Per Adolfo
Ti passo due righe sul viaggio in Sudan .
Nelle due settimane di permanenza , grazie alla valida collaborazione ufficiale locale precdentemente attivata ho avuto modo di completare il quadro sulla reale consistenza del movimento e della viabilità turistica in Sudan .. Ho potuto anche vedere direttamente come si muovono le ONG, gli operatori locali , ricercatori e archeologi presenti sul posto , che tipo di autorizzazione hanno , quali accordi vi sono, ufficiali o ufficiosi, cosa vi è in pratica di vero e non di vero sulla viabilità interna e relativa sicurezza del paese , ecc.
La conclusione è che relativamente ai viaggi a scopo turistico -Sahariano e sub - , missioni e ricerche archeo e che questi seguitano ad avere sempre il consueto carattere routinario essendo collegati e supportati dai soliti accompagnatori e sponsors con fini e itinerari consueti. Su tali presenze l'attenzione delle autorità locali è quindi in parte già preparata e filtrata .
Ho notato una tendenza in certi ambienti ad ingigantire le difficoltà di tale realtà locale per motivi facilmente intuibili.. Usando le locali agenzie turistiche non vi sono particolari traversie amministrative da affrontare per ottenere i dovuti permessi . Neppure il fuoripista nelle regioni del nord, deserto del Bayuda , Nubia è così ostico come dipinto, le camionabili vanno dappertutto, non vi sono piste impossibili ne edeyen da superare . Tutte le zone archeo più interessanti e note sono raggiungibili senza particolari problemi e nel pieno rispetto della prassi richiesta. In giornata da Khartoum , anzi 12 ore per chi ha fretta , si va e si viene da Meroe,e dintorni , in circa quattro da B. Pancrisia Escluso la scarsa disponibilità di rifornimenti carburante e malaugurati imprevisti ( rimpatriare ad esempio un malato o un infortunato è qui ancora difficoltoso ), per il resto ci si muove in buona sicurezza, zanzare permettendo. Le comunicazioni telefoniche con Mobilsudan sono poi molto efficienti .
Ovviamente i viaggi autonomi richiedono tempi e procedure più lunghi, ma non più complessi di quelli dei viaggi organizzati localmente, tieni presente che la movimentazione delle personi e merci con esclusione dell'asse ferroviario avviene su gomma , ed è effettuata ancora con dei vecchi Bedford a due ruote motrici e non è certo la sabbia a fermarli ma la vecchiaia.
Per altro il numero degli stranieri occidentali che si spostano giornalmente, in aereo e in macchina in tutto il Sudan è cmq rilevante e sono tutti accompagnati, questo non per problemi di sicurezza , che esistono pure ,od altro quanto per la particolare situazione del Paese che è quella che è con le profonde contraddizioni e scissioni interne che lo segnano da tempo e ne determinano una cronica instabilità ora acuita dalla crescente produzione petrolifera. e dal negativo riflesso in occidente del problema Darfour per cui è giocoforza essere accompagnati se non altro per motivi di interpretariato e altre seccature , altrimenti al primo posto di blocco ti rispediscono indietro.
E proprio in questo contesto che la gran parte delle iniziative , economiche, culturali quanto d'immagine pur da più parti operate e volte tutte a dare una maggior credibilità e visibilità turistica al paese, restano tutte fortemente limitate essendo la locale mentalità non ancora pronta a ricevere i turisti, che vengono considerati come dei viaggiatori che si spostano da un posto all'altro , ciò ancor prima di essere offuscate e condizionate dai costanti chiaroscuri di normative in eterno disaccordo fra nord e sud.
E vero pure che in tutto il Sudan la gente è molto gentile, l'ospitalità superba però il paese resta un paese a sé., troppo vasto e con problematiche molto complesse dove l'acqua e tutto quello che ci gira attorno , ha ancora un'importanza assoluta . Pochi ci riflettono su . Me lo faceva notare l'esperto di una ditta che vende pompe in tutta l'Africa.dove qui la difficoltà maggiore è proprio quella di trovare gente locale disposta a muoversi nella varie parti del paese per . Tutto si centralizza a Khartoum a danno dello sviluppo delle altre zone.
