Caro Peter,
sai quanto costano i nostri viaggi?
Lo sai che facendo bene i conti paghi per un nostro viaggio un po' meno di quanto spenderesti da solo e senza servizi?
Certo, se non dormi mai in hotel, se non hai la cena di gala, se non prendi questo o quello spendi meno, ma questo è un altro discorso. Siamo dei benefattori? no, il gruppo ha questi vantaggi.
Inoltre nel caso di un viaggio con 100 persone almeno 80 hanno già effettuato dai 7 viaggi in su, per arrivare a chi è partito con me più di 15 volte.
Puoi immaginarti il piacere di trovarsi tra tanti amici, con esperienze comuni, gente che si ritrova anche per andare a cena a Milano o a Firenze e non solo in viaggio. I gruppi sono così amalgamati che i nuovi alla seconda sera i sentono come a casa tra vecchi compagni di scuola.
Forse tu credi, che per condurre 50 auto attraverso gli itinerari africani ci si debba mettere in testa con i gradi sul bavero e gridare "seguitemi". Non è così se hai ben oprganizzato tutto e hai la lucidità che ci vuole. Io durante i viaggi sono quasi sempre in coda o viaggio per mio conto e la mia preoccupazione è sempre quella di vigilare sulla sicurezza degli altri "senza esistere". Strano? Sì, ma è così.
Se uno dei miei equipaggi lo vuole può partire prima degli altri viaggiare solo tutto il giorno, fermarsi dove vuole e quando vuole ed arrivare al campo quando vuole. Strano come militarismo, ma questo stesso equipaggio sa che se ha un problema si può fermare ed attendere le assistenze, sa che a tale ora è prevista la visita guidata di questo o quello, deciderà se esserci o no. Lo stesso equipaggio può ascoltare quando spieghiamo come guidare e dove scavalcare un cordone di dune, ma può anche fare di testa sua, basta che lo dica.
Noi non siamo un T.O. ma un'associazione di persone che decidono di fare delle cose insieme, liberi, responsabili e spero maturi.
E' vero però quanto scrivi a proposito della libertà di viaggiare.
Noi partiamo con un programma dettagliato che tutti gli iscritti ben conoscono ed approvano e riusciamo sempre a rispettarlo a meno che non sia in gioco la sicurezza di qualcuno.
E' vero che la maggiorparte delle decisioni vengono prese da me, ma devo anche dirti che NON ho mai registrato nessun abbandono durante i viaggi, NON è mai esistito un litigio tra partecipanti e men che meno tra assistenze e partecipanti, NON ho mai dovuto imporre nulla. E' vero che non abbiano la libertà di cambiare tutto a metà dell'opera. Ma studiare ogni dettaglio di un viaggio (grazie alla mia ispezione preventiva anche i tempi di percorrenza, i luoghi dei campi, gli hotel, road book dell'itinerario ecc.) permette di viaggiare sicuri ed arrivare dove si voleva e quando si voleva.
Non mi sembra così negativo promettere, mantenere e realizzare un progetto. Anche se ambizioso.
D'altronde il concetto di libertà a volte potrebbe confondersi con l'impreparazione. Sicuramente non è il tuo caso, ma spesso capita.
A volte si può anche decidere, dal momento che si è liberi di aggirare un cordone di dune che non si riesce a scavalcare, ma non è più bello se qualcuno ti spiega come fare e ti aiuta ad andare al di là. La libertà potrebbe essere anche quella di fare quello in cui si crede e non un modo per camuffare la propria insoddisfazione.
Ciao. Cattone.