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#107949 - 04/11/11 09:12 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: Stefano Laberio]
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Senior
Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
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Devo dire che da un certo punto di vista girare ora che non c'è nessuno ha un fascino tutto particolare e ogni tanto penso e spero che sto vivendo una occasione unica. sappi che ti sto invidiando!
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Saluti Marco
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#107956 - 04/11/11 10:19 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: marko]
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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Sì, Marko, a chiunque piacerebbe riprovare sensazioni orami scomparse, ma non è realistico immaginarla così a lungo: se non riparte quell'industria a bassi investimenti che è il turismo, e che offre notevoli ricadute sull'occupazione anche di mano d'opera moderatamente qualificata a 'sti poveracci resteranno solo i barconi......
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#108001 - 04/13/11 12:45 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: gla]
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Senior
Registered: 12/12/01
Posts: 4861
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da: Stefano Fazzini <stefano@maisonduvoyageur.com>
Sono a Douz, ho lasciato per ultimo il posto dove abito buona parte dell'anno e che ho abbandonato l'11 gennaio, lo ritrovo ora con pochi cambiamenti evidenti: qualche insegna rotta, la caserma della Polizia turistica chiusa, diversi negozi del suk sono chiusi. La mattina alle otto vado a fare una lunga camminata a piedi nella zona turistica, il Sun Palm è chiuso, gli altri sono totalmente vuoti, nel parcheggio del Touareg spicca una KTM tutta sola con targa olandese. Passo poi al Saharien, qui ho passato negli anni lunghi periodi e conosco tutti. L'hotel è chiuso e davanti ai cancelli c'è una piccola rappresentanza del personale, saluto tutti e poi mi soffermo a parlare con Semi, il direttore. Vengo così a sapere che sono senza stipendio da più di un mese e che rischiano tutti di essere licenziati. Il caso ora è davanti al giudice.
Vado poi verso il suk, conosco molte persone e naturalmente tutte hanno voglia di raccontarmi la "loro" rivoluzione. Rivedo gli amici Italiani che abitano qui, Alverio e Luciano, gli amici francesi, Gilles Jacques,Giselène e tanti altri. Chi scegliere per la testimonianza?
Mentre ci penso squilla il telefono è Bubaker che ha saputo del mio rientro e mi invita per un caffé, ci vediamo al Panorama che è praticamente il suo ufficio. Ha gli occhi che gli brillano, ha un bel sorriso stampato sul viso.
Bubaker ha cominciato relativamente da poco a fare la guida ma conosce benissimo tutto il deserto, nella scorsa stagione abbiamo viaggiato molto insieme e ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità. Ma quello che mi ha colpito è il suo interesse per gli avvenimenti internazionali e nazionali, la sera davanti al fuoco facevamo lunghe discussioni impegnate. Davanti al caffé mi racconta un po le sue avventure. Mi dice di aver partecipato attivamente alla rivolta della popolazione di Douz contro il vecchio regime e mi racconta anche che i momenti di tensione ci sono stati per colpa della polizia che ha sparato sui manifestanti.
I morti sono stati due, uno stava solo guardando cosa accadesse e si è preso una pallottola dritta al petto sulla piazza davanti alla Farmacia centrale, solo dopo questo i manifestanti hanno marciato contro la polizia che si è barricata dentro il commissariato centrale. Le loro auto sono state date alle fiamme e la situazione sarebbe sicuramente precipitata se non si fosse interposto l'esercito. In verità non l'esercito in armi che pure era presente, ma il suo comandante in campo, che con un atto di ammirevole coraggio si è piazzato in mezzo alla piazza tra i due schieramenti, a rischio della vita, ed ha ottenuto una tregua e poi un accordo che ha permesso ai poliziotti di andarsene indenni. Tuttora a Douz la presenza della Polizia è molto discreta.
