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#108943 - 06/25/11 11:51 AM Re: Crisi in Libia [Re: Enrico Manfredini]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
...solo un esempio...prendiamo un episodio come l'Algeria, su cui tutta l'Europa intellettuale si mobilitò anche nel supporto (in molte circostanze nella reale ignoranza dei tanti fatti e dei tanti aspetti culturali differenti, per di più in un periodo storico in cui sicuramente l'elasticità non era parte del quotidiano, vi fu comunque un sostegno alla nascita dello stato dell'FLN (le valutazioni non ci interessano, le conosciamo), come ben sappiamo etnie diverse, clan diversi se li vuoi far marciare insieme, se vuoi tentare un allineamento devi dar loro uno strumento di riconoscibilità (non voglio far paragoni con i libretti di tanti colori che abbiamo visto in gioventù nè contare i morti che hanno causato in giro per il mondo...)che parli la loro lingua o almeno che possa esere compreso...in Algeria Ben Bella stabilì il codice della nazionalità che di fatto azzerava le minoranze linguistiche (che vuol dire etniche, che vuol dire Cabili, Tuareg ecc, e i problemi della Cabilia e del Niger sicuramente non son stati risolti, è facile a pancia piena, col petrolio altrui e senza ogni giorno avere un embargo pontificare...trovatemi un altro paese africano in cui ci siano analoghi rapporti di alfabetizzazione, che preveda l'indennità di disoccupazione, che consenta a 0% d'interesse i finanziamenti per la casa propria (la casa propria e essenziale dichiarata nel libretto), ha finanziato sicuramente - Kennedy guerra del Vietnam, crisi dei missili a Cuba - azioni sporche ma la cosa più grave per una certa dimensione della finanza è che ha finanziato - sfilandoli al giogo del FMI - tanti paesi "in via di sviluppo" e questa è la colpa grave, compromettere i fondamenti del Nuovo Ordine Mondiale.
Tosco

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#108944 - 06/25/11 11:57 AM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Pare che negli Stati Uniti qualcuno dissenta ancora.
E anche Rasmussen (da quando i Danesi hanno esperienze africane? forse per via di Karen Dinesen baronessa Blixen?)pur mantenendo il dito sul grilletto (sembra uno di quei personaggi di W. Smith con la camicia sempre nuova...)abbassa i toni, abbaia più piano...Tosco

NEW YORK 25/6
Con un voto schiacciante - e bipartisan - contro Barack Obama sulla Libia, il Congresso americano ha riaffermato ieri il suo diritto ad approvare un intervento militare americano. L'altolà a Obama ha più valore simbolico e politico nel continuo confronto fra potere esecutivo e legislativo, ma non avrà immediate conseguenze concrete. Una seconda mozione che avrebbe dovuto bloccare l'erogazione di una parte dei fondi per la guerra è stata infatti bocciata, di nuovo con una valenza bipartisan.
Per ciò che riguarda il primo voto, i deputati hanno deciso di giocare d'anticipo sul Senato, pronto ad autorizzare in pieno le azioni del presidente, con la mozione proposta dal democratico John Kerry e dal repubblicano John McCain. La Camera ha deciso di votare subito sulla mozione Kerry/McCain, bocciandola. E il no è stato in effetti schiacciante: 70 democratici hanno voltato le spalle al presidente e hanno fatto fronte comune con i repubblicani.
Il testo della prima risoluzione alla Camera ricalcava il compromesso raggiunto al Senato nei giorni scorsi e chiedeva il prolungamento dell'operazione militare in Libia per un altro anno. Con una chiara dimostrazione d'orgoglio che andava al di là degli schieramenti politici, il voto finale ha registrato 295 voti contrari e solo 123 favorevoli, meno di un terzo. Come si diceva, non vi saranno immediate conseguenze. Il Senato infatti avrebbe votato in modo diverso ed è chiaro che ci vorrà un nuovo compromesso per "autorizzare" la guerra di Obama.
La Casa Bianca ha definito «deludente» l'esito del voto alla Camera, ma ha comunque limitato i danni. Proprio per dimostrare di non essere contrari alla guerra contro Gheddafi, i deputati hanno poi respinto un secondo provvedimento di repubblicani di destra che avrebbe tagliato i finanziamenti al Pentagono per la missione e limitato in maniera sostanziale il ruolo americano nell'ambito della forza Nato. In questo caso si sono avuti 238 voti contrari e 180 a favore con ben 89 repubblicani che hanno rotto con la linea del partito.
Per due giorni la Casa Bianca ha cercato di limitare le defezioni dei democratici con una fitta serie di incontri.
La presa di posizione della Camera ha forti implicazioni politiche, e va al di là del nodo della Libia. In gioco c'è l'equilibrio dei poteri nella democrazia americana.
Obama sta o non sta violando la legge che regola i poteri del presidente in caso di guerra? Il provvedimento, varato nel 1973, impone un'esplicita autorizzazione del Congresso a 60 giorni dall'inizio delle ostilità. Nel caso dell'operazione in Libia la scadenza era il 20 maggio. Obama l'ha ignorata perché a suo avviso non si può parlare di «ostilità» in Libia (nonostante i raid missilistici contro il colonnello Muammar Gheddafi) e non occorre dunque alcuna autorizzazione del Congresso per confermare il ruolo americano nell'ambito delle forze della Nato.
Va detto che anche se fosse passata alla Camera, la misura non sarebbe mai passata al Senato ma il clima politico è diventato ormai insostenibile per Obama, proprio quando si parla di una imminente resa di Gheddafi. Secondo l'intelligence americana il colonnello sta «seriamente considerando» la possibilità di lasciare Tripoli
Che ne pensano gli americani? Un sondaggio di ieri dell'istituto Gallup dice che la maggioranza si oppone alla guerra in Libia, il 46 per cento contro il 39 per cento di chi si dice a favore. All'inizio dell'operazione contro Gheddafi il 49 per cento degli americani appoggiava Obama.

