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#68906 - 01/20/06 02:50 PM
Ciao a tutti, mi presento.
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Junior Member
Registered: 01/18/06
Posts: 9
Loc: Fano
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Mi presento subito dopo essermi registrato e quale miglior posto di un bar per fare conoscenza! Sono Elia, ho 53 anni, vivo a Fano (protempore!) e, tanto per non essere in pieno OT, ho a lungo lavorato in Libya, a Tripoli, Sirte, Bengazi e Sheba. L'itinerario nel deserto che conosco meglio (avanti e indietro almeno 30 volte), è quello che da Sebha (27,0333N 14,3333E) scende a sud su asfalto verso Ghadduwah (26,4333N 143000E) e Umm Al Aranib (26,1333N 14,7500E), superata la quale, niente più asfalto ma solo pista, verso Hummayra (26,0667N 14,8333E) e poi il niente, un deserto solo sassi e pietre, montuoso, al tempo senza piste tracciate (ricordo che i primi picchetti per segnarla li mettemmo noi insieme ai militari libici) lasciandoci a ovest Al Katrum (24,9514N 14,6486E) e Tajarhi (24,3700N 14,4708E), si giungeva a Al Wigh (24,2703N 14,9756E). Ad Al Wigh si doveva costruire un supersegreto aereoporto militare (supersegreto ai tempi -1980- con la guerra in corso con i ribelli Tchadiani del Nord) ed era il motivo per cui mi trovavo lì. Ho l'impressione che quella zona sia ancora interdetta al turismo, del resto la strada per raggiungere l'aereporto, solo battuta e compattata, che stavano costruendo delle società cubane (in reltà militari), non l'ho trovata sulle mappe che ho consultato. Non vado però in Africa da molti anni, attualmente mie zone d'interesse professionale sono ad est, Romania ed Ukraina. Ritornando a questo itinerario, ricordo un trasferimento, sud-nord da Al Wigh a Sebha,di cui domani è il 25° anniversario. Il 21 gennaio 1981, ho fatto tutto quello che non si deve fare nel deserto. GPS e telefoni satellitari al tempo non c'erano, quando un convoglio partiva, si comunicava a mezzo radio oc l'orario di partenza alla base di destinazione. In presenza di un consistente ritardo di arrivo, partivano le ricerche, quasi alla cieca su un territorio immenso. Io sono partito con una sola macchina, che ero l'unico in grado di condurre (mia moglie al tempo non guidava, mia figlia aveva 5 anni), nel primo pomeriggio con la prospettiva di fare una parte del viaggio al buio, mentre si preannunciava un inizio di tempesta di sabbia e con troppa fretta. In effetti si è fatto buio, il vento ha alzato polvere e sabbia e la visibilità notturna non superava le poche decine di metri, viaggiavo troppo veloce e troppo a lato della pista battuta. Ho perso cognizione esatta di dove mi trovavo e, prima di raggiungere Al Aranib, quindi l'asfalto, ho fatto fare diverse "capriole" al toyota. Sono stato fortunato! In primo luogo perchè mia moglie e mia figlia sono uscite quasi illese (a vedere la vettura si stenta a crederlo), poi perchè dopo qualche ora sono stato soccorso da un convoglio portoghese che transitava (il cielo mi ha veramente aiutato!) a poche decine di metri. Ho avuto il braccio sinistro gravemente lesionato in più punti, un intervento di un chirurgo bulgaro presso l'ospedale di Sebha, altri quattro, con due trapianti di osso, a Roma, ma ho evitato l'amputazione. E' proprio il caso di dire che tutto è bene quel che finisce bene. Non amo parlarne spesso, solo l'imminenza dell'anniversario mi ha portato a pensarci e a scriverne. Dopo un anno di tribolazioni ospedaliere, son tornato in Libya, in Cirenaica e nella Sirte. Dovevo farlo, non potevo sentirmi menomato a 30 anni! Appena mi è stato possibile, ho preso un volo Bengazi Sebha e, ottenuti i permessi, son tornato nel luogo esatto dell'incidente, ho rifatto parte del percorso e ho metabolizzato le enormi imprudenze che avevo commesso e che, del resto, avevo pagato. Ho rubato troppo tempo e attenzione, chiedo scusa per la prolissità. A risentirci, ciao, Elia
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#68907 - 01/20/06 07:21 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Senior
Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
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Ciao Elia, hai fatto bene a raccontare la tua vicenda, può servire da monito ad altri, da qualche parte ho letto che l'uomo veramente saggio è quello che impara dagli errori altrui.
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raskebir L.R.Def 90 200 TDI "Jamais Contente" L.R.Def 110 Puma "Desert Queen" Toy L.C.125 Autom.
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#68909 - 01/20/06 09:41 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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Fatti interessanti, istruttivi e molto ben raccontati:complimenti Elia! E grazie di averci messo a parte di una tua vicenda così personale, non per vantartene, ma per metterci tutti in guardia....anche se adesso ci sono gps e iridium ho l'impressione che l'ospedale di Sebha non sia troppo migliorato.....anzi.....
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#68911 - 01/21/06 11:48 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Senior
Registered: 12/12/01
Posts: 4861
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Non molto tempo fa son passato per Al Wigh, è tutto in rovina... 50 km ad est ho trovatto il relitto di un Toy, clicca quì per vederlo , sarà mica il tuo???
