Messaggio inizialmente inserito da RoboGabr'Aoun:
Ciao Massi+.
Questo sì che è una bella base per discorrere.
Non so se sia utopia che l'ambiente possa cancellare o ridurre la spinta alla rivalsa tra le persone; [cut]
io credo fortemente che non vi sia un luogo, sul pianeta, che spinga alla riflessione ed all'autoconoscenza più indicato del Nulla.E se questo può a volte non condizionare in senso limitativo il nostro ahimè naturale istinto alla rivalsa, molte altre può invece aprire soglie sconosciute nel nostro modo di pensare e di rapportarci agli altri, [cut]Ciao
RoboGabr'Aoun
Sono perfettamente d'accordo con te,
Se davvero l'istinto alla rivalsa è veramente figlio di una becera forma di "superIo" (Io farei meglio, Io sono di più etc etc): allora in un luogo ove il rapporto con la natura e le difficoltà, è molto diretto, immediato, un adeguato spirito autocritico, di autocoscienza, potrebbe fare ritrovare la giusta dimensione delle cose. Il giusto modo di rapportarsi con le persone.
Purtroppo il metodo critico è allo stesso tempo fonte delle distorsioni di cui sopra, ma anche elemento basilare per porsi davanti allo sconosciuto, all'inaspettato; e se giustamente tu dici che l'ambiente
[...]può influire sul modus vivendi vi si cali con anima aperta e scevra il + possibile da preconcetti. è anche vero che ponendosi in questi termini si è anche maggiormente esposti al reagire all'ambiente e alle situazioni in maniera inevoluta.
In altre parole: il nostro metodo critico sul quale basiamo decisioni e valutazioni, è comunque frutto di un processo culturale e di esperienze perciò necessario in quanto metodo.
Alcune di queste esperienze però, basate sull'aggressività dell'antropizzazione nostro ambiente, ci portano a comportamenti distorti. Basterebbe essere in grado, credo, di una tale autoanalisi, da riuscire ad isolare questi comportamenti indotti per poterne essere padroni. E in questo sicuramente la riflessione, come dici tu, è uno strumento importante.
bye, massi