Rileggendo con più attenzione la questione sull'ubicazione – vedi concentrazione – delle amigdale, questa non mi sembra così “arcana “ come esposta
In proposito, fra le diverse teorie investigate e normalmente accettate dalla comunità scientifica, eccone alcune – quando si verifica tale eventualità.
Primo fattore : siamo in PROBABILE presenza di alta concentrazione di insediamento e/0 abitato umano – cioè abitazioni, capanne, anche lacustri, dove venivano usati e conservati tali utensili per i vari scopi principalmente caccia, difesa e taglio pelli.
Secondo fattore : presenza PROBABILE di “ atelier” così come vengono definite in gergo specifico quelle che altro non sono che vere e proprie preistoriche officine per la lavorazione della pietra . nel caso delle amigdale sono tra l'altro facilmente riconoscibili per l'alto numero di materiale di scarto, solo schegge perché ricavate, contrariamente ad altri utensili mediante percussione diretta e sbrozzatura.
Per deposito : spostate e/o raggruppate da agenti naturali, soprattutto alluvionali, cioè da corsi d'acqua che non oggi esistono - uadi alluvionali esempio classico il Mathendusc –
Prima che della patina la datazione delle amigdale, non tutte necessariamente bifacciali, anche se questa è effettivamente la loro peculiarità , è data da una classificazione tipologica che ne colloca il periodo di riferimento con sufficiente esattezza .(sempre cmq nel paleolico inferiore)altrimenti non parliamo di amigdale am di altro manufatto anche se forma di mandorla.
La natura, il livello e gradi di formazione, ecc. da sola non può offrire un sistema sicuro per determinarne l'età, ma va abbinata da altre prove quali esami ERS e di termoluminescenza. Se ne vuoi sapere di più sulla materia da noi – un punto di riferimento è Mauro Cremaschi, se no vi sono gli autorevoli testi di William Watson.
La differenza di colore fra i lati delle amigdale, termine antico oggi poco usato è più corretto dire “grande bifacciale” è invece conferma che il reperto è rimasto a lungo in situ.
Infine per quanto concerne la naturale predilezione degli erg, la cosa è ancora più semplice .Gli erg come e in quanto pianori erano preferiti per la loro limitata elevatezza rispetto ad altri livelli, sia per motivi di controllo che di protezione. Lo si fa ancora oggi. Per I suoli sabbiosi il discorso e più complesso bisogna prima vederne l'origine , se antecedentemente erano tali e altri fattori troppo peculiari. Sulle dune , quelle alte, per intenderci, dovete scavare un bel po' per trovare qualcosa.
Quanto sopra non per rettificare o altro , ma per evidenziare maggiormente che quando si ha la ventura di trovare parecchi bifacciali vicini – ed è raro – e ci si chiede “ Che fare “ questo è proprio il caso di lasciarli stare dove sono e di informare chi di dovere, meglio avere a che fare anche con lo Zahi o la comunità scientifica, che passare per stupratore della ricerca sempre scientifica e/o della preistoria.
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