Mi permetto di intervenire.
Io non credo che l'intensità di un viaggio sia direttamente proporzionale al tempo speso in esso, nè ai km percorsi, sia in un senso che nell'altro...i tempi brevissimi concessi alla maggior parte di noi per viaggiare nn permettono viaggi improvvisati.
E chiaramente non permettono quel "perdersi" improvvisato che tanto rende ricco un viaggio.Eppure, pur nell'ambito di un viaggio programmato fin nei minimi particolari, c'è sempre un gran numero di momenti per "perdersi",e sono proprio quei momenti che poi rendono un viaggio un'esperienza di vita e non un semplice passaggio.non ho la presunzione di sapere qual'è il vero modo di viaggiare...
Ma non credo ed anzi mi irratano le classificazioni: ho conosciuto un mare di persone che hanno viaggiato e tutt'ora viaggiano, nei modi e nei tempi più disparati:tra di loro vi sono persone che in Africa stanno per lunghi mesi, altri che ci stanno per i fatidici 15\20 giorni...in alcuni casi non mi rispecchio nel modo di vivere il viaggio di rappresentanti di entrambi gli "schieramenti" e, senza dubbio, mi allontano da coloro che si fregiano del titolo di "vero viaggiatore" perchè girano per dei mesi...Così come mi allontano da coloro che si fregiano dello stesso titolo perchè "fanno" una pista o una traversata particolare, stile gran raid.
Molto umilmente propongo qui un tratto di un libercolo che forse chiarisce il concetto che tento di esprimere...

"Viaggiando in Sahara in questi anni ho incontrato molte persone.Sono in molti coloro che sono certi di conoscere il Deserto,di averne compreso appieno l'essenza…
Nel corso delle mie esperienze sono giunto a pensare che il Sahara sia come un misterioso oggetto racchiuso in una stanza scura…Non vi sono finestre , e le porte, se vi sono,sono celate…Sono molti i viaggiatori che, nel loro camminare per il Mondo,sono passati accanto a questa stanza.
Sulle pareti si possono intravedere piccole fessure…ed ogni viandante,passando, infila una mano nella fessura più vicina,toccando il misterioso oggetto lì rinchiuso…e se ne fa un'idea soggettiva,a volte emotivamente potente,ricca di profumi e sensazioni, ma sempre parziale,perché la mano non ha toccato che un piccolo lembo dell'oggetto nascosto.
Ho conosciuto persone che hanno trovato la porta per entrare in quella stanza,cha hanno avuto l'immensa fortuna e gioia di contemplare nel suo insieme il Sahara,toccandone l'anima stessa,ma sono davvero poche.Ho conosciuto persone che questa porta l'hanno trovata in tempi brevi ,magari viaggiando in tempi limitati e persone che hanno viaggiato per mesi nel Nulla senza aver nemmeno trovato una fessura dove inserire la mano per iniziare a comprendere…E' la predisposizione dell'animo a permetterci la scoperta:la sfida,il protagonismo,la superbia sono come pesanti tende che vanno inevitabilmente a coprire ogni accesso e lasciano mostrare un Sahara che è solo superficie,sabbia inerte,calcoli di latitudine,mera prestazione motoristica, o argomento da sfoggiare al ritorno,come maestri o esploratori del terzo millennio…Ma la via è un'altra..
L'umiltà,l'apertura dello spirito,la ricerca del silenzio,la voglia di comprendere i delicati equilibri di quel mondo antico e nuovo insieme,la capacità di comunicare,di sentire anche la dove le parole non arrivano,il desiderio di conoscere e conoscere ancora,la consapevolezza di aver ancora tutto da apprendere …queste sono le chiavi giuste per trovare l'accesso…
Io non so se ho trovato o no quella porta,non sta a me dirlo.Ma so per certo di aver avuto l'opportunità di scoprire decine di fessure nelle pareti di quella stanza, ed in ognuna di esse ho lasciato che le mie mani entrassero ad incontrare quanto più possibile di quel meraviglioso oggetto.
E,certo, non posso dire,ne mai lo farò, di “sapere” il Deserto,perché esso è di per sé maestro di vita,ed ogni volta che vi torno cresco ancora,la mia anima si arricchisce,e ritorno qui con nuovi colori per fare più bella e semplice la mia vita di sempre...un Sahara più vero,fatto di sensazioni e di uomini,di storie del passato e di quotidiana lotta per sopravvivere, un Sahara di sfumature in grado di sconvolgere per sempre la vita di un uomo,renderlo di nuovo bambino ed insieme più adulto che mai…
L'importante è capire che Ch Gaga, il Grande Deserto, è immoto,sempre sarà, e noi non siamo che di passaggio…Ed anche se le tracce sulla sabbia non rimangono che un attimo quel segno starà per sempre in noi…Quindi sediamoci intorno al fuoco ed in silenzio ascoltiamo il vento…e le mani troveranno da sole la via per entrare."

Questa è l'essenza del mio pensiero
Ciao

RoboGabr'Aoun