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#19442 - 05/28/04 10:15 PM
Re: Insabbiamo anche qui?
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Senior
Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
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Messaggio inizialmente inserito da peterpan:
TERRORISMO: IL SAHARA NUOVA ROCCAFORTE DI AL QAIDA .... "C'é un nuovo Afghanistan dal Corno d'Africa alla costa atlantica, nella zona situata tra il deserto e la savana, dal Mali alla Mauritania, dal Niger al Ciad. Forse così è un pò troppo generalista e per fortuna! Le zone di libero accesso in Mauritania risultano tranquille,la parte più bella del Mali(e non è il deserto)è praticabile,il Chad ormai è troppo tempo che ha delle problematiche anche al di fuori del vento fondamentalista,forse l'aspetto più limitante è la mancanza di una "tranquillità" nella zona del tenèrè e azawag e l'interlocutoria in-o-sicurezza algerina. Il Sahara per fortuna è ancora abbastanza grande
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#19443 - 06/18/04 11:03 AM
Re: Insabbiamo anche qui?
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Anonymous
Unregistered
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Aspettiamo pazienti che prima o poi qualcosa si saprà sulla storia dei 31 ...
Il governo svizzero ha rivelato in questi giorni il costo del pagamento effettuato, ben Sei millioni di franchi Svizeri imputati sull' esercizio statale 2003 quindi a carico di tutti i cittadini svizzeri.
Da indiscrezioni sul rapporto ( sempre più voluminoso):
1) Forti obbiezioni all'interno del governo per averne fatto della vicenda una questione segreta di stato e sul capitolòo di spesa su cui è stato il costo è stato imputato.
2) richiesta per rivedere tutta la materia sui rischi che alcuni turisti ( ovviamente svizzeri) prendono andando a viaggiare all'estero, in questo caso Sahara.
3)Riconsiderazione e aggiornamento sulle/delle zone sahariane a rischio e varo di normativa adeguata a protezione con obbligo di osservanza da parte dei propri concittadini. Studio di assicurazione ad Hoc
4) obbiezioni, richieste di determinazione della/ sulla reale qualifica di turista nel Sahara. E' da considerarsi tale colui che va finalizzzzazioni quali, vendita di mezzi seppure utilizzati per il viaggio , realizzazioni, pubblicazioni reportages, diffusione dati telematici non autorizzati, o non compatibili con il viaggio turistico come comunemente inteso ????
5) Nel caso di dovesse ripetere una vicenda simile si deve pagare o meno, si deve salvare la vita umana oppure non cedere al ricatto ? Tutta la questione è ben lungi dall'essere sepolta anzi si ingrossa , non ci resta che continuare ad aspettare per saperne di più, tutto sommato dopo un' anno dal termine la conferma del pagamento e del seguito di interesse sulla vicenda e sulla sicurezza fattiva dei propri cittadini è una notizia che va giustamente riconosciuta al governo svizzero.
bybyby GFCLY
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#19444 - 07/15/04 10:27 PM
Re: Insabbiamo anche qui?
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Senior
Registered: 07/13/04
Posts: 218
Loc: Caldonazzo TN
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Sono entrato da poco ma mi permetto di dire la mia,anche perchè l'Algeria è conficcata nel cuore!Premesso che quando vado ad arrampicare,a fare scialpinismo o a ,volare col parapendio DEVO essere cosciente dei rischi che mi prendo,limitarli e al caso saperli gestire,credo che anche certi itinerari oggi più che mai abbiano dei pericoli intrinseci e non eludibili.Detto questo il timore è che le polemiche su l'intervento dei governi in certi casi,sfocino nella più semplice delle soluzioni :Divieti di fare certi viaggi!Vi ricordate di quando qualche Prefetto o Giudice ebbe la infelice idea di mettere sotto sequestro intere montagne per evitare che ci si facesse male o peggio causa ghiaccio e valanghe?Follia pura!Del resto sequestri di viaggiatori a scopo di estorsione o scambio ce ne sono stati anche al confine Mali Algeria,sud Mauritania e zona di Timia anche nella prima metà anni 90,risolti senza tanta pubblicità anche ad opera delle locali autorità.Evitiamo le zone più "calde"cerchiamo di avere info fresche e possibilmente di prima mano da chi ci ha preceduti e teniamo la testa e lo spirito liberi dalle implicazioni politiche o peggio militari dei nostri governi.A me continua a fare più paura un guasto irreversibile o un brutto accidente sanitario,che non l'idea di andare in sahara come ambita preda dei locali!continuare il viaggio,capire,imparare:ne vale sempre la pena.
