Dico la mia: nulla di nuovo sotto la luce del sole.
Guerra si, guerra no, pacifisti arrabiati e meno arrabiati, filoamericani, filoarabi, filoquellochevolete.
Procedimenti così detti democratici, altri no.
Da sempre la storia è stata scritta in buona parte con le guerre, ed è stata tramandata l'opinione dei vincitori; tecnicamente parlando, da dopo la WWII siamo in cronaca, non in storia, malgrado le documentazioni moderne sull'ultima guerra molto è ancora da scoprire storicamente parlando.
Guerra! evento terribile, associata in altre epoche a carestie sconvolgenti, mancando materialmente le braccia per coltivare i campi, i vincitori che uccidevano tutti i vinti o li deportavano schiavi.
Le democrazie sono sempre state deboli nel risolvere le questioni con le guerre, le dittature al contrario sono sempre state rapide e decise.
Grecia antica, Sparta oligarchica (una dittatura nei fatti), Atene ed altre citta democratiche (per quanto significasse democrazia in quei tempi - condanna di Socrate docet); i Persiani incombono, una civiltà contro un'altra, vita o morte della Grecia. Le città discutono l'alleanza perdendo tempo prezioso, l'oligarchica ed antidemocratica Sparta risolve il problema, manda pochi suoi uomini e ferma l'immenso esercito persiano dando tempo e salvezza alla democratica Atene ed alla grecia intera. La storia è nota, morirono tutti, tranne uno, ma vinsero e la grecia sopravisse, Sparta divenne egemone.
WWII la dittatura nazista è forte e decisa, le democrazie occidentali tergiversano Francia ed Inghilterra in testa, non voglio la guerra, concedono, non vedono, non sanno. La storia ci dice come è andata, siamo sicuri che un'atteggiamento fermo e deciso di quei 2 paesi non ne avrebbe cambiato il corso ??.
Gli USA entrarono in guerra sotto la spinta dell'emozione di Pearl Harbur, ma se nel mentre non avessero sostenuto con mezzi ed armi l'Inghilterra il discorso si sarebbe chiuso prima di cominciare. Guerra per ideologia ?? anche, per interessi economici?? anche. Denis Mac Smhit noto storico ha esaminato pure la questione economica. Fu uno scontro anche per supremazia industriale, l'industria chimica tedesca la potentissima Faber industries che dominava e deteneva il mercato mondiale, tutti gli altri col fiatone. I vincitori scrivono il trattato, smembrano la Faber industries, con divieto di ricostituzione...... pensano di aver piegato il collo alla chimica tedesca. Son passati 58 anni, i vincitori sono leader nella chimica farmaceutica, ma nella chimica fine è sempre la Germania che detta legge e mercato!!! (tutta l'estrazione e raffinazione del petrolio ha bisogno di chimica). Oggi c'è stata l'unificazione delle 2 Germanie, già digerita economicamente, non c'è più L'URRSS alle frontiere orientali, la mittel-europa è nuovamente e saldamente sotto influsso germanico, gli USA non servono più come prima (piano Marshall,ponte aereo su berlino x l'isolamento russo ed il muro)e si possono scaricare. Guarda caso l'alleato degli USA è la G.B.!!...la Germania è contro gli USA. La Francia ha la sua grandeur, l'ha sempre avuta, sono a 41 anni dal patto franco-tedesco,oggi hanno forti interessi economici in Iraq, commesse in corso anche congelate per cifre da capogiro per tutta una serie di progetti che non gestirebbero più. Lo spirito di competizione con gli inglesi non è certo morto con Napoleone... la Francia è conto gli USA insieme alla Germania !!!. Nè Francia nè Germania hanno avuto le torri gemelle, gli americani si. Che stia ricominciando la stesura di un film già visto ???.
Millenni fa la potenza egemone dell'epoca scrisse ed applicò il "Si vis pacem para bellum" , opinabile o meno, la cosa ha funzionato sino ai giorni nostri; senza NATO non staremmo qui a disquisire di nulla.
Vorrei avere il tempo per " Il principe" di Nicolò Macchiavelli, troppo e troppo spesso vituperato dai detentori della cultura, come se la cultura si detenesse (specie a comando).
Corsi e ricorsi storici.
Sono abbastanza cresciuto per ricordare il Vietnam e quello che il meglio di certa cultura scrisse e disse ed i pacifisti di allora (altro nome), la grande vittoria del popolo vietnamita e quello che furono le people boot,le centinaia di migliaia di profughi in fuga dai campi di rieducazione, le guerre che fece da popolo libero. Il Vietnam faticosamente è tornato ad un'economia accettabile da pochissimi anni, ma ha ancora da sputar sangue, non ricordo pacifisti o altri di cordata ad alzare la voce o a fare scena. Ricordo le varie guerre tribali nell'Africa ex coloniale e quanti meriti vi abbia avuto il Belgio, oggi contro l'intervento, senza che l'ONU riuscisse a fermarle. Il pacifismo moderno in Italia è nato col 68 -(che ricordo pur avendo avuto 15 anni) insieme a tutta un'altra serie di cose come l'eversione ed il terrorismo - , è stato da allora quasi sempre a senso unico, come sempre.
Non potrò postare per alcuni giorni che ci diranno come sarà andata. Spero che la cosa si risolva molto rapidemente, come poca neve ad un forte sole, spero che non ci siano morti o che ce ne siano il meno possibile, spero che il prezzo anche in vite umane costi al popolo iracheno meno di quanto costerebbe avere sulle spalle l'attuale dittatore che 12 anni di sistemi ONU non sono riusciti a far andare via.
Mi fermo, è già un post lunghissimo, roba semiseria....
[ 20 Marzo 2003: Messaggio editato da: mstis ]