PREMESSA - ho 10 minuti e non posso permettermi di curare la forma: accontentatevi!

Comunque se posso dare il mio contributo, vorrei dire che i miei viaggi sono degli episodi che fanno parte di un percorso di crescita che non si esaurisce nell'ahimè breve vacanza. Il viaggio è parte integrante della vita che a sua volta è un viaggio durante il quale si matura anno dopo anno. L'importante è essere alla guida della propria vita e seguire il percorso che si ritiene più opportuno.

Nei viaggi come nella vita si fanno degli errori dai quali è bene imparare. Io ho iniziato a 20 anni in moto e la mia motivazione all'epoca era puramente "smanettare"... poi col tempo le cose cambiano, ti rendi conto che c'è qualcosa oltre al road-book ed allora i ritmi cambiano. Quando smanettavo in Tunisia sul percorso del Rally Djerba 500, non credevo di sbagliare. Nemmeno oggi credo di aver commesso un errore in quel frangente, semplicemente avevo scelto un tipo di esperienza diversa (comunque sempre all'interno di una logica di rispetto del prossimo e dell'ambiente).

Oggi invece devo fare i conti con la realtà e spesso mi trovo a dover fare 2 giorni in testa ed in coda al viaggio con lunghissimi trasferimenti per poi godermi con calma i luoghi che mi son oprefissato di visitare. Se questo sia il modo giusto di viaggiare, non lo so! Certo è che quando viaggio o mi preparo al viaggio, sono felice! Mentre viaggio credo di rispettare persone e luoghi, cerco di apprendere quanto più possibile ed avere un contatto umano (seppur limitato dai problemi di lingua) con le persone che incontro, magari senza necessariamente affrontare questioni esistenziali, ma limitandoci agli aspetti della quotidianità che ritengo molto importanti per capire poi anche i "problemi del mondo".

Questo è quello che mi sento di dire così, senza troppo pensare approfittando della pausa pranzo.

Infine una considerazione che farà storcere il naso a qualcuno: ho notato che chi si è sempre arrangiato da solo nei viaggi ha un maggior rispetto per i luoghi visitati. Sarà perchè per arrivare da solo in certe zone, ci si deve preparare a fondo e quindi inevitabilmente si imparano una serie di cose che poi ti aiutano a rispettare persone e luoghi. Il turismo commerciale invece permette ai partecipanti di saltare questa parte informativa / formativa... e quindi quando arrivano a Waw an Namous secondo voi cosa possono fare???

Prometto di ritornare sull'argomento con più calma... semprechè a qualcuno interessi la mia opinione! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

[ 04 Novembre 2002: Messaggio editato da: robiceci ]
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