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#68912 - 01/23/06 08:16 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Junior Member
Registered: 01/18/06
Posts: 9
Loc: Fano
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Messaggio inizialmente inserito da l.a.leoni: sono andato a curiosare con google earth....e l'aeroporto è ben visibile....strade che lo raggiungano invece non mi pare che ce ne vedano.......un lavoro ben mimetizzato, forse............. L'aereoporto i Al Wigh, viene posizionato da http://www.fallingrain.com/world/LY/30/Al_Wigh.html a 24.2703N 14.9756E. Su google earth in quel punto c'è il vuoto e non ero riuscito a trovarlo. Dopo il tuo post ho riprovato e l'ho individuato a 24.1856N 14.5318E che, a meno che i sistemi di riferimento siano diversi (non è il mio pane, io al massimo gioco con tom tom) , è a circa 50 km ad ovest. Mi piacerebbe capire se è un errore dovuto alla mia incompetenza o un ulteriore mistero del deserto! Comunque, su google earth, circa a 9 km nord dell'aereoporto, si vedono chiaramente quelli che presumo siano i resti del campo base del cantiere, dove vivevamo in 40 italiani e 4-500 immigrati asiatici. Ciao
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#68913 - 01/23/06 08:20 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Junior Member
Registered: 01/18/06
Posts: 9
Loc: Fano
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Messaggio inizialmente inserito da Stefano Laberio: Non molto tempo fa son passato per Al Wigh, è tutto in rovina... 50 km ad est ho trovatto il relitto di un Toy, clicca quì per vederlo , sarà mica il tuo???Il mio era un land cruiser e quello mi sembra un pick-up. Non è rimasto nel deserto, ma è stato rottamato nel campo base di sebha. Non mi sembra inoltre che quel rottame sia vecchio di 25 anni......... Ciao, Elia
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#68915 - 01/23/06 05:47 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Senior
Registered: 04/04/02
Posts: 307
Loc: Campogalliano
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Il tuo racconto fa molto bene a questo forum, trovo sempre più interventi che lasciano trasparire troppa sicurezza di molti che affrontano viaggi in Africa. Ho notato ultimamente sempre più viaggiatori che rischiano la vita inconsapevolmente. Non voglio essere frainteso, non mi considero un navigato esploratore, ma piuttosto sono un principiante stupito da tanti, che con tanta facilità scelgono di portare la propia vita nel deserto come se andassero in Corsica! Interventi come il tuo spero riportino la maggior parte di noi a riflettere sul fascino di questi luoghi ma anche sulla loro pericolosità.
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Roberto Plances
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#68916 - 01/23/06 06:17 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Registered: 01/03/03
Posts: 115
Loc: vicenza
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mi unisco inevitabilmente al coro..... ho solo una piccola esperienza in sahara ma da anni vado per mare a vela... e le cose non sono poi tanto diverse anzi, per molti versi si assomigliano.... sia qui che là si sta diffondendo una superficialità legata alla disponibilità di elettronica e cavalli... che finchè tutto gira a puntino si va e si torna senza problemi con l'impressione che tutto sia semplice e facile... ma basta poco, un minimo di stanchezza, una piccola avversità meteo, una rottura, gli americani che spengono il satellite (già sperimentato di notte al largo di brindisi durante la crisi bosniaca)... e sei in braghe di tela... quanti sanno fare navigazione stimata (sahariana o navale è lo stesso) con carte, squadrette, bussola e contachilometri (e parallelamente al gps la tengono aggiornata)??... quanti conoscono a memoria tutte le schede elettroniche che stanno sotto il cofano??... quanti sono quelli preparati 100 per affrontare 60?... il grande messner una volta disse che il coraggio non serve per arrivare in cima ma che ci vuole coraggio per decidere di tornare indietro... elia raccontandoci di non aver avuto quel coraggio ci ha fatto ben capire quanto invece ce ne voglia grazie
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enrico toy hj 61 "kindergarten"
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#68917 - 01/24/06 09:54 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Junior Member
Registered: 01/18/06
Posts: 9
Loc: Fano
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In effetti il topic del tread, evidentemente ben oltre la mia volontà, si è trasformato in maniera "corale" in una saga sugli errori che ho commesso. Sto volentieri al gioco, argomentando un poco più approfonditamente su quali sono state le considerazioni che mi hanno portato ad assumere la decisione di partire (con l'aggravante della famiglia al seguito) e di non tornare indietro alle prime difficoltà, pur essendo di normale intelligenza e ben lontano dall'approccio della "impresa estrema". Prescindo dall'incidente! Sono su questo abbastanza fatalista, avrebbe potuto accadermi anche sulla Roma-Napoli. Il tragitto da Sebha ad Al Wigh, era su asfalto sino ad Umm Al Aranib, da cui si proseguiva sempre su asfalto verso est in direzione di Meseguin. Ben