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Nessun luogo è lontano
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#19445 - 08/19/04 09:17 AM
Re: Insabbiamo anche qui?
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Anonymous
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Capire ? imparare ?appunto.
Sono ancora in pochi a rendersi conto che il Sahara non è più tale, cioè che non è più il posto da scoprire in anteprima e tanto meno da considerare come luogo , turistico o meno, ove poter muoversi e agire a libero piacere. Questo deserto, paradossalmente, si sta infatti trasformando sempre più in un'attrattiva turistica, un luogo alla moda con le relative peculiari regole e condizioni, non più riservato a pochi o elitario ma accessibile anche ai molti e a cui ci si deve riferire nel modo di comportarsi come in qualunque altro luogo in occidente o altrove nel mondo .
Infatti se si analizzano anche sommariamente i dati sul traffico dei turisti con destinazione Sahara nel 2003 degli ultimi dieci anni ( dati globali dei paesi Algeria + Tunisia + ecc ) non è difficile prevedere che, nonostante gli tutti ostacoli oggi frapposti,politici, militari, sequestri ecc… , il Sahara, turisticamente inteso, si delinea come luogo di vacanzificio totale sempre più alla moda e sempre più ricercato dall'assetato mercato globale del turismo e dai T.O in cerca di costante novità .
Cosa cambia cosa è cambiato allora ?
A mutare è l'avventura, il suo stesso spirito appena ieri così misterioso. Oggi, grazie in special modo al GPS è alquanto difficile viverci quella autentica, semmai la si può ancore ricercare, copiare, ma questa resta o diventa pur sempre un surrogato di quella originaria. Ciò fa parte dell'evoluzione naturale e non si torna indietro; ogni nuova stagione porta in questo deserto altri nuovi rischi ed esigenze che non vanno fraintese e confuse con i naturali pericoli che questo ha sempre ingenerato, cosi come lo sono sempre il guasto meccanico ,la dissenteria e gli altri minuti o grossi pericoli che vi si corrono. Scinderli fra loro, cercarvi le differenze non ha vera importanza , quello che conta è affrontarli tutti correttamente e con la dovuta cultura..
Non documentarsi quindi , ignorare le nuove cause, le reali arcane implicazioni i movimenti che determinano questi nuovi ostacoli , specie nell'attuale contesto di una informazione più accessibile e globale, è come partire senza aver preso i soliti ricambio medicine o tenuto in considerazione le normali precauzioni..
Considerare poi come assurdi quei divieti che sono invece scelte, opinabili o meno ma prese comunque per assicurare a tutti un turismo più sicuro , più ampio , consigliare un posto piuttosto che un altro nel Sahara sulla base sempre di presunti pericoli significa , oltre ad ignorare il lavoro di tanti optare per la classica politica dello struzzo. Appena esci la testa dal buco significa ritrovarti davanti gli stessi problemi e magari altri ancora..
Da non dimenticare infine che a richiedere (pressantemente !1) queste drastiche disposizioni , sono più i “nostri” governi occidentali che quelli “ africani “ direttamente interessati , per non parlare poi da chi e dove vengono creati i presupposti che conducono questi ultimi a decidere simili obbligate scelte. Sapere quindi se è stato o meno pagato un riscatto ha un'importanza seria per i risvolti futuri. Il turismo, d'avventura, o da Alpitour che sia, volenti o nolenti, si delinea sempre più come fattore culturale ancor prima che economico, che per altro è strettamente collegato. Le soluzioni ai suoi problemi, Sahara incluso, vanno sempre più interpretate alla luce di diverse valutazioni e riflessioni costruttive , di collaborazione per arrivare a fare qualcosa di utile per il viaggio , per tutto il contesto trattato e dove le polemiche,( che sono sempre esistite solo che prima non si sapevano oggi per fortuna è il contrario) hanno una parte importante quindi ….. vale la pena per capire al meglio l'origine e la natura dei possibili rischi a cui si può andare incontro e per gestirli al meglio tenere in considerazione ogni notizia , ogni sforzo di chi vuole essere, o che sia d' aiuto al popolo dei sahariani a essere più competenti e documentati sull'argomento in modo da poter eventualmente dire la sua in maniera visibile ufficiale e in un contesto collettivo, più corporativo e meno individuale e non a seguire trite rotte , che seppure fresche (vi è ancora da stabile quanto vi di fresco o di prima mano in Africa) finora non hanno giovato in nessuna maniera a farci sentire in maniera concreta in nessun luogo o occasione di rilievo e con chi di dovere . BYBYBY GFCLY
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#19446 - 09/01/04 03:18 PM
Re: Insabbiamo anche qui?
