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#108971 - 06/30/11 12:30 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Luciano]
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Senior
Registered: 01/07/08
Posts: 215
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Ultime notizie, pare.... i Francesi al solito dispensano di armi nonsisachi. Il deserto oramai è una armeria e credo sia uno dei motivi sottesi, quello di evitare anche l'appetibilità ai girovaghi delle sabbie che alla lunga possono diventare anche testimoni scomodi. Ormai tra armi rubate, distribuite, paracadutate davvero cani e porci dispongono di strumenti letali. E' questa la democrazia che esportiamo perché di fatto molta industria (bellica) paga stipendi ad innocenti e benpensanti operai. E' un modello di sviluppo che si nutre di questo e che ha un silenzioso e stolido consenso di fatto da una classe politica di assoluti incapaci, amministratori trombati e riciclati, imprenditori malfattori, yes men e servi sciocchi. Tosco.
Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo sa
Scritto da Sirio Valent il 30 giugno 2011 in Mondo Paracadutate a sud di Tripoli armi destinate alle truppe di Bengasi, senza il benestare degli Alleati Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo sa
Scritto da Sirio Valent il 30 giugno 2011 in Mondo Paracadutate a sud di Tripoli armi destinate alle truppe di Bengasi, senza il benestare degli Alleati
libia guerriglieri 300x224 Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo saLa Francia arma i ribelli libici alle spalle della Nato. Lo Stato Maggiore francese conferma lo scoop lanciato ieri da Le Figaro, ammettendo di aver "paracadutato fucili e armi leggere destinate alla popolazione civile" a sud di Tripoli: nessun commento su lanciarazzi, mitra e bazooka. Nuovo strappo di Parigi alla strategia dell'Alleanza, dove vuole arrivare?
Aveva ragione Le Figaro: in Libia il governo francese sta facendo di testa propria. Senza prendere accordi preliminari con gli altri partner militari dell'Alleanza Atlantica - unica legittimata ad intervenire in Libia secondo il mandato Onu - Parigi ha deciso di armare i ribelli libici, per accelerare la caduta del regime di Gheddafi. Oggi, lo Stato Maggiore francese ha confermato la notizia, sottolineando che si tratta di armi destinate ai civili, lanciate nella zona montuosa di Djebel Nafusa . Motivazione del rifornimento di armi: "perché non c'è altra soluzione".
Lo strappo francese tenta di superare l'empasse degli alleati, che da mesi si chiedono cosa fare. Esporsi sul terreno, armare Bengasi o rimanere nei cieli a difendere la No Fly Zone (ormai francamente inutile)? Le alternative possibili sono piene di rischi e di costi: non si sa se i ribelli saranno partner commerciali/politici affidabili, se saranno pronti a ripristinare la barriera antimmigrazione di Gheddafi o se riusciranno, infine, a prevalere sul Rais. E soprattutto: a chi venderanno il petrolio, se e quando riuscissero a trionfare?
Il calcolo di Parigi è semplice. Se Gheddafi resiste, lo sforzo bellico Nato finirà per costare troppo, e molti alleati potrebbero dileguarsi. Prima fra tutti l'America, che rischia di andare in default a fine agosto se non aumenta il debito. Ma anche l'Inghilterra, che secondo l'ammiraglio Mark Stanhope "non può proseguire questa guerra oltre i prossimi 90 giorni". Quindi è necessario velocizzare, prima che la fretta di andarsene indebolisca la posizione Nato nella trattativa post-Gheddafi. Una trattativa a cui la Francia intende partecipare da leader, e soprattutto dettar legge di fronte all'Unione Africana e all'Europa, per rimettere piede nel continente africano (e sul petrolio libico, che fa gola a Total Erg).