Chi viene o si muove in Sudan, continua quindi a farlo essenzialmente per ragioni di lavoro , umanitario , medico, commerciale che sia , così si è instaurata inoltre una regola non scritta per cui gli stranieri vengono sempre ricevuti ed accompagnati ovunque.. E questa una consuetudine che non viene infranta neppure dagli stessi residenti stranieri e che si ricollega al discorso di sopra. Il flusso turistico occidentale risulta inoltre spesso monopolizzato gia in partenza dall'Europa da organizzatori di viaggio on line sula base di conoscenze locali.
L'organizzazione di un viaggio in Sudan deve tenere conto di questo stato di cose, dove più che un giretto bene o male che sia andato o l'info in tempo real riveste importanza, specie se si desidera spostarsi con mezzi propri far possibilmente ricorso a un buon referente locale.
Prima della partenza per l'Egitto vi erano dei turisti con veicolo proprio presenti a Khartoum ( 3 veicoli di due gruppi distinti + un camion tipo overland con una dozzina di australiani) accampati al Nile Sailing Club dove aspettavano da giorni i permessi per proseguire verso l'Egitto compiendo un quotidiano pellegrinaggio all'Acropole hotel per avere e inviare le ultime informazioni .
Una parentesi sull'albergo in questione . Ospitando in massima parte i turisti presenti, e con la possibilità di collegamenti on line è questo ovviamente un luogo privilegiato dai viaggiatori in cerca di utili notizie. Lo stesso provvede inoltre a diverse facilitazioni fra cui l' ottenimento permessi fotografici , la registrazione dei passaporti, organizzazione di escursioni ( in collaborazione con un agente italiano, ritenere indicativamente una spesa di 200$ al giorno all inclusive), catering per grandi occasioni ( veramente ottimi) , ricerca personale medico, ecc. Difficilmente però fa testo pero quando si tratta di uscire da questa fornitura di servizi in cui eccelle meglio degli altri ed entrare nella materia legislativa locale.
Infatti la situazione dei turisti si è sbloccata per tutti quando uno , parlando per caso con il funzionario che mi accompagnava per un sopraluogo alla nave del Kitchener al Nile Sailing Club, e venuto a sapere da questo che dovevano andare di persona al ministero a riempire un modulo e non tramite i delegati dell'agenzia, cosa che prende tempo.. Tutto lì....infatti la sera stessa i primi erano gia partiti .
Il paese infatti , quanto la sua amministrazione sono a noi poco noti e peraltro poco seguiti localmente, abituati come siamo ad avere il servizio bell'e pronto piuttosto che attivarci a capire come funzionano e stanno le cose sul posto. Soprattutto non va sottovalutato o preso poi sottogamba per via del suo aspetto caotico, trascurato. Non mi sarei mai aspettato ad esempio di apprendere che dei tanti oggetti rubati nel furto al Museo nazionale nel dicembre 2003, ne restano solo due da recuperare, gli altri addirittura recuperati all'estero o di vedermi consegnare un CD con tanto di directory delle agenzie turistiche operanti nel paese assieme a tutte le informazione , piante dettagliate notizie di rito dei circuiti archeo Ho potuto anche appurare che dietro tanti di ritrovamenti archeo , lavori e pubblicazioni , vi è dietro primario apporto locale, molto rilevante anceh per studio specie se raffrontato con altre analoghe istituzioni in Africa e dove ancora una volta la cattiva immagine del Paese non permette ai veri autori di avere la dovuta luce che meritano. Le notizie non circolano.
Quindi Adolfo ,nella tua previsione di viaggio in quel di Sudan e visto che so che lo Scan di certo non lo lasci neppure in quel di Mugello , mi muoverei cercando inizialmente una collaborazione con una agenzia locale in modo da poter coinvolgere in qualcosa di nuovo e proporla , se vale ovviamente in seguito sul sito con una propria immagine . Su questo ti posso dare una mano ( in forma privata9 visto che è stato stabilito con questo viaggio un contatto diretto in questo senso. In questo modo sicuramente otterrai qualcosa che non sia il uno dei tanti soliti viaggi di cui leggiamo i soliti resoconti.