prima di arrivare a quest'ultima località, si lasciava la strada e si proseguiva su pista verso sud. La pista era segnata da picchetti numerati, uno ogni 10 km (se non ricordo male!) sino a Al Wigh. E' intuitivo che il tragitto nord-sud era molto impegnativo, avendo come "bersaglio" un puntino nel deserto che era il cantiere. Chi ha viaggiato nel deserto sa quanto sia "basso" l'orizzonte in un luogo senza alture, a poco aiuta salire sul tetto del toyota. Anche per la "volpe del deserto" più smaliziata non c'era alternativa al seguire i picchetti. Per assurdo era più semplice localizzarlo di notte, nel buio assoluto, la luminiscenza dell'illuminazione del campo era visibile a decine di km di distanza. Molto più semplice in direzione sud-nord! Il "bersaglio" era la strada che da Umm Al Aranib portava a Meseguin e poi a Zawilah, un nastro d'asfalto in direzione est-ovest di oltre 50 km, impossibile da mancare tenendo la rotta verso nord. In effetti per sicurezza, piegavo sempre di qualche grado verso ovest, perchè se l'avessi "mancato", sarei finito o sulla Umm Al Aranib - Ghadduwah o dentro Al Katrum. Questo spiega perchè ho scelto di partire verso Sebha, nonostante le condizioni avverse e perchè nelle stesse condizioni, non sarei mai partito per il tragitto inverso. Spiega anche perchè nonostante il buio e la bassissima visibilità, non son tornato indietro, ritenendolo più difficile e pericoloso. Il "peccato originale" è invece essere partito con una sola vettura ed un solo autista. Tralasciamo la ovvia sopravalutazione delle proprie capacità, che si acquisisce inevitabilmente con l'abitudine, anche nelle attività più pericolose, per cui un anno prima non mi sarebbe neanche venuto in mente di fare quel tragitto da solo. Diciamo che con decine e decine di mezzi in giro nel deserto da due anni, non avevamo avuto una sola panne. L'efficenza dei mezzi era garantita da una manutenzione di stile aereonautico, per cui ogni vettura o mezzo di trasporto, al rientro da un trasferimento, subiva un accurato tagliando nelle nostre officine, prima di ripartire. Questo è tutto! Quindi una imprudenza (non credo completa dabbenaggine) che è stata resa "indimenticabile" dall'incidente sofferto, senza il quale difficilmente sarebbe sopravvissuta nei ricordi. Magari per il 2006 ne ho già parlato troppo.................. la ricorderò di nuovo nel 2031, per il 50° anniversario. (....... ma ci sarò???? Ma si! Dovrei essere a quella data un arzillo vecchietto di 78 anni! ) Di nuovo ciao a tutti e ben trovati!
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#68918 - 01/24/06 04:31 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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Messaggio inizialmente inserito da -Elia-: In effetti il topic del tread, evidentemente ben oltre la mia volontà, si è trasformato in maniera "corale" in una saga sugli errori che ho commesso.
Sto volentieri al gioco, argomentando un poco più approfonditamente su quali sono state le considerazioni che mi hanno portato ad assumere la decisione di partire (con l'aggravante della famiglia al seguito) e di non tornare indietro alle prime difficoltà, pur essendo di normale intelligenza e ben lontano dall'approccio della "impresa estrema".
Prescindo dall'incidente! Sono su questo abbastanza fatalista, avrebbe potuto accadermi anche sulla Roma-Napoli.
Il tragitto da Sebha ad Al Wigh, era su asfalto sino ad Umm Al Aranib, da cui si proseguiva sempre su asfalto verso est in direzione di Meseguin. Ben prima di arrivare a quest'ultima località, si lasciava la strada e si proseguiva su pista verso sud.
La pista era segnata da picchetti numerati, uno ogni 10 km (se non ricordo male!) sino a Al Wigh.
E' intuitivo che il tragitto nord-sud era molto impegnativo, avendo come "bersaglio" un puntino nel deserto che era il cantiere.
Chi ha viaggiato nel deserto sa quanto sia "basso" l'orizzonte in un luogo senza alture, a poco aiuta salire sul tetto del toyota. Anche per la "volpe del deserto" più smaliziata non c'era alternativa al seguire i picchetti. Per assurdo era più semplice localizzarlo di notte, nel buio assoluto, la luminiscenza dell'illuminazione del campo era visibile a decine di km di distanza.
Molto più semplice in direzione sud-nord! Il "bersaglio" era la strada che da Umm Al Aranib portava a Meseguin e poi a Zawilah, un nastro d'asfalto in direzione est-ovest di oltre 50 km, impossibile da mancare tenendo la rotta verso nord. In effetti per sicurezza, piegavo sempre di qualche grado verso ovest, perchè se l'avessi "mancato", sarei finito o sulla Umm Al Aranib - Ghadduwah o dentro Al Katrum.
Questo spiega perchè ho scelto di partire verso Sebha, nonostante le condizioni avverse e perchè nelle stesse condizioni, non sarei mai partito per il tragitto inverso. Spiega anche perchè nonostante il buio e la bassissima visibilità, non son tornato indietro, ritenendolo più difficile e pericoloso.
Il "peccato originale" è invece essere partito con una sola vettura ed un solo autista.
Tralasciamo la ovvia sopravalutazione delle proprie capacità, che si acquisisce inevitabilmente con l'abitudine, anche nelle attività più pericolose, per cui un anno prima non mi sarebbe neanche venuto in mente di fare quel tragitto da solo.
