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#121658 - 04/05/14 01:19 AM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: Rubylove]
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Registered: 02/19/02
Posts: 543
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Situazione attuale di "La Peppa": Freni completamente da rifare. Lo spessore dei dischi é un mm sotto al minimo. Bisogna cambiare alcuni pezzi anche nei freni posteriori. Il danno minore era quello nella scatola delle ridotte in cui c'era l'alberino che aggancia e sgancia le ridotte con l' aletta storta e quindi girava a vuoto lasciando l'auto in ridotte una volta inserite. Abbiamo fortunatamente trovato il pezzo originale al mercato dei pezzi usati a El Alto. Il peggio però è la frizione che ho sempre sentito strana da quando é stata cambiata sostituendo il motore in Italia un anno fa; oltre a staccare in alto puzzava ad ogni piccolo sforzo. Anche il meccanico di Salta ed Ernesto Hug la sentivano strana. Una volta smontata era perfetta, praticamente nuova, ma in disegno era diverso da quello riportato sul catalogo Toyota gentilmente inviatomi dagli amici del forum tramite Toyota Canarie. Ernesto la ha fatta controllare da un laboratorio specializzato che gli ha risposto che é la frizione del modello a benzina, più debole di quella necessaria per il modello a gasolio, per cui devo cambiare i due pezzi. Non mi rimane che andare domenica mattina a mettere un banchetto a El Alto per cercare di venderla ai boliviani. Se nessuno la compera posso soltanto riportarla in Italia e metterla come sombrero a chi me la ha piazzata! Il radiatore qui c'é, se riesco a vendere la frizione lo cambio. Ciao a tutti e grazie del sostegno. Giuliana
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#121753 - 04/11/14 07:24 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: Giuliana Fea]
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Senior
Registered: 12/19/02
Posts: 529
Loc: bologna
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Allora Giuliana sei riuscita a vendere la frizione?
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Partir descanta, ma chi parte mona torna mona!
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#121762 - 04/12/14 05:21 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: toyboy]
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Senior
Registered: 02/19/02
Posts: 543
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Il meccanico ha cambiato solo il reggispinta, il disco era ancora buono ed uguale a quello del modello diesel. Mi ha detto che potrei recuperare ben poco per cui mi consiglia di tenerlo di scorta, può essere usato in piano dove il motore fa poco sforzo. Ciao. Giuliana
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#121839 - 04/16/14 07:05 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: Giuliana Fea]
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Senior
Registered: 02/19/02
Posts: 543
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La Peppa é quasi pronta, dovrebbe essere come nuova. Ho riparato tutto compresa l'aria condizionata e il sistema per lavare i fanali!. Direzione: Arica in Cile poi Arequipa e lago Titicaca il Perú. Per quelli che stanno vendendo il 4x4 qui in Bolivia a La Paz Ernesto Hug è socio di PETITA RENT-A-CAR (gestione svizzera) che affitta delle Nissan 4x4 passo lungo ben attrezzate con un tavolato su cui si può dormire mettendo i bagagli al di sotto e portapacchi per le taniche. Le auto sono controllate da lui e La Paz é un ottimo punto di partenza per tutti gli itinerari 4x4 del Nord Cile, Nord Argentina, sud Perú oltre che della Bolivia e Pantanal in Brasile. www.rentacarpetita.comInfo@rentacarpetita.com Tel: 00591-2 2420329 Cel: 00591 7722-6481
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#122932 - 08/24/14 11:13 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: Giuliana Fea]
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Senior
Registered: 02/19/02
Posts: 543
