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#5337 - 11/10/06 03:56 PM Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2329
Loc: Canada
riporto qui di seguito gli ultimi 3 messaggi .....
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mazzabhu
Member
Utente # 2082
Classificazione Utente
Messaggio inviato 10 Novembre 2006 12:52
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Ciò detto non è da ritenere e neppure da affermare che il viaggiatore sahariano sia da collocare nel comparto degli “straccioni “ bensì è invece documentato oggi rientrare prevalentemente nella fascia definita alta, medio alta cioè con forte potere di acquisto e spesa e rappresentata in prevalenza da liberi professionisti e artigiani, imprenditori, medici, ecc) .


Zitti, zitti, ma siete matti? se vi sente Padoa Shioppa siamo fottuti


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Messaggi: 42 | Da: mondovì | Registrato: Oct 2004 | IP: Collegato

GFCLY
Member
Utente # 83
Classificazione Utente
Messaggio inviato 10 Novembre 2006 11:48
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Al contrario penso proprio che sei al centro del tema:
Il viaggio seppure materia di latitudine e longitudine sempre più “globalizzata” non può essere visto e letto come erba di un unico fascio ma presenta dei distinguo fondamentali già da continente a continente.
La stessa considerazione vale per il Sahara dove in un’ area fisicamente e culturalmente abbastanza omogenea le tematiche turistiche affrontate e da affrontare presentano singole esigenze proprie e peculiari già per paesi fra loro confinanti. E nel Sahara il confine è spesso o una linea.

Ciò detto non è da ritenere e neppure da affermare che il viaggiatore sahariano sia da collocare nel comparto degli “straccioni “ bensì è invece documentato oggi rientrare prevalentemente nella fascia definita alta, medio alta cioè con forte potere di acquisto e spesa e rappresentata in prevalenza da liberi professionisti e artigiani, imprenditori, medici, ecc) .
Lo dicono dati analitici che indicano inoltre, nei confronti della fascia inferiore , quella medio bassa sempre in termini di capacità di spesa , settore impiegatizio , pensionati dove si colloca invece la maggior parte del turista normale ( quello intruppato in bus per intenderci ) una effettiva spesa in loco maggiore a quanto speso dai viaggiatori autonomi ovviamente a parità di numero.

Il costo medio in Italia di 1500 € necessario per acquistare un pacchetto all inclusive di otto giorni in Libia in Acacus copre spesso le spese di trasporto , assicurative di un mezzo e del suo autista fino Tunisi e del vitto trasportato a bordo . Rapporto che peggiora quando il costo come avviene viene ulteriormente suddiviso con altri partecipanti ( media calcolata di due occupanti del veicolo) . (dati ricavati da una analisi di fattibilità di progetto di linea passeggeri).

Le agenzie nazionali e non che offrono poi assistenza al viaggiatore autonomo non sono inoltre propense ad investire in loco , come invece fanno quelle tipo Alptitour sempre per capirci essendo in maggioranza piccoli operatori occasionali, che affrontano mercati e paesi a secondo delle circostanze spostandosi e ritornando quando queste sono o tornano positive. Non creano basi e posto di lavoro duraturi che un albergo o una struttura creata sul posto cmq assicura ai locali limitando il fenomeno dell’emigrazione ma che soprattutto investe e spende nel tempo costi di gestione , di trasporto, vitto stipendi in loco . Lo speso del viaggiatore autonomo , risulta dati alla mano , ben poca cosa e spesso non arriva neppure in africa essendo le spese limitate in molti a costi per carburante e guide .

La lamentata applicazione della “burocrazia “(sempre più richiesta in termini “ protezione” a livello internazionale) è dovuta principalmente allo spostamento di soggetti autonomi . Questi gravano inoltre sulle istituzioni locali altresì maggiori costi locali e temporali dovuti alla maggiore assistenza richiesta. (dogane , guide, ecc) rispetto ai gruppi. I risultati conseguiti in tutti i paesi sahariani con la politica dell’impiego della guida obbligatoria sono sempre più apprezzati a livelo internazionale, positivi per la salvaguardia del patrimonio nonché stimolo per le aziende locali ad sviluppare corrette attività imprenditoriali. C’è ancora da limare certo, ma ora si sa dove farlo.

