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#4798 - 09/02/04 01:07 PM
Re: Letto per voi
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Anonymous
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Letto per voi
SABBIE PERDUTE Di Pacifico Claudio Edimond € 26
Un ambasciatore che si perde nel deserto? Un diplomatico che dimostra di essere più a suo agio fra le sabbie del Sahara che nei salotti mondani ? In verità quando ci incontriamo in tali occasioni parliamo più di esperienze, ricordi e testimonianze di viaggio che si rincorrono fra queste “ Sabbie perdute” .
Questo il titolo del libro di Claudio Pacifico che come riportato nella prefazione dell'Editore è per i sahariani come un breviario del deserto da tenere sul comodino a disposizione per i viaggi sahariani ,….su cui tornare , riflettere …lo sconfinato topos dell'avventura..
Altri diplomatici in servizio oggi con la passione per il viaggio nel Sahara, Massimo Baistrocchi per citarne uno, si sono cimentati a narrare questa esperienza vissuta in duplice veste, da sahariano appassionato e da rappresentate di governo, svelandoci aspetti poco noti su entrambe tali “ carriere” Musafer e Safir , viaggiatore e ambasciatore , la radice è comune è per entrambi e proviene da Safr il viaggio cosi come chiamato in quasi tutta l'Africa., dandoci sopratutto vari spaccati, dal taglio specialistico, come può esserlo appunto il Tchad, il suo immenso Ennedì che ci narra Baistrocchi in veste però più da archeologo che da Ambasciatore .
Qui ci viene riportata, la storia del Sahara , la sua vita , i suoi personaggi più salienti, i meno noti, le sue diverse epopee fuse in una carrellata antologica e specialistica come è appunto la carriera diplomatica e come solo uno specialista di tale mondo può presentarcelo, conciliando una vera e sincera passione, che non va certo di pari passo con gli implacabili impegni che questo antico e blasonato incarico comporta
BYBYBY GFCLY
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#4799 - 09/07/04 08:36 AM
Re: Letto per voi
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LIBIA SABBIA, SUDORE E SOGNI di Francesco Prestopino.
Francesco Prestopino, è sicuramente l'autore che più di tanti altri ha raccontato sul periodo in Libia ante Rivoluzione del Colonnello Gheddafi .
Questo lavoro, ancor prima di svelare i tanti nomi , noti e meno noti, dei Who's Who che a loro volta hanno contribuito ad illustrare gli anni che vanno dal 1911 circa all'espulsione della colonia italiana in terra libica e africana, ci porta un processo di conoscenza che viene oggi da più parti sempre più atteso e riconosciuto e dal quale nessun studioso di questa epoca o semplice appassionato di terra e sabbie libiche può prescindere nella ricerca e nelle ricostruzioni storiche e di viaggio.
Non è per la cronaca storica, quale quella si può trovare nelle pagine di Del Boca o di Bono , ma le minute vicende, gli episodi, gli aspetti di vita dei diecimila e più coloni che hanno preso parte e costruito questa storia narrate attraverso le testimonianze di chi le ha vissute.
Un recentissimo vissuto che ancora oggi viene definito o ridotto al “ tempo degli italiani”, sommariamente liquidato come vuoto, non raccontato o suscettibile di esserlo per questa sua particolare collocazione epocale .
Giudizio quanto mai insulso e inopportuno in quanto sono questi gli anni che contengono invece l'investimento culturale più importante del nostro paese in Libia trattandosi della produzione di oltre 5000 titoli, fra libri,studi, monografie, guide, riviste,ecc.
Oggi, che la Libia è tornata alla ribalta dei nostri interessi, il confronto con questo patrimonio, sia in termini contributivi che qualitativi, è quanto mai imparo, limitandosi l'attuale contesto sul periodo post Rivoluzione alla pubblicazione di testi e articoli a prevalente indirizzo turistico, spesso trite rielaborazioni o ripetitive elencazione di waypoints telematci, poco o niente a confronto delle dune rivoltate dal Prestopino per farci conoscere autori e pagine di una Libia sofferta, sudata, vissuta autenticamente e avventurosamente.
Per restare in tema di sabbie sahariane la specifica e pionieristico narrativa, del Prestopino e di quella degli altri autori segnalati in “Sabbia, Sudore e Sogni “ contribuiscono a far vera luce sulla ricostruzione e conoscenza antologica dell'originaria avventura che contraddistingue il periodo trattato, ma che indica soprattutto la vera “ pista” da seguire per poter continuare viverla in crescendo , continuando l'epopea iniziata con i dromedari dal Desio, per passare ai 15 Ter e continuare..