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#108945 - 06/25/11 12:48 PM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
Stefano Laberio Offline

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Registered: 12/12/01
Posts: 4861
Immagini un po forti...

Seconda parte della serie: ''Che sia vero''?


QUELLO CHE STA FACENDO LA NATO IN LIBIA

LA NATO, IL TRANSFORMER DEFINITIVO

La guerra in Libia è stata la prima guerra del Pentagono firmata Africom – ricordate l’Odissea all’Alba? – che poi si è unita alla prima guerra mediterranea e africana della NATO. L’agenda manifesta della NATO è quella di comandare il Mediterraneo – il mare nostrum dell’Antica Roma – come un lago della NATO.

Relativamente off topic:

DEMOCRAZIA CONTRO MITOLOGIA: LA BATTAGLIA IN PIAZZA SYNTAGMA

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#108952 - 06/27/11 02:51 PM Re: Crisi in Libia [Re: Stefano Laberio]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Mi pare che si possano senz'altro sottoscrivere. Ricordate la battuta dell' "Ubu roi"? (i polacchi, chi sono costoro?)
I danesi (Rasmussen, in compagnia del genio delle vignette sul Profeta che all'assalto di un "vendicatore" si è chiuso nella panic room lasciando il nipotino da solo...), chi sono costoro?
Tosco, sempre meno trattabile

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#108956 - 06/27/11 07:29 PM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Questa l'ho presa poco fa on-line su un sito qualsiasi digitando Libia.
Queste sono parole dell'amministratore delegato di Eni - ma quello che mi pare paradossale sono le riflessioni di questi cosiddetti manager. Questo ha anche dubbi in merito al fatto che algerini russi e norvegesi possano avere intenzioni speculative...
in che mani siamo, ha ragione napolitano "non potevamo tirarci indietro..." di sicuro gente così non può tirarsi indietro quando il padrone schiocca le dita, possono solo uggiolare e scodinzolare festosi, pronti a rosicchiare gli avanzi di carne attaccata all'osso che il padrone gli riserverà a fine della festa...
Tosco


Libia/ Scaroni: Siamo in balia di situazione irrisolta
Eventi in Medio Oriente e Africa minacciano sicurezza energetica
postato 33 min fa da TMNews
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"Cio' che succede in Medio oriente e in Africa costituisce una minaccia per la sicurezza degli approvvigionamenti europei e italiani".Lo ha detto l'a.d. di Eni Paolo Scaroni nel corso del suo intervento all'assemblea generale di Confindustria Verona. "Restiamo in balia di una situazione libica irrisolta - ha aggiunto Scaroni - e siamo da mesi senza importazioni di gas dalla Libia, ci mancano dieci miliardi di metri cubi all'anno, che rappresentano circa il 13 per cento del nostro fabbisogno. Verosimilmente affronteremo il prossimo inverno senza gas libico. Ce la faremo senza problemi - ha proseguito l'ad del cane a sei zampe - solo se alla crisi libica non se ne aggiungeranno altre, tipo una ennesima diatriba tra Russia e Ucraina". Nella sua analisi, Scaroni ha poi sottolineato: "Di fronte alle cattive notizie vedo già i russi, gli algerini e i norvegesi che si fregano le mani. Con loro stiamo negoziando - ha avvertito il manager - al ribasso il prezzo dei contratti di fornitura usando come leva la diminuzione dei prezzi internazionali provocata dallo shale gas americano. Temo - ha concluso Scaroni - che questi paesi nutrano ora il sentimento di essere in una posizione contrattuale forte".