Il turismo di massa ( ovunque nel mondo) non è un pollo da spennare bensì da nutrire in quanto rappresenta/rà il futuro di molte nazioni africane non una volta esaurito il petrolio. Questi sono i termini di lettura dei valori socio economici da tenere in considerazione se si e veri appassionati di Sahara e su cui si fondano gli sforzi e le speranze dei governi locali non certo su considerazioni o punti di vista che cmq sia sono sempre di parte o espressi da una sola parte., culturalmente povere, essendo le argomentazioni maggiormente lamentate la fretta di passare le dogane, la presenza guide obbligatorie, del non farsi fregare poche € dai locali per citare le più comuni . E il turismo di massa con le sue mille sfaccettature a creare e sollecitare la domanda culturale,abbassare i costi non certo quella dei w.points spesso inutilmente invasiva di altrui culture e causa di gravi danni d’immagine per tutti e al più alto livello . Il Niger aveva appena ottenuto grazie all’eclisse un consenso favorevole con circa 5000 turisti( fra intruppati e non) oggi qualcuno sa suggerire cosa o come rispondere al governo quanto all’operatore nigerino ? Se qualcuno poi vede la cosa diversamente ben venga il suo commento. Sicuramente sarà più esperto della stampa che fatica a distinguere fra Niger e Nigeria.

Su questo lato dell’aspetto culturale, sul modo di viaggiare , sullo scambio di informazioni solo oggi e a gran fatica e con evidente imbarazzo si spendono qualche parole in favore , si ammette quello che si sapeva già da molti anni. E tardi per riavviare il ..purtroppo un po’ deserto forum della cultura eppure di lavoro da fare di materiale da pubblicazioni ve ne sarebbe un Sahara ,questo è quello che rattrista anche.

BYBYBYB GFCLY


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Messaggi: 659 | Da: Roma | Registrato: Gen 2002 | IP: Collegato

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Utente # 1
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Messaggio inviato 08 Novembre 2006 22:03
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Penso che le discussioni se mantenute su un livello civile sono sempre utili, se non altro per vedere come diverse persone vedono determinati fatti.
Mi ricordo una pubblicita’ inglese di un quotidiano dove tre telecamere assitivano ad un medesimo fatto, il semplice punto di vista delle camere dava un interpretazione differente dell’accaduto, nella scena un punk correva e strattonava una povera innocente vecchietta In realta’ da un altro punto di vista si vedeva che l’azione salvava la vita alla vecchietta che non veniva stritolata da un ponteggio di un palazzo in costruzione che stava per cadere.

Scrivo questo per esternare il mio punto di vista sulla vicenda, non ero presente ai fatti e anche se fossi stato presente non avrei avuto la visione globale dei fatti che puo’ essere percepita proabbilmente stando esternamente e indagando su ogni singola pedina entrata in gioco, dai rapiti, rapitori, negoziatori etc.

Non e’ il mio mestiere fare il giudice o l’avvocato (come cantano I des sfros nella canzone il corvo) quindi non trovo molto di utile nel perseguire guidizi e sentenze sull’operato altrui.

Questo forum e’ essenzilmente nato per scambiarsi informazioni utili per viaggiare piu’ consapevolmente e in sicurezza.
Per sapere il “nostro” punto di vista sul modo migliore per viaggiare con piedi (o pneumatici) “leggeri” e scoprire le bellezze di questi paesi che ci ospitano ci sono le pagine statiche, gli articoli come il decalogo del viaggiatore http://www.sahara.it/bm/saharaThree/about_us/linee_guida/decalogo.shtml o gli interessanti spunti meditiativi raccolti sul forum e pubblicati http://www.sahara.it/bm/saharaThree/about_us/linee_guida/perche-viaggiare.shtml

Il nostro punto di vista di come comportarsi e come viaggiare se ci seguite lo conoscete, Se siete nuovi di questo pagine fate un giro sulle pagine sopra citate, se avete il nostro punto di vista siete I ben venuti, se il vosto punto di vista e’ differente speriamo di poter convincere che esistono altri modi per viaggiare.