Un libro quindi , anzi una rassegna da leggere e da far leggere per capire e far capire cosa oggi è la Libia e cosa è stata l'autentica avventura degli italiani di Libia,in questa sponda a noi da sempre così vicina e unita sempre più da interessi più economici e meno culturali, , rivelatori dell' interesse odierno superficiale che molti hanno ancora verso questo Paese,.nonostante le tante fanfare contrarie che ogni giorno leggiamo sui quotidiani..
BYBYBY GFCLY
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#4800 - 10/06/04 10:43 AM
Re: Letto per voi
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QUANDO GLI ARABI VIVEVANO SULL'ACQUA. Di Wilfred Thesiger.
Neri Pozza Editori € 18
Sfoglio il libro appena acquistato a Fiumicino a bordo del 777 della Emirates Airlines con destinazione Kuwait via Dubai. Sono immerso nella lettura quando davanti a me, riprese dalla telecamera collocata sotto all'aereo, iniziano a scorrere nel monitor posto davanti ad ogni sedile le prime avvisaglie di quelle stesse sabbie che tanto affascineranno il Thesiger. Fa una strana sensazione vederle contemporaneamente sia dal vivo che riportate nelle illustrazioni del libro , sensazione che si acuirà ancora più durante la sosta a Dubai quando trovo le librerie del Duty Free colme e dei testi del britannico Wilfred Thesiger. Ci sono tutte le sue opere da Arabian Sands a quelle esclusivamente fotografiche , tutte tradotte in diverse lingue ed esposte in pompa magna. assieme alla moderna letteratura turistica sugli Emirati.
Un forte e sincero tributo postumo a questo singolare personaggio dai contorni ancora indefiniti, viaggiatore, missionario,avventuriero, spia, antropologo? Forse la risposta è, di tutto un po' di tutto., sicuramente Wilfred resta l'unico pioniere di queste sabbie arabe.
Il pregio di questo libro è proprio quello di riportare la testimonianza del sodalizio venutosi a creare fra l'autore e le popolazioni che vivevano e vivono (pochi) ancora nella paludi arabi a sud dell'Iraq poco lontano dal Golfo Persico., dai Dowhs e dalle portaerei Usa.
Una libro testamento di uno stile di vita oggi unico in questa zona del globo, che la guerra in Iraq ivi in corso per fortuna in parte risparmia , la palude, simbiosi fra sabbia e acqua., dove ancora pochi discenti di queste tribù vivono e conducono una vita simile a quella narrata dal Thesiger.. Si spostano e pescano ancora a bordo di tarade, primitive canoe , abitano sempre le sarife capanne costruite con fasci di giunchi quando, a pochi chilometri sotto gli stessi raggi del sole brillano le mega-ville di Kuwait City.
Spesso definito come libro di viaggio , è a mio parere , la storia di un "unico autentico viaggio”, lungo circa sette anni, pieno di dettagli, di incredibili esperienze e della curiosità di un occidentale in questa martoriata zona del Golfo, ma anche una testimonianza sulla nobiltà, sulla fatalità con cui la gente di questi luoghi affronta, ieri come oggi è avvezza ad affrontare le durezza della vita. che un destino a loro particolarmente avverso continua a riservare.. La sensazione che questo lavoro, scritto esattamente 40 anni fa lascia oggi al termine della lettura è di forte contrasto e di interrogativo con la realtà che viviamo e sentiamo quotidianamente sull'Iraq. Cosa è cosa era l'Iraq ?
Thesiger ci dava già una risposta , specie quando parla dell'esodo di questi suoi amici a Baghdad attratti dal miraggio dei primi ricavi dopo la scoperto del petrolio, o quando parla dell'ospitalità della casa di Sadam , non quello tristemente noto , ma un semplice rappresentante di tale Majid al Khaliffa sceicco degli Al Abu Muhammad sul fiume Majar.. Per chi come me ha avuto, poi la ventura di leggerlo quasi sul posto a poco più di un centinaio di chilometri di distanza , nel lusso di Kuwait City questo contrasto è ancor più vivo, e stridente sicuramente più ricco ed istruttivo delle consueta guide di viaggio . BYBYBY GFCLY
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#4801 - 03/16/05 11:32 AM
Re: Letto per voi
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L'ultimo Volo. Di Sylvain Estibal
Titolo originale Le Dernier Vol de Lancaster
Ediz. Ponte alle Grazie ISBN . 88 7928 706 0 € 14,50.
Sorvolare il Sahara era , negli anni passati per macchine e per uomini, un po' come attraversare il mare. Succedeva, non di rado che, in di caso atterraggio di fortuna alcuni, dopo esservi riusciti senza troppi danni scomparivano come inghiottiti in un successivo naufragio fra flutti di sabbia per riaffiorarne , a volte dopo lustri, simili a misteriosi relitti fantasmi.
