ecco, ora sarei pronto per partire, così, a piedi e su due piedi e raggiungere uno di quei posti dove la terra è polverosa e li fermarmi.
Per guardarmi attorno e accorgermi che del solito panorama qui c'è manco il ricordo. Qui, girando su me stesso vedo l'orizzonte, non la casa di fronte e il silenzio è impressionante. Il sole adesso è tiepido ma sembra più vicino del solito, il cielo è azzurro cielo, lo stesso del pennarello dei bambini, la leggera brezza solleva quello strato di sabbia fine che qui sulla strada ricopre il suolo più duro. Alla mia destra ci sono i resti di un palmiage e una baracca fatta di legno con due fusti davanti, poco lontano altre case. C'è un uomo, sarà sui cinquanta, stà seduto su una vecchia seggiola di plastica rossa.
"perchè sei qua?", mi chiede
"devo staccare un po dal mio mondo, voglio smettere di pensare a cose complicate, al computer, al divano moderno, alle tasse, ai soldi", gli rispondo.
"E per farlo vieni qui?"
"Qua non è importante avere i soldi, tanto c'è niente da comprare"
"Sbagli, anche qui servono i soldi, come pensi di vivere? io non ho soldi e sono qua su questa sedia."
"Qua però si vivono le cose che sono importanti, da me quelle superflue perchè sono più facili da ottenere, ognuno ha il superfluo ma magari mancano le cose fondamentali"
"e se mancassero anche quelle?"
"E se io volessi vivere così?"
"Vai, aggirati", mi dice "e accorgiti di quello che c'è attorno, se è quello di cui hai bisogno."
"Sono diventato bravo a saldare, magari potrei trovare un lavoro
"E cosa credi di poter guadagnare? la dignità necessaria?"
"Allora diciamo preferisco morire di fame in un mondo che non ha niente piuttosto che vivere in uno che non ha quello che voglio"
"No, la verità è che dopo un paio di volte che siete venuti in questa terra con i vostri fuoristrada volete trovare una scorciatoia per attraversarla"
"Ma io non voglio attraversarla; in fondo neppure lo so cosa voglio, solo che adesso sento che stò bene qui, seduto per terra con la sabbia nelle scarpe e i capelli pieni di polvere."

bye, massi+

Premessa 1
Mi intrometto nell'onirico: molto intrigante il post di Massi+
Premessa 2
Alle volte alcune righe servono più a chi le scrive piuttosto che a chi le leggerà. Non sempre le suddette righe sono facilmente comprensibili per chi le scrive a maggior ragione per chi le legge. O forse no, è tutto chiaro.

.....finalmente il pozzo è in vista laggiù, in mezzo alla piana, esattamente dove indica il GPS.
Mi avvicino al pozzo, rallento e fermo la macchina.
Accanto al pozzo lo vedo; un uomo, bianco, con una donna e un vecchio fuoristrada.
Scendo e mi avvicino a lui. Lo saluto con un cenno che prontamente mi contraccambia.
Un'occhiata al pozzo, foto di rito e mi avvicino a lui.
E' un'uomo sulla sessantina, barba e capelli lunghi raccolti in una coda bianca, e l'abbronzatura di chi viaggia piuttosto che quella di chi prende il sole per abbronzarsi.
Un'orecchino e la croce di Agadez al collo, antichi tutti e due e certamente originali, mi colpiscono subito.

- come và tutto bene?
- certo,e voi?
- bene, bene. La pista è molto bella e anche il paesaggio è meglio di quanto pensassi. Pensavo di impiegare più tempo a percorrerla e invece ho guadagnato un giorno sul programma.

Guardandomi sorride quando gli dico del recupero del giorno.

- Già, mi risponde,questo è un buon posto, l'anno scorso sono rimasto qui cinque giorni aspettando un ricambio per la macchina e l'ho girato per bene. E' un posto interessante.

Sono perplesso, cosa ci può essere di interessante da vedere in cinque giorni in un pozzo in una piana immensa di sabbia e pietre? Per di più con l'ansia dell'attesa di un ricambio per la macchina guasta?

Cambio argomento e mi avvicino alla sua auto

- bel mezzo, ne ha fatta di strada!
- un pò, si avvicina anche lui, mi ha portato sempre dove le ho chiesto di andare. Ora ne ha 350.000, e ci conosciamo bene.

- tutti di Africa?
- molti, e inizia a citarmi posti e piste che io conosco direttamente solo in piccola parte, la maggioranza solo dalle mie letture di resoconti di viaggi e da fantasie sulla Michelin.

Mentre mi parla mi fissa dritto negli occhi, non mi stà citando nomi e luoghi ma paesaggi, persone ed emozioni che ha vissuto e che rivive raccontandomeli.

-certo che il sahara lo hai girato davvero, che invidia.

mi azzardo

- ma non ti stanchi di venire sempre in
questi posti?
Andare negli stessi luoghi provando varianti diverse.....

- questo non ha importanza, mi risponde, forse avrai modo e la fortuna di capire anche tu. O forse no e, una volta toccati tutti i posti che ti interessano, non verrai più da queste parti. Non ti posso spiegare.

Il tipo è decisamente strano. Perchè non mi può spiegare? Perchè mentre mi parla sorride?
Continuo.