Non potremo fermarvi se vi divertite o traete guadagno saccheggiando siti archeologici o non rispettate usi e costumi locali. Lasciamo questo compito a giudici e avvocati che anche nel nostro amato paese tra tombaroli e simili hanno lavoro assicurato.

Penso che la gestione turistica di un paese sia un probelma non semplice da risolvere, specialmente se ci sono vaste aree da proteggere e fondi limitati.
Alcune soluzioni attualmente adottate come guide obbligatorie e scorte armate non so se possano risolvere determinati probelmi.
Probabilmente chi vuole operare in modo illegale non sara’ colui che rispettera’ le regole e fa il visto o chiede la guida e tali regolamenit non lo fermeranno certo, mentre chi ha sempre rispettato le regole avra’ un costo maggiore (rincipalmente attribuibile alla nuova burocrazia introdotta) e per le sue vacanze magari scegliera’ un nuova destinazione
Una ardua decisione per settori statali di alcuni paesi in cui gli introiti del turismo rappresentano un buon fetta .
Creare nuova burocrazia per la gestione del turismo con limitazioni, visti, guardie, guide e perdita di una parte dei viaggiatori autonomi puntando all’aumento del turismo organizzato?

Forse qualcuno ragiona che la perdita dei viaggiatori autonomi “straccioni” , non e’ una grande perdita a confronto del turismo di massa oraganizzato “ricco” con autobus che scorrazzono con aria condizionata portando da un albergo all’altro “polli da spennare”.

Quello che mi rattrista e’ che in realta’ simili (vedi messico) il turismo di massa porta isoldi NON alla gente che vive sul posto ma ai finanziatori di alberghi, negozzi e altri posti dove il turista spende I soldi che escono dall’europa e rientrano in europa. I dipendenti della varie strutture fanno una vita da fame con stipendi ridicoli e il costo della vita indotta da queste nuove realta’ di “progresso” li obbliga a una vita che probabilmente non vorrebbero fare.

Ebbene si sono andato fuori tema, se volete rispondere a questo ultime cose aprite un nuovo argomento, magari nel purtroppo un po deserto forum della cultura ;-)

Buona giornata

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#5338 - 11/10/06 05:02 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Nord West Offline
Member

Registered: 11/08/04
Posts: 147
Loc: Buttigliera Alta (To)
Sinceramente faccio un pochettino di fatica a non perdermi nelle dune semantiche del linguaggio di GFCLY.
Una analisi diacronica allo scopo, di esaminare la frase secondo la prospettiva del passato, analizzando l'origine e la storia di ciascuna parola, confrontando gli aspetti sintattici e morfologici della frase con gli aspetti morfologici e sintattici di una frase simile pronunciata nei secoli addietro, non mi ha aiutato.
Ogni singola parte del messaggio mi è chiara e l'insieme che mi rimane oscuro.
Nella ricerca della verità prendiamo un punto qualsiasi del deserto Sahariano, il Viaggiatore che raggiunge questo punto con un Tour Operator è un Viaggiatore migliore di una Viaggiatore che si muove in autonomia, comunque seguendo le regole imposte dal paese che stà attraversando?
Siamo sicuri che questi viaggiatori "diano di più" all'Africa? siano più vicini alle problematiche di questi paesi considerando che i Tour Operator di tutto fanno, meno che mostrarti la realtà locale?
Il turismo " di massa " è fatto da viaggiatori autonomi?
Sharm Sheik è diventata quello che è diventata per colpa dei turisti fai da te?
La pista per Ksar Ghilane la vogliono asfaltare per poterci arrivare con i pulman di turisti?
Il giorno che ci sarà un'autostrada per il Mathendush i gatti mammoni saranno visti da turisti più o meno preparati e motivati ?
_________________________
Saluti Claudio

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#5339 - 11/11/06 09:10 AM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
mazzabhu Offline
Member