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È cambiata molto la Bolivia negli ultimi anni, non tanto nelle strutture e nel modo di vivere quanto nell'atteggiamento verso gli 'stranieri' che a partire dalla vetta del potere politico cerca di arraffare loro quanto piú denaro è possibile. La trovata più antipatica è il "prezzo internazionale" del carburane che dipende dal paese di provenienza e per gli europei è tre volte il costo per i boliviani. Naturalmente il primo risultato é stato l'estendersi della corruzione dagli alti livelli alla gente della strada, infatti i gestori dei distributori si intascavano la differenza. Han cercato di porvi rimedio obbligando i benzinai a compilare un complicato formulario che garantisse la devoluzione dell'importo maggiorato allo stato, col risultato che dove c'è una minima possibilità di controllo la maggioranza dei gestori non lo tiene e si rifiuta di vendere carburante alle auto straniere. Fare il pieno a La Paz é quasi impossibile, piuttosto che girare per ore nel traffico caotico a cercare il distributore con i moduli si fa più in fretta ad uscire di cittá a cercarne uno che te la venda in nero a prezzo intermedio da contrattare di volta in volta. Francamente a me dà fastidio girare per il terzo mondo incitando alla corruzione una popolazione che a livello basso è ancora fondamentalmente onesta, ma non mi va neppure di comperare a caro prezzo del carburante di bassa qualità molto sporco che mi incrosta gli iniettori facendo crescere molto il costo di manutenzione dell'auto. Per cui mi sono portata dall'Argentina il diesel necessario per attraversare tutta la Bolivia ed ho ridotto all'essenziale il chilometraggio. Mi sono fermata a La Paz da Ernesto Hug il tempo necessario per un controllo accurato della Toyota, facendo sostituire tutte le parti usurate e quelle inadatte montatemi negli interventi precedenti, incluso il reggispinta nuovo della frizione che, essendo adatto ad un motore piú piccolo aveva trasformato in incubi tutte le salite un po' ripide che ero costretta ad affrontare in ridotte. Decido di passare per il parco nazionale del vulcano Sajama, la vetta più alta della Bolivia e di entrare in Cile sotto il Vulcano Parinacota, un cono perfetto coperto di neve. Mi fermo la notte presso la comunitá locale che in Bolivia ai piedi del Sajama ha improvvisato qualche servizio basico per usufruire del turismo. Ad Arica in Cile sono ospite dell'esclusivo Club degli Italiani In Cile che offrono gratuitamente ai mezzi camperizzari italiani di parcheggiare sotto gli alberi e utilizzare i servizi della grande piscina olimpionica. Sulle pareti delle colline attorno ad Arica vi sono interessanti geoglifi recentemente restaurati visibili con brevi escursioni che si diramano dalla strada principale. Figure umane, condor, llama e guanachi alternati ad immagini rituali evocano lo spirito delle tradizioni locali. La strada in Perù fino ad Arequipa non è particolarmente attraente dopo le luci ed i profili di montagne e vulcani che superano i 6000m appena lasciati, ma la delusione dura poco. Arequipa oltre al suo piacevole aspetto coloniale ha dei dintorni inimmaginabili, praticamente in gran parte sconosciuti al turismo. Basta salire oltre i 4000m ed il paesaggio riprende luci e colori. Decido un itinerario non proprio convenzionale che dopo essere sceso nella parte bassa del canyon di Colca percorre il canyon di Cotahuasi, gira attorno al Coropuna, passa per La Valle de Los Volcanos ed in fine per la parte turistica del Canyon di Colca per vedere i Condor. La maggioranza dell'itinerario è tra i 4000 e 5000m. Alcuni tratti in quota appaino piuttosto isolati tuttavia quasi tutto il percorso è ben evidente su OpenStreetMap che scarico sull'iPad utilizzando i wifi del campeggio-hotel. Per sicurezza controllo su GoogleEarth che si tratti di strade e non di sentieri. Una coppia di tedeschi al campeggio avevano in programma il canyon di Cotahuasi e possedevano una guida dettagliata della prima parte dell'itinerario. Mi informo all'ufficio del turismo dei tratti rimanenti e decidiamo di partire insieme. Facciamo subito l'escursione ai petroglifi del Toro Muerto come suggerito dalla guida dei tedeschi, itinerario interessante per l'ottima qualità dei petroglifi e per il paesaggio situato nella parte meno frequentata della valle del Colca . Si esce dalla valle del Colca per salire sotto al massiccio del Coropuna, abbandonando l'asfalto la pista raggiunge il limite dei ghiacciai a 5000m. La Peppa fuma bianco ed azzurrognolo specialmente in discesa ma non si ferma, superiamo i 5000m e rimaniamo oltre i 4000m fino ai tornanti che scendono a Cotahuasi, la Toyota dei tedeschi è turbo e fa meno scena in quota. Nella cittadina ci informiamo degli itinerari da percorrere in loco e