grazie Carlo, hai perfettamente ragione sul primo punto: effettivamente la mia citazione del tuo intervento l'avevo tratta proprio per sottolineare il mio accordo con la tua risposta ad azalai ma mi sono accorto dopo che poteva invece essere diversamente interpretata, perciò devo migliorare la mia capacità di comunicazione ed anche l'uso dei "quote".
Ed anche sul secondo punto mi hai consentito di rivedere la mia posizione che, scritta così, si può leggere come "ideologica".
Certo che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli! Però la storia non assolve automaticamente le generazioni successive solo per il semplice fatto di essere venute "biologicamente" dopo. La cultura, ovvero la comprensione e l'elaborazione dei fatti storici sono il pedaggio che paghiamo volentieri per essere uomini consapevoli della direzione nuova che la storia ha intrapreso dopo le sbandate (v. fascismi, nazismi, stalinismi) precedenti.
La vergogna che io sento di fronte non solo ad El Alamein, ma ad Adua, ma anche per le leggi razziali, ecc, non è il senso di colpa di me persona che vive nel 2003, è la vergogna per appartenere ad una umanità che sbaglia e continua a sbagliare, anche oggi (V. conflitto israelo palestinese, Iraq, Afganistan, Cecenia, ecc). E' la vergogna che provo dovunque ci sia una guerra, una sopraffazione anche non manu militari...E' la vergogna che mi ricorda la nostra fallibilità e mi spinge a stare più attento alle mie azioni.
Non vuoi chiamarla vergogna? forse disagio ci sta meglio; e comunque mi vien da ridere perchè, rileggendo il mio post , avevo proprio il tono di chi un conflitto sembrava proprio volerlo aizzare.
Grazie carlo dell'intelligente e utile dialogo.
Alle prossime
umbi