Diciamo che con decine e decine di mezzi in giro nel deserto da due anni, non avevamo avuto una sola panne. L'efficenza dei mezzi era garantita da una manutenzione di stile aereonautico, per cui ogni vettura o mezzo di trasporto, al rientro da un trasferimento, subiva un accurato tagliando nelle nostre officine, prima di ripartire.
Questo è tutto! Quindi una imprudenza (non credo completa dabbenaggine) che è stata resa "indimenticabile" dall'incidente sofferto, senza il quale difficilmente sarebbe sopravvissuta nei ricordi.
Magari per il 2006 ne ho già parlato troppo.................. la ricorderò di nuovo nel 2031, per il 50° anniversario. (....... ma ci sarò???? Ma si! Dovrei essere a quella data un arzillo vecchietto di 78 anni! )
Di nuovo ciao a tutti e ben trovati!Ti stai rivelando sempre più saggio e simpatico ,ma soprattutto i tuoi ricordi della vita in un cantiere "sperduto" nel Sahara sarebbero MOOOLTO interessanti: in attesa del 50° anniversario dell'incidente,non ci racconteresti qualche altro episodio, non necessariamente drammatico , magari nemmeno "istruttivo", ma semplicemente vero , di vita vissuta nel Sahara non da turista "mordi e fuggi" ma da abitante non autoctono? Grazie in anticipo! :)Luca [ 24 Gennaio 2006: Messaggio editato da: l.a.leoni ]
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#68919 - 01/24/06 07:40 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: vicenza
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trovo le precisazioni di elia semplicemente da manuale... come avevo intuito l'uomo SA navigare (e bene) ed è anche molto lucido nell'analizzare sia le considerazioni che lo hanno spinto a partire e poi anche (giustamente) a proseguire, sia l'errore di "troppa confidenza" che lo ha portato poi ad una situazione, vuoi stanchezza vuoi scarsa visibilità vuoi distrazione, che ha generato l'incidente... il racconto è interessante, la spiegazione ancora di più... analisi di questo tipo, magari anche su incidenti solo "sfiorati" servono sicuramente a tutti noi per accrescere le nostre esperienze (dirette sarebbe meglio ma anche indirette servono)... questo capodanno ho avuto la fortuna di restare a conversare indisturbato con hedi per un'oretta a tarda sera nella sua bottega di douz e anche lì da un paio di racconti ho messo in saccoccia delle perle di saggezza sahariana... dunque, caro elia, datti da fare a rispolverare la memoria, perchè il tuo punto di vista, fatto di un'esperienza più continua e senza ambizioni di impresa estrema (e quindi più vicina ai viaggiatori che ai saltafossi) sarà sicuramente prezioso per noi piccoli consumatori natalizi di sahara... grazie e ciao
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enrico toy hj 61 "kindergarten"
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#68920 - 01/24/06 10:17 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: milano
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Bella la definizione di "piccoli consumatori natalizi di sahara"! Propongo, una volta che sarà entrata nel gergo, di abbreviarla in "PCNdS"! ps: ELIA:sempre in attesa di tuoi "racconti intorno al fuoco" : dai, non essere reticente: non passerai certo per uno che vuole fare lo sbruffone, dopo la tua "apertura"!
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Z.C.50
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#68921 - 01/24/06 11:02 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: vicenza
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direi che si può contrarre in PCNS (in inglese peeseeines o in francese pesseenes e da qui a pissin che in veneto sta per pisciatina il passo è breve... :rolleyes: )... consumatori si, ma almeno un pò attenti e curiosi... fuoco al centro, toys un pò anzianotti alle spalle, un bicchiere e vai elia...
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enrico toy hj 61 "kindergarten"
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#68922 - 01/24/06 11:28 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: milano
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ok per "pissin", ok per il fuoco al centro e ancora più ok per il bicchiere di vino, quanto al toy vecchiotto.....vedo che anche tu viaggi su un 61....... DAI ELIA, CONTA SU! Renditi conto di essere l'unico che ha visto l'africa da dentro un bel pò di anni fa, senza per questo essere, oggi, un vegliardo....
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#68923 - 01/26/06 02:55 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: Modena
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Ciao Enrico sono Enrico quello che ti ha venduto il 61 potevi anche trovare trovare un nome piu bello per quella gloriosa macchina che mi ha portato 2 volte a Dakar 2 volte nel tibesti al jebel Awayanat e tante volte in Libia e che non ha mai detto di no e ancora va da Dio....vabbè scusa l'intromissione baci ai piccoli!!!!1 e ciao
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enrico
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#68924 - 01/26/06 03:26 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: vicenza
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ciao enrico manfred, benvenuto intorno al fuoco... come ben sai le casse da morto sono usualmente di legno massiccio e assai robuste, e così è infatti... il glorioso 61 è sempre arzillo, a 275000 km è ancora un ragazzino!! quanto al soprannome è il primo che è arrivato in virtù della forma e soprattutto del colore... mancano solo i lumini rossi... un nome esotico mi sembrava troppo pretenzioso per me PCNS... ma ora che ci penso me ne viene in mente un'altro che potrebbe essere il definitivo... in attesa che elia si schiarisca la gola... ciao
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enrico toy hj 61 "kindergarten"
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#68925 - 01/26/06 05:20 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: milano
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Sembra che il nostro Elia sia un pò reticente....abbiamo già capito che non è un esibizionista, quindi è possibile che aspetti, per riprendere la "parola" ,che qualcun altro abbia narrato a sua volta qualche ricordo africano........chi prende la parola?Non si chiede "Alta letteratura"giusto un episodio un minimo insolito,magari istruttivo, o anche solo divertente..........mica a tutti può essere capitato "il grande evento"ma stando in Africa a lavorare qualcosa vi sarà pur successo.................
