Attenzione nell'esprimere giudizi riguardo all'essere "nullafacenti" o meno partendo dai nostri presupposti di perfetti (ahimè) esemplari della civiltà post-rivoluzione industriale.
Per noi è ovvio che occorre lavorare, che occorre lavorare molto per produrre benessere collettivo, e infine che occorre lavorare ancora di più per produrre ancora di più benessere individuale!
Chi di noi di fronte alla possibilità di guadagnare di più non accetterebbe ulteriori limitazioni del proprio tempo libero e della propria libertà! (Non rispondetemi! rispondo io: "mediamente pochi", e lo dimostrano i fatti!)
Ho recentemente letto un bellissimo breve articolo (di cui purtroppo non ho conservato copia) di Fini (non il vicepremier!

) su Ulisse, il mensile(?) che si trova sui voli Alitalia.
Nell'atricolo (ripeto, molto arguto), si confrontava il modo di pensare pre-rivoluzione industriale con quello post-rivoluzione industriale (attuale).
In pratica per noi è diventato "vergognoso" il non lavorare e bolliamo come parassiti tutti coloro che riescono a farne a meno. Anche se dispongono per motivi ereditari o di fortuna o di astuzia personale di una rendita (anche modesta) che gli consente di evitare il alvoro e di svolgere una vita "contemplativa".
Ho avuto modo di parlare dell'argomento qualche anno fa con dei libici. E la discussione mi ha francamente lasciato il segno!
A capodanno festeggiammo assieme la mezzanotte e non mancarono (da parte di noi occidentali) le tradizionali lenticchie.
Io spiegai loro che esse "andavano mangiate" quale buon auspicio di progresso economico.
Ottenni in risposta uno sguardo di sorpresa e di rimprovero che non dimenticherò mai!
"Mi fu fatto notare che trovavano a dir poco incomprensibile che un occidentale proprietario della sua casa, di una bellissima e costosissima (per loro) Land Rover, con tanti soldi da potersi permettere il capriccio di andarsene in giro per l'Africa solo per salire e scendere dalle dune come un cretino consumando un sacco di gasolio potesse desiderare ancora più soldi!
...per far cosa che già non potevo fare?
...perchè non desiderare più tempo libero?
Inutile dire che fu molto difficile per me atricolare una risposta compiuta. AVEVANO RAGIONE!
Già ne ero consapevole, ma mi colpì come un concetto latente nella mia mente da anni potesse essere espresso con tanta semplicità!
Io ci penso due volte a dare del fannullone a qualcuno!
Per me è fannullone colui che non fornisce il corrispettivo in lavoro dello stipendio che gli viene pagato!
...ma non lo è ASSOLUTAMENTE chi per libera scelta decide spontaneamente di dedicare meno tempo al lavoro ed al personale (e collettivo) progresso economico, privilegiando il proprio riposo, il proprio tempo libero, la propria libertà...
Per concludere (perchè credo proprio di avere esagerato): solo un centinaio di anni fa quelli fra i nostri bisnonni che avevano la fortuna di essere benestanti (possidenti terrieri od altro) sarebbero stati considerati degli imbecilli se avessero deciso di lavorare per migliorare il proprio benessere!
E, paradossalmente, questo modo di pensare ha consentito lo sviluppo della civiltà lasciando spazio per lo sviluppo di arti, scienze, filosofie ecc!
Tutti progressi ottenuti da fannulloni, che in genere si accontentavano di quello che avevano, purchè fosse superiore al minimo indispensabile!
