Io da Tam ad Agadez ho impiegato tre giorni...
dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche in uscita dall'ultima cittā algerina ho seguito le tracce che si perdevano in mille diramazioni fino a quando la luce del giorno mi ha permesso di vederle, la pista sembrava ben tenuta e nonostante qualche buca presa male l'auto sembrava volare. Dopo un bellissimo campo in prossimitā di una formazione rocciosa, l'indomani bisognava affrontare la sabbia delle dune di Laouni, un vero calvario, insabbiate a non finire, spalare e spingere... spingere e spalare, avrei voluto urlare!!! Dopo mille fatiche finalmente In Guezzam, i doganieri mi vuotano la macchina, il controllo č minuzioso, alle tre del pomeriggio finalmente il via libera, ma quando arrivo ad Assamakka la frontiera sta per chiudere. Decido di passare la notte in prossimitā dell'edificio dei militari. Naturalmente č vietato montare la tenda e decido di scaldarmi nel mio sacco a pelo steso sulla sabbia. Quella notte č successo di tutto: vento, militari ubriachi, partita di calcio e per finire alcuni cani che di tanto in tanto venivano ad annusarmi.
La mattina, gli uffici della dogana aprono presto, sono il primo della fila ma tra controlli all'auto e ai bagagli lascio Assamakka alle 5 del pomeriggio. Arrivo ad Arlit col buio e la polizia č giā a nanna. Aspetto il giorno successivo e dopo un'altra mezza giornata per sbrigare le ultime pratiche burocratiche finalmente posso prendere il volo verso Agadez. Una "sparata" a tutta... poi, finalmente, all'orizzonte compare il minareto, Agadez!!!
Era il 1986, avevo qualche anno di meno e in Africa (non per scelta) ci andavo con una Renault 12 TS del 1976.
Scusatemi... ma come posso dimenticare quelle splendide avventure!!!