[ 26 Gennaio 2006: Messaggio editato da: l.a.leoni ]
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#68926 - 01/27/06 11:37 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: croazia
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Messaggio inizialmente inserito da l.a.leoni: [QB]Sembra che il nostro Elia sia un pò reticente.... beh magari solo non ha tempo in questi giorni! Comunque complimenti... e anche io aspetto altri racconti!
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franz (Saaid)
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#68927 - 01/30/06 08:10 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Registered: 01/18/06
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Loc: Fano
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Nessuna reticenza e, dio me ne scampi, nessuna spocchia! Sto solo forse cambiando lavoro, città, regione. Data l'età non più verdissima, sto molto ponderando. E ne sono assorbito in via quasi esclusiva. Ciao
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#68928 - 01/30/06 09:40 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Registered: 01/03/03
Posts: 115
Loc: vicenza
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tranquillo elia... prenditi ovviamente tutto il tempo che ti serve e quando sei a posto fatti vivo... magari anche per un giretto da quelle parti, perchè no... quanto all'età, se "Sto solo forse cambiando lavoro, città, regione." vuol dire che mai come in questo caso l'anagrafe è un fatto assolutamente relativo... in bocca al lupo!! (auguri suona male)
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enrico toy hj 61 "kindergarten"
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#68929 - 02/06/06 12:14 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: Fano
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Ringrazio Enrico Pollini delle belle parole . In questi pochi giorni sono cambiate alcune cose, ho ricevuto una ulteriore offerta (che ho accettato ) che mi porta a cambiare lavoro ma, con un pendolarismo neanche molto esagerato di 110 Km al giorno, mi consente di restare nella mia casa....... almeno per il momento :p :p . Certo è un bel cambiamento! Ad esempio sposta le aree di mio interesse professionale anche geograficamente. Da Bucarest al Cairo o Dubai, da Kiev o Mosca a Shangai o Boston. Vedremo anche questa volta come andrà a finire..... Ritornando alle birre del bar di Alvise, mi imbarazza un poco l'aspettativa di racconti avventurosi. Perchè mi fa sentire più vecchio e un poco rincoglionito come tutti i nonni e, per dirla con parole di Fabrizio De Andre', come quel tale che null"dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio".Ma soprattutto perchè tutte queste avventure nel deserto non me le ricordo proprio! Rammento una quotidianetà, seppur professionalmente interessante, molto ricca di momenti di una noia mortale. Naturalmente è una questione di punti di vista e di situazioni. Un esempio?? Ho letto un paio di volte nei resoconti dei viaggi "finalmente è giunto il momento di sgonfiare le gomme!", scritto con piglio degno di Indiana Jones. FINALMENTE E' GIUNTO IL MOMENTO DI SGONFIARE LE GOMME????Mamma mia!!!! Ma pensa quanto è esaltante sgonfiare e soprattutto rigonfiare le 32gomme32 di un carrellone che trasporta mezzi movimento terra, 60 tonnellate di portata (se non ricordo male), senza avere sottomano una playstation o almeno un gameboy per ammazzare le svariate ore che dura l'operazione sgonfia-gonfia. E se lo devi fare due volte per tragitto?? Oltre le gomme alla fine son gonfi anche i marroni! E' una questione di punti di vista e di situazioni. Come per quella moglie di un collega, che appena giunta all'aereoporto di Sebha, mi chiese dove era una profumeria (alla dogana di Tripoli le avevano "assaggiato" latte detergente, tonici e creme per paura fossero alcolici) ed un parrucchiere. Cercando di mantenermi serio, diciamo ridendo senza rotolarmi a terra, le risposi che per la profumeria non potevo esserle utile, ma che per il parrucchiere c'era il pakistano che, il venerdi mattina, al mercato, tagliava i capelli. Bhe! si è quasi offesa....... pensava che la stessi sfottendo...... Ciao e ben ritrovati! PS: ... grazie per il "junior member".... sono commosso! :rolleyes: [ 06 Febbraio 2006: Messaggio editato da: -Elia- ]
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#68930 - 02/06/06 02:08 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Loc: Fano
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Dai mi smentisco subito!
In effetti ho voglia di chiacchierare e magari qualche episodio divertente torna alla memoria.
Questo del 1980, ha tre protagonisti che, in ordine di apparizione sono:
- un cuoco, se non ricordo male veneto; - una scatola di caramelle golia; - un idiota.
Bene, lo scenario è appunto la libya della fine degli anni 70 ed il panarabismo del suo leader, che l'aveva portato, in pochi anni, ad unirsi ad Egitto, Siria e Sudan, tutti tentativi falliti. A inviare soldati in Tchad e Sudan.
Era il periodo della Black-list verso Israele e della reazione dei duri e puri contro la pace separata dell'Egitto di Sadat. Della rivolta di Tobruk (probabilmente fomentata dai servizi egiziani) e delle prime defezioni dal regime.
