Vorrei dare qualche contributo alla discussione: prima di tutto non pensiate che la situazione dei T.O. "africani" sia unica. Prima di dedicarmi ai viaggi in Africa ho fatto 20 anni di subaquea. Uno dei miei posti preferiti era l'isola di Alimatha nelle Maldive: un villaggio con 140 posti, senza animatori, senza istruttori di sport esoterici ma con 25 istruttori subaquei che ti portavano in posti fantastici. Ovviamente l'alloggio era bello e comodo come puo' essere un bungalow in un posto senza fonti di acqua e senza energia elettrica, pero' c'era la camera iperbarica, una delle due o tre di tutto l'arcipelago, con un medico italiano specialista in pianta stabile per tutta la stagione. Tutto bene ? Per me e per quelli come me si, era un vero paradiso in terra, ma per i turisti "normali" mancava l'acqua calda dolce 24 ore su 24, mancava il condizionatore in tutti i bungalows (c'era solo nella stanza dove si sviluppavano le foto) e a lungo andare questo posto incantato e' morto, sopraffatto da folle di turisti interessati solo a raccontare a casa che li' sono andati anche loro...
Viaggiare in Africa con un T.O., anche bravissimo e che non ti pianta in asso se succede qualcosa (e ce ne sono, io ne conosco bene almeno uno), ti espone sempre al rischio che arrivino compagni di viaggio delle tipologie piu' nefaste:
> Quelli che viaggiano con in mano il programma, misurando minuti e kilometri e si inkazzano se sei in ritardo o in anticipo, senza curarsi minimamente del fatto che tizio di e' sfracellato in moto o che se segnalano un campo minato nuovo e' bene girarci intorno e non passarci in mezzo
> Quelli che viaggiano con un proprio personalissimo obiettivo e cercano di costringere tutti a raggiungerlo, magari anche se non previsto dal programma
> Quelli che a 120 all'ora vai piano perche' tra quattro giorni c'e' l'aereo o la nave o il triciclo o quello che ti pare e siamo a ben 400 km dalla meta
> Quelli che si alzano alla mattina mentre tutti se ne stanno andando e pretendono di fare colazione lo stesso facendo aspettare tutti
> Quelli che battono il piedino ritmicamente perche' le dune del tenere' sono troppo basse e il loro toyota ancora non si e' insabbiato sulla prima un po' piu' alta
> Quelli che nei ristorantini africani chiedono gli spaghetti
> Quelli che Ghadames vecchia e' bellissima ma dobbiamo partire perche' stasera dobbiamo essere a Ghatt (con che cosa, con l'elicottero ?
)
> Quelli che dovunque li porti, anche nei posti piu' belli con graffiti inimmaginabili, ti aspettano restando a bordo del toy con l'aria condizionata a manetta
> Quelli che anche se in gruppo viaggiano da soli
> Quelli che si inkazzano se ti fermi a fare foto o filmati perche' per loro si deve viaggiare alla giapponese (leggi: panorami in velocita' visti attraverso i finestrini del toy con aria condizionata a manetta)
> Quelli che l'acqua se non e' a -1 non la bevono.
> Quelli che l'acqua se viene da un pozzo, anche se purificata, non la usano neppure per lavarsi
> Quelli che commentano sparando kazzate mortali senza sapere quanti di quelli che li circondano sono stati in italia o in svizzera o in spagna...
> Quelli che si muovono nei paesi come se fossero dei conquistadores, detentori dell'unica vera civilta' degna di questo nome.
Mi fermo qui, e non ho messo nell'elenco i maleducati cronici che sporcano o si spogliano in pubblico ecc.
In ogni gruppo c'e' sempre almeno un esemplare di queste persone, avendone due occorre cominciare a preoccuparsi, con tre il rischio di intossicarsi il viaggio e' concreto.
...e allora ?
Allora quello che posso suggerire ai T.O. e' di la
prevenzione : cercare di capire prima di partire chi ti stai portando dietro, formare un gruppo composto da caratteri che i possano integrare, rinunciando a persone che possano mettere in pericolo il gruppo e quindi il viaggio.
La professionalita' di un T.O. non e' tanto quella di organizzare il viaggio (anche chi ha viaggiato tanto da solo ci riesce, magari con piu' sforzo, pero' ce la fa) quanto quella di condurre in porto l'esperienza del viaggio in modo soddisfacente per tutti i partecipanti.
Ecco, questa dovrebbe essere la differenza tra viaggiare da soli e viaggiare con un T.O. vero: il T.O. deve saper formare un gruppo omogeneno (io sono in contatto e in rapporti di amicizia con persone conosciute nel mio primo viaggio in Libia del 99 e con altre conosciute nei viaggi successivi) e deve saper indirizzare la tua attenzione verso aspetti del viaggio che ti appaghino, il tutto garantendoti non i confort dei grandi alberghi ma la sicurezza di chi conoscendo i posti e' in grado di affrontare le possibili situazioni avverse.
Scusate la prolissita', ma troppo spesso si vedono in giro degli incapaci travestiti da T.O. rapinare clienti sprovveduti e ingoranti.