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#600 - 10/02/02 10:31 AM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Registered: 12/16/01
Posts: 304
Loc: Cuneo
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Ciao Massi+. Questo sì che è una bella base per discorrere. Non so se sia utopia che l'ambiente possa cancellare o ridurre la spinta alla rivalsa tra le persone; sinceramente non ci avevo mai pensato. Peraltro sono convinto che le latitudini di cui qui si parla certo aiutino a mettere a nudo aspetti del carattere degli uomini che vi sitrovino a passare in maniera superlativa, nel bene e nel male; io credo fortemente che non vi sia un luogo, sul pianeta, che spinga alla riflessione ed all'autoconoscenza più indicato del Nulla.E se questo può a volte non condizionare in senso limitativo il nostro ahimè naturale istinto alla rivalsa, molte altre può invece aprire soglie sconosciute nel nostro modo di pensare e di rapportarci agli altri, questo almeno per quanto riguarda me. Del resto, oggettivamente, se si va a curiosare nella storia delle comunità praticanti l'ascesi mistica, si riscontra che il deserto da sempre ha servito loro da dimora. Quindi, forse, l'ambiente in questo senso può influire sul modus vivendi di chi vi si cali con anima aperta e scevra il + possibile da preconcetti. Ciao RoboGabr'Aoun
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#601 - 10/02/02 12:54 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Senior
Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
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Messaggio inizialmente inserito da RoboGabr'Aoun: Ciao Massi+. Questo sì che è una bella base per discorrere. Non so se sia utopia che l'ambiente possa cancellare o ridurre la spinta alla rivalsa tra le persone; [cut] io credo fortemente che non vi sia un luogo, sul pianeta, che spinga alla riflessione ed all'autoconoscenza più indicato del Nulla.E se questo può a volte non condizionare in senso limitativo il nostro ahimè naturale istinto alla rivalsa, molte altre può invece aprire soglie sconosciute nel nostro modo di pensare e di rapportarci agli altri, [cut]Ciao RoboGabr'Aoun Sono perfettamente d'accordo con te, Se davvero l'istinto alla rivalsa è veramente figlio di una becera forma di "superIo" (Io farei meglio, Io sono di più etc etc): allora in un luogo ove il rapporto con la natura e le difficoltà, è molto diretto, immediato, un adeguato spirito autocritico, di autocoscienza, potrebbe fare ritrovare la giusta dimensione delle cose. Il giusto modo di rapportarsi con le persone. Purtroppo il metodo critico è allo stesso tempo fonte delle distorsioni di cui sopra, ma anche elemento basilare per porsi davanti allo sconosciuto, all'inaspettato; e se giustamente tu dici che l'ambiente [...]può influire sul modus vivendi vi si cali con anima aperta e scevra il + possibile da preconcetti. è anche vero che ponendosi in questi termini si è anche maggiormente esposti al reagire all'ambiente e alle situazioni in maniera inevoluta. In altre parole: il nostro metodo critico sul quale basiamo decisioni e valutazioni, è comunque frutto di un processo culturale e di esperienze perciò necessario in quanto metodo. Alcune di queste esperienze però, basate sull'aggressività dell'antropizzazione nostro ambiente, ci portano a comportamenti distorti. Basterebbe essere in grado, credo, di una tale autoanalisi, da riuscire ad isolare questi comportamenti indotti per poterne essere padroni. E in questo sicuramente la riflessione, come dici tu, è uno strumento importante. bye, massi
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To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil (From the ancient sumerian Instructions of Šuruppag)
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#602 - 10/02/02 01:04 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Member
Registered: 01/10/02
Posts: 1172
Loc: Torino
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Ciao raga! niente caffe' per me... Non so se sia proprio come dite voi, pero' e' certo che il Nulla trasmette delle sensazioni forti e chiare che altrimenti non si manifesterebbero. Anche a me capita e certamente e' una delle molle che aiutano a partireVorrei portarvi pero' su un altro aspetto che ci tocca da vicino: noi non viviamo il deserto ne l'Africa ma vi transitiamo per un tempo infinitesimo, ogniuno a modo suo e a suo dire certamente il + idoneo, ma alla fine, in sintesi, cerchiamo di ricavare da cio' tutto quanto possiamo portarci via; immagini, suoni, sensazioni, amicizie, guai, ricordi, ecc... Ora, cio' non rischia di andare a contrastare la nostra convinzione di muoverci in maniera mimetica, senza interferire? Ogni tanto me lo chiedo e non so darmi risposta... E' come se lo stress da performance mutasse, come il peggior virus sa fare, per diventare voglia di capire o peggio egoismo e torniamo al discorso del "superIo"... Gianluigi Certo che per traslare le vostre considerazioni in una dimensione si' inalterata nei contenuti, ma + comprensibile nelle espletazioni... lo devono ancora inventare il traduttore Raaaggaaazzziiii!!!!!
