Tutto incomincia un pomeriggio di dicembre, freddo, umido, uno di quei pomeriggi dove il lavoro non è pressante e la mente ha la possibilita’ di viaggiare, di vagare verso tutti i posti che desidera.
In quel pomeriggio la mente desiderava viaggiare in moto, nei posti per i quali la mia moto è nata, nonostante quasi nessuno la utilizzi per tali scopi.
E’ cosi’ che l’idea di raggiungere l’Egitto prende forma, da un semplice volo pindarico.
Mi ripropongo di iniziare ad organizzare tutto con il nuovo anno, dopo le vacanze di natale. In quei momenti nemmeno so se sono luoghi visitabili, se lo spettro della guerra aleggia anche su quelle popolazioni oppure no. Nel frattempo il clima politico si fa piu’ teso e i dubbi, com’è naturale che siano, affiorano in superficie. Cerco di contattare una grande quantita’ di persone che hanno o hanno avuto a che fare con quelle zone e nessuna di queste mi porta una sensazione negativa di questi popoli.
E’ tempo di cominciare ad organizzare!
Dopo aver chiesto all’ACI di Bologna, le agenzie di periferia non sapevano nemmeno che paesi come Siria e Giordania esistessero, mi attivo per preparare: carnet de passage en douane (c’è chi dice che non te lo chiedono, ma dato che è obbligatoio per quale motivo rischiare solo per risparmiare due soldi)rinnovo del passaporto, patente internazionale, visto della repubblica araba di Siria da ottenere per forza all’ambasciata in Roma e non in frontiera e ultimi, ma non meno importanti, tutti i vari vaccini (epatite A+B, antitifica e antimalarica).
Se qualcuno crede che sia difficile preparare ed ottenere questi documenti si sbaglia, è solo un po’ dispendioso ed impegnativo, ma veramente appagante una volta raggiunto lo scopo.
Veniamo ad oggi; tutti i documenti sono pronti, il biglietto del traghetto per me e i biglietti dei voli per la Silvia sono pronti, la moto è pressochè definita nel carico e nella preparazione colplessiva.
Il viaggio previsto, puramente in linea teorica, dovrebbe, dopo essere sbarcato a Cesme, portarmi ad attraversare tutta la Turchia da ovest a Est senza soste se non quelle tecniche e farmi entrare in Siria a nord di Aleppo.
Qui atterrera’ Silvia, la mia fidanzata, con un volo da Roma, e mi seguira’ fino a Il Cairo, dove si imbarchera’ nuovamente alla volta dell’Italia.
Da Aleppo ci dirigeremo verso l’Eufrate, che seguiremo fino ad un bivio in prossimita’ di un grande bacino artificiale a circa 80 km dal confine iracheno, da qui alla volta di Palmyra e giu’ verso Damasco.
Il viaggio proseguira’ verso sud fino ad Aqaba, dove un traghetto ci portera’ in Egitto. Proseguiremo alla volta del monastero di Santa Caterina ad oltre 2000 nel centro della penisola del Sinai; poi verso sud a sharm per imbarcarsi verso Hurghada e da li’, seguendo la linea costiera fino a Marsa Alam.
Il progetto prevede di arrivare fino a Assuan, da dove parte una strada di 280 km completamente nel deserto senza attraversare nessun centro urbano o aree di sosta, alla volta di Abu Simbel, porta verso l’Africa piu’ impenetrabile. Questa è la parte con l’incognita maggiore, per diversi anni, negli ultimi tempi, questa strada è stata vietata alla circolazione del turismo causa gli attentati e le bande di predoni che sconfinano dal Sudan. In verita’ ora non conosco l’esatta situazione, lo imparero’ ad Assuan…
Ad ogni modo risaliremo il Nilo fino a Il cairo, passando per Luxor ma evitando glia ltri centri urbani maggiori.
Qui Silvia mi lascera’ per tornare a badare ai nostri filgi a quattro zampe mentre a me resta il compito di ritornare a casa.
Prevedo la strada piu’ breve possibile, che dovrebbe essere quella che attraversa il canale di Suez e poi la stessa fino in turchia. Da li non so ancora se riprendero’ un traghetto via Grecia, Italia oppure rientrero’ via Balcani; la mia scelta’ sara’ fatta in relazione delle mie condizioni, di quelle del mezzo e del tempo rimastomi.
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Sono un coordinatore e vengo coordinato