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#19432 - 04/16/04 09:44 AM Re: Insabbiamo anche qui?
MauroWR Offline
Senior

Registered: 09/02/02
Posts: 591
Loc: Ticino
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Alfredo Crivelli - Milano:
.... per manifesta volontà di non voler pubblicare quanto ricevuto dal tedesco quasi un anno fa.
Con sconcerto, Alfredo


Alfredo, sei uno dei frequentatori del forum che stimo di più e voglio leggere quasta tua frase come una provocazione o meglio un invito a muoversi con queste traduzioni.

Mi dispiacerebbe se credi veramente che si voglia insabbiare qualcosa. Io come te, sono seccato che questi 6 documenti (saranno una dozzina di pagine in tutto) non siano ancora tutti tradotti malgrado i miei diversi solleciti in SSA . Personalmente ne ho tradotto uno (3 pagine) già nel novembre 2003, ma la volontà della SSA era quella di avere il blocco dei documenti completi in modo da pubblicarli in un ordine anche cronologico e quindi facilitarne la comprensione (e ti assicuro che non è evidente carpire il filo conduttore tra le varie testimonianze).

Mi sembra che i tempi si sono allungati oltre misura, e in quasti 5 mesi uno faceva prima a fare un corso di tedesco che non ad aspettare la traduzione. \:\(
Sabato rientra Marco che aveva il compito di raccogliere le traduzioni, vedremo di fare il punto della situazione e di pubblicare tutto quanto è a disposizione su un nuovo 3ad.

Ti ringrazio per la comprensione!
Mauro
_________________________
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#19433 - 04/16/04 10:14 AM Re: Insabbiamo anche qui?
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1887
Loc: Milano
Io non mi scaldo, piuttosto mi raffreddo sotto la sabbia \:\(
Abbiate pazienza ma io non so più cosa pensare...
La mia è certo una provocazione perchè non penso ad interessi della SSA o di SEK in generale nel negare la divulgazione di documenti prodotti da altri però la misura mi sembra colma.
Di cosa si ha paura di venir coinvolti su quanto scritto? Basta scrivere a chiare lettere che si tratta di una traduzione di un testo scritto da "tizio" e che non ci si assume nessuna responsabilità sul contenuto. A me sembra tanto semplice.
Piuttosto tutto questo tempo a cincischiare mette qualche dubbio su di una cosa che fatta subito avrebbe prodotto una sana informazione e basta.
Con questo penso di aver chiarito il mio pensiero in maniera pacata e chiudo come già scritto ogni mia richiesta in merito.
Alfredo

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#19434 - 05/18/04 09:04 AM Re: Insabbiamo anche qui?
Anonymous
Unregistered


Dopo quello della Germania anche il Governo svizzero ha confermato di aver pagato per il rilascio dei suoi turisti, ammettendo implicitamente che qualcosa di vero deve pur esserci nelle dichiarazioni di allora da parte del Ministro algerino sulla strana presenza di alcuni dei turisti rapiti (L'archeologo tedesco in primis) in quell'area? . Cosa li aveva diretti proprio lì, cosa cercavano?

Da indiscrezioni i file sono sempre più grossi e la questione è lungi dall'essere archiviata. Aspettiam pazienti , primo o poi una risposta salterà fuori.

bybyb GFCLY

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#19435 - 05/25/04 11:17 PM Re: Insabbiamo anche qui?
akko69 Offline
Member

Registered: 01/16/02
Posts: 179
Loc: Alessandria
rialimento questo thread.
ci sono novità sulla situazione in Algeria?
un amico che vive ad Agadez mi ha parlato di notevoli problemi di sicurezza nella tratta Inuezzam-Assamaka-Arlit, tanto da sconsigliarne il transito.
qualcuno ha qualche news più recente?
grazie e ciao
_________________________
----------
sergio
----------

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#19436 - 05/26/04 03:19 AM Re: Insabbiamo anche qui?
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2329
Loc: Canada
Totizie recenti purtroppo non ne ho, pero' per la felicita' di molti dopo un indegno periodo di tempo sono on line le traduzioni di alcuni interessanti documenti tradotti dal tedesco relativamente agli eventi del 2003 link in home o direttamente
qui

per l'ultima traduzione ( la piu' lunga e complessa.. alla prossima puntata sicuramente meno di un anno \:D

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#19437 - 05/26/04 10:14 AM Re: Insabbiamo anche qui?
robiceci Offline
Senior

Registered: 12/25/01
Posts: 762
Loc: Buguville (VA)
Ho recentemente contattato un'agenzia per essere preso ad In Guezzam ad Agosto ed essere condotto a Djanet. Non mi hanno fatto presente difficoltà particolari salvo consigliarmi di portare al solito molta acqua.