Bubaker mi ha raccontato con orgoglio come gli abitanti di Douz si sono attivati per portare aiuto ai profughi che si ammassavano a Ras Jedir, in fuga dalla Libia. C'è stato un moto di solidarietà spontanea, mai vista prima, che ha mosso tutti a fare qualcosa: ogni giorni partivano lunghe teorie di pick up e veicoli di ogni genere carichi di mercii di ogni tipo acquistate dalla popolazione con soldi propri. In pochi giorni hanno soddisfatto ogni necessità. E' vero che tra i profughi c'erano tanti tunisini, ma gli aiuti erano per tutti. Mi dice che ora gli risulta che la situazione è molto migliorata e che il caso più grave e quello delle persone del Bangla Desh, paese che non ha rappresentanza diplomatica in Tunisia, e che a suo dire si è completamente disinteressato del problema.
Quali le prospettive della Tunisia? Secondo Bubaker il popolo sarà capace di gestire la transizione senza grandi sconvolgimenti, ma ci sono due fazioni che si oppongono al rinnovamento:
1) Gli integralisti 2) Quelli che imputano al vecchio regime solo la corruzione, ma sarebbero d'accordo con un potere piuttosto autoritario.
Quanto peseranno queste due fazioni nelle prossime elezioni? Bubaker è ottimista e secondo lui oramai la Tunisia ha voltato pagina e nessuno potrà riportala indietro. Io gli faccio i miei auguri e ci lasciamo.
Torno in piazza e Hedi mi dice che ha contattato il Responsabile Regionale del Turismo e che lo porterà nel pomeriggio da me per una intervista sul turismo sahariano. Prendiamo l'appuntamento, alla maniera araba, inch Allah, e sto per andarmene e noto un piccolo trambusto, con un di inquietudine cerchiamo di capire di cosa si tratta......sono arrivati 5 Land Rover francesi che evidentemente tornano da un giro nel deserto!!!!! Questo si che è un avvenimento! Vi avvicino e il loro leader, Marcel, mi racconta un po. La sintesi è che tutto è andato per il meglio senza difficoltà alcuna e sono in Tunisia da due settimane.
Verso le cinque del pomeriggio Hedi, come promesso viene a casa accompagnato da due funzionari dell'Ufficio del turismo regionale, uno è l'ispettore Yussef e l'altro il Commissario Responsabile Annuar. Sono entrambi giovani, sui 35 anni, e hanno un'aria abbastanza informale. Il commissario per prima cosa mi ringrazia per quello che sto facendo in favore della ripresa del turismo nella zona. Poi davanti a un buon caffè cominciamo la nostra chiacchierata che concerne sopratutto alcuni punti fondamentali per le attività fuoristradistiche nelle zone desertiche:
1) Modalità di accesso nella zona a sud di Ksar Ghilane 2) Modalità di circolazione nella zona compresa nella fascia tra Douz e Ksar Ghilane 3) Istituzione di un Albo ufficiale delle guide sahariane
Questi mi sembrano i nodi essenziali del problema e Annuar non si sottrae al confronto. Per quanto riguarda il primo punto ci dice che si sta già muovendo per incontrare sia il Governatore di Tataouine che quello di Kebili di maniera che possano avere una politica unica anche nei confronti delle autorità militari che hanno il controllo dell'area. Lui è convinto che i permessi debbano poter essere rilasciati sia a Tataouine che a Kebili e che dovrebbe essere abolita la scorta militare. Per fare questo bisogna rapidamente fare l'albo delle guide, perché comunque ci vorrà una guida e probabilmente un telefono satellitare. Per il secondo punto ci dice che secondo lui basterebbe una richiesta di autorizzazione con partecipanti e percorso, l'autorizzazione dovrebbe essere data a tutti e servirebbe semplicemente a scopo di protezione civile.
Il terzo punto è a questo punto implicito. Devo precisare che siamo stati sopratutto Hedi ed io a dare dei suggerimenti che loro hanno ascoltato e commentato con attenzione e che hanno promesso di cercare di applicare. Insomma per il momento restano in vigore le regole vigenti da un paio d'anni, ma devo dire che mi sembra che si respiri un'aria nuova. Ci salutano con la promessa di risentirci per eventuali aggiornamenti.