Di queste sventurati casi il più noto è quello del “Lady Be Good” lo sfortunato bombardiere B24 dal profetico nome “ Nostra Signora sii buona” rimasto silente per quasi sedici anni fra le dune libiche, prima di passare alla storia per la struggente sorte del suo equipaggio. Ma non sarà il solo, un minuscolo “'Avro Avian V “ dipinto di blu e battezzato Southern Cross Mirror” dovrà attenderne ben 29 anni prima di essere ritrovato ed altri quaranta affinché la curiosità di un giovane giornalista , Sylvain Estibal ne rammentasse al mondo una vicenda tragicamente analoga nell'epilogo ma diversamente eoltremodo appassionante e coinvolgente per l'infinita storia d'amore racchiusa nella sua carcassa calcinata dal sole ma con il serbatoio ancora pieno di benzina!.
Siano negli anni 30, gli anni ruggenti dell'aviazione, basti ricordare Saint Exupery, Amelia Earhart, Mermoz, Laperinne; le storie d'avventura e le trasvolate di esplorazione si moltiplicano intrecciandosi in sfide sempre più accattivanti , Terre des Hommes, Courrier Sud, Vol de Nuit restano fra le pagine indimenticabili degli albori di questa corsa al record per la supremazia delle rotte commerciali sahariane.
Sfida che porterà il suo pilota William Newton Lancaster a tentare sottrarre il record di traversata fra Lympne in Inghilterra e Città del capo detenuto da una aviatrice e a posarsi per guasto irreparabile nel bel mezzo del Tanezrouft dove scriverà un diario di 41 pagine sulla sua agonia tristemente simile a quello lasciato da Robert Toner copilota del Lady be Good, con una sola differenza; il suo conterà 8 giorni, quello di Toner 12.
A metà fra romanzo- verità e realtà pura, fra avventura e tragedia e suspense senza lieto fine, in un Sahara autentico, non ancora sconfitto dall'uomo, Estibal ci porta oltre i confini delle testimonianze e dei fatti realmente accaduti con una tensione costante dove il potere delle sue sabbie emerge implacabile su ogni tentativo operato per sottrargli la sua incauta preda.
Lancaster è scomparso nel tratto Reggane Gao, volava a vista e senza radio a bordo per motivi di peso seguendo questa mitica pista , dove oggi l'unica avventura ancora possibile resta forse quella di percorrerla in bicicletta. Ogni tentativo per raggiungerlo si infrangerà una vana lotta, quando oggi una minuscola cimice localizzatrice di pochi grammi o un semplice portatile sarebbero stati più che sufficiente a salvargli la vita .
Uno dei pregi di questo libro, specie per quanti amano e conoscono il Sahara è proprio quello di non poter fare a meno di indurci a riflettere su quanta strada si è fatta per cancellare e sopraffare queste sabbie, su dove sia rimasta ora la vera sfida a questo deserto, sui tanti perché e come ne abbiamo distrutto la sua immagine, su cosa abbiamo perso, su cosa dobbiamo o possiamo ancora fare per non perderlo del tutto. Poco ci dice Estibal , se non rispettarlo e ricordarci quanto quegli anni siano stati autentici ed irripetibili, e lo fa presentandoci un romanzo che tanto romanzo non è, quanto invece un' inno al deserto che prende e affascina chiunque vi si avvicini.
Estibal, noto esperto del Sahara e autore di molti suoi libri , ha avuto la particolare fortuna di conoscere o e vivere questo ambiente assieme al viaggiatore più illustre delle sue dune , Théodore Monod . Non ha potuto così fare non fare a meno di cogliere i tanti insegnamenti, le convinzioni , gli appelli al rispetto dell'essenzialità di questo mondo di sabbie immutabili in contrapposizione a quello moderno e competitivo in cui oggi viviamo, lasciatoci in testamento da questo “ onesto uomo “ del ventunesimo secolo come lo stesso Estibal lo definisce in un altro suo libro titolato “ Interviews “ (interviste).
Una volta che avremo finito di rovistare e scannerizzare ogni suo più recondito angolo e segreti cosa ne resterà ? Quale “ Sortie de Secours” (Uscita di emergenza- titolo di uno degli ultimi scritti di Monod ) rimarrà a quanti vorranno ancora. per andare all'intima ricerca di se stessi? Nessuna .
L'ultimo volo riprende e racchiude questo mesaggio in un delicato patchwork di emozioni interamente tessuto fra il fascino della conquista del cielo e quello ossessivo delle sabbie sahariane presente fino nell' ultimo messaggio lasciato dallo sfortunato Lancaster dove non se la prende con nessuno , neppure con il motore che l'ha piantato, ma accetta questo suo destino con dignità.. GFCLY
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#4802 - 03/17/05 11:47 PM
Re: Letto per voi
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Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
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Ho letto "l'ultimo volo", mi interessava sia l'ambiente sahariano teatro della vicenda, sia l'esame critico delle azioni del protagonista dal punto di vista tecnico di un pilota.
