segnalo che qs sera ci sarà un concerto di musica tuareg. Il gruppo si chiama Tinariwen ed é il gruppo più conosciuto e rappresentativo della scena musicale Tuareg. Ho letto solo una recensione su un giornale, non li conosco e quindi non posso garantire. Per chi volesse farsi tentare:

- Tinariwen
La Salumeria della Musica
Via Pasinetti 2 - Milano
tel. 02/56807350
orario 22.30 - biglietti euro 12,00

ciao - Alessandra

Ci verrei volentieri, ma non posso.
.......se qualcuno si procurase la registrazione del concerto o almeno un CD dei suddetti, mi farebbe piacere.
Grazie in anticipo.
Ciao.

lo stesso concerto si terrà domani sera a brescia con ingresso libero, vedo per il cd
http://www.musichedalmondo.it/

ciao

Fascinosi suoni e voci sahariane in salsa moderna
NELLA CHIESA DEL CARMINE STRACOLMA DI PUBBLICO, IL CONCERTO DEI TINARIWEN

Successo caloroso l’altra sera nella chiesa del Carmine stracolma per il primo appuntamento della rassegna "Musiche dal mondo", promossa da Comune di Brescia e Banca San Paolo. Protagonisti della serata, il gruppo algerino Tinariwen, esponenti della tradizione musicale Tuareg del Mali. Una chiesa trasfigurata da un suggestivo gioco di luci ha accolto pubblico e musicisti, quattro uomini e una donna, che si sono presentati con i loro abiti caratteristici, suonando due chitarre elettriche, una acustica, un basso e un tamburo. La scelta di eseguire i canti tuareg utilizzando strumenti moderni è sintomatica della volontà di reinterpretare in chiave contemporanea una tradizione antichissima, molto lontana dalla sensibilità e dall’orecchio occidentali, ma proprio per questo affascinante. Il gruppo ha così intrattenuto il pubblico per oltre un’ora, coinvolgendolo nello scandire il ritmo con le mani. Un ritmo sempre presente nel battito delle percussioni in questi canti dal sapore arcaico e sacrale, dove la lingua tuareg, già di per sé naturalmente musicale, ci è parsa trovare più compiuta ed armoniosa espressione. Sono canti - dicono le note di presentazione del concerto - che narrano di impegno civile e risveglio delle coscienze, dove la melodia si apre in lunghe frasi che crescono e si spengono, intervallate da semplici assolo degli strumenti. Le voci maschili sono timbrate e leggermente nasali, mentre l’unica voce femminile si inserisce in modo stridente sul canto degli uomini e talvolta interviene con un caratteristico urlo. Dei diversi brani eseguiti, ci hanno colpito di più quelli a cappella, con le sole voci a tessere una sorta di tappeto sonoro dove si librava più melodiosa la solista; in uno di questi canti, un membro del gruppo ha pure danzato, evocando alla memoria l’immagine forse cinematografica dei falò accesi a illuminare le lunghe notti stellate del deserto, pregne di una nostalgia per una lontananza non fisica, ma interiore. Applausi entusiasti del pubblico e un bis. La rassegna proseguirà il 10 dicembre alle 21 al Grande, con ingresso gratuito fino a esaurimento posti, col concerto di Giovanni Lindo Ferretti e Ambrogio Sparagna. Info/030.2808066. Fabio Larovere


dal giornale di brescia

Una piccola recensione per un grande CD dedicato agli amanti della musica etnica genuina:

Titolo: LE FESTIVAL AU DESERT (Triban Union/Ponderosa >Music & Art; distr.Edel) (73min)

I brani sono stati registrati in Mali, ad Essakane nei pressi di Timbouctou, a gennaio 2003.
Nel non nascondere il mio stupore di vedere tra i presenti il grande ROBERT PLANT elenco tutti i bravissimi autori dei 20 brani:
- Takamba Super Onze (Mali)
- Afel Bocoum (Mali)
- Tartit (Mali)
- Robert Plant & Justin Adams (Uk)
- Sedoum Ehl Aida Mauritania)
- Lo'Jo + Django (Francia/Mali)
- Oumou Sangaré (Mali)
- Ali Farka Touré (Mali)
- Tinariwen (Mali)
- Adama Yalomba (Mali)
- Tidawt (Niger)
- Ludovico Einaudi & Ballake Sissoko (ITALIA/Mali)
- Kel Tin Lokiene (Mali)
- Kwal + Foy-Foy (Francia/Mali)
- Tindé (Mali)
- Aicha Bint Chighaly (Mauritania)
- Igbayen (Mali)
- Baba Salah (Mali)
- Blackfire (Navajo)
- Django (Mali)

Voglio citare questo piccolo commento tratto da un'articolo su Nigrizia di Marcello Lorrai (Novembre 2003)

“L'importanza dell'evento, meritoriamente documentato da un'etichetta italiana, e la qualità delle partecipazioni vanno al di là del dato artistico: il festival rientra nel tentativo dell'Associazione Tuareg Efès di ricreare, dopo la grave situazione conflittuale dei primi anni novanta, momenti di incontro per i nomadi del deserto. Un'occasione simbolicamente importante nel superamento dell'ostilità che ha diviso Tuareg e altre componenti della popolazione maliana. “

Da ascoltare.
Molto molto bello!

Alla prossima……….
michele
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