Penso che una semplificazione burocratica sarebbe una buona novità che aiuterebbe tanti a riprendere la strada della Tunisia.
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#108015 - 04/14/11 10:11 AM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: l.a.leoni]
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Utente sospeso dal forum
Registered: 05/16/09
Posts: 124
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a 'sti poveracci resteranno solo i barconi...... magari un po' più di rispetto a parole per i "poveracci",che dici?... Scusate,ne approfitto per chiedere un'informazione veloce: le più grandi dune in tunisia..dove si trovano? Mi hanno detto ad El Borma...vorrei saperne di più..grazie
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#108025 - 04/14/11 02:45 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: marko]
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Senior
Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
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@Rusty: dico che la parola poveracci non ha alcuna connotazione offensiva: dal "Dizionario dei sinonimi": Poveraccio: sinonimi: diseredato, disgraziato, miserabile, povero, spiantato, squattrinato, straccione, Vedi anche: tapino, povero cristo, povero diavolo, infelice, misero, poveretto, sciagurato, sfortunato, meschino, miserando, sventurato, proletario, povero Cristo, bisognoso, indigente, nullatenente, accattone, morto di fame, pitocco. Come vedi non c'è traccia alcuna di giudizio etico in quanto da me scritto, nelle righe precedenti c'è invece la mia sincera preoccupazione per il protrarsi di una situazione che per i giovani tunisini può diventare drammatica.
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#108027 - 04/14/11 02:55 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: Rusty]
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Senior
Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
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Per quanto mi ricordo sono molto a sud, poco sopra El Kahdra.
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raskebir L.R.Def 90 200 TDI "Jamais Contente" L.R.Def 110 Puma "Desert Queen" Toy L.C.125 Autom.
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#108032 - 04/14/11 05:13 PM
Re: Viaggio nella Tunisia dopo la Rivoluzione
[Re: raskebir]
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Senior
Registered: 12/12/01
Posts: 4861
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da: Stefano Fazzini <stefano@maisonduvoyageur.com>
Sono quasi due settimane che giro, circa 1000 km dice il contachilometri, ma quello che mi resta nella testa non sono le distanze, ma i contatti con le persone che ho incontrato. Oggi concluderò con questo resoconto la mia ricognizione anche perché da domani sono impegnato a fare un trekking a piedi nel deserto.
Ho cercato di ripercorrere mentalmente questi giorni per trarre qualche riflessione conclusiva di questa bella esperienza. Ho parlato con gente della strada e con amici di lunga data, con giovani e meno giovani, con donne e uomini, tunisini, francesi, italiani per cercare di darvi una idea di quello che accade, ma in ogni intervista ho cercato di rispettare al massimo l'opinione dell'intervistato senza commentare troppo e ora ho un po voglia di dire la mia.
Vorrei innanzi tutto ricordare che il popolo tunisino ha compiuto un atto che mi sembra non abbia precedenti nella storia: cacciare un dittatore senza sparare un colpo. Ci sono stati dei morti ma solo la Polizia ha sparato e ucciso i dimostranti non erano armati. Da questo punto di vista c'è in giro una bellissima foto con un manifestante che affronta un poliziotto, che lo minaccia con il suo mitra, puntandogli contro una baguette! E' una foto emblematica! Purtroppo non sono riuscito ad averla! Alcuni pensano che dietro ci fossero gli integralisti, altri pensano ad un complotto internazionale, ma nessuna prova o nessun indizio va in questa direzione. La Tunisia ha una Costituzione entrata in vigore nel 1956 e tutti i passaggi istituzionali hanno cercato di seguire il dettato costituzionale. L'esercito si è rifiutato di sparare contro il popolo e ha svolto in pieno il ruolo che gli è stato affidato al momento in cui la Polizia è stata sciolta per complicità col regime precedente, senza ingerenze di nessun tipo e tuttora supplisce ad alcune carenze nella tenuta dell'ordine pubblico.