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Gianluigi H.Galletto "Rommel" Honda AT750 "Ramla"
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#603 - 10/02/02 01:56 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Senior
Registered: 04/04/02
Posts: 307
Loc: Campogalliano
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ciao a tutti, riflettendo bene sulle vostre considerazioni mi viene quasi spontaneo rifiutare che, per riflettere sulla "disumana" condizione in cui siamo immersi, si debba per forza isolare con la complicità di un luogo. Citando una frase letta... "si può essere soli anche in mezzo a tanta gente" allora posso trarre beneficio dalla mia capacità di astrarmi dal contesto che mi circonda e trovare un io incondizionato.... ok ma Quelo dice anche che "la risposta è dentro di noi e di solito.... è quella sbagliata" Non facciamo confusione con la voglia di evadere da "luoghi comuni" con la voglia di evadere dai "luoghi comuni".
Roberto
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Roberto Plances
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#604 - 10/02/02 02:26 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Anonymous
Unregistered
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Avrei una nuova riflessione da porre: il Nulla, o il deserto visto come luogo alieno, talmente al di fuori degli schemi cui siamo abituati da far emergere pulsioni e reazioni che si avvicinano sempre piu' agli istinti di ciascuno, con cio' cancellando di colpo quella 'corrazza' che ognuno di noi e' costretto a portare per poter sopravvivere nella quotidianita' dei luoghi dove viviamo.
Ho fatto quasi vent'anni di esperienza in un settore che per molti aspetti e' affine al nostro, e cioe' la subacquea. Quando ti immergi con le bombole sulle spalle ti rendi conto di essere sbarcato su un altro pianeta, di essere ospite in un luogo che oltretutto non e' fatto per te perche' non sei in grado di sopravviverci senza apparecchiature speciali, di non avere praticamente nessuna forma di comunicazione con l'ambiente esterno a parte rari incontri con animali particolarmente furbi come i delfini o le orche. Quando sei li' sei assolutamente e totalmente solo con i tuoi pensieri, la tua telecamera e il pianeta alieno che ti circonda. Gli animali intorno a te vivono la loro vita e, se va bene, non ti badano minimamente; se va male e' meglio darsela a gambe...
Ecco, il livello di astrazione che raggiungi sott'acqua e' un po' quello al quale riesci ad arrivare nel Tenere', quando scendi dalla macchina e per 360 gradi attorno a te c'e' al massimo una cunetta di 1 metro e mezzo o due.
Ecco che, come quando vai sott'acqua, viaggiare nel deserto ti tira fuori quello che sei veramente, nel bene e nel male. A differenza della subacquea pero' il viaggio nel deserto puo' scatenare reazioni di tipo 'sociale' con i tuoi compagni di viaggio che, se positive, durano anche nel tempo.
Tutto cio' e' fuga dalla realta ? astrazione dal proprio mondo ? puo' darsi. Sicuramente posso dire che la soddisfazione che si prova e' direttamente proporzionale alla insoddisfazione rimediata nella propria socialita'. Certamente il fatto di essere di passaggio conta molto, ma per noi viaggiare e' un costo e i debiti vanno pagati, possibilmente in modo onesto, cioe' lavorando. E si lavora la' dove si puo'....