Uno stato di polizia durissimo, in cui il reato più grave, era la propaganda sionista, punita anche con la morte.
E questo che c'entra con la nostra storia??
Nulla! Finchè il nostro cuoco si presenta al varco doganale di Tripoli, con in valigia uno scatolotto di caramelle golia. Nello scatolotto ci sono 100 golia, che hanno due particolarità. Sono incartate una ad una e su ogni incarto spicca una bella stella a sei punte, la stella di Davide.
Qui entra in gioco l'idiota, che vede le caramelle e le interpreta quale strumento di propaganda a favore d'Israele (con l'aggravante di essere destinate all'infanzia, probabilmente)!
Il nostro povero cuoco sparisce. Chi l'attendeva all'aereporto di Sebha, torna alla base da solo.
La faccio breve. Strapparlo dalle grinfie dei tribunali speciali dei comitati popolari, caricarlo su un Tripoli Roma dell'Alitalia fu una cosa lunga e faticosissima e resa possibile solo dal fatto che, alla fine, persone intelligenti e dotate di buon senso si trovano anche nella polizia politica.
Che dire! Il povero cuoco non poteva immagginare neanche nei suoi peggiori incubi che un pacchetto di caramelle fosse così pericoloso. Penso che sia rimasto in veneto a cucinare polenta e osei e della Libya non ne abbia più voluto saper niente.
Ariciao!
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#68931 - 02/09/06 05:46 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Bravo Elia! Sei di ritorno con il giusto spirito......molto interessante la disavventura del cuoco.....posso immaginare che dopo un'esperienza simile non abbia più mangiato caramelle Golia. interessante anche l'osservazione di quanto possa essere noioso il gonfia -sgonfia quando le ruote hanno un metro di diametro e sono 32! E pensare che noi PCNS è nel momento di mettere le zampe sulle 4 valvoline che ci sentiamo finalmente realizzati! Questione di punti di vista.....dai, fatti un'altra birretta, che così ti viene in mente qualcos'altro da raccontare.....a proposito, la signora all fine c'è andata dal pakistano?
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#68932 - 02/09/06 11:22 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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ci fa pensare... che anche oggi sfoggiare un pacchetto di golia potrebbe in certi casi essere poco igienico... quanto alle 32 ruote raccontaci un pò meglio, perchè non me lo vedo proprio un carrellone con sopra una ruspona a saltabeccare tra le dune... ma tant'è... interessante l'aspetto "noia", dove per noi PCNS ogni minuto è prezioso per assaporare l'emozione del deserto in quanto tale, mentre per chi ci vive e lavora diventa qualcosa di diverso, forse una semplice circostanza... o forse comunque un qualcosa che lascia il segno seppure in modo diverso? mi piacerebbe capire se ha ragione d'essere la mia sottile insoddisfazione quando riconosco che noi PCNS stiamo solo giocando... un gioco divertente, anche interessante, anche ricco di emozioni e di cultura, ma pur sempre un gioco... o se, al contrario, chi lavora per lunghi periodi in un ambiente così ostile e diverso non finisca per viverlo come un qualsiasi accidente della vita e quindi che alla fine il mio piccolo viaggiare possa valere di più? provo a rispondermi da solo: possono valere entrambe le cose, dipende dalle situazioni, dalle circostanze, dagli stati d'animo... another beer please...
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#68933 - 02/09/06 11:23 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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azz, lo sapevo, ho fatto casino con i gremlins...
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#68934 - 02/10/06 09:39 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Bè,noi PCNS in effetti "giochiamo", però per me è un "gioco" serio: scendo in Libia a Natali alterni, e nell'anno "Sì" inizio a lavorare sull'itinerario e sull'auto già in primavera.........chi va giù per lavoro molto probabilmente deve concentrarsi su quello, sulle difficoltà che lavorare in posti così isolati e climaticamente sfavorevoli insorgono di continuo.....il deserto è vissuto come una delle difficoltà....poi bisogna capire se uno quel tipo di lavoro lo sceglie per "vocazione" o se se lo ritrova come necessità...... :rolleyes:
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#68935 - 02/10/06 10:42 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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certo, il gioco può essere anche molto serio e non privo di grandi soddisfazioni, sia nella accezione "viaggio", sia nella accezione "sport" (a ognuno quella che preferisce)... ma in soldoni, la domanda per quelli che ci lavorano (o ci vivono) è: il deserto diventa solo un ostacolo o lascia comunque dentro qualcosa? e quel qualcosa, data la frequentazione decisamente più lunga e quindi maggiormente "confidenziale", è forse di più? mi ripeto, forse dipende dalla sensibilità dei singoli, e siccome qui ne abbiamo almeno uno, il buon Elia, vediamo un pò che ci dice...
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#68937 - 02/13/06 12:30 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Il quesito è chiarissimo e lo preciso alla luce della mia personale esperienza.
Posto che quegli anni passati a lavorare nel deserto libico hanno lasciato un segno indelebile nel mio approccio esistenziale (scusate il parolone ma non ne trovo altri), cosa è che mi ha "segnato"?
1) una esperienza professionale "altra", diversa dalle precedenti a dalle successive;
2) il vivere diversamente, in quei 100 giorni di permanenza in un campo più o meno isolato, dove il rientro serale tra le mura domestiche non era contemplato?
