avevo letto proprio a novembre e proprio sul Tirreno il fatto riportato,se ricordo bene però al momento non sapevano appunto spiegarsi le cause del decesso.
Ricordo a grandi linee tutto l'articolo,veniva intervistato il fidanzato della vittima,confermo l'odissea negli ospedali
MA E' DA SEGNALARE UN FATTO MOLTO IMPORTANTE

era stata contattata la copagnia di assicurazione con cui avevano contratto l'assicurazione per il rientro sanitario:
ebbene a giudizio della compagnia la malata non era trasportabile E SOLO LORO avevano il potere di diporre il rientro con areo sanitario,il fidanzato sempre più disperato per le condizioni della compagna finalmente a proprie spese riesce a organizzare il rientro in Italia ma ormai è troppo tardi e dopo il rientro si verifica la morte della paziente ormai in condizioni irrecuperabili.

2 considerazioni:

-forse troppo spesso si contrae con fiducia una polizza per il rientro sanitario.

-chi si trattiene a lungo in zone a rischio malaria è quasi costretto a una profilassi piuttosto blanda,forse per brevi periodi è consigliabile una profilassi più aggressiva,sopratutto per evitare-in caso di terzana maligna-il rischio di una errata diagnosi che non lascia spazio e tempo per una cura appropriata.
_________________________
Twit Account