Sono d'accordo sull'evitare racconti esotici sulla nostra furbizia alle frontiere: in tanti anni di dogana tunisina mai ho dato alcunchè ad un poliziotto o ad un doganiere (al max qualche spicciolo ai civili che ronzano durante i controlli), ho sempre constatato molta civiltà (anche se severa)e, a volte, una gentilezza che sarebbe la additare a qualcuno dei nostri, di poliziotti.

D'altra parte se dal porto di Tunisi si legge quanto sopra (e vi assicuro che qualcuno legge), cosa ci aspettiamo, che nei prossimi controlli facciano di tutto perchè noi possiamo dire di essere più furbi?

Silvano

La mia auto è intestata a mia moglie e ogni volta scrivo a mano su un protocollo bianco una delega in francese per l'utilizzo del veicolo da parte mia anche in Tunisia con allegata fotocopia del passaporto di mia moglie e sottoscritta.
La delega mi è sempre stata controllata in dogana a volte non mi è neppure stata chiesta.
Tenuto conto che ci sono passato una decina di volte immagino sia corretto cosi.

Premesso che non conosco la legge tunisina in merito, ma credo nessuno di noi visto che periodicamente esce questo argomento, non ho mai capito le difficolta' create da noi seguendo la logica perversa delle nostre leggi e norme. Come scrive Alpe una delega scritta in francese dal proprietario dovrebbe bastare, l'auto viene trascritta sul passaporto di chi entra e per la dogana e' questo che conta.

p.s. se poi qualcuno e' a conoscenza di cosa dice la legge tunisina in proposito sarebbe ora che lo rendesse pubblico

Diciamo che ho risolto in altro modo più semplice e radicale il problema, però mi fa piacere in ogni caso aver aperto un argomento che pensavo fosse circoscritto alle mie necessità ma che in realtà ha dietro una concezione soggettiva delle regole e della filosofia di viaggiare...