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#20884 - 03/13/06 03:34 PM
Re: Disordini a Bengasi
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Ciao N.West
Per le agenzie quanto per le infrastrutture quello che posso assicurarti e che si stanno “attrezzando” più in fretta di quanto possa apparirti ? Vi sono già degli ottimi servizi.
Una regola primaria del Marketing ( non l’ ho creata io) è quella dei rapporti confronti utenza e clienti e quella – costo – ricavi. Se ti fai un po’ di conti con l’attuale popolazione attiva libica vedrai che decuplicando anche di poco l’afflusso dei turisti questi vedrai che saltano subito, quindi meglio pochi ma buoni. Hai afferrato il concetto. ? In materia di consulenza i libici si sono rivolti infatti a quanto di meglio ci sia sul mercato ( purtroppo poco in Italia) e nessuna politica di marketing può essere suicida , puoi starne certo.
L’immigrazione non è un fattore che riguarda il popolo libico, ma lo vede solo coinvolto nei transiti migratori di altri popoli , principalmente dell’Africa..Molta osservatori, anche blasonati media , tendono cadono in questa affermazione errata.
Per il tempi come si suole dire; . Scusate i disagi ma stiamo lavorando per voi. BYBYBY GFCLY
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#20885 - 03/14/06 01:09 PM
Re: Disordini a Bengasi
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"L’immigrazione non è un fattore che riguarda il popolo libico, ma lo vede solo coinvolto nei transiti migratori di altri popoli , principalmente dell’Africa..Molta osservatori, anche blasonati media , tendono cadono in questa affermazione errata. "
Se non fosse che prima di raccogliere denaro sufficiente per l'imbarco.. rimangono in Libia per mesi .. o anni, alla mercè di "imprenditori" ( questi si ben organizzati..) che li utilizzano a costo prossimo allo zero. ( più o meno quello che accade anche in Italia). Il problema è che prima o poi anche questi disperati ( al 90% musulmani) si incazzeranno, e voglio vedere la la popolazione libica ( un paio di milioni di abitanti) e Mr. Gheddafi come affronteranno il problema. Senza contare la mafia libica dei "passatori" che sta facendo incassi miliardari... e con la quale prima o poi si dovrà avere a che fare. Quanto al turismo di elite.. probabilmente causa meno danni di quello di massa.. ma la sostanza per noi "viaggiatori" è la stessa: dove arriva turismo scompariamo noi. Putroppo mi rode il fegato, la Libia non l'ho di certo "comprata io", ma a pensare come era nel 93 e come è adesso..( vedi laghi Mandara o Akakus...) non posso fare altro che pensare al passato e cambiare destinazioni e passioni per il futuro. Lo so che non fregherà nulla a nessuno, e tantomeno al governo libico, ma questa è la "mia" realtà. Purtroppo anche io stesso e questo sito, hanno una inconsapevole e non voluta responsabilità di quanto è accaduto nel settore "turismo sahariano" in questi ultimi anni... ma quasta è una lunga storia...
[ 14 Marzo 2006: Messaggio editato da: glauco ]
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#20886 - 03/14/06 01:41 PM
Re: Disordini a Bengasi
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Posts: 5729
Loc: Italia
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Messaggio inizialmente inserito da glauco: Il problema è che prima o poi anche questi disperati ( al 90% musulmani) si incazzeranno, e voglio vedere la la popolazione libica ( un paio di milioni di abitanti) e Mr. Gheddafi come affronteranno il problema. Io invece spero proprio che non accada perchè temo di sapere perfettamente come Mr. Gheddafi affronterà il problema... Per il discorso su "turismo d'elite", Glauco ha ben focalizzato il problema. Non possiamo continuare a parlare come se volessimo valutare le scelte di un Governo solo in funzione delle nostre personalissime esigenze (potrei dire capricci...). La realtà, che ci piaccia o no, è che TUTTO il sahara prima o poi sarà precluso a quelli come noi :(. E chi vorrà andare a vedere quel poco che sarà rimasto di visitabile o di incontaminato (?) dovrà prenotare servizi e altro in loco e dovrà sottostare a dei vincoli. ...e se tali vincoli sono stati fissati per preservare i luoghi... ben vengano. Avete presente Namibia e Botswana...? Provate a scorazzare sulle dune in Namibia e vedrete come vengono a prelevarvi in elicottero immediatamente...) Eppure lì la natura è davvero preservata... E' triste ammetterlo, ma (i viaggiatori "sahariani") sono una specie in estinzione, e come spesso accade l'estinzione deriva da una limitata capacità di adattamento o dai danni che la specie stessa produce al proprio habitat... [ 14 Marzo 2006: Messaggio editato da: Lone Land ]
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#20887 - 03/15/06 11:37 PM
Re: Disordini a Bengasi
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Avete perfettamente ragione sia Lone che Glauco forse verrà il giorno che il Sahara sarà precluso a noi (vecchi) viaggiatori sahariani è forse inevitabile ma credo passerà ancora un po di tempo... non credo però sia colpa nostra quanto del business del turismo di massa o di elite comunque mi consola il fatto che viaggiare nel Sahara sarà sempre stretto ai tour operator che fanno grossi numeri e il turismo di elite si accontenta di campi tendati a 5 stelle che già esistono o che sono in via di realizzazione e di un giretto ai laghi che oramai sono quasi deprimenti....mi dispiace anche perchè quando organizzo viaggi mantengo almeno 3 famiglie a viaggio e che certamente con un altro tipo di turismo non lavorerebbero
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enrico
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#20888 - 03/16/06 07:09 AM
Re: Disordini a Bengasi
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Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.
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#20889 - 03/16/06 09:57 AM
Re: Disordini a Bengasi
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Posts: 5729
Loc: Italia
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No, non mi sono "convertito"... ...nel senso che cerco sempre di essere un viaggiatore indipendente e rispettoso (non dico di esserlo perchè non voglio apparire vanaglorioso). Solo che la realtà è questa, anche se mi dispiace immensamente. Inutile nascondere la testa sotto la sabbia. Ciò non toglie che farò di tutto per allontanare il più possibile l'estinzione, danneggiando il meno possibile l'habitat, ma ripeto, c'è poco da illudersi...
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#20890 - 03/16/06 11:48 AM
Re: Disordini a Bengasi
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Lone; non mi riferivo alle tue qualità di viaggiatore sulle quali non ho il minimo dubbio, ma sull'avere sposato una teoria "evoluzionistica" Tra l'altro anche io (purtroppo) condivido quello che tu dici e prevedi. Mi sono chiesto tante volte cosa potrei fare per preservare le parti che amo di questo pianeta, ma in modo però che restino accessibili ai miei figli o a i miei nipoti. Va a finire che per proteggere e difendere, sarà come non averle neppure le cose che proteggiamo e difendiamo. Mi sono chiesto se abbia un senso e per ora non sono stato capace di rispondermi. Secondo me la soluzione sta non nelle barriere fisiche (divieti e recinzioni), ma in quelle mentali, che dobbiamo insegnare ad adottare: il rispetto e l'amore per l'ambiente ci dovrebbero spingere ad una autoregolamentazione. Quando non accade è perchè non abbiamo saputo insegnare a farlo. Bisognerebbe iniziare dalla prima elementare, invece di inglese, informatica e industria, se si insegnasse ecologia in modo più penetrante......
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