Registered: 10/26/04
Posts: 49
Loc: mondovì
Io non sono completamente daccordo sulla tua affermazione nord west.
Mettiti nei panni di chi ci vive a ksar ghilane, e non vede l'ora di avere la pista asfaltata. Noi la ci andiamo ogni tanto, i più fortunati più volte l'anno, i fortunatissimi lo fanno di lavoro, a giocare con la sabbia. Perchè in definitiva è questo che facciamo. Loro (i tunisini) ci vivono.
Molti affermano con altisonanti giri di parole che vanno nel sahara per incontrare le culture locali ecc. ecc, ma non mi convincono. Leggo quelle frasi e me li immaggino mentre con toyotone scendono il dunone ravanando nella sabbia. A incontrare le culture locali mica ci vanno col dromedario.
Lo stesso Chiodi, da cui questo tread aveva origine, altro non è che un tour operator. Ora potete disprezzare finchè volete i viaggi organizzati, ma in fin dei conti esistono perchè la maggior parte della gente invece li apprezza. Il bello è che nessuno vi costringe ad usufruirne: basta non andarci. Alla fine si tratta di scelte Io personalmente non ne usufruisco.


Adesso lo so che piomberanno risposte accusandomi di non avere l'africa nel cuore e bla bla bla, ma +o- saranno gli stessi che difendevano chiodi a spada tratta, ma poi hanno taciuto quando hanno scoperto che l'ex rapito mercenarizza l'esperienza.

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#5340 - 11/11/06 03:28 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adriano42 Offline
Junior Member

Registered: 10/05/06
Posts: 18
Loc: Italia
io penso che i cosidetti "tour operator" hanno dato una bella spinta a incasinare un po' il tutto. Non tanto i piu' grandi e blasonati tipo Alpitour, Elefante, francorosso (se esiste ancora) ecc.ecc. loro in certe zone non arrivano neanche e si limitano a mettere in catalogo i tour classici tipo tour delle oasi, Akakus e laghi e cose del genere e poi hanno una clientela che oggi è in Libia e domani è in Cina senza pensare minimamente di tornare nel Sahara, quanto quelli che definisco mini. Per "mini" intendo quelli creati da gente che negli anni 80 andava in vacanza nel sahara in modo autonomo spinti dalla passione e che poi nell'ultimo decennio hanno avuto la felice idea di "far soldi" (secondo loro) portando nel Sahara, in cambio di qualche banconota da 100 euro, gente che da sola non sarebbe capace di uscire dal porto della Goulette, gente che poi alla fine di vera passione ne ha ben poca gente a cui nella maggioranza dei casi interessa solo dire al rientro a casa "quest'anno abbiam fatto il murzuk!" gente che affronta un viaggio nel deserto come un escursione domenicale da club 4x4.
Ne ho incontrati tanti di questi gruppi durante i miei viaggi in solitaria. Vogliamo parlare delle famose "Cattonate" degli anni novanta? gruppi con piu' di 50 fuoristrada!! li ho visti arrivare a Ksar ghilane ei laghi in libia ecc. uno spettacolo deprimente! donne ingioiellate con scarponi da trekking himalayano che scendevano da RangeRover ultimo modello, accamcampamenti con tavolate infinite con gente che urlava e teneva radio accese fino a tardi nei campeggi! montagne di rifiuti bruciati e parzialmente seppelliti (in modo da far venire tutto fuori al primo vento di sabbia)e ancora una volta incontrai un gruppo che prese le palme secche che servono a delimitare gli orti per bruciarle sul fianco di una duna e fare delle foto. L'evoluzione di tutto questo alla fine la conosciamo tutti e chi non la conosce la vedrà quanto prima su "porta a porta" con bruno vespa. Penso proprio che i mini tour operator dovrebbero darsi una regolata e finirla di cercare di estremizzare sempre piu' i loro viaggi per recuperare clienti nuovi. Mi piacerebbe il Sahara come il mare dove chi arriva con la propria barca in certi posti è solo perchè ci sa arrivare e non perchè viene portato a pagamento. Avete mai sentito parlare di ex navigatori velisti che organizzano convogli di barche a vela di gente inesperta per fargli fare traversate oceaniche? nooooo !!! al massimo se li portano in barca come passeggeri paganti. Ecco come vorrei il turismo nel Sahara come nell'Atlantico, chi lo passa deve avere le palle!

by by

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#5341 - 11/11/06 11:48 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Anonymous
Unregistered


Personalmente sono infastidito nel leggere sempre più spesso delle risposte (anche date a terzi) al solo fine di scrivere delle belle frasi ad effetto e dalle quali traspira un moralismo e mi sembra molta ipocrisia.

