Il fatto che ci siano delle regole (talune scritte altre di consuetidine) e che qualcuno le violi non giustifica il fatto che noi stessi le violiamo...così facendo, ad un problema se ne aggiunge un secondo, non si va verso una soluzione ma si scivola solamente verso l'anarchia... qui prodest ?
Il marocchino che beve un superalcolico non è diverso dall'Italiano che spara un bestemmione a centro di pubblica piazza...
Secondo quanto detto da Paje (almeno come da me interpretato), sarebbe come se un marocchino vedesse un italiano bestemmiare e, per conseguenza, si possa bere una bottiglia di gin in pace con la propria coscienza... a chi serve ? Non ha aggiunto ad un problema un altro problema ?
Le regole degli altri Paesi vanno rispettate come denegato segno di rispetto (che ognuno percepisce e sente come crede) verso quelle Genti, segno che ci mette nella condizione di porgerci al meglio con loro a prescindere dalle loro stesse sensibilità individuali. Poteva succedere, infatti, che, al matrimonio berbero della "funzione accanto", con le canottiere sareste state meno facilmente accettate rispetto a quel matrimonio berbero al quale avete partecipato....l'essere stati tollerati o accettati in una situazione non deve far pensare:
1) di poterlo essere sempre, in quanto le situazioni cambiano in relazione alla sensibilità individuale del nostro interlocutore o del suo gruppo;
2) di essere così bravi in "tecniche di comunicazione" che ogni volta sarà sempre così dappertutto.
In definitiva...io rispetto le regole dei posti dove vado per una mia personalissima norma di comportamento che reputo doverosa (ma il mondo è bello perchè è vario) come reputerei doveroso che i nostri ospiti rispettassero le nostre regole; ma non mi sogno di bollare alcuno se non lo fa (è un suo problema) chiaramente nei limiti del mio interesse a vivere in una società senza crimini od altro.
Infine vorrei porgere l'attenzione sulla "meridionalizzazione" (nel senso di Nord e Sud del mondo) che normalmente viene fatta quando si parla di regole imposte da società diverse da quella in cui normalmente viviamo...
Beh..qualcuno di noi si scandalizza per l'atteggiamento "estremista e fondamentalista" dell'Islam nei confronti delle bla bla bla...e tutto quello che è stato già abbondantemente sviscerato... e nessuno di noi si scandalizza per l'incapacità di dialogare (almeno secondo le nostre unità di misura) di taluni popoli nordici che tendono a vederci come "incivili e barbari" per il fatto che, da buoni italiani, siamo rei di parlare a voce alta ovvero di gesticolare...o perchè cantiamo fuori dai cori nelle chiese o per il semplice fatto che, nello scompartimento di un treno, parliamo invece di leggere un libro così disturbando la "quiete pubblica" o perchè, a Londra, mentre aspettiamo il bus e piove, dovremmo bagnarci tutti invece di accalcarci sotto la tettoia per il semplice fatto che c'è una "queue" da rispettare....al massimo questi atteggiamenti sono percepiti come strani...fenomeni di colore...ma accettati perchè diciamo a noi stessi (allargando le braccine e con un sospiro) Paese che vai usanza che trovi.
Noooo...certamente quello che succede "lassù" è frutto di una maggiore civilizzazione dei costumi e quello che succede "laggiù" è frutto di barbarie...
Giochiamo a non tollerarci ? A mettere in evidenza le nostre differenze allo scopo di criticarci ? A costringere le altre persone ad accettarci con la nostra boria di "faccio bene io che faccio così" perchè io non sono un "barbaro retregrado integralista" come loro ?
A volte sembra di si....ma per favore...non si infiammi nessuno
Se predichiamo tolleranza sia per noi imperativo categorico non mettere in essere comportamenti che inducono all'intolleranza !!
Le differenze ci sono, è bello che ci siano e speriamo ci saranno sempre...valorizziamole e viviamole come momento di scambio e non come contrapposizione
....e, se posso permettermi, vai in Vaticano...è stupendo...non perderti, per un principio discutibile, l'ammirazione per tanta bellezza
[ 29 Gennaio 2003: Messaggio editato da: Tuareg ]