Rasmussen tace ancora. E' probabilmente contento della mossa di Parigi, che si assume ogni responsabilità sulla vicenda. Ma sancisce anche l'inutilità dell'Alleanza che rappresenta: se le linee guida della campagna militare vengono bellamente infrante da un paese membro, che senso ha la direzione comune? Il decisionismo francese minaccia la sopravvivenza stessa della Nato. libia guerriglieri 300x224 Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo saLa Francia arma i ribelli libici alle spalle della Nato. Lo Stato Maggiore francese conferma lo scoop lanciato ieri da Le Figaro, ammettendo di aver "paracadutato fucili e armi leggere destinate alla popolazione civile" a sud di Tripoli: nessun commento su lanciarazzi, mitra e bazooka. Nuovo strappo di Parigi alla strategia dell'Alleanza, dove vuole arrivare?Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo sa
Scritto da Sirio Valent il 30 giugno 2011 in Mondo Paracadutate a sud di Tripoli armi destinate alle truppe di Bengasi, senza il benestare degli Alleati
libia guerriglieri 300x224 Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo saLa Francia arma i ribelli libici alle spalle della Nato. Lo Stato Maggiore francese conferma lo scoop lanciato ieri da Le Figaro, ammettendo di aver "paracadutato fucili e armi leggere destinate alla popolazione civile" a sud di Tripoli: nessun commento su lanciarazzi, mitra e bazooka. Nuovo strappo di Parigi alla strategia dell'Alleanza, dove vuole arrivare?
Aveva ragione Le Figaro: in Libia il governo francese sta facendo di testa propria. Senza prendere accordi preliminari con gli altri partner militari dell'Alleanza Atlantica - unica legittimata ad intervenire in Libia secondo il mandato Onu - Parigi ha deciso di armare i ribelli libici, per accelerare la caduta del regime di Gheddafi. Oggi, lo Stato Maggiore francese ha confermato la notizia, sottolineando che si tratta di armi destinate ai civili, lanciate nella zona montuosa di Djebel Nafusa . Motivazione del rifornimento di armi: "perché non c'è altra soluzione".
Lo strappo francese tenta di superare l'empasse degli alleati, che da mesi si chiedono cosa fare. Esporsi sul terreno, armare Bengasi o rimanere nei cieli a difendere la No Fly Zone (ormai francamente inutile)? Le alternative possibili sono piene di rischi e di costi: non si sa se i ribelli saranno partner commerciali/politici affidabili, se saranno pronti a ripristinare la barriera antimmigrazione di Gheddafi o se riusciranno, infine, a prevalere sul Rais. E soprattutto: a chi venderanno il petrolio, se e quando riuscissero a trionfare?
Il calcolo di Parigi è semplice. Se Gheddafi resiste, lo sforzo bellico Nato finirà per costare troppo, e molti alleati potrebbero dileguarsi. Prima fra tutti l'America, che rischia di andare in default a fine agosto se non aumenta il debito. Ma anche l'Inghilterra, che secondo l'ammiraglio Mark Stanhope "non può proseguire questa guerra oltre i prossimi 90 giorni". Quindi è necessario velocizzare, prima che la fretta di andarsene indebolisca la posizione Nato nella trattativa post-Gheddafi. Una trattativa a cui la Francia intende partecipare da leader, e soprattutto dettar legge di fronte all'Unione Africana e all'Europa, per rimettere piede nel continente africano (e sul petrolio libico, che fa gola a Total Erg).
Rasmussen tace ancora. E' probabilmente contento della mossa di Parigi, che si assume ogni responsabilità sulla vicenda. Ma sancisce anche l'inutilità dell'Alleanza che rappresenta: se le linee guida della campagna militare vengono bellamente infrante da un paese membro, che senso ha la direzione comune? Il decisionismo francese minaccia la sopravvivenza stessa della Nato.
Aveva ragione Le Figaro: in Libia il governo francese sta facendo di testa propria. Senza prendere accordi preliminari con gli altri partner militari dell'Alleanza Atlantica - unica legittimata ad intervenire in Libia secondo il mandato Onu - Parigi ha deciso di armare i ribelli libici, per accelerare la caduta del regime di Gheddafi. Oggi, lo Stato Maggiore francese ha confermato la notizia, sottolineando che si tratta di armi destinate ai civili, lanciate nella zona montuosa di Djebel Nafusa . Motivazione del rifornimento di armi: "perché non c'è altra soluzione".
