Quote:
Messaggio inizialmente inserito da adolfo:
dal mio puto di vista trovo molto vicine alla realtà l'analisi di Klaus e di AG-Adrar.

Non voglio cercare di scrivere belle parole o essere descrittivo nelle mie argomentazioni ma cercherò di essere molto conciso.
La colpa E' NOSTRA.


Non sono d'accordo: assumersi collettivamente una responsabilita' che non puo' comportare alcuna conseguenza non e' il sistema giusto per finalizzare un'analisi.
La colpa sarebbe nostra se avessimo realmente e collettivamente causato la situazione e potessimo realmente porvi rimedio.
Nella realta' la situazione non e' stata causata da me, come non penso sia stata causata dalla maggioranza di chi scrive qui. In ogni caso nessuno di noi, il sottoscritto per primo, puo' porre in essere comportamenti o decisioni tali da mutare questa stessa situazione in un qualsiasi senso.

In pratica, dicendo che la colpa e' nostra si suggerisce un unico rimedio: smettere di viaggiare e starsene a casa propria, evadendo da comportamenti potenzialmente dannosi e sottraendo 'vittime' a coloro che hanno fatto del mendicio la loro ragione di essere: in questo modo li conviciamo a cambiare idea per mancanza di business....

Non mi sento di condividere questa linea.

Credo invece che si sia in presenza di un confronto tra culture e civilta' profondamente diverse, confronto nel quale il danaro occupa a volte (non sempre e non ovunque pero': ci sono posti dove 'loro' sono molto ma molto piu' ricchi di noi!) una posizione di evidenza ma non e' invece mai la chiave interpretativa dei fatti.

I poveri e gli emarginati ci sono ovunque, anche a casa nostra, basta volerli vedere perche' ci sono e ce ne sono anche non pochi. La differenza e' che da noi forse un pasto lo rimediano in qualche parrocchia o in qualche mensa per i poveri mentre in molti paesi nordafricani questi 'lussi' non ci sono. Un bambino affamato, con madre altrettanto affamata che trovi in Algeria e' uguale ad uno in Marocco cosi' come e' uguale ad uno in Romania. Queste persone sono vittime, vittime di situazioni certo piu' grandi di loro, vittime forse di un meccanismo economico che stritola la propria periferia. Di questo meccanismo economico facciamo parte tutti, noi e i loro concittadini in egual misura; questo meccanismo economico non ha alternative rivoluzionarie che storicamente si siano rivelate valide.

Le persone, bambini e non, che vivono di espedienti truffaldini, mendicando o facendo le finte guide o altro, ci sono e ci sono state anche da noi. I film di Toto' che ci facevano tanto ridere dipingevano una relta' che a Napoli c'e' stata sul serio dal dopoguerra in poi. E noi non siamo stati colonizzati: non si puo' parlare di colonizzazione quando si perde una guerra e si e' invasi e occupati per pochi mesi!

E allora ?

E allora quello che si puo' e si deve fare e'
1. Non colpevolizzarsi se non si e' realmente colpevoli. Se tiri le biro nel mucchio di bambini sei colpevole perche' incoraggi il comportamento dei bambini; se cedi qualcosa solo in cambio di qualcos'altro non sei colpevole perche' il commercio appartiene alla nostra cultura quanto alla loro.
2. Evitare i comportamenti che possano incoraggiare problemi successivi. vedi sopra.
3. Aiutare chi ha veramente bisogno: si distinguono dagli altri, non ci si puo' sbagliare..

Siamo turisti ? Forse.
Siamo tanto ricchi da poterci permettere di giocare sulla sabbia con i nostri fuoristrada che costano spesso meno dei loro pick up ? Si.
Siamo mandrie di capre condotte da un albergo a 5 stelle ad un altro passando dai bambini imploranti solo per fotografare un po' di colore ? Proprio NO.

Dimostriamo e dimostriamoci che siamo viaggiatori e non turisti: una prima dimostrazione e' questo forum; nessun turista a 5 stelle starebbe qui a pensare e a scrivere su argomenti cosi' distanti dalla sua realta'.....