Non mi sembra che Nord West abbia scritto cose cosi sbagliate! Si chiede….mi chiedo…..se con la scelta (felice per i locali) di asfaltare la strada fino a Ksar arriveranno orde di turisti preparati e motivati……

Vorrei poi capire il perché un velista che attraversa l’Atlantico e gli muore un compagno e scrive poi libri sulla tragedia è un eroe…..e invece se Chiodi pensa di sfruttare in qualche modo la disavventura occorsagli (finita fortunatamente senza tragedie) è invece deprecabile…..boh! Non conosco Chiodi….ma spero per lui che si arricchisca!


Ognuno poi la pensi come vuole…..ma mi si permetta di far notare a gente come Adriano42 che lui non è migliore di uno dei partecipanti ai viaggi di Cattone solo perché viaggia in solitaria!

Io ho la fortuna di riuscire ad andare in Africa 3 o 4 volte l’anno, da solo, in piccoli gruppi, ….spesso e volentieri con Cattone!

E’ sicuramente di effetto scrivere: li ho visti arrivare a Ksar ghilane ei laghi in libia ecc. uno spettacolo deprimente! donne ingioiellate con scarponi da trekking himalayano che scendevano da RangeRover ultimo modello, accamcampamenti con tavolate infinite con gente che urlava e teneva radio accese fino a tardi nei campeggi! montagne di rifiuti bruciati …vuoi forse aggiungere ulteriori stereotipi?

Ritieni veramente che i problemi dell’Africa e dei suoi abitanti siano causati dalle 200 presenze che in un anno vanno con Cattone in Africa? Scusami, ma è ridicolo!

Non ho voglia di provare a smontare tutto quello che hai detto, in quanto mi sembra evidente la tua convinzione che non lascia spazio a dubbi!

Quale è il problema se quella gente che come dici tu non saprebbe uscire dalla Goulette ha invece piacere di visitare ugualmente il Sahara e si unisce a gente seria e competente che glielo permette?

Sei fortunato tu ad avere le palle necessarie che ti consentano di fare tutto da solo…..a molti di noi piace invece farlo in compagnia!

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#5342 - 11/12/06 07:06 AM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2329
Loc: Canada
Da qualche tempo sono lontano dalle sabbie in una realta' un po differente le montagne rocciose del Canada. Guardo quello che succede qui e cerco di capire se quello che succede qui potrebbe essere di spunto per migliorare quello che succede in africa.

PARCHI
esistono parchi (nazionali provinciali etc) dove NON e' permesso l'uso di veicoli motorizzati se non all'interno di determinati percorsi. La notte a meno di permessi speciali bisogna accamparsi in apposite aree di campeggio (statali) a costo accessibile. Con adeguatamento trattamento di rifiuti, scarichi etc.
Per chi vuole viaggiare piu' comodo esistono strutture piu' o meno spartane per ospitare i viaggiatori.
Passare per i parchi ha un costo, si possono avere pas giornalieri settimanali o annuali, i fondi vengono utilizzati per le strutture e manutenzione del parco stesso.

ZONE RICREAZIONALI
Per gli "smanettoni" :-) esistono aree delimiate con percorsi tracce, sentieri per l'uso di fuoristrada, vicino a me esiste un area di circa 30km quadrati dove puoi liberamente scorrazzare. Esistono aree dedicate a auto, moto, quad, motoslitte.
Viene consigliato l'uso dei tracciati anche se a volte il fuoripista sembra piu' semplice della pista, testimonianze parafanghi, marmitte e altri "avanzi"

ZONE PROTETTE
Esistono aree la cui protezione vieta a chiunque transito a causa di vegetazione, fauna o possibile deperimento irreversibile dell'area.