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#606 - 10/02/02 04:53 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Senior
Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
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una comodità però.. per andare al bar neppure devo alzarmi dalla sedia.. dunque, con ordine.. Ag_, se ammettiamo di appartenere ad una razza nomade nell'accezione del termine indicata qualche 3ad fa', allora io transito in africa per un tempo minuscolo come transito per le scale di casa mia, per il mio studio, gli uffici del comune, la stazione della metro e via dicendo.. e se per le scale di casa mia ci passo tutti i giorni comunque non sono mai le stesse perchè le condizioni sono diverse, perchè il momento temporale non è lo stesso. Detto questo, è indubbio che il desiderio di derivare in spazi sempre più ampi sia insito nella natura umana: fatti non foste per vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza..., basti poi pensare alle mirabolanti architetture della new babylon di Constant, quasi a dire: una persona non passerà mai due volte nello stesso posto.. E ancora, l'esistenza stessa può pensarsi una approssimazione di situazioni, una campionatura delle successive posizioni assunte in un tempo t che è la vita. Da un qualcosa, verso un qualcos'altro. Frutto anche del concetto Ebraico-Cristiano (direbbe Galimberti)di una vita irradiata in una direzione e non più ciclica come pesavano gli "antichi". In questa ottica, Planberto, ogni luogo non è comune perchè riserva sempre il cosidetto "incontro inaspettato". Dunque il Deserto non come semplice luogo di "isolamento" ma come spazio dove l'incontro inaspettato potrebbe essere con se stessi. bye, massi
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To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil (From the ancient sumerian Instructions of Šuruppag)
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#607 - 10/02/02 09:13 PM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Anonymous
Unregistered
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Ragazzo, un 4 Roses, cosi' facciamo contento il padrone...
Ho letto tante opinioni in questo forum, soprattutto mi e' sembrato di aver intuito tante sfumature di un pensiero omogeneo, composto di amore per il viaggio in luoghi dove l'astrazione e' favorita dalla natura e dalle circostanze sino al punto di divenire introspezione anche profonda.
Da qui ci si e' chiesto se vi fossero delle colpe nel nostro modo di fare, se il passaggio per quei luoghi non fosse solo un atto egoistico di un manipolo di turisti come gli altri mascherati da filosofi tolleranti e comprensivi. Ci siamo anche detti che no, questo non accade perche' in fondo nessuno di noi si classifica come "turista di massa".
Io propenderei piu' per una posizione molto terra-terra: egoisticamente riconosco che un viaggio in Africa, particolarmente nel Sahara, mi giova spiritualmente come in questo momento nessun altro tipo di esperienza. Un po' meno egoisticamente sono comunque disposto a condividere le mie emozioni in diretta con i miei compagni di viaggio e in differita con chiunque voglia capirle, come ad esempio qui su SeK. All'interrogativo principe dei nostri discorsi e cioe' a come ci si deve porre di fronte al sociale dei luoghi dove andiamo rispondo che semplicemente cercare di informarsi a fondo per comprendere le situazioni che si vanno incontrando e' il primo passo per poi quando si puo' fare realmente del bene ai nostri ospiti, nel senso di coloro che gentilmente ci ospitano nelle loro terre.
Ecco, questa secondo me e' la sintesi di quello che ho letto mischiata alla mia personalissima opinione.
Saluti a tutti
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#608 - 10/03/02 07:08 AM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Registered: 12/16/01
Posts: 1135
Loc: carrara
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Messaggio inizialmente inserito da Peter Komanns: Ragazzo, un 4 Roses, cosi' facciamo contento il padrone...
Ho letto tante opinioni in questo forum, soprattutto mi e' sembrato di aver intuito tante sfumature di un pensiero omogeneo, composto di amore per il viaggio in luoghi dove l'astrazione e' favorita dalla natura e dalle circostanze sino al punto di divenire introspezione anche profonda.
Da qui ci si e' chiesto se vi fossero delle colpe nel nostro modo di fare, se il passaggio per quei luoghi non fosse solo un atto egoistico di un manipolo di turisti come gli altri mascherati da filosofi tolleranti e comprensivi. Ci siamo anche detti che no, questo non accade perche' in fondo nessuno di noi si classifica come "turista di massa".