dei tempi relativi alle escursioni a piedi, fotografiamo una mappa in municipio e facciamo un piano dettagliato di visita che si rivelerá del tutto impraticabile nei tempi indicati. I percorsi in 4x4 richiedono tempi doppi e quelli a piedi tripli essendo prevalentemente oltre i 4000m. Dopo una sosta rilassante alle locali terme mangiando le piccole trote pescate nel fiume prepariamo un itinerario più ragionevole. La valle principale tra dirupi, tornanti e strapiombi si arrampica tra terrazze multicolori che nel mese di maggio sono al culmine della propria bellezza. Tutto attorno una estrema varietá di piante grasse fa capolino dai pendii ripidi disegnando fantastici merletti contro il cielo azzurro. A Puyca ci fermiamo per visitare un sito archeologico abbarbicato a 4000m. Pernottiamo nella piaza del paese per proseguire prestissimo per Churca, dove un sentiero conduce ad un folto gruppo di Puya Raimondi a 4300m, una pianta rara della stessa famiglia delle ananas che cresce oltre i 4000m e fiorisce una sola volta dopo una settantina di anni con una inflorescenza che raggiunge la dimensione di 8m in altezza arrivando ad uno sviluppo totale di 12-14m. Da un'altra valle laterale parte un sentiero ardito alla Foresta di Pietra, dove strane formazioni coniche erose dal vento si stagliano su di una cresta come un gigantesco castello incantato. Più in basso tra rocce e vegetazione il fiume forma una bella cascata. Vi sarebbe molto di più da scoprire ma, approfittando del tempo favorevole, decidiamo di risalire al Coropuna per aggirarlo e raggiungere La Valle De Los Volcanos. È il tratto più isolato del percorso infatti oltrepassato un allevamento di llama non incontriamo più nessuno. Per lo più di qui passa qualche spedizione di alpinisti. I ghiacciai si avvicinano sempre più rivelando i crepacci e la struttura nascosta della montagna. Al colle che aggira il massiccio vi sono rocce dalle forme irreali ed enormi cuscini di vegetazione, con minuscole inflorescenze, caratteristici delle altitudini oltre i 4000. Dietro neve e ghiacci. Siamo a 5000m e sembra impossibile che La Peppa ce l'abbia fatta!. Dopo il colle il paesaggio di alta quota continua e si colora di arancio quando incrociamo la pista che sale direttamente dalla bassa valle del Colca. Si raggiunge un ripido pendio dalle sfumature colorate tutto colonizzato dai cuscini di vegetazione d'altura e percorso da una serie interminabile di tornanti che incastrandosi in un canyon scendono ad Andahua dove inizia La Valle De Los Volcanos. Attorno ad Andahua sono tutti coni vulcanici più o meno grandi, un sentiero si addentra in un caratteristico bosco di cactus e zigzagando rivela gradualmente il paesaggio vulcanico tutto attorno fino in cima, dove un belvedere si affaccia sulla parte centrale della Valle de Los Volcanos, costituita da coni vulcanici perfetti emergenti da un paesaggio lavico nero dalle forme contorte, il tutto da in cima ad una collina di cactus verdi!. Una strada panoramica offre altri scorci del paesaggio. In futuro un ponte sul fiume Colca nella parte più stretta del canyon permetterà di scendere direttamente alla valle omonima. Per il momento o si ripercorre il salita la lunga serie di tornanti appena scesi o si fa il giro da ovest viaggiando oltre i 4000m per raggiungere Chivay ed immettersi nella strada turistica per la valle di Colca. I tedeschi, probabilmente impressionati dai tornanti, preferiscono la seconda opzione ritenendola migliore perché la pista è più frequentata; e poi vi sono delle terme dove possiamo rilassarci e trascorrere la notte nel parcheggio. Il mattino per contro ci troviamo a percorrere una tôle bestiale ma indubbiamente il percorso è il più breve di quello del lato opposto. Entriamo nella parte superiore della valle del Colca anch'essa caratterizzata da estesi terrazzamenti, i villaggi sono turisticizzati tuttavia in modo ancora piacevole. Trascorriamo la notte al parcheggio al belvedere noto come la Croce de Los Condores ed al mattino l'arrivo dei condor é al di sopra di ogni asperrativa: prima 1, 2, 3.....finché verso le nove 20 o 30 condor planano cavalcando le correnti passando a meno di 2 metri dalle nostre teste, per tuffarsi lungo i dirupi che sovrastano il canyon a fondo valle. Incredibile ed impressionante é dir poco!. Alcuni si posano su di una sporgenza a picco a pochi metri da noi. Alle dieci improvvisamente se ne vanno tutti.
