avete scritto parecchio..

dunque,
Siamo Europei, Occidentali non per scelta ma, forse, per fato. Come altri sono nigeriani, libici, nepalesi e via dicendo.
Viaggiamo con il nostro bagaglio culturale e con il nostro metodo e la nostra etica. Credo sia inevitabile.
In questo Occidente se viaggiamo ben speditamente è anche una nostra scelta, più lavori, più guadagni, forse il segreto è anche fare un lavoro del quale si è soddisfatti. Non so.

Personalmente non viaggio -questa volta in senso stretto- per abbandonare il mio mondo ma più semplicemente per conoscere paesi distanti (non solo geograficamente) dal mio. E con il mio metodo, colgo le peculiarità di altre civiltà, viventi, come anni addietro feci sui libri alla ricerca di quelle passate. Anzi, spesso, proprio alla ricerca di qualcosa "visto solo sui libri" parto. In tutto questo, il viaggio non è necessariamente un momento di sollievo:
Anche quest'anno, nonostante la macchina avesse superato i 300000km non sono riuscito a rinunciare, e sono partito. Apprensione, piccole rinunce per tutto l'anno al fine di aver i soldi per la nave, il caldo, disguidi con il compagno di viaggio...
Se volessi semplicemente sollazzarmi andrei col cane in campagna, mentre volendo ammirare qualcosa, molto più comodamente basterebbe andare ad una mostra che aprirà fra poco qui a Genova dove verranno esposti parallelamente manoscritti di Leopardi e dipinti di DeChirico.

Eppure continuo a viaggiare.

bye, massi
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To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil
(From the ancient sumerian Instructions of Šuruppag)

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