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X Adolfo
...a voir sur A2 jeudi 9 septembre 20 h 55 (envoyé spécial) reportage sur le « Parà »
bybyby GFCLY
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#19447 - 09/07/04 03:55 PM
Re: Insabbiamo anche qui?
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x Adolfo
Guarda cosa scrive Explo. Notare il commento su come viene sfruttatati i mezzi la comunicazione di cui oggi tutti usufruiamo, anche i Tuaregh.
BYBYBY GFCLY
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#19448 - 09/07/04 08:07 PM
Re: Insabbiamo anche qui?
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Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
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Concordo,questo è il "lancio" che si trova sul sito del mdjt: Qui est Abdelrazak "Le Para"? Comment il a été arrêté? Qu'est ce qu'il faisait au Tchad? Le Mdjt est il capable de marcher sur N'djamena? La réponse à toutes ces questions sur envoyé spécial le 9 septembre 2004 à 20h45. Purtroppo sono rimasto al sat analogico (prima prendevo TV5 su eutelsat con solo un migliaio di MHZ e non mi sono mai aggiornato) e mi perderò la trasmissione. Ieri sera ho però visto un bel documentario su SAT 3 (astra) l'Azalai Agades - Bilma,belle immagini ma trasmissione in lingua tedesca . Divagando,personalmente la prima fase dei miei preparativi di viaggio è analizzare la situazione politica-territorio,cosa sempre consigliabile anche se poi si può portare a termine dei bei viaggi come ha fatto Robiceci ( invidia...invidia...sigh)a parte la strana senzazione (provata) che si ha ad essere soli nel deserto sapendo che non si è soli...solo perchè si è nel deserto! Tornando a bomba quello che ho capito dalla voce in sottofondo in francese mentre veniva inquadrato un pick up con passeggeri e Kala in primo piano e che le bande armate sono abbastanza assortite,toureg,toubu,ecc,molto meno chiaro era il discorso che veniva fatto quando hanno inquadrato una bobina di miccia per espolosivo abbandonata sulla sabbia. Insomma se fosse solo per il GSPC potremmo dormire sonno tranquilli anche nelle zone meno consigliate. Il problema rimane sempre il solito nonostante tutto (scritto già credo 3 anni fà....) la famosa questione Tuareg mai risolta,dico mai,perchè azawag nel 90 e mali negli anni 60-70(comunque in questo periodo non vado a ricercare adesso la data esatta) sono state solo tappe di un contrasto iniziato con la conolizzazione francese,tempi buoni intervallati da meno buoni...questo per dire che probabilmente l'attuale fenomeno (il GSPC nella banda saharo-saheliana) trova terreno fertile in aspirazioni mai sopite e solo attenuate e limitate nella sua estensione dal fatto che una parte di essi ha una contropartita finanziara se invece filasse tutto liscio(guide). Un ultima nota di cui forse non tutti sono al corrente:gli ex fronti di resistenza o gli attuali cani sciolti(sistema di autofinanziamento come già vidto attuare in casa nostra..?!)non fanno parte di un unico raggruppamento,anzi,nel momento dell'apice della rivolta ci sono stati anche dei contrasti armati fra i vari gruppi. Questo per dire che anche in questo periodo di relativa calma sarebbe da considerare con attenzione anche la scelta della guida Touareg,questo non è provato ,ma sicuramente trovo più tranquillizante muovermi nel territorio di una tribù con un elemento della stessa...così tanto per cautelarsi da possibili dispettucci.. p.s. sono solo riflessioni e per giunta le deduzioni sono molto personali... però è un discorso aperto ;). A parte questo la registrazione dei fatti porta costantemente ad una "altalenante"situazione a livello di sicurezza nelle solite zone da tenere comunque presente nell'organizzare una partenza ciao
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