Io propenderei piu' per una posizione molto terra-terra: egoisticamente riconosco che un viaggio in Africa, particolarmente nel Sahara, mi giova spiritualmente come in questo momento nessun altro tipo di esperienza. Un po' meno egoisticamente sono comunque disposto a condividere le mie emozioni in diretta con i miei compagni di viaggio e in differita con chiunque voglia capirle, come ad esempio qui su SeK. All'interrogativo principe dei nostri discorsi e cioe' a come ci si deve porre di fronte al sociale dei luoghi dove andiamo rispondo che semplicemente cercare di informarsi a fondo per comprendere le situazioni che si vanno incontrando e' il primo passo per poi quando si puo' fare realmente del bene ai nostri ospiti, nel senso di coloro che gentilmente ci ospitano nelle loro terre.
Ecco, questa secondo me e' la sintesi di quello che ho letto mischiata alla mia personalissima opinione.
Saluti a tutti Ah!!! finalmente il vero compagno Peter viene alla luce.
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Marco, iNeolitico superiore
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#609 - 10/03/02 10:21 AM
Re: 4 Chiacchere da bar
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Senior
Registered: 12/16/01
Posts: 304
Loc: Cuneo
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Mi trovo totalmente in accordo con Peter. Ceratamente l'idea portante di un viaggio in sahara è, per me, l'assoluta consapevolezza di essere ospite di quei luoghi e , soprattutto, di quelle persone che ci vivono, a volte anzi sopravvivono. Nonostante il relativamente breve tempo che la mia necessità a sfamarmi e mantenermi in questo nostro occidente dominato dalle malefiche lancette degli orologi mi lascia a disposizione per essere fisicamente in Nord Africa, penso di fare di ogni minuto della mia quotidianità un prolungamento, un'estensione del viaggio stesso, tanto da ritrovarmi, spiritualmente, perennemente immerso in quelle latitudini. Vuoi scrivendo e scambiando pareri, vuoi documentandomi per future traversate in progetto, vuoi ancora curiosando nelle biblioteche più remote sui costumi, la storia, l'etnologia in genere, la morfologia del territorio di quelle zone che il mare divide da me per lunghi periodi dell'anno. Proprio per questo il mio "male d'africa" è la costrizione a volte violenta che il mio per forza di cose dover sopravvivere (leggasi affitti, bollette e quant'altro...)mi impone facendomi essere, mio malgrado, lontano da quella sabbia che sicuramente è parte della mia anima da molti anni. E se il "viaggio" è già tale nel momento in cui mi siedo ad un tavolo con una mappa russa di fronte al naso ( nasone), o nel momento in cui con mille ripensamenti e rifacimenti studio, provo e riprovo lo stivaggio di scorte viveri ecc nella pancia della mia Camilla 4x4, nello stesso tempo mi manca il contatto con la gente che di quei luoghi polverosi e silenziosi rappresenta il colore e l'essenza. Ilmio viaggiare quasi sempre da solo con la mia auto e la mia compagna, libero dall'inconsapevole muro creato sempre e comunque da un Gruppo di viaggiatori che si muovono compatti, mi ha donato la gioia e l'emozione di poter vivere le persone e,ma di riflesso,i luoghi in cui vivono.E se è vero che mi diverto come un bambino a scavalcare e discendere le dune, malato di quella "dunite" che colpisce i veterani delle sabbie,è altrettanto vero che è infinitamente più appagante sedermi sul sif di una bella duna e godermi il silenzio, lasciare che tutti i suoni che in realtà lo compongono mi scendano dentro, perdermi tra quelle sabbie ocra consapevole del fatto che custodiscono le nostre stesse radici. Se è vero che il bivacco in solitaria nel Niente mette apprensione e molto spesso mi ritrovo all'erta a spiare dalle zanzariere del mio AIr Camping con la paura di chissà quale Babau notturno è altrettanto vero che nell'isolamento piccole cose come il fuoco che arde nel buio, il cantare della caffettiera sulle braci o il respiro del vento tra i rami rinsecchiti di un'acacia divengono cariche di intimismo,potenti mezzi che mettono a nudo i lati più reconditi del nostro essere uomini o donne, liberi da qualsiasi vincolo culturale, da qualsiasi politicizzazione dell'io. E no, al mio ritorno non vengo ingoiato da altri valori più meramente occidentali, perchè le emozioni vissute laggiù restano, cambiano, fanno crescere e modificano il nostro( o perlomeno il mio) essere la persona che sono. Io sono sempre in sahara. Questo intendo quando dico "La sabbia è in me" Robo Gabr'Aoun
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