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#108957 - 06/27/11 07:34 PM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
...lo so, sono logorroico e per qualcuno anche antiamericano. Non è così ma davvero sembra che il fato concorra a cumulare tutte le ca...te insieme.
Ecco che preparano un nuovo ordine mondiale dell'infanzia. Altro che Orwell. Altro che cacciatori di aquiloni.
E non è la mia fantasia ad essere malata o "insana".
E' estrapolato da peacereporter di oggi.
Tosco

27/06/2011
Stati Uniti, sì alla vendita di videogiochi violenti ai minorenni




Lo ha stabilito una sentenza della Corte Suprema, che ha invocato il primo emendamento della Costituzione Usa, quello sulla libertà di espressione

Nessuna limitazione negli Stati Uniti alla vendita di videogiochi - anche se violenti - ai minori di diciotto anni: lo ha stabilito una sentenza della Corte Suprema, una delle ultime prima della pausa estiva. La Corte si è basata sul primo emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce la libertà di espressione. É stata così annullata una legge attualmente in vigore in California, che proibiva la vendita ai minorenni di videogiochi troppo violenti.

I giudici californiani avevano approvato la legge nel 2005, considerandola una misura efficace per aiutare i genitori a tutelare i propri figli dai videogame troppo cruenti, sulla base anche di alcuni studi che mettevano in relazione l'uso di questi giochi con un successivo comportamento violento da parte dei ragazzini. Il provvedimento aveva scatenato forti polemiche da parte dell'industria videoludica, per la quale l'ambito di applicazione della legge sarebbe troppo vasto.

Negli Stati Uniti, più di 46 milioni di famiglie possiedono almeno una console, e l'industria dei videogiochi ha registrato nel 2010 entrate pari a 18 miliardi di dollari.

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#108958 - 06/28/11 08:17 AM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
Marco Fiaschi Offline
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Marco, iNeolitico superiore

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#108960 - 06/28/11 06:57 PM Re: Crisi in Libia [Re: Marco Fiaschi]
201030 Offline
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A catena una delirante dichiarazione di frattini on-line:
da Tosco, ormai senza parole (è tutto dire...)



Libia/ Frattini: Azione Nato aprirà strada a soluzione politica
Decisione Cpi smentisce chi avrebbe preferito "stare a guardare"
postato 48 min fa da TMNews
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Roma, 28 giu. (TMNews) - Nell'assicurare il suo forte e convinto contributo all'attività della Corte Penale Internazionale, "l'Italia continuerà coerentemente, insieme ai propri alleati e partner, il proprio impegno nella missione internazionale per aprire la strada a una soluzione politica e pacifica della crisi libica, per realizzare una Libia democratica e unita, senza Gheddafi". Lo sottolinea il ministro degli Esteri Franco Frattini sul suo blog 'Diario italiano', ribadendo che il mandato d'arresto spiccato dalla Cpi contro Muammar Gheddafi, suo figlio Saif al Islam e il capo dell'intelligence libica Abdullah al Senussi "conferma la legittimità della missione umanitaria della Nato in Libia, su mandato Onu".

"Nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo spetta alla comunità internazionale la 'responsabilità di proteggere'" osserva Frattini. "Dopo mesi di malcelato scetticismo, quella parte di opinione pubblica italiana che avrebbe preferito stare a guardare e fare dell'Italia uno spettatore muto di quanto accadeva alle porte di casa, ha di che seriamente riflettere" aggiunge.

"Erano pronti a irridere le azioni italiane per cancellare colpe e responsabilità coloniali - annota ancora il titolare della Farnesina - Pronti a ironizzare sul linguaggio di Gheddafi, debitore di quell'antimperialismo che aveva alimentato generazioni di intellettuali negli anni '70 e buona parte della classe dirigente comunista, pronti ora ad additare il 'tradimento italiano', l'improvviso cambio di campo. Di fronte a cosa? Con tutta la comunità internazionale (Onu, Unione Europea, Lega araba e Unione Africana) una volta tanto unita e schierata in difesa delle popolazioni civili?".

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#108967 - 06/29/11 08:49 AM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
l.a.leoni Offline
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Non ho più parole.
Prima l'ONU, poi la Nato, adesso anche la CPI, tutti complici dell'aggressione.
E i media tutti a cantare in coro: non c'è davvero nulla da fare, faranno fuori Gheddafi, la famiglia si disperderà in giro per i continenti, e l'osso libico sarà pronto per essere spolpato dai denti occidentali, a ciascuno un pezzo, a seconda di quante bombe o missili avrà impiegato.
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Z.C.50

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#108968 - 06/29/11 09:27 AM Re: Crisi in Libia [Re: l.a.leoni]
Luciano Offline
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Luciano

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