Pyr mi ha preceduto, e ben volentieri mi inserisco nell'argomento.
Premetto che, ovviamente, concordo con il rispetto che tutti noi, viaggiatori, turisti, visitatori temporanei, dobbiamo ai luoghi - ed alle persone! - che ci ospitano.
Ribadisco la condanna per gli atti di saccheggio, piccoli o grandi, diretti o indiretti (l'acquisto di "souvenir" alimenta un mercato che si regge sulla rapina e deupaperazione dei siti).
E mi pongo un altra questione.
Il riutilizzo dei materiali non è cosa di oggi. In tutte le culture, a tutte le latitudini, si è sempre fatto uso di materiali di recupero, di risulta della demolizione di altre costruzioni, di materiali depredati da edifici - oggi storici - al momento solamente vecchi.
E se ancor oggi in alcuni luoghi la necessità porta ad utilizzare meteriali che per altri, in altri contesti economici, sono oggetto di studio da conservare e rispettare, io non mi sento di condannarlo. Anzi. Perchè la vita dell'uomo, di un qualsiasi uomo, è più importante di qualsiasi vestigia. Ed allora, se una serie di macine, per esempio, può servire a costruire un riparo a chi non ce l'ha, ecco che quelle pietre assumono per me un valore maggiore per ciò che diventano oggi che per ciò che erano fino a ieri.
Se le pietre parlassero, credo che anche loro sarebbero contente di essere ancora utili, vive.
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Ciao, Alessio