Seguo da 3 anni il Forum di Sahara.it......... anche se non ho niente da dire: Mi documento e mi aggiorno quasi giornalmente con anche altri 4 e/o piu' siti (come
http://www.cridem.org ....segnalatoci quì nel forum da Riccardo..... che purtroppo a Cinguettì non ebbi la fortuna di trovarcelo), circa le vicende dei paesi dell'Africa Occidentale che dire che mi sono rimasti nel cuore è molto poco.
Stefano dall'Africa a luglio ha predetto come svilupperà questa situazione. Io condivido in pieno ciò che prevede (salvo qualche piccola variante in corso d'opera, ma non significativa per il risultato finale).
Non ci tornerò in quei luoghi -almeno che, Romano Prodi non abbia bisogno di un portaborse - (per questo lo invidio molto).
Mi auguro però che torni ad essere, tutto il Mali, "fruibile" dai viaggiatori (non dai turisti intesi come in occidente).... perchè quelle genti (neri del sud e bianchi del nord) e quei luoghi (deserti come pure le falesie) almeno una volta nella vita andrebbero "assaporati".
Buon tutto a tutti voi.......... continuate a tenermi informato ... che io vi leggo sempre.
Giorgio48
Dal Corriere della Sera del 06/10/12:
ANNUNCIO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA Ban Ki-moon: Prodi inviato dell’Onu nel Sahel L’ex premier italiano scelto per la sua «lunga esperienza», dovrà cercare una mediazione per la crisi nel Mali. La conferma martedì L’ex premier Romano ProdiL’ex premier Romano Prodi Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha scelto l’ex premier italiano Romano Prodi come inviato delle Nazioni Unite nel Sahel, la regione dell’Africa subsahariana colpita da siccità a guerre civili, in cui stanno prendendo sempre più forza milizie islamiche legate ad Al Qaeda. Lo ha detto venerdì Ban Ki-moon al Consiglio di sicurezza dell’Onu. La crisi riguarda in particolare il Mali, dove a marzo scorso c’è stato un golpe militare e dove parte del Paese è sfuggita al controllo del governo e viene contesa dai terroristi di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) e dai ribelli Tuareg. UNA LUNGA CARRIERA - «Vi annuncio che ho intenzione di nominare Mr. Romano Prodi come il mio inviato speciale nel Sahel», ha scritto Ban in una lettera alle 15 nazioni che compongono il Consiglio di sicurezza e che è stata resa nota dalla Reuters. «Mr Prodi ha una lunga e onorata carriera nel governo italiano e nella diplomazia internazionale, avendo rivestito per anni la carica di primo ministro in Italia e di presidente della Commissione europea». Il presidente del Consiglio dell’Onu, il guatemalteco Gert Rosenthal, ha spiegato che ratificherà dopo martedì la decisione di Ban Ki-moon, a meno che non ci siano opposizioni formali da parte degli Stati membri. IL COLPO DI STATO - Le violenze in Mali sono scoppiate a marzo, quando i militari hanno destituito il presidente Amadou Toumani Tourè, creando un vuoto di potere che ha permesso ai ribelli Tuareg di assumere il controllo di tre quarti del Paese. Nel conflitto si sono poi inseriti gli integralisti islamici, tra cui gruppi legati ad Al Qaeda, che hanno assunto il potere nelle regioni settentrionali. Il conflitto ha reso ancora più precaria la situazione del Sahel, una cintura che attraversa l’Africa da Est ad ovest e in cui si trovano una decina di paesi tra i più poveri al mondo. Milioni di persone sono a rischio per una lunga siccità aggravata dall’invasione delle cavallette. L’INTERVENTO MILITARE - Gli Stati dell’Africa Occidentale (riuniti nell’Ecowas) hanno chiesto al Consiglio Onu di supportare una loro missione armata nel Mali. E il leader ad interim del paese, Dioncounda Traore, ha dichiarato all’inizio di questo mese di essere favorevole al piano. Nei giorni scorsi anche la Francia ha preparato una bozza di risoluzione per un intervento politico e militare. «L’intervento deve essere gestito e organizzato dall’Ecowas e dall’Unione Africana», ha spiegato il presidente francese Françoise Hollande. ] 'ANNUNCIO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA
Ban Ki-moon: Prodi inviato dell'Onu nel Sahel
L'ex premier italiano scelto per la sua «lunga esperienza», dovrà cercare una mediazione per la crisi nel Mali. La conferma martedì
L'ex premier Romano ProdiL'ex premier Romano Prodi
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha scelto l'ex premier italiano Romano Prodi come inviato delle Nazioni Unite nel Sahel, la regione dell'Africa subsahariana colpita da siccità a guerre civili, in cui stanno prendendo sempre più forza milizie islamiche legate ad Al Qaeda. Lo ha detto venerdì Ban Ki-moon al Consiglio di sicurezza dell'Onu. La crisi riguarda in particolare il Mali, dove a marzo scorso c'è stato un golpe militare e dove parte del Paese è sfuggita al controllo del governo e viene contesa dai terroristi di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) e dai ribelli Tuareg.
UNA LUNGA CARRIERA - «Vi annuncio che ho intenzione di nominare Mr. Romano Prodi come il mio inviato speciale nel Sahel», ha scritto Ban in una lettera alle 15 nazioni che compongono il Consiglio di sicurezza e che è stata resa nota dalla Reuters. «Mr Prodi ha una lunga e onorata carriera nel governo italiano e nella diplomazia internazionale, avendo rivestito per anni la carica di primo ministro in Italia e di presidente della Commissione europea». Il presidente del Consiglio dell’Onu, il guatemalteco Gert Rosenthal, ha spiegato che ratificherà dopo martedì la decisione di Ban Ki-moon, a meno che non ci siano opposizioni formali da parte degli Stati membri.
IL COLPO DI STATO - Le violenze in Mali sono scoppiate a marzo, quando i militari hanno destituito il presidente Amadou Toumani Tourè, creando un vuoto di potere che ha permesso ai ribelli Tuareg di assumere il controllo di tre quarti del Paese. Nel conflitto si sono poi inseriti gli integralisti islamici, tra cui gruppi legati ad Al Qaeda, che hanno assunto il potere nelle regioni settentrionali. Il conflitto ha reso ancora più precaria la situazione del Sahel, una cintura che attraversa l'Africa da Est ad ovest e in cui si trovano una decina di paesi tra i più poveri al mondo. Milioni di persone sono a rischio per una lunga siccità aggravata dall'invasione delle cavallette.
L'INTERVENTO MILITARE - Gli Stati dell'Africa Occidentale (riuniti nell'Ecowas) hanno chiesto al Consiglio Onu di supportare una loro missione armata nel Mali. E il leader ad interim del paese, Dioncounda Traore, ha dichiarato all'inizio di questo mese di essere favorevole al piano. Nei giorni scorsi anche la Francia ha preparato una bozza di risoluzione per un intervento politico e militare. «L'intervento deve essere gestito e organizzato dall'Ecowas e dall'Unione Africana», ha spiegato il presidente francese Françoise Hollande.