Devo dire che, tralasciando il lato romantico della vicenda, a giudicare dalle leggerezze e dagli errori evidenziati nel libro, William Lancaster non doveva certo essere un grande pilota, aver volato nella notte senza alcun riferimento al suolo prima che sorgesse la luna, basandosi solo su una bussola a tratti illuminata dalla luce di una pila, in una zona come quella, record o non record, è comunque un'imprudenza incredibile, e la vicenda poteva solo concludersi tragicamente come si è purtroppo conclusa.
Dai dati riportati il relitto è stato ritrovato a 70 km. a ovest della pista imperiale n. 2, 296 a sud di Reggane e 219 a nord di Bidon V.
Una verifica approssimativa fornisce all'incirca le coordinate 24° 00' N e 12° 00' E, questo vuol dire che invece di volare con rotta 165° verso Bidon V la rotta seguita è stata di circa 180°, con un errore davvero rilevante.
E' possibile che un intenso vento da est abbia fatto derivare l'aereo verso ovest, il pilota non poteva accorgersene in quanto al buio non aveva riferimenti al suolo, ma il vento nel sahara è una variabile assolutamente da considerare, ecco perchè un pilota sensato non avrebbe mai dovuto mettersi in quella situazione.
[ 17 Marzo 2005: Messaggio editato da: raskebir ]
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raskebir L.R.Def 90 200 TDI "Jamais Contente" L.R.Def 110 Puma "Desert Queen" Toy L.C.125 Autom.
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#4803 - 05/24/05 04:42 PM
Re: Letto per voi
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GHIBLI il romanzo di Luciana Capretti ha vinto il premio Rapallo come miglior romanzo d'esordio.
BYBYBYB GFCLY
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#4805 - 09/13/06 03:11 PM
Re: Letto per voi
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Registered: 09/15/04
Posts: 246
Loc: firenze
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ROBECCHI.BRICCHETTI "NELL'HARRAR" casa editrice Galli(Mi)1896 reperito il sacro testo dopo aver riportato a Djibouti il mio 60 la scorsa estate passando appunto dall'Harrar,leggendo le avvincenti righe dell'Ing Robecchi che descrivendo la citta' murata parla anche del suo incontro con Rimbaud,mi sono ritrovato a sentire il pizzicore di tornare da quelle parti. La spedizione del Conte GianPietro Porro viene trucidata proprio sulla pista che da Zilla porta ad Addis lungo il confine djibutino precisamente ad ARTU',pero' in territorio somalo(SOMALILAND)quasi al confine con l'ETIOPIA,Robecchi descrive il posto dell'eccidio avvenuto poco tempo prima con grande rispetto e trepidazione. Avrei una buona copertura a Zilla,che ne dici GFCLY,poter tornare ad ARTU'per poi proseguire per il Sud Etiopia,sarebbe un opzione possibile o mi troverei in un mare di guai?? Saluti e continua cosi'
CORTOMALTESE
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alex FRGS
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#4806 - 09/18/06 02:49 PM
Re: Letto per voi
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Ciao Corto M.
Al momento non ti saprei dire granché , anzi niente di confortante stando a quello che si sente ultimamente, Somalia inclusa . Ad ottobre si terrà una riunione d’Area ad Adis Abeba proprio per fare il punto sul corno d’Africa (Sudan Etiopia, Eritrea , Somalia Djibuti, Yemen ) dove di certo il turismo e tantomeno l’organizzazione di tali viaggi saranno gli argomenti primari all’ordine del giorno ma ,se non altro, il tutto sarà utile per capire che aria tira anche in materia di relativa sicurezza. E non è poco data la sempre + confusa situazione geopolitica della zona intera. Ti farò sapere.
Per Zilla intendi in Libia ?
BYBYBY GFCLY
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#4807 - 09/19/06 03:22 PM
Re: Letto per voi
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Registered: 09/15/04
Posts: 246
Loc: firenze
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Scusami GFCLY,ho mal interpretato il nome da una vecchia carta,il nominativo giusto dovrebbe essere ZEILA,che si trova in territorio somalo quasi al confine con Djibouti a circa 50 km. Era una localita di notevole traffico nell'ottocento,una sorta di trampolino di lancio per recarsi all'interno sopratutto appunto nell'Harrar. Le piste dice Robecchi erano 2 percorribili a seconda dei periodi dell'anno,ma sostanzialmente parallele fra loro e parallele anche al confine djibutino. Come ti avevo accennato una volta mi sembra,non sarebbe male ripubblicare e rivalutare tutto il lavoro di quegli esploratori italiani che tanto fecero in quel periodo,magari potrebbe essere stimolante all'interno del Forum dare il via a discussioni che arricchirebbero il bagaglio culturale di tutti noi. Saluti ed ancora grazie.
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alex FRGS
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