Racconto un passaggio a Ksar Ghilane di impronta diversa: mercoledė 5 gennaio al ritorno dalla Libia, invece di seguire l'itinerario che prevedeva un hotel a 4 stelle a Zarzis, con altri 3 equipaggi abbiamo lasciato il gruppo a Ben Guerdane, dirigendoci verso Chenini e di qui prendendo la pista per Ksar Ghilane (terribile tole ondulče), sosta al cippo dedicato al Generale Leclerc, ingresso nell'oasi, parcheggiato presso il laghetto accanto ad altre 2 auto, laghetto deserto tranne due ragazzine tedesche, bagno favoloso, the alla menta spintoci a centro pozza su un tavolino galleggiante di plastica, acquisto di burnus bellissimi e a prezzo ragionevole nel negozio accanto, salita al fortino via pista all'imbrunire, nessuna cartaccia, al fortino trovate alcune auto che dopo poco se ne sono andate, parcheggiato davanti al fortino, alzato le tende da tetto, una tenda a terra montata dentro le mura, dove abbiamo cenato con una favolosa pastasciutta al pesto.
Il cielo era una tempesta di stelle, Orione con la sua cometa era bellissimo, da lontano dall'oasi saliva un lieve chiarore, il silenzio era quasi fragoroso.
Al mattino -5°, ghiaccio su tutto, colazione alle 7 con il sole che sorgeva, verifica di lasciare tutto pulito, briciole ad uccellini neri con capino bianco (zerzur), partenza per l'oasi aprendoci una via diretta fuori da ogni traccia sulla parte pių alta del cordone, divertimento impagabile, alle 9 all'oasi prendevamo un tč, per partire poi verso nord dopo aver gonfiato sorbendoci i pochi km. di asfalto che hanno ben presto lasciato posto alla pista della pipeline, raggiunta El Hamma, poi Gabes, per ricongiungerci al gruppo a El Jem.

Sapevo che il gruppo elettrogeno dell'hotel Pansea avrebbe fatto rumore per tutta la notte.

Sapevo che se ci fossimo fermati la sera intorno al laghetto saremmo stati come in una stazione ferroviaria.

Invece abbiamo passato una notte favolosa al fortino Tisvar.
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