Qui esistono molti viaggiatori e campeggiatori la vita all'aria aperta e' un parte importante delle vacanze e si e' liberi di scegliere se viaggiare da soli in compagnia in gruppi organizzati o magari in bicicletta con mezzo di appoggio.Questa possibilita' di scelta penso sia una cosa fondamentale e positiva perche' ognuno ha determinate capacita' e preferenze.

SIcuramente implementare un tale struttura ha un costo ha anche un costo creare documentazione, centri informativi dove viene illustrato il comportamento che bisogna tenere ed il viaggiatore viene a conoscere le ripercussioni delle sue azioni.

Con le moderne tecnologie fornire delle mappe elettroniche con le zone con restrizioni non penso sia un problema.
Potrebbe essere agenzie statali a fornire addirittura le mappe ai turisti indicando strade sentieri zone ad accesso limitato, zone inaccessibili a meno di permessi arre di sosta etc

Tenere dei rangers per controllare che vengano rispettate le regole ha un costo elevato ma sarebbe una parte chiave.

Potrebbe essere una buona strada per la tutela di alcuni patrimoni artistici, naturalistici e storici

Purtroppo tristemente vedo che la conservazione di una determinata area e' legata pesantemente al numero di visitatori (autonomi o in gruppi che sia).
Qui il lungo inverno e' l'unica medicina per ripristinare determinate zone, sentieri, passaggi martoriati durante l'afflusso estivo. E' triste constatare che per quanti sforzi si facciano comunque aumentando il numero di persone si ha un decadimento dell'ambiente visitato, per questo la creazione di nuove strade in zone prima inaccessibile avvelera il loro decadimento, a volte l'unica protezione di alcune zone era la loro difficolta' di raggiungimento.
Per questo a volte rotazione e consiglita

come sempre sono dibattuto:
pubblicizare una localita' perche' piu' persone possano goderne la bellezza, con la conseguente inesorabile deturpazione o mantenerla segreta e preservarla ?
Ma in tal caso a che pro se nessuo potra' usufruirne ?

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#5343 - 11/12/06 10:56 AM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
amguid Offline
Senior

