Scrive Federico
Inoltre, scusate per l'uso del termine idioti, ma come vi sentireste vedendo gente immergersi dentro un relitto e cercare di strappare a tutti i costi un manometro da un impianto per portarselo a casa, rompere un corallo con la torcia perchè non è capace a fissarla bene, o stare in rada, all'ancora, al tramonto, bevendo bianchetta con la focaccia e buttando i mozziconi di sigaretta in acqua dove sono ormeggiate altre barche?
Ciao Federico: 20 anni di subacquea mi hanno (ahime!) fatto vedere questo e altro. L'apice lo ha toccato un imbecille che alle Maldive ha accoltellato
un dentice perche' gli moridcchiava una pinna dandogli fastidio...
In definitiva gli imbecilli ci sono in ogni ambiente ed a tutte le latitudini (scusa Catt1, nessun riferimento, veramente!).
Ci dice Arianna
Per Federico. La spazzatura la riporti tutta a casa, altrimenti avresti fatto lavoro per niente. Vedendo le discariche a cielo aperto che ci sono in Africa, puoi benissimo immaginare dove finisce il sacchetto che lasci nel cassonetto dell'albergo o alla prima città che incontri. Sappiamo tutti che non sono molto aggiornati in fatto di riciclo. Tanto siamo tutti forniti di portapacchi che fanno tanto Africa. E allora usiamoli!
Risponde Federico
mi trovo a domandarmi che senso abbia rispettare il deserto più di quanto facciano i suoi abitanti e preoccuparsi di sensibilizzare gli altri viaggiatori invece degli abitanti stessi. Lo so che sarebbe una crociata, però da qualche parte deve esserci un limite, se vogliamo che le proposte abbiano un senso.
Cara Arianna, quello che dici e' sicuramente giusto, pero' per cercare di realizzare un
decalogo che sia sostenibile subito e da parte di tante persone non si puo' metter giu' in modo molto duro delle disposizioni che per molti (perfino qui!) hanno un qualche sapore di integralismo. Non puoi dire a tutti "cuccati il trash e riportatelo da dove vieni" perche' la maggioranza non capirebbe e ignorerebbe del tutto questa ma anche tutte le altre regolette del decalogo. Per avere un effetto bisogna dare regole semplici, comprensibili ed applicabili immediatamente. Se no si rischia l'
Accademia senza nessun risvolto pratico.
Poi c'e' il discorso di Federico, che non e' neppure tanto sbagliato: certo noi dobbiamo dare il buon esempio, pero' se non si fa nulla affinche' gli autoctoni capiscano che c'e' sotto qualcosa che conviene anche a loro tutti i nostri sforzi sarebbero non dico vani ma per lo meno fini a loro stessi.
Ancora: non si puo' pero' mettere nel decalogo una cosa del genere perche' il viaggiatore comune non saprebbe nemmeno da che parte si comincia.....
Gianluigi suggerisce
Ma che ne dite, se invece di caricarsi come muli sia pre che post mangiate (anche la monnezza ha il suo peso...) non si va a pranzo/cena in qualche fetido botteghino dove, nel sudore, il bravo macellaio prepara le ottime keftha?
Così lui lavora guadagna e non stà al bar, noi siamo leggeri come piume e tutto finisce bene...
Mi sembra una bella idea per una delle raccomandazioni, che completerei raccomandando per le tappe in autonomia lontane dai centri abitati di usare il piu' possibile i prodotti che si trovano nei mercati: pomodori, carote, arancie, cipolle, insalata, patate, uova e pane si trovano praticamente ovunque e producono pochissimi residui.
Un grosso viaggiatore africano (e socio di Sek) del quale mi onoro di essere amico e' tornato da poco dall'Egitto dove ha fatto una
gita nel GSS con un gruppo nel quale una gentile signora aveva organizzato il cathering praticamente senza scatolette, solo con prodotti del luogo. In quella situazione e' stato ovviamente facile anche portarsi via tutto quel poco che avanzava...
Gianluigi diceva..
Più si viaggia e più si vedono fantomatiche pizzerie anche negli angoli sperduti... come se tutti sapessero che noi italiani amiamo a tal punto il nostro cibo e le nostre abitudini, da favorire cambiamenti anche significativi nelle loro tradizioni!
Es.? Makaruni N' Bubhka (spero si scriva così) alias "pasta al sugo" è uno dei piatti favoriti dal popolo libico
E' vero che di pizzerie ne vedi ormai ovunque, pero' la faccenda dei maccheroni secondo me risale all'occupazione italiana, cosi' come quando vai in Eritrea, posto con meno turisti ancora della Libia, nei ristoranti tipici il menu' e' al 100% italiano, maccheroni ma anche spaghetti, ragu', cotolette ecc. se si eccettua un unico piatto realmente africano ed inventato in loco.
In realta' la nostra cucina piace, specie quella piu' povera come pizza e pasta, anche al di fuori del turista della domenica che cerca nei posti che visita sempre il posto sottocasa.....
Concludo dicendo che la piega che sta prendendo questo forum non e' per nulla malvagia.
Mi sa' che ce la facciamo a tirar fuori qualcosa di buono...