Ciao,

Roberto

Quote:
Messaggio inizialmente inserito da akko69:
rialimento questo thread.
ci sono novità sulla situazione in Algeria?
un amico che vive ad Agadez mi ha parlato di notevoli problemi di sicurezza nella tratta Inuezzam-Assamaka-Arlit, tanto da sconsigliarne il transito.
qualcuno ha qualche news più recente?
grazie e ciao
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#19438 - 05/27/04 02:44 PM Re: Insabbiamo anche qui?
adolfo Offline

Senior

Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
allo stato attuale la cosa più importante è stare molto alla larga dalle piste dei contrabbandieri
web page

[ 27 Maggio 2004: Messaggio editato da: adolfo ]
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#19439 - 05/27/04 04:15 PM Re: Insabbiamo anche qui?
Anonymous
Unregistered


La notizia è stata smentita dalla Gendarmerie Nationale che ha tenuto a precisare che i Toy e gli equipaggi sono equipaggiati per stare in missione per tre giorni consecutivi senza dare notizie.

La cosa più importante ? l'assicurazione !!

bybyb GFCLY

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#19440 - 05/27/04 07:00 PM Re: Insabbiamo anche qui?
adolfo Offline

Senior

Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da GFCLY:
La notizia è stata smentita dalla Gendarmerie Nationale che ha tenuto a precisare che i Toy e gli equipaggi sono equipaggiati per stare in missione per tre giorni consecutivi senza dare notizie.

La cosa più importante ? l'assicurazione !!

bybyb GFCLY


meglio così Gianfranco ciao

\:\)

Per rimanere invece nel campo delle insabbiature segnalo questa incongruenza:
come molti sanno Le Parà "sarebbe" ostaggio del MDJT gruppo rivoluzionario tchadiano ed "avrebbero" offerto il nostro amico in cambio di un riscatto al migliore offerente

Oggi leggo su Ticino on Line questo articolo:


PARIGI - Amari Saifi, detto Abderrazak 'el para', uno dei terroristi più ricercati del movimento salafita algerino vicino ad Al Qaida, responsabile del rapimento l'anno scorso di 32 turisti occidentali fra cui quattro svizzeri, è stato catturato in marzo nel Tibesti da un gruppo di ribelli ciadiani che stanno invano tentando di restituirlo ad Algeri. Le autorità algerine tuttavia tergiversano. Lo afferma il quotidiano francese 'Le Monde' citando Brahim Tchouma, incaricato delle relazioni esterne del Movimento per la democrazia e la giustizia in Ciad (Mdjt).

Saifi, ritenuto responsabile anche della morte di 43 militari algerini, è stato identificato grazie alle descrizioni fisiche, alla sua agenda di indirizzi e telefoni, e al numero del suo satellitare. Ex delle forze speciali algerine, è capo di una delle principali cellule del Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gspc), uno dei maggiori obiettivi dell'iniziativa 'Pan Sahel' degli Usa, destinata ad appoggiare i governi della regione nella caccia ai terroristi per impedire la formazione "di un nuovo Afghanistan".

Tchouma - riferisce 'Le Monde' - va ad Algeri per organizzarne la consegna, ma le settimane passano e nessuna decisione viene presa dal regime algerino che, secondo Tchouma, propone di portare il prigioniero ad Algeri con i propri mezzi. I ciadiani respingono la proposta, temendo "una misteriosa scomparsa" del terrorista all'arrivo. "Avrebbero potuto accusarci di averlo liquidato nel deserto", afferma Tchouma.

Il quotidiano francese scrive che "certi punti oscuri nella carriera di Amari Saifi hanno sollevato l'ipotesi di complicità con il terrorista in seno alle forze di sicurezza algerine". Vengono presi anche contatti con la Francia e gli Stati Uniti "senza incontrare un maggior successo".

Le autorità algerine giustificano l'attesa affermando di dubitare ancora dell'identità dell'uomo detenuto dai ribelli ciadiani, anche se proprio martedì scorso la procura federale tedesca (15 dei 32 turisti rapiti erano tedeschi, liberati contro un riscatto di cinque milioni di euro) lo ha identificato. "Forse è nell'interesse della regione lasciar perdere 'el para", insinua Tchouma, "il suo arresto chiuderebbe il serbatoio dei crediti americani".


Già così ci sarebbe da pensare,ma la cosa buffa è questa:

L’Algérie a demandé officiellement que le versement de rançons, dans le traitement des cas d’enlèvements de personnes, soit «internationalement prohibé», allusion faite au versement par les autorités allemandes d’une rançon de 5 millions d’euros aux éléments du groupe du GSPC que dirigeait Abderezzak «El-Para», actuellement détenu au Tchad par le Mouvement pour la justice et la démocratie au Tchad, ravisseurs des 32 otages européens au sud du pays.

