SAHARA 2000
Mercoledi' 9 Febbraio, arriviamo al calar della notte a Al Khofra oasi a sud est della Libia. In 4 giorni partendo da Colonia, abbiamo percorso 3600 Km, passato 4 frontiere e attraversato il Mediterraneo da Genova a Tunisi.
L'accoglienza al posto di blocco della polizia all'ingresso del paese non e' piu' cosi' cordiale come nella ventina di altri che abbiamo passato dalla frontiera tunisina. Il traffico ed un interrogatorio approfondito ci ha ritardato di una buona oretta.
Dobbiamo assolutamente completare le nostre riserve di carburante ma qui non e' affatto semplice, per gli stranieri occorrono dei buoni benzina da chiedere alla Polizia, e malauguratamente questa operazione si puo' rivelare molto lunga. Per di piu', nelle ultime 72 ore non abbiamo dormito per piu' di 5 ore in tutto.
Verso le 2 del mattino, dopo aver richiesto invano benzina per tutti i nostri mezzi e dopo aver avuto un alterco con la Polizia, decidiamo di bivaccare vicino al distributore. Altri problemi con la Polizia che avrebbe voluto che noi passassimo la notte in un campo li vicino.
Al mattino il miracolo: per iniziativa di Eric riusciamo a inserirci nella coda di macchine in attesa del carburante come se non ce ne fossimo mai andati e ce la facciamo a fare tutta la benzina necessaria. Dopo di che' ci squagliamo all'inglese dal paese senza effettuare le formalita' obbligatorie per gli stranieri.
All'uscita di Al Khofra inizia l'avventura. Siamo in quattro: Amadeus, Eric, Etienne e Jan, al volante di 4 Range Rover
preparate appositamente per il Sahara (sospensioni rinforzate, doppi ammortizzatori a gas, gomme da sabbia di grande diametro ...). Queste modifiche rendono la macchina instabile e molto difficile da guidare ma permettono di passare praticamente ovunque. La riserva di 900 litri di benzina per vettura che ci portiamo dietro ci da' una autonomia di 3600Km (25 litri/100Km).
Prossima tappa: Dirku in Niger, passando in incognito per Sudan e Tchad.
Alle prime luci del giorno penetriamo in Sudan. Non ci e' stato possibile trovare carte diverse dalla Michelin 1/4000000 (1cm=40Km) ! Non e' affatto facile navigare per ore sulle piste con questa carta: per di piu' in direzione del Nilo e' segnato un terreno sabbioso mentre invece troviamo un terreno di piccoli sassi di roccia alternati da oued insabbiati. A 200Km dal Nilo abbandoniamo l'idea di raggiungere il fiume pena l'obbligo di rifare benzina a Dongola dove ci farebbero fare le formalita' di entrata in Sudan facendoci perdere un sacco di tempo.
Ripartiamo in direzione del Tchad, e dopo 200km il terreno diventa piu' sabbioso e scorrevole. In prossimita' dell'oasi di Merga troviamo un piccolo lago salato circondato da vegetazione lussuregiante; il tutto sarebbe paradisiaco se non ci fossero le mosche che ci hanno tormentato mentre dormivamo al sole.
Dopo quattro giorni in Sudan avevamo percorso 1000km senza praticamente trovare tracce recenti. Entriamo in Tchad a su di Ennedi, dove c'e' un massiccio roccioso di 50000kmq. Alla sabbia si alternano delle rocce color ocra. La prima sera facciamo il campo in mezzo ad un panorama bellissimo. Siamo in mezzo a rocce scolpite dal vento circondate da dune di sabbia arancione. Qualche rado albero con rami secchi ci permette di fare un fuoco.
Decidiamo di attraversare l'Ennedi da sud a nord. Sulle nostre carte non e' segnata nessuna pista, probabilmente perche' la
regione e' troppo poco popolata. L'attraversata del Tchad e' la tappa piu' pericolosa del nostro viaggio. I francesi non sono piu' i benvenuti da quando il governo Chadiano pro-Libico accusa la Francia di sostenere la ribellione dei Toubu che occupano il massiccio del Tibesti a nord del paese. Prima di partire abbiamo studiato le carte e cercato informazioni sul Tchad, in particolare sulle zone maggiormente minate (eccellenti siti internet tedeschi e italiani). Con tutti questi parametri abbiamo stabilito un percorso che avrebbe dovuto permetterci di evitare i problemi.
Tutti gli incontri che faremo dovranno essere considerati come ostili perche' gli unici veicoli che circolano nella regione sono quelli dei militari del Tchad, dei trafficanti o dei ribelli.
La bellezza del paesaggio dell'Ennedi e' conforme alle nostre attese. Il lavoro del vento sulle falaises rocciose e'incredibile: si possono passare ore a contemplare queste sculture millenarie che si estendono per centinaia di metri di altezza.
( 1 - continua)
[ 18 Maggio 2002: Messaggio editato da: Peter Komanns ]