3) l'ambiente "ostile" (dove ostile va interpretato più come diverso che nemico), dove vivere e lavorare?
Sicuramente ognuna di queste, ma ognuna di queste poco c'entrano con il sahara, perchè sono riscontrabili in ogni esperienza analoga non necessariamente nel deserto.
Penso alla costruzione degli oleodotti in siberia o nel kazakistan, alla transgaboniana o alla diga sul bacino dell'uribante, nelle giungle del Gabon o del Venezuela. Ma anche ai nostri militari in Bosnia o in Afghanistan.
Quindi non è la specificità ambientale la discriminante, ma le condizioni in cui ci si trova.
Del resto le stesse condizioni di vita hanno ben poco di oggettivo. Per noi italiani, stare a Al Wigh era assolutamente limitante della nostra qualità di vita, già all'ottantesimo giorno dei 100 di permanenza, non si pensava ad altro che a rientrare in Italia.
Magari per un giovane del Bangladesh, tre pasti caldi al giorno ed un letto in una camerata più o meno climatizzata con annessi docce e servizi, era l'equivalente di un hotel a 5 stelle.
In questa relatività di situazioni e di vita, cosa ci azzecca quindi il sahara??
Molto!
Per spiegarlo, anzi per cercare di trasmettere le senzazioni, perchè di senzazioni e di senzazioni forti si tratta, mi dilungo nel raccontare un episodio. Non saprei farlo in altro modo e mi scuso anticipatamente per la prolissità.
Nel campo c'era un autista, passaporto libico di origine nigerina. Temuto e rispettato (forse più temuto che rispettato), abbastanza taciturno. Del suo passato si conosceva la sua milizia nelle squadre speciali dell'esercito libico, da cui era uscito con misteriosi onori e meriti. Che era stato mercante di schiavi (proprio così un negriero razziatore). Conosceva il territorio palmo a palmo, così come conosceva ed era conosciuto in ogni singola oasi, dove era ricevuto con il solito immancabile timore e rispetto.
Si era creato tra noi un buon legame. Ne apprezzavo la coerenza e la linearità di pensiero, il non essere "levantino" nei rapporti interpersonali che, nei miei confronti, avevo verificato leali e corretti.
Ogni sera, appena buio, spariva misteriosamente per rientrare al campo dopo qualche ora. Inizialmente avevo pensato avesse trovato una prostituta a tejeri, ma i tempi di percorrenza e la quotidianetà, non mi quadravano.
Alla fine (la curiosità non è solo femmina!), non ho resistito e gli ho chiesto cosa combinasse ogni sera.
Sono stato invitato a seguirlo la sera stessa.
Abbiamo fatto una ventina di km verso sud (ad una velocità pazzesca..... guidava lui!) fino a fermarci ai piedi di una grossa duna, che ci nascondeva la luminescenza del campo, al buio assoluto. Ha tirato fuori un fornellino da campeggio ed ha iniziato a preparare il te.
Senza scambiare una parola, abbiamo atteso che fosse pronto e l'abbiamo sorseggiato lentamente, con il silenzio che ci dilaniava le orecchie ed il buio che non ci permetteva di guardarci in faccia. Dopo circa un ora siamo tornati (alla solita velocità pazzesca) indietro.
In breve è diventata un abitudine di tutte le sere che, dato che io ero meno chiuso e taciturno di lui, si è allargata ad altre persone. Alla fine i toy lanciati in folle corsa in fila indiana erano tre, riempiti di persone di razze e culture diverse, che non potevano fare a meno di quel quotidiano contatto con "l'assoluto".
Naturalmente, al campo, non tutti capivano perchè la medesima tazza di tchai arabi non potessimo sorseggiarla in sala mensa, comodamente seduti al caldo, magari giocando a carte.
Qualche scherno c'è scappato, come qualche faccia stupita al mio racconto l'ho sempre trovata. Sentire, più che capire, "l'assoluto" non è da tutti, mi sento un privilegiato nel averne avuto l'opportunità!
Ciao a tutti
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#68939 - 02/13/06 01:34 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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grande elia!!!
capisco perfettamente (e invidio) quel tchai... la mia versione PCNS è: fine serata al campo, aspettare che tutti, ma proprio tutti, vadano a dormire, camminare per qualche decina di metri, scollinare quel tanto da non avere più il campo in vista e fumarsi da soli l'ultima sigaretta della giornata... non è così assoluto come la distanza di una mezzora a folle velocità, ma può bastare...
piccola precisazione sul mio "ostile", che è inteso solo come fisicamente difficile (al pari della tundra siberiana, della giungla, dell'alta montagna, talvolta anche dell'alto mare ecc), dove spesso l'ostilità ambientale si traduce in una necessità di rapportarsi in modo diverso con le altre persone per poter fare fronte ad una comune difficoltà...
è un piacere leggere questi brani, a mio parere anche ben scritti, per cui appena puoi fatti un'altra birra... il the lo lasciamo per altri momenti...
ciao
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#68940 - 02/13/06 01:37 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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mi ha toccato nel profondo del cuore bello
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ciao antonio HZJ 78 AZALAI II zerzura club # 52 azalai2@libero.it
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#68941 - 02/14/06 10:05 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Bello il racconto e interessanti le considerazioni iniziali:il racconto mi ha ricordato la mia prima volta nel sahara..era il 1967 (avevo 16 anni) e il posto era il Tassili n'Ajjer.....se volete ve lo racconto....dopo aver finito la birretta!