Registered: 07/13/04
Posts: 218
Loc: Caldonazzo TN
I contrasti che emergono in questo 3D sono gli stessi che hanno accompagnato per decenni l'evoluzione del turismo di montagna.Un tempo era lassù fra vette e valli sconosciute che si andava a cercare spazi di libertà,a testare i propri limiti,a cercare quella intima gioia piena di sfumature e di personalissime motivazioni.Poi si è cominciato a narrare il tutto,a volerlo condividere e via così fino all'oggi con una montagna che ormai ha mille facce :risorsa economica per i valligiani,volano per le industrie di settore,parco giochi per le più svariate attività,meta obbligata per chi vuol far vedere che "io ho fatto questo",ed in più perchè il circo funzioni ecco il bisogno dei grandi numeri,per cui alberghi invece che rifugi,strade e non sentieri,funivie e non fatica,azzeramento di quella naturale ed innocente selezione per cui in montagna andava chi era motivato accettando disagi e fatica e senza nulla chiedere in cambio se non un momento di felice libertà,un colore,uno scorcio di mondo inconsueto.Ormai questo aspetto della montagna è marginale e spesso insidiato.
Torniamo al Deserto :per me molto di quanto ho scritto è sovrapponibile.Per noi resta una delle ultime frontiere dove la natura può prevalere con prepotete autorità su tutto il bagaglio tecnologico di cui ci dotiamo,dove la paura o la gioia possono ancora essere percepite con intensità,dove la sensazione di andare ancora a scoprire qualcosa sia di materiale che di spirituale è ancora tangibile e concreta.
Del resto è impensabile che anche questo terreno non sia all'attenzione degli stessi interessi che si sono espressi sulla montagna,il tutto aggravato dall'attuale dilagante informazione superficiale e a base di stereotipi,proprio quella che tende a coinvolgere chi ,meno dotato di iniziativa e/o meno attrezzato sia tecnicamente che culturalmente,vuole ad un certo punto "provare anche questa esperienza".E allora via col TO di turno.Qui casca l'asino perchè in posti estremi se mancano motivazioni e preparazione mentale adeguate è facile cadere in comportamenti e atteggiamenti da gita aziendale.La responsabilità è delegata al TO,il "divertimento" è stato comperato quindi è un diritto,la finalità di esibire l'evento a chi resta a casa,in ufficio ecc è quasi sempre un fatto ineludibile e fra l'altro questo porta ad enfatizzare ogni cosa e spesso a stare sopra le righe.In questo modo di viaggiare,di "comperare" le emozioni,spesso anche l'esperienza che se ne potrebbe trarre è mediata e filtrata dall'organizzazione.Infine la qualità del prodotto è ovviamente determinata davari fattori tra cui la preparazione del TO,i margini di guadagno che si vuole perseguire,la necessità di offrire novità per stare sul mercato,l'espansione dell'offerta anche verso le fasce di utenza più improbabile pur di fare numeri.
Mai e lo dico con forza,ho trovato in tanti anni di viaggio,un gruppo organizzato da agenzia con cui non emergessero dissonanze,in cui subito non spiccasse il diverso atteggiamento per i luoghi visitati e per il modo di viverli o traversarli.Insomma la stessa cosa che essere in coda agli impianti di risalita o incontrarsi casualmente in una gita di scialpinismo.
Sono convintamente per la libertà,la mia e l'altrui,perciò non discuto sulla scelta di questo modo di viaggiare tutto compreso e preconfezionato,anche se lontano mille miglia dalla mia visione,però mi preoccupo e inxxxxo di brutto se per colpa di alcuni,per profitto di altri ecc. il mio modo di viaggiare deve essere limitato o, come già accade in certi posti,proibito.
Se i vari Cattone,Chiodi ecc. fanno i loro affari buon per loro e felice chi li segue,ma sia ben chiaro che tutti gli altri viaggiatori hanno il pieno diritto di esigere da loro comportamenti responsabili,rispetto delle regole in loco,attenzione nel comunicare coi media,il tutto proprio a tutela del nostro diritto a continuare a vivere il viaggio in modo diverso e soprattutto libero.
Ricordiamo che anche in montagna ci sono limiti e divieti al libero arbitrio ed agli abusi nell'interesse di tutti e che di solito sono proprio i gruppi di "vacanzieri" ad averne scarso rispetto con le coseguenze peggiori.
Mi scuso per chi si sentirà attaccato e per la logorroica lunghezza del post,ma è una specie di sfogo nato in questi ultimi tempi in cui si sente di tutto e di più,e ragionato assieme a cari amici con cui stiamo per partire.
_________________________
Nessun luogo è lontano

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#5344 - 11/12/06 12:32 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Anonymous
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Amguid, sposo appieno le tue considerazioni! Soprattutto quelle sul pieno diritto di tutti di esigere dagli altri dei comportamenti rispettosi…..ma non mi sta bene quando si addossano delle “colpe” a dei seri professionisti che tutto fanno tranne quelle di infrangerle!

E il tutto solo magari per “sentito dire” o perché alcuni concetti fanno “presa” sui terzi.

Io posso parlare di Cattone, di Musi e di Manfredini (per citarne alcuni e mi scuso con loro per la citazione) con cui ho fatto dei viaggi e che ho potuto apprezzare per appunto la serietà e il rispetto delle regole nei paesi e nei posti che abbiamo attraversato.

Non mi interessa giudicare le simpatie o gli aspetti economici….mi concentro solo su quanto sopra!

Ho visto alcuni di loro redarguire le guide (libiche) perché lasciavano carta in giro, abbiamo sempre bruciato TUTTO il pattume che ciascuno di noi aveva prodotto e che sarebbe stato identico alla somma del pattume che ciascuno di noi avrebbe prodotto se fossimo stati in 50 viaggiatori solitari, abbiamo sempre ottemperato alle normative locali, ricevendone peraltro grossi aiuti in alcuni momenti di difficoltà, ………….!