Quindi prima di tutto bisognerebbe salutare con soddisfazione questo avvenimento, ma tutto questo non viene fatto in maniera dovuta e ci si ferma a pensare e preoccupare di alcune conseguenze di molto minore importanza, mostrando una visione molto provinciale del grande fenomeno in atto nel mondo arabo. In secondo luogo nessun paese che ha attraversato momenti storici così importanti è stato esente da contraccolpi di assestamento Dopo un cambiamento così radicale non poteva non esserci un periodo di effervescenza, i tunisi non hanno potuto parlare per molti anni, non hanno potuto occuparsi di politica, ora hanno voglia di recuperare il tempo perduto. Certamente non hanno molta esperienza in questo campo e Ben Ali aveva fatto tutto il possibile perché non si creasse una élite politica in grado di contrastare il suo potere, e ci è riuscito, quindi partiti, organizzazioni della società civile, ora scoprono solo ora i meccanismi della lotta politica, l'esercizio della democrazia. Sopratutto a Tunisi è un susseguirsi di riunioni e di attività socio-politiche, sulla Avenue Burghiba tutti parlano con tutti, si riuniscono gli Stati Generali della Cultura, gli spazzini scioperano, gli studenti chiedono la riforma dell'Università, alla tv di stato, sopratutto sul canale 2 ci sono dibattiti su dibattiti e tutti su temi molto importanti, sono nati diversi nuovi giornali e i vecchi si sono rinnovati, la censura è stata totalmente abolita. C'è la consapevolezza, sopratutto tra le giovani generazioni urbane, che la storia del loro paese sta cambiando e che loro ne possono essere i protagonisti. Sul piano quotidiano è naturale che restino tanti problemi all'ordine del giorno: la crisi economica è quello fondamentale. Fino all'anno scorso il Pil della Tunisia cresceva del 5% annuo, molto più dell'Europa, poi c'è stato il crollo che è poi la causa scatenante della rivolta popolare. Il turismo è una delle voci essenziali dell'economia Tunisina: basso investimento, entrata di valuta pregiata. Ora questo settore è fermo e non si vedono a breve segnali di ripresa significativa perché i Tout Operetor hanno spostato totalmente i flussi di traffico altrove. Torneranno? e se si a quali condizioni? Il ministro del Turismo ha messo in piedi diverse iniziative, solo un paio di settimane fa ha invitato 42 ambasciatori che sono in Tunisia e li ha portati a visitare Tozeur e Douz, questa è stata solo una delle iniziative messe in atto per stemperare i timori e far vedere le reali condizioni del paese. Il governo ha capito quanto sia determinante questo settore, ma ha bisogno anche di un aiuto esterno senza il quale i processi potrebbero essere molto lenti. Nel frattempo c'è un gran fervore nella preparazione delle elezioni che si terranno il 24 luglio, già ora ci sono in lizza 55 partiti! Queste serviranno ad eleggere una Assemblea Costituente, essa ha il compito di preparare una nuova Costituzione e fissare la data e le modalità delle elezioni legislative, per fare un nuovo Governo. La campagna elettorale prossima sarà un altro banco di prova della tenuta del tessuto democratico del paese. Le elezioni ci diranno quali sono le reali forze in campo.
Per quanto riguarda le condizioni odierne del paese potrei dire semplicemente che non ci sono problemi per chi intendesse tornare, nessun segno di aggressività contro i turisti è stato segnalato e al massimo potrete incappare in uno sciopero o in una manifestazione, nulla che non conosciamo già.
Per concludere ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e incoraggiato nel mio lavoro. Sarò lieto, se vorrete pormi delle domande o discutere sull'argomento, di rispondere a tutte le mail, ma se volete continuare, magari sporadicamente, ad essere informati potete scrivermi anche solo "continua" e così saprò che avete voglia di leggermi ancora.
Stefano Fazzini
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