Lo strappo francese tenta di superare l'empasse degli alleati, che da mesi si chiedono cosa fare. Esporsi sul terreno, armare Bengasi o rimanere nei cieli a difendere la No Fly Zone (ormai francamente inutile)? Le alternative possibili sono piene di rischi e di costi: non si sa se i ribelli saranno partner commerciali/politici affidabili, se saranno pronti a ripristinare la barriera antimmigrazione di Gheddafi o se riusciranno, infine, a prevalere sul Rais. E soprattutto: a chi venderanno il petrolio, se e quando riuscissero a trionfare?
Il calcolo di Parigi è semplice. Se Gheddafi resiste, lo sforzo bellico Nato finirà per costare troppo, e molti alleati potrebbero dileguarsi. Prima fra tutti l'America, che rischia di andare in default a fine agosto se non aumenta il debito. Ma anche l'Inghilterra, che secondo l'ammiraglio Mark Stanhope "non può proseguire questa guerra oltre i prossimi 90 giorni". Quindi è necessario velocizzare, prima che la fretta di andarsene indebolisca la posizione Nato nella trattativa post-Gheddafi. Una trattativa a cui la Francia intende partecipare da leader, e soprattutto dettar legge di fronte all'Unione Africana e all'Europa, per rimettere piede nel continente africano (e sul petrolio libico, che fa gola a Total Erg).
Rasmussen tace ancora. E' probabilmente contento della mossa di Parigi, che si assume ogni responsabilità sulla vicenda. Ma sancisce anche l'inutilità dell'Alleanza che rappresenta: se le linee guida della campagna militare vengono bellamente infrante da un paese membro, che senso ha la direzione comune? Il decisionismo francese minaccia la sopravvivenza stessa della Nato.
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#109086 - 07/13/11 11:04 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: marko]
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Registered: 01/16/02
Posts: 967
Loc: Modena
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Non mi stupisce usare i bambini è inacettabile i ribelli sono sicuramente il peggio oltre a essere come già ammesso dai francesi una loro creatura. Perderanno sul piano militare e comunque hanno gia perso
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enrico
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#109088 - 07/13/11 11:10 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Enrico Manfredini]
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Loc: Modena
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#109099 - 07/15/11 01:03 AM
Re: Crisi in Libia
[Re: Enrico Manfredini]
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Registered: 01/16/02
Posts: 967
Loc: Modena
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Uscito da pochi giorni il film di Fulvio Grimaldi " Maledetta primavera " arabi tra rivoluzioni,controrivoluzioni e guerre Nato costo 15 euro +2 di spese postali Imperdibile esempio di controinformazione sulla guerra in corso in Libia con documenti inediti Davvero da non perdere per riceverlo scrivi qui visionando@virgilio.it
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enrico
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#109179 - 07/24/11 12:11 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Enrico Manfredini]
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Registered: 12/12/01
Posts: 4861
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Uscito da pochi giorni il film di Fulvio Grimaldi " Maledetta primavera " arabi tra rivoluzioni,controrivoluzioni e guerre Nato Ben fatto, rari i giornalisti in prima linea, più facile stare in internet. Peccato per gli 'scivoloni' sui diritti umanitari nella Libia di Gheddafi (ma magari non c'è mai stao prima)
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#109180 - 07/24/11 12:57 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Stefano Laberio]
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Loc: Modena
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Si hai ragione è vero comunque sia scuole ,ospedali, protezione sociale ,casa gratis,distribuzione dei proventi dl petrolio ecc sono anche quelli diritti umanitari. Ho paura che il futuro della Libia sia invece di svendita delle concessione petrolifere , di arricchimento per i leader di Benghasi di miseria per le masse e di conseguente emigrazione per i libici
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enrico
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#109263 - 07/31/11 04:22 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Enrico Manfredini]
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Loc: Modena
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#109269 - 08/01/11 10:43 PM
Re: Crisi in Libia
[Re: Enrico Manfredini]
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Posts: 1399
Loc: milano
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Con oggi la Norvegia CESSA di mettere a disposizione della Nato i suoi F16...è un piccolissimo miglioramento... l'Inghilterra sembra intenzionata a "dedicare" parte delle sue attenzioni alla Siria di Assad...Dio non voglia!
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Z.C.50
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