Se citiamo poi alcuni esempi banali…..rammento che l’ultimo casino relativo alla Tunisia sull’obbligatorietà delle guide non è certo da attribuirsi ai “piccoli T.O.” che da sempre usano guide locali e che MAI si sono persi e sono stati oggetto di ricerche da parte di autorità locali!

Passando invece ad argomentazioni serie…..con un gruppo di amici abbiamo finanziato negli scorsi anni l’apertura di un pozzo d’acqua in Algeria dedicato ad un ragazzo italiano che è drammaticamente morto per mancanza di acqua….ed era partito da solo, in moto….ed ha avuto un guasto meccanico!

Credo quindi che sia lecito esprimere il proprio dissenso al viaggio di gruppo in quanto tale……ma solo ed esclusivamente per scelte o caratteristiche personali, per il proprio carattere, per proprie voglie od attitudini a stare in gruppo……..ma trovo assolutamente sbagliato usare argomenti pretestuosi per “criminalizzarli”.


La cima del Monte Bianco è meravigliosa sia che ci arrivi in ferrata, sia in elicottero, sia in funivia…..come facciamo a dire chi ha più ragione?

Oppure vorremmo avere il diritto di negare a terzi la visione di un posto bello…o crediamo che un luogo sia più bello se lo vediamo solo noi????? Mi sembrerebbe un comportamento un tantino egoistico!


Ci asfaltano Ksar Ghilane? Pazienza…..chi ha avuto la fortuna di farci il bagno 10 anni fa se la ricorderà com’era (anche le belle donne prima o poi invecchiano….ma allora cosa facciamo??? \:D \:D \:D )

….vorrà dire che, da soli o in compagnia, andremo a cercare refrigerio e sensazioni ancora più a sud!......pensate però il vantaggio……niente più tole ondulè fino a Ksar….the alla menta da un finto Berbero (ma che comunque lo saprà far bene)….e da qui attacchiamo le dune……quasi spero che finiscano in fretta l’asfalto! ;\)

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#5345 - 11/12/06 07:45 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adriano42 Offline
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Loc: Italia
Non capisco perchè Eugenio si alteri tanto se non condivido il modo di viaggiare che tanto piace a lui. Eugenio per me nessun problema tu viaggi con Cattone o similari in 20/25 equipaggi paganti e io preferisco andare da solo o al massimo con un paio di equipaggi (sopratutto per attraversamanti difficili). Io vado da solo e la compagnia me la trovo in viaggio stringendo rapporti umani con la gente del paese che visito e questo per me è una delle componenti base dei miei viaggi, tu invece preferisci conoscere altri italiani con cui magari poi mantieni i contatti al rientro dalle vacanze e quindi vai con le comitive di turisti. io spesso vengo invitato a cena, a casa, alle cerimonie alle feste dalla gente
del posto,dubito che un gruppo di venti equipaggi iper tecnologici possa essere invitato a mangiare dentro una capanna di un tubu o Peul al massimo il gruppo puo' essere invitato ad assistere alle danze folcloristiche organizzate dalle agenzie. Se io vado in Africa è per l'Africa e le sue genti che vado e non per allargare la rubrica con nuovi indirizzi di fuoristradisti, per quello andrei alle riunioni dei club 4x4. io ho solo scritto come vorrei il turismo nel Sahara tutto qui. Tu lo vuoi con tanti Cattoni, Chiodi e similari che portano a spasso convogli di fuoristrada io invece lo preferisco con gente come me che ci va con i propri mezzi senza pagare nessun tour operator. Per fortuna il Sahara è immenso e l'Africa tutta ancora di piu' quindi, senza rancori, tu continua ad andare con i tuoi gruppi paganti che io mi faccio io miei giretti in solitaria senza pagare nessuno. Stai tranquillo tanto non ci incontreremo, se non qui nel forum, siamo troppo diversi.
ciao

[ 12 Novembre 2006: Messaggio editato da: adriano42 ]

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#5346 - 11/12/06 10:52 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Anonymous
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Noto che comunque non hai voluto comprendere ciò che ho scritto!

Io non ce l'ho con nessuno....mi da solo fastidio essere accusato di qualche cosa che non esiste!

Nel leggere la tua replica capisco comunque perchè tu vada in giro da solo!

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