Ciao Val_Ter.
Complimenti per le foto. Siete stati in posti proprio belli. Vi invidio molto.


Ciao a tutti

Adriano

mirinde finite, ti va bene un Fizzi al naturale

Francesco, ti riporto la decrizione dell'incontro con il deserto di Bowlws (parole che già conosci... ):

"I francesi chiamano il primo incontro con il deserto "le baptéme de la solitude". E' una sensazione unica, che non ha nulla a che fare con la malinconia, perchè la malinconia presuppone la memoria, mentre in questo paesaggio completamente minerale, rischiarato dalle stelle come da fuochi artificiali fissi, persino la memoria scompare e non resta altro che il vostro battito del cuore ed il vostro stesso respiro a tenervi compagnia".
Paul Bowles

Temo ahimè che una compagnia che... "....c'era un kasino d'inferno, con botti, bengala, fuochi artificiali, suonatori tuinisini, inglesi ubriachi ecc.ecc." (*) e uno rappresentante... "...uno spettacolo degno di non piu' di cinque minuti di Piedigrotta" (*) non lasciasse molto spazio per l'ascolto dei battiti del tuo cuore e del tuo respiro!

(*) Descrizione di P.Komanns

Bravo Valter!

Gli onori ( dovuti) della cronaca alla Panda!!!

Ma com'è che non ho visto il Nissan dal "dottore", volevi fare il carino??

A proposito di deserto...

Piu' o meno tutti i giorni i tiggi' ci sparano in apertura le immagini del robot americano Spirit che sta scorazzando su marte.


Non so a voi, ma a me ricorda molto l'Algeria.....

Forse qualcuno tra i meno giovani ricordera' che qualche anno fa e' uscito un film con Elliot Gould che si chiamava "Capricorn One" .......

[ 13 Gennaio 2004: Messaggio editato da: Peter Komanns ]

Capricorn One...Accidenti, Peter: ci ho pensato anche io!!!! Per me è tutta una immensa bufala...Mah...

Circa il Deserto, vorrei ancora aggiungere una cosetta: il deserto non è un luogo di morte, nè tanto meno è vuoto. Queste definizioni sono, certamente, la prima sensazione che queste lande desolate possono trasmettere. Ma se ci si ferma lì, non si ha che una visione superficiale e davvero approssimativa di quello che è l'intricato ecosistema desertico...Luogo di morte? io lo definirei altresì un luogo di vita, dura battaglia per la sopravvivenza, perfetto adattamento di organismi viventi ad una natura certamente ostile ma non sterile.
Alcune parti del Grande Sahara sono vuote: il Tannezrouft è una di queste...Ma in tutte le altre c'è un guazzabuglio di vita impressionante.Solo che si nasconde, si camuffa, non si concede. e quando ti ci inciampi, passando per caso in un canyon dove brucano le gazzelle, o dove salta il muflone, o dove ancora il moula moula si avvicina al tuo campo, o dove il fennek fugge come un dardo sulla sabbia soffice,o dove una tamerice affonda caparbia le sue radici splendendo di chiome verdeggianti bè, allora è un'emozione che nessuna parola potrà mai raccontare. Un grande scrittore disse che chi definisce il Sahara come una luogo vuoto e privo di vita non l'ha osservato, ma solo guardato di sfuggita, non si è soffermato ad ascoltarne il respiro, a percepirne il profumo e l'alito delle genti, centinaia di migliaia, che ogni giorno tra le sue sabbie si svegliano, dormono, vivono.
Credo nella diversità degli uomini e credo che la vita sia meravigliosa proprio in virtù di questa nostra congenita diversità. E nello stesso tempo mi auguro che ciascuno, prima o poi, abbia l'immensa fortuna di riuscire ad entrare nel vero scrigno che contiene l'essenza del Deserto, nel suo profondo, perchè anch'egli possa gustarne la splendida, immortale emozione.
E adesso MIRINDA!!!!!

RoboGabr'Aoun

Mi inchino di fronte alla poesia di Robo,e alle sensazioni che il deserto ti trasmette,( peraltro condivise),
ma trasalgo quando il commento dei più, sentendomi partire per il deserto, sono:

" Ma cosa ci vai a fare che non c'è niente??? " .

Sorrido educatamente, senza proferir parola e me ne torno a riempire il Nissan...

A nulla valgono i miei racconti più o meno emozionanti e dettagliati, volendo convincerli del contrario.

In fondo, mi sento una persona previlegiata, per aver colto la natura nella sua essenza più aspra.

Non è necessario essere un biologo per rendersi conto che la percentuale di vita per metro quadro di deserto è molto bassa.

Ciò che va ammirato è senz'altro la capacità di alcuni esseri nell'adattarsi a vivere all'interno di un territorio ostile. Ma siate certi che se a quegli stessi esseri viventi fosse offerta la possibilità di scegliere, non opterebbero certo per il deserto.

Si sta facendo forte in me la convinzione che molti degli estimatori del deserto siano in realtà amanti di ciò che è diverso. Io potrei senz'altro far parte di questa categoria, pur destinando la preferenza ai miei luoghi.

Chissà come reagirebbe un abitante del deserto vedendo una qualunque delle nostre foreste...

Ciao.

...si puo' fare: nel senso che conosco personalmente qualcuno che e' in questa situazione: un ragazzo Libico che si chiama Sallah, che ci ha portato per 5.000km nei deserti del sud-est l'anno scorso e che in ottobre ha sposato una ragazza di Brescia (componente del nostro gruppo ) . PSQT sa a chi mi riferisco.

Dammi qualche giorno e possiamo esaudire anche questa richiesta...

ALVISEEE! ...basta con quelle skifezze di Mirinda e metti invece questa sul tavolo!



...come sarebbe a dire "perchè"????
Perchè oggi è il mio compleanno!

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