Per chi è interessato al Nord del Paese riporto una piccola informazione.

25-03-2011, 02h19

Mali: 13 militaires Maliens et 3 Américains blessés lors de manoeuvres
Mali: 13 militaires Maliens et 3 Américains blessés lors de manoeuvres
(AFP) – 24/03/2011
BAMAKO — Seize militaires, dont treize Maliens et trois Américains, ont été blessés jeudi lors d'un accident au cours de manoeuvres militaires dans la région de Gao (nord), a appris l'AFP de sources militaires depuis Bamako.
"Parmi les seize, il y a trois blessés graves: un Américain et deux Maliens. Un avion spécial est venu de Ouagadougou pour évacuer le militaire américain" grièvement blessé, a précisé un militaire présent dans la région et dont les informations ont été confirmées par une seconde source militaire.
Selon ces sources, un instructeur américain a "mal tiré" en utilisant une arme lourde. Les projectiles sont tombés sur des rochers, provoquant une explosion.
L'accident est survenu à l'avant-dernier jour de ces manoeuvres, qui s'achèvent vendredi, et "entrent dans le cadre de formation des troupes maliennes aux techniques de lutte contre le terrorisme", a indiqué une des sources.
Aucune précision supplémentaire n'était disponible dans l'immédiat.
Depuis trois ans, de plus en plus fréquemment, les troupes américaines forment dans le nord du Mali les troupes maliennes dans la lutte contre l'insécurité et le terrorisme.

Saluti!
Pippi

Senza volersi addentrare in fantapolitica ma ricollegando questa notizia (e le permanenze nientaffatto occasionali di "consiglieri" in varie regioni sahariane)all'altra che hai postato sulla Libia due considerazioni volanti:
1) quando sono in appoggio agli "altri", ai cattivi, per intendersi, sono disoccupati alla ventura e mercenari, altrimenti sono - più politically correct - per l'appunto consiglieri (in effetti il "suggerimento" finito sulla roccia è stato mal messo in pratica...) Quel libro "pattuglia bravo two zero" scritto da un ex SAS inglese sulle infiltrazioni in Iraq la dice lunga in merito a tante cosette, acquisizione obiettivi (bersagli) oppure creazione presupposti e logistica per sommosse, perchè no...
2) mi viene in mente che con frequentazioni così rumorose in sahara in questi giorni ci dev'essere un bel via vai e forse il fatto che quelle regioni - diciamo così un pò ridossate - siano da tempo assai poco sicure e quindi molta privacy... forse non è un caso
3) non è che gli americani, quanto ad alleati e suggerimenti (ne abbiamo argomentato anche nei gg. scorsi) si ispirano un pò alle sviste dei francesi, che quanto ad equivoci in epoca Algeria si sono esibiti in belle smarronate?!
Certo che se pensiamo ai sansimonisti (Duveyrier era uno di quelli) che per primi frequentarono quelle regioni ed a chi li rimpiazzò, della loro utopia trasformando scienza e progresso nei loro soli aspetti pratici ( i sansimonisti prefiguravano una società ideale in cui la scienza fosse al servizio di tutti gli uomini ed un progresso diffuso...) viene da strapparsi i capelli.
Tosco

Sto cercando di reperire più informazioni possibili da fonti "locali" per cercare di farmi una mia idea sulla situazione "generale" da punti di vista "diversi".
Riporto questa dichiarazione, vero falsa che sia ritengo sia comunque interessante per capire il mood che c'è...

Da http://www.Afrik.com

Des armes lourdes volées en Libye présentes au Mali
mardi 3 mai 2011 / 18:00



Le ministre malien des Affaires étrangères, Soumeylou Boubeye Maïga, a révélé ce mardi dans un entretien accordé au journal Le monde la présence "d’armes lourdes volées" en Libye sur le territoire malien, rapporte Europe1. Le chef de la diplomatie a déclaré que "les événements de Libye accroissent le potentiel de violence dans la région : nous avons enregistré sur notre territoire un afflux d’armes lourdes volées dans les arsenaux libyens". Interrogé sur l’influence de la crise libyenne sur Al-Qaida au Maghreb islamique (Aqmi), l’homme politique malien a répondu que "c’est une menace de plus, non seulement pour les étrangers, mais pour l’État malien lui-même". La Libye est secouée par un mouvement insurrectionnel depuis le mois de février. Les insurgés disposent depuis mi-mars du soutien aérien d’une coalition internationale.

Saluti!
Pippi

...era esattamente quello che ci si poteva aspettare: il saccheggio degli arsenali libici non si limiterà ad armare i libici anti Gheddafi, ma finirà per disperdere armi di ogni genere in tutta l'Africa... così ci si ritroverà nelle stesse condizioni dell'era post coloniale, quando un qualsiasi spregiudicato capopopolo poteva dichiararsi presidente di una regione sub-nazionale e imporre il suo potere con la forza delle armi...nihil sub sole novum.