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#122934 - 08/25/14 01:52 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: dew]
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Registered: 12/19/02
Posts: 529
Loc: bologna
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Bel racconto Giuliana!!! Continua!!!
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Partir descanta, ma chi parte mona torna mona!
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#123015 - 09/12/14 11:01 AM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: right_revenge]
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Senior
Registered: 06/30/09
Posts: 1815
Loc: Terre di Mezzo
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Ciao Giuliana, bel racconto grazie per condividerlo, le storie del carburante a prezzo turistico mi fanno pensare che noi in fondo siamo qualcosa da spennare come accade sempre, sarebbe più giusto far pagare una tassa di ingresso più alta visto che il 90% del turismo arriva in aereo, a me successe in Argentina ad iguazù dove in paese c'era una pompa per turisti e dovevi rifornirti a quella, io che viaggio sempre con un pò di scorta, non l'ho messa e mi sono rifornito fuori Iguazu a prezzo normale
Se viaggi senza mezzo camperizzato è ancora peggio, questi giochini li fanno anche in argentina con gli alberghi.
in bolivia non sò ma io ad Uyuni ho pagato 20 dollari che non è pochissimo
volevo chiederti se tu nel tuo vagabondare, in media quante volte dormi in modo libero, quante in camping, (che non ce ne sono molti) e se strutture come le cabanas ti fanno accedere come fosse un camping ecc..(visto che ce ne sono molte)
grazie per tutte le informazioni e..continua! ciao
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Nella nostra casetta nelle terre di mezzo giochiamo a tirare le freccette per passare il tempo
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#123069 - 09/22/14 11:47 PM
Re: Argentina, Cile, Bolivia
[Re: Rubylove]
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Registered: 02/19/02
Posts: 543
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Bivaccare in modo libero in senso stretto é sempre più difficile man mano che si va verso nord perché la densità di popolazione aumenta e tutti lo sconsigliano, ma ci si può fermare con sicurezza nei luoghi controllati dalla polizia, tipo piazze dei villaggi e difronte a ristoranti o presto stazioni di servizio 24 ore che spesso dispongono di servizi igienici con docce e ristorante, generalmente offrono piu comfort della media dei campeggi, sovente é gratis oppure si pagano pochi dollari. Alcuni ostelli hanno un campeggio annesso con buoni servizi in comune con le camere e parecchi resort turistici permettono di parcheggiare in aree custodite, il costo dipende dai sevizi richiesti, sovente se si fa cena non si paga altro, generalmente la doccia si paga a parte contrattando il prezzo. I luoghi più pericolosi sono le città grandi dove se non si trova di meglio si può andare in un parcheggio a pagamento custodito 24 ore, generalmente ben recintato e protetto da videocamere. Parecchi di questi parcheggi sono vicini ai centri commerciali dove ci si può rifornire agevolmente. Qui in Colombia c'é un gran dispiegamento di polizia ed esercito, i turisti sono protetti e ben visti. La guerriglia per il momento sembra ignorare il turismo, rischiano molto di più le forze dell'ordine dei turisti, ma bisogna informarsi bene ed evitere le località fuori controllo. Ciao a tutti. Giuliana
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