Qualche commento ai miei disegnini.
Gli schemi 1 e 3 permettono tutte le possibilità di collegamento: solo batteria 1, solo batteria 2, entrambe in parallelo. Lo schema 3 semplifica il montaggio ed il cablaggio, in quanto con un unico elemento è possibile ottenere tutte le possibilità. Consigliate due batterie identiche.
Lo schema 2 è l'ideale per chi non ha necessità di elevate correnti (ad esempio per l'utilizzo di un verricello) e desidera semplicemente disporre di una batteria di riserva. In questo caso è possibile utilizzare tranquillamente due batterie diverse... a condizione che sia garantita da entrambe la corrente di spunto necessaria per avviare il motore.
Per il dimensionamento dei sezionatori ed i commutatori occore comportarsi come segue:
- schemi 1 e 2: corrente nominale maggiore o uguale alla capacità (in Ah) della singola batteria, corrente di picco ammissibile maggiore o uguale alla corrente di spunto (in A) della singola batteria;
- schema 3: corrente nominale maggiore o uguale alla somma delle capacità delle due batterie, corrente di picco pari ammissibile pari alla somma delle correnti di spunto delle batterie.
La corrente nominale è quella che può essere sopportata senza problemi dallo staccabatterie per un tempo indefinito. La corrente di picco corrisponde al valore massimo di corrente sopportabile dallo staccabatteria per un breve periodo (tempo di avviamento del motore o di utilizzo del verricello). Generalmente è espressa in ampère per secondi.
Per il dimensionamento dei cavi consiglio di utilizzare questa semplice regola: 3-4 ampére per millimetro quadrato di sezione del conduttore. Ecco una bozza di tabella (capacità batteria: sezione conduttore in rame):
- 50/60 Ah: 16 mm2;
- 80/100 Ah: 25 mm2;
- 120/140 Ah: 35 mm2.
- 160/180 Ah: 50 mm2.
I più tecnici possono anche divertirsi a calcolare la caduta di tensione in funzione del tipo di cavo utilizzato e della sua lunghezza. La formuletta è la seguente:
Delta U = (2*L*Ro*I)/S
dove:
Delta U = caduta di tensione in V;
L = lunghezza in metri del conduttore positivo (moltiplicata per 2 per tenere conto del circuito convenzionale di ritorno, cioè il negativo o massa... in realtà il senso di circolazione della corrente è al contrario... ma lasciamo stare!);
Ro = coefficiente di resistività del rame a 50°C (siamo nel deserto, no?!) pari a 0,0194 ohm*mm2/m;
I = corrente in A trasportata dal conduttore;
S = sezione del conduttore in mm2.
Faccio un esempio. Calcolare la caduta di tensione di un cavo da 35 mm2, lungo 1,4 m, collegato fra una batteria da 120 Ah ed uno staccabatteria: Delta U = (2*1,8*0,0194*120)/35 = 0,239 V.
Le cadute di tensione si sommano. Quindi un valore che può sembrare trascurabile per il solo tratto di cavo fra batteria e staccabatteria può diventare "importante" se si tiene conto anche della lunghezza e della sezione del cavo che per esempio alimenta un verricello o un altro carico elettrico di considerevole potenza.
I cavi devono essere collegati agli staccabatteria utilizzando appositi capicorda Il tipo a compressione (ci vuole una pinza apposita) è da preferire rispetto ai modelli con morsetto a vite. Utilizzare rondelle antiallentamento oppure controdadi. Non utilizzate dadi autobloccanti con elemento antiallentamento in plastica: se la connessione si surriscalda per effetto di sovracorrenti l'anello plastico potrebbe rammollirsi e vanificare la tenuta del dado. I collegamenti devono essere ingrassati con vasellina o grassi specifici per contatti elettrici. Non utilizzare prodotti siliconici, le componenti acetiche possono corrodere i contatti.
Per gli staccabatterie consiglio di rivolgersi ad un buon fornitore di componenti nautici. In rete è possibile trovare elementi validi presso i seguenti indirizzi (in Italia):
http://www.rs-components.it (codici 325-4834, 325-4840 o 325-4856);
http://www.quickitaly.com/ITA/control9.htm; http://www.nautimarket.com/Pagina_5.jpg http://www.rebadigarbarino.com/nautica/catalogo/protezioni/stacbat1.htm http://www.corsaromario.it/staccabatterie_it.htm Più difficile trovare i commutatori di batteria. Io ne ho uno (idoneo per lo schema 3) che avevo ottenuto tramite un cantiere navale. Sto cercando di recuperare una fonte valida anche per questo tipo di oggetti.
Ciao.