Au cours de la séance de travail, tenue mardi dernier au siège de l’ONU, du Comité du Conseil de sécurité des Nations unies contre le terrorisme, le représentant permanent de l’Algérie, Abdallah Baâli, a estimé que «les enlèvements sont un autre moyen de financement du terrorisme» en demandant, au nom de l’Algérie, de prohiber «internationalement» le versement de rançons


aiutino,Le Parà è a tutti gli effetti un ostaggio in tchad e se la cosa passa in pratica nessuno potrà pagare per averlo dal momento che finanzierebbe il MDJT movimento "terroristico"

ipotesi? comunque confrontando il tutto la quadratura ha perlomeno un aspetto singolare!

ciao!
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#19441 - 05/28/04 05:30 PM Re: Insabbiamo anche qui?
peterpan Offline
Junior Member

Registered: 12/28/02
Posts: 6
Inserisco questa che ho appena visto, spero di non fare il doppione con altri.
Spero che non sia tutto vero, sarebbe pessimo per quelle zone e per chi si reca in viaggio.

TERRORISMO: IL SAHARA NUOVA ROCCAFORTE DI AL QAIDA / ANSA
(di Antonella Tarquini)

(ANSA) - PARIGI, 28 MAG –
Dopo la distruzione dei campi di addestramento in Afghanistan e la cattura di parecchi capi importanti, al Qaida sta rinascendo dalle ceneri nel Sahara dove si è fortemente impiantato il Gruppo salafista della predicazione e il combattimento (Gspc) vicino a Osama bin Laden.
Gli americani, ma anche i servizi segreti degli altri paesi occidentali, ne sono convinti: su chilometri e chilometri di sabbia, di dune, di nascondigli naturali che sfuggono facilmente al controllo, si annidano pericolosi terroristi che si stanno riorganizzando per tornare a colpire. "C'é un nuovo
Afghanistan dal Corno d'Africa alla costa atlantica, nella zona situata tra il deserto e la savana, dal Mali alla Mauritania, dal Niger al Ciad", scriveva recentemente il New York Times
citando responsabili del comando Usa in Europa, a Stoccarda.
Forze speciali statunitensi stanno addestrando militari dei paesi africani del Sahel ad operazioni antiterrorismo nell'ambito della 'Iniziativa Pan Sahel' per la quale sono stati stanziati 125 milioni di dollari su cinque anni. E la Cia, secondo un'inchiesta del quotidiano francese La croix, è in
strettissimo contatto con i servizi algerini che danno la caccia al Gspc, gruppo nato in Algeria nel 1998 da una scissione dal Gruppo islamico armato (Gia) responsabile dell'ondata di terrorismo di matrice islamica che ha dilaniato il paese tra il 1991 e il 1997 facendo strage di civili.
Gli americani intendono installare una zona di osservazione militare nella no man's land a nord del Mali, Niger e Ciad, e hanno bisogno di basi nel Gran sud algerino. Militari americani sono già stati avvistati a Timiaouine, villaggio alla frontiera con il Mali da cui decollano elicotteri alla ricerca di elementi del Gspc. E' in tale regione che l'anno scorso 32 turisti occidentali sono stati tenuti in ostaggio per mesi da un gruppo guidato da Abderrazak detto 'el Para', numero due dei salafiti,
che almeno nominalmente si richiamano alla Salafiyya,il ritorno alla purezza delle origini dell'Islam. 'El Para', ex paracadutista dell'esercito algerino passato nelle file dei terroristi, sarebbe stato catturato in marzo da ribelli ciadiani, mentre l'emiro Hassan Hattab detto Abu Hamza, il
numero uno che avrebbe fondato il Gspc su suggerimento di bin Laden, è dato per morto da alcuni mesi da contadini della Cabilia, la regione montagnosa a est di Algeri dove il Gspc è ancora attivo. Ma la notizia è stata smentita all'inizio della settimana da un quotidiano algerino in lingua araba, Sawt-el- Ahrar.
Secondo fonti di intelligence occidentali, vi sarebbe una saldatura tra le bande di predoni e di contrabbandieri che da sempre controllano le piste nell'estremo sud del Sahara e il Gspc. Da loro i terroristi islamici, in cambio di denaro, otterrebbero appoggio logistico per installare la nuova zona
operativa nel sud algerino, in una strategia suggerita proprio da Al Qaida, di controllo e disturbo delle aree petrolifere, e per sferrare nuovi attacchi contro quello che per ora è il loro obiettivo principale: i militari delle forze armate algerine, i gendarmi, le guardie e le milizie di autodifesa
filo-governative.
Proprio domenica scorsa, sei gendarmi algerini sono scomparsi nel Sahara, 1.200 km a sud di Algeri, nella stessa zona dove vennero sequestrati i 32 turisti occidentali.(ANSA).

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