro (valutate le vostre allergie)
Invece del sofargen è possibile applicare delle garze antiaderenti, come la connettivina, poi coprire con garze sterili.
Il concetto di tenere coperta la parte lesa è fondamentale, specialmente nei nostri viaggi.
Se l’ustione è ben detersa può essere utile l’applicazione di un sostituto della cute. In commercio è a disposizione un sostituto biologico, il Veloderm, a costi bassi ma di buona qualità e di facile uso. E' una membrana trasparente che deve essere applicata dopo la detersione della superficie ustionata e dopo averla bagnata con soluzione fisiologica, si deve poi coprire con una garza asciutta sterile e fissare con fascia elastica per far aderire bene la membrana alla cute lesa. Dopo 2 - 3 giorni, se la membrana è aderente si può bagnare con un antisettico. Dopo l’avvenuta riepitelizzazione la pellicola si stacca spontaneamente.
Questo tipo di medicazione ha come vantaggi, oltre quello di stimolare ottimalmente la riepitelizzazione spontanea, quelli di ridurre il dolore, di rendere più facili le medicazioni successive, di permettere, data la sua trasparenza, il controllo visivo dell’andamento della lesione senza doverla scoprire.
Per ustioni di 3°grado, medicazione con betadine dei margini, antibioticoterapia, qualche antidolorifico e recarsi al più presto da un medico.
Visto che nel sito esistono i naturalisti, segnalo che il gel di aloe vera accellera la cicatrizzazione se viene applicato immediatamente sulle ustioni di primo grado, e una volta che il processo di guarigione è iniziato, anche su quelle di secondo e terzo grado.
Il bicarbonato di sodio mischiato all’olio di oliva favorisce la guarigione e diminuisce la formazione di cicatrici.
Il capsico, o peperoncino rosso, diminuisce le reazioni infiammatorie che si manifestano in caso di ustione.
Lo zenzero può essere applicato direttamente sull’ustione e ha proprietà antisettiche.
Le alghe marine (alginato di calcio) vengono usate per la medicazione delle ferite e possono essere efficaci nella cura delle ustioni.
Una sostanza estratta dal lievito di birra chiamata fattore respiratorio della pelle (SRF) è stata applicata nei punti dove c’erano stati innesti di pelle e ha accelerato notevolmente il tempo di guarigione.
Altri ingredienti naturali che possono aiutare la guarigione sia applicati direttamente sulla ferita, che assunti come infusioni, sono la corteccia di quercia bianca, le foglie di mahonia, le foglie di glabra e l’ambra liquida.
La melaleuca ha proprietà antisettiche e antimicotiche che favoriscono la guarigione delle ustioni.
L’olio di camomilla romana(mi raccomando quello dei castelli) in acqua viene usato come antisettico.
Le terapie omeopatiche sono i bagni di Hypericum e Calendula se ci sono vesciche vuote e Rhus toxicondendron 6C per vesciche pruriginose, gonfie e arrossate. I rimedi di aromaterapia includono la lavanda e il geranio.
Ma non ho esperienza diretta con i rimedi naturali……………………
saluti