Grazie Peter e Massi.
Prendo un capo del discorso per approfondire...
Quote:


A questa analisi, credo non possa sfuggire la situazione aldilà del bacino del mediterraneo, in particolare la questione Israelo-palestinese. Il modello politico israeliano, pur se avanzato rispetto a quello dei paesi limitrofi perchè cresciuto in seno ai paesi occidentali, è comunque arretrato nei metodi e negli obiettivi rispetto agli standard attuali. Prese di posizioni come quelle di Sharon sono da fine anni '70, quasi a voler dimostrare come i modelli politici, come quelli economici, se esportati in certi ambiti tendono a fossilizzarsi, a non evolvere.

Ti ringrazio Massi per aver introdotto questo argomento. Volevo farlo io ma mi sarei dilungato ulteriormente. E' un ottimo esempio perchè lo abbiamo "sotto gli occhi" da sempre (è da quando sono bambino che al tg sento parlare di casino in palestina).
Io non ho mai ritenuto i Palestinesi dei terroristi ma al tempo stesso non ho mai considerato gli Israeliani come dei killer. Però...
Però da un po' di tempo ho cominciato a pensare che, al di là dei modi più che deprecabili, gli Israeliani non abbiano tutti i torti. Mentre Arafat (e parlo di lui e non dei palestinesi come popolo) ha delle grandi responsabilità, almeno in questi ultimi anni. Infatti, pur con tutte le attenuanti che vogliamo dargli, il "governo" palestinese finanziato abbondantemente (non ricordo le cifre esatte ma non sono bruscolini) anche dai nostri trepidi governanti europei utilizza i fondi per armi e propaganda molto pericolosa (vedi la tv palestinese) anzichè per costruire scuole, ospedali e servizi per il suo popolo. E questo dopo aver rifiutato un accordo vantaggioso con Israele. In fondo Abou Abbas viene processato in Israele davanti all'opinione pubblica mondiale e può permettersi di fare l'eroe in diretta tv. Mentre il tanto "democratico" Arafat permette cose come il linciaggio di quella madre (dopo estorta confessione in diretta video) davanti al figlio.
Ecco. Di fronte a queste cose, sarò un patetico occidentale che non capisce i "valori" degli altri, io mi indigno. E ritengo che questo stato di cose non cambierà fino a quando determinati principi "democratici" non verranno imposti ai governanti di questi paesi. Anche con il ricatto (economico preferibilmente) se necessario. Siamo in grado di bloccare tutti i conti di una organizzazione segreta come Al Queda e non saremmo in grado di farlo con i fondi che i governanti africani "fottono" ai loro popoli? Non ci credo.
Il fatto che lo scorso anno nel mondo migliaia di bambini siano stati chiamati Osama, sta a significare che le masse di quei paesi sono così ignoranti (nel senso di ignorare) e disperate da ritenere che la "via di Osama" sia la loro unica salvezza. Motivo di tutto ciò? La disinformazione. Forse una specie di "Voice of America", intesa come radio, potrebbe essere la soluzione giusta sia a livello politico che culturale (per quanto nella situazione ormai incancrenita della palestina avrebbe poche chances).
Sicuramente costerebbe meno che mandare eserciti in giro per il mondo a tappare i buchi. E sarà anche colonialismo culturale (oppure globalismo, fate voi) ma non mi sembra il caso di sottilizzare.
Io ad esempio amo molto il Marocco e ritengo che il nuovo Re sia un governante abbastanza illuminato (con il metro africano, naturalmente). Però, quando scopro che il 40% del bilancio del paese serve a tenere non so quante migliaia di uomini in stato di guerra per presidiare il famoso "muro di Tindouf" mi incazzo. Sopratutto quando vedo ragazzi con voglia di fare che non hanno alcun aiuto o chance. Ecco perchè sono per l'ingerenza...
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