buongiorno, io sono un euroscettico, forse eurocontrario ed europrecario nel senso che quando si parlava dell'Europaunita mi affascinava la possibilità di attraversarla come se da Genova andassi a trovare che sò.. Agradrar a Torino, per fare un esempio. Mentre la cosa si materializzava, il panico aumentava, poi arrivò l'Euro, mi arrivò in mano che era il 3 o il 4 di quel gennaio, ero "sulle rive", a Trieste con la Bia, intento a fare un Bancomat per andare a mangiare a Grado. Prelevai quelle nuove banconote che di italiano avevano solo un ricordo nelle architetture flebilmente riportate e mi guardai attorno. La Città Mitteleuropea per eccellenza era attorno a me e io, mitteleuropeo per tradizione di famiglia, avevo il primo segno tangibile di quella trasversale corrente che aveva, dall'800, conformato questa europa di Boulevards, di austeri edifici aggraziati da colori chiari e spioventi tetti decorati, di canali navigabili. Una corrente che riconosci dalla Polonia, attraverso tutta la Germania, fino a Maastricht, a Strasburgo; che però è trasversale alla grande tradizione del Reno. E' una rotta differente, di grande tradizione politica ma non popolare. L'heimatstil stà da un'altra parte, e con esso le tradizioni locali.
bye, massi
_________________________ To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil (From the ancient sumerian Instructions of Šuruppag)
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