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#68942 - 02/14/06 11:56 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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io nel 1967 di anni ne avevo solo due... oggi comincio ad avere appena appena qualche capello grigio sulle tempie... quindi sgolati 'sta birra, impizzati una sigaretta e vai... che il bocia deve imparare
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#68943 - 02/15/06 08:55 AM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Aah.......buona 'sta birra! Come dicevo.......nel 1967, avevo seguito i miei "vecchi" in un viaggio,allora, quantomeno stravagante: eravamo un gruppo di adulti, una dozzina direi, con due sedicenni , io e un mio amico: Milano_Algeri, in aereo, poi , sempre in aereo , toccando tutte le oasi, (Gardahia, In salah, ) fino a Tamanrasset (detta "Tamma"), sosta in un "hotel" locale per una notte e il giorno dopo ultimo volo (se può interessare, mi pare che l'aereo fosse il bireattore "Caravelle",con i colori dell'Air Algerie, ovviamente)fino a Djanet: di li ,caricati uomini e bagagli nel cassone di un camion , Berliet, ovviamente, ci portarono ai piedi dell'altopiano del Tassili N'Ajjer: da lì, a piedi (oggi si direbbe trekking) si salì in quota (circa seicento metri) e si continuò fino a sera, toccando i vari punti interessanti per le pitture:il tutto per una settimana o giù di lì: i bagagli e le attrezzature da campo viaggiavano su asini , percorrendo vie leggermente diverse, al seguito degli asini, anche delle capre...che venivano sacrificate giorno dopo giorno e cucinate sul fuoco alla sera....vi lascio immaginare come fosse coriacea la carne di un animale che aveva camminato fino all'ultimo istante e che poi veniva cucinato sulla fiamma senza frollare nemmeno qualche ora! La prima notte fu un tormento: tutti i partecipanti, di età tra i 45 e 60 anni, dopo una giornata di cammino, piombarono addormentati, russando come una orchestra di tromboni!Le tende erano una a un metro dall'altra , e non c'era modo , per chi non fosse stanchissimo ( io e il mio amico essendo due ragazzini non eravamo certo stanchi....) di dormire: per cui decidemmo di portare i nostri sacchi a pelo e materassini lontano dal campo: giusto quei cento metri , dietro ad un pinnacolo che ci riparasse dal vento: bè, son passati quasi 40 anni, adesso ne ho 55......ma il cielo di quella prima notte sahariana, con le stelle cadenti, e i pochi satelliti che passavano......non me lo dimentico più.........capito perchè non ne posso più fare a meno?
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#68944 - 02/15/06 05:01 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Ciao a tutti. Vorrei fare solo per una piccola riflessione perchè la ho trovata stimolante..... ma il cielo di quella prima notte sahariana, con le stelle cadenti, e i pochi satelliti che passavano......non me lo dimentico più.........capito perchè non ne posso più fare a meno? Si dice, o forse si sa, che le tartarughe marine, al momento della schiusa memorizzino la posizione delle stelle e la usino come coordinate per tornare sulla stessa spiaggia al momento di deporre le uova, anni e anni dopo. Chissà che anche noi non siamo programmati allo stesso modo, anche se forse ormai non si nota più se non in casi particolari, come ha messo in evidenza l.a.leoni?
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Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.
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#68945 - 02/15/06 08:00 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Chissà che anche noi non siamo programmati allo stesso modo, anche se forse ormai non si nota più se non in casi particolari, come ha messo in evidenza l.a.leoni? affascinante... come umani abbiamo forse perso gran parte dell'istinto geografico / territoriale che invece molti animali hanno ancora... ma, chi più chi meno, siamo sensibili a quelle sensazioni che avvicinano all'assoluto... quello che chiamano "mal d'africa"... un'immagine, o un ricordo, o una sensazione, che ogni tanto, in un momento qualsiasi della vita frenetica di tutti i giorni, ti passa fugacemente davanti agli occhi e ti fa tirare un respiro profondo...
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#68946 - 02/15/06 10:21 PM
Re: Ciao a tutti, mi presento.
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Le vostre considerazioni le porto dentro di me da parecchio tempo: ci sono persone a cui l'idea di un viaggio nel Sahara suscita un vero terrore ma ci sono molte persone che "sentono il bisogno" di andare nel deserto e che quando sono lì si isolano,magari anche solo per brevi periodi, dal resto del gruppo:deve essere in qualche modo frutto di un imprinting giovanile: mia moglie non ha avuto genitori viaggiatori, e quaando siamo in viaggio, non si dimostra infastidita, ma preferisce i momenti di contatto con i locali o l'osservazione di pitture rupestri, all'isolamento anche temporaneo:con questo non voglio dire che uno debba essere stato nel deserto da giovane per apprezzarlo: potrebbe anche essere stato un ragazzino che amava chiudersi nella soffitta della casa di campagna a leggere un libro, o andare in mezzo al campo di mais , alto tre metri e stare lì un'ora o due "ad ascoltare l'erba crescere"....sono tutti modo per cercare di sentirsi in sintonia con il Mondo che abbiamo intorno....
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