- ma, sai il problema è il tempo e io vorrei vedere tutto.....
- questo è un problema che ho affrontato molto tempo fà, anche per questo per questo esiste una soluzione. Occorre coraggio o forse, meglio, lucidità.

- Non capisco
- Non ti posso aiutare

Decisamente strano il tipo, una via di mezzo tra viaggiatore hippy, santone e fuori di testa. Non mollo e ricambio argomento, il personaggio mi incuriosisce moltissimo, è uno di quegli incontri che sono certo ricorderò.

- ma dimmi un pò di tutte i posti e piste che hai percorso quale mi consigli di non perdere assolutamente? Quale è la più bella?

Mi guarda, sempre sorridendo, chiudendo un occhio per ripararsi dal sole basso sull'orizzonte che lo stà abbagliando

- La più bella pista? Oh, non si dirti, la più bella la devo ancora percorrere.

Decisamente strano. Ora si è fatto tardi, dobbiamo andare.

- bhè ora riprendiamo, voglio fare ancora un pò di strada. A proposito gli amici mi chiamano Pippi, tu come ti chiami?

- Si alza, sempre sorridendo tendendomi la mano, allora piacere, per i miei amici sono Pippi.

La pista che conduce al diamante che scintilla per i lampi di illuminazione è lunga e polverosa. Ma il gioiello non è la meta. Per ogniuno che sente il richiamo della sua anima, la meta si trova nel quì ed nell'ora. Il più grande peccato è non udire il richiamo. Saper qual'è il prossimo passo da fare e non farlo.

Miiiiiiiiiiii ragazzi ma dove lo trovate il fumo ?

cmq bello spunto ... mi rincorre sempre il desiderio di voltar pagina e di smetterla di sognare e fuggire ... solo nelle vacanze ... ma x farcela occorre rischiare .....

"L'unico vero rischio nella vita è quello di non voler correre alcun rischio!" Thomas Blake

Mauro

qualcuno disse che abbiamo talmente paura di rimanere delusi che non chiediamo più niente alla vita

bye, massi+

La pista più bella è quella che devi ancora percorrere

Forse , la risposta sta qui.......

Fuori dalle città prevale un incredibile, assoluto silenzio; e al loro interno, persino nei posti più affollati come i mercati, c'è una quiete nell'aria, come se una forza consapevole, che non sopporta l'intrusione del rumore, soffocasse e disperdesse immediatamente i suoni. E poi c'è il cielo, al cui confronto tutti gli altri cieli sembrano timidi tentativi. Solido e luminoso, è sempre il punto focale del paesaggio. Al tramonto, la netta ombra arcuata della terra, gli si solleva velocemente contro dall'orizzonte sezionandolo in un parte illuminata e una oscura. Anche quando tutta la luce del giorno è svanita e lo spazio è denso di stelle, conserva un colore blu intenso e bruciante, più scuro allo zenit e pallido verso la terra, tanto che la notte non diventa mai del tutto buia.
Lasciata alle spalle la porta del forte o della città, superati i cammelli sdraiati all'esterno, ci si inoltra tra le dune o verso la dura pianura sassosa e per un attimo ci si ferma, soli.
Ben presto, o si comincia a tremare e si torna di corsa dentro le mura, oppure si resta lì lasciando che ci capiti qualcosa di molto particolare; qualcosa che tutti coloro che vivono qui hanno sperimentato e che i francesi chiamano le bapteme de la solitude.
E' una sensazione unica e non ha niente a che fare con la malinconia, poiché la malinconia presuppone la memoria. Qui, in questo paesaggio puramente minerale rischiarato dalle stelle come da razzi, persino la memoria scompare; non resta nient'altro che il nostro stesso respiro ed il battito del nostro cuore.
Dentro di noi ha inizio uno strano processo di reintegrazione, per nulla gradevole, e si ha la possibilità di combatterlo, scegliendo di restare la stessa persona di sempre, o di accettare che compia il suo corso. Perché nessuno che è stato nel Sahara per un po' è la stessa persona di quando vi è arrivato…

P.Bowles

the mind rover

trentatre anni oggi e mi ritrovo ancora qui, a fissare la saracinesca attraverso il parabrezza, con la mente piena di sogni. Oggi come allora li sento soltanto sogni. Ma oggi fanno più male perchè proprio di quei sogni ho avuto l'occasione di sentirne l'odore, di quelle piste polverose verso l'infinito, di quella gente lontana e questo me li ha resi più tangibili.
Così lavoro feneticamente la notte, cercando di riparare il vecchio cambio con le mie poche risorse e con negli occhi quelle immagini, nelle orecchie quelle musiche e sdraiato sul carrello sotto la macchina, cedo al sonno ricordando quella incredibile emozione di quando la notte, sul ponte della nave, attendo sdraiato sotto le stelle, di arrivare dall'altra parte del Mediterraneo.
Ma il cambio è rotto e per ora tutto questo è mind rover.

bye, massi+

[ 02 Febbraio 2004: Messaggio editato da: massi[+] ]

Auguri Massi+ !!!!!

Dai non buttarti giù così, sono trentatre ben spesi.

Finchè avrai la mente piena di sogni rimarrai giovane,
quando smetterai di sognare,
inizierai a invecchiare...