Se ti puo interessare ti mando sulla tua mail un contatto a Douentza (italiana residente sposata ad un maliano), e' una archeologa che col marito e' impegnata in campo umanitario.
Ciao. Leo

Ciao Leo,
manda , se non è un problema, avere qualche riferimento che può dare informazioni di prima mano è sempre utile.
Grazie!

Pippi

....fatto!!
Ciao. Leo

Qualcuno ha notizie recenti sulla situazione in mali e burkina? non avrei tra l'altro intenzione di fare il carnet per la moto,ho letto della possibilita' di sottscrivere una sorta di laissez-passer in dogana.....

Non serve il carnet de passage, in dogana ti fanno il lascia passare come hai letto.
Ciao

Ti ringrazio,nel 2009 non lo feci neanche per la Mauritania ed il Senegal anche se tutti mi sconsigliavano di partire senza.Il fatto e' che viaggio in moto in Africa dal 1984 ed ho imparato che alla fine e' (quasi) tutto possibile.

il sito "viaggiare Sicuri" riporta come necessario il carnet di passage per il Mali.
E' cambiato qualche cosa oppure ti fanno sempre un lasciapassare in dogana?
Inoltre qualcuno ha notizie fresche sulla situazione del paese.
Grazie

Marco

Il carnet non serve assolutamente ti fanno un pass-avant in frontiera senza spese.Io sono entrato ed uscito dall'inferno di Kabouli senza grandi perdite di tempo,anzi al ritorno capito come funzionava il passaggio delle due ruote ho tirato dritto senza neppure cancellare l'iscrizione.Quanto al resto ,perlomeno per la zona che ho girato ,nessun problema ,gente stupenda e disponibile dappertutto.
Proprio come da noi in Italia.....

hai mica delle tracce di quel percorso?

Grazie

Mali, Tuareg sul piede di guerra

Una buona notizia,
forse i Tuareg scacceranno i terroristi dalle frontiere Algeria-Mali.
Leggere il link:
http://www.temoust.org/mali-des-touaregs-lancent-un,15465

io non sarei cosi' ottimista,la situazione e' talmente confusa che da anni e' difficile distinguere gli attori di una commedia che ha finito per bloccare quasi tutte le vie sahariane.....

io parto per il burkina in moto il 15/12 ed ho fatto il carnet,volendo passare dal senegal al ritorno sono piu' tranquillo visto che la mia africa twin ha 10 anni....

a fine gennaio sono di passaggio in mauritania diretto in mali per togo, c.'e' qualche novita sui visti, io penso di fARLI IN ITALIA,INVECE IL CARNET NON LO FACCIO. grazie

Io i visti li ho fatti tutti a Roma,
mi risulta che anche per la Mauritania nn sia piu' possibile farli in frontiera.

Mi ha chiamato Marco Fiaschi da Dakhla per informarmi che la gendarmeria marocchina lo ha informato che hanno rapito 2 Francesi (geologi) in Mali, ad Hombori.

Ho trovato nel link la conferma

http://allafrica.com/stories/201111241380.html

Confermo che i visti per la mauritania non si possono più fare in frontiera.

Saluti!

Purtroppo esiste la conferma del rapimento anche da Temoust, vedi link :
http://www.temoust.org/deux-geologues-francais-ont-ete,15472

Pure a Timbuktu (!)


Altri tre europei rapiti in Mali

Tre europei sono stati rapiti in Mali e un altro ucciso per aver resistito al sequestro. Si tratterebbe di un cittadino tedesco. L’episodio è avvenuto a Timbuctu’, nel centro del paese.

Giovedi’ altri due francesi erano già stati sequestrati in un hotel di Hombori, piu’ a sud.

Nel deserto del Mali si trovano basi di Al qaeda nel Magreb islamico.

Sono in totale nove, tra cui sei francesi, gli europei detenuti attualmente nei paesi del Sahel, tra Niger, Mali, Mauritania e Algeria.

Pur umanamente dispiaciuto per tutti i rapiti di questo periodo faccio solo notare che la zona di Hombory e Timbouctu e' da tempo vivamente sconsigliata e non occorre essere esperti dell'Africa per esserne a conoscenza.Io ad agosto ho evitato rigorosamente quella zona e l'estremo sud est della Mauritania proprio per questo motivo.Se poi ora ci meravigliamo dell'accaduto vuol dire non aver presente la situazione generale del sahel in questo periodo.
Se proprio si vuole scendere in Africa nera si resta rigorosamente sulla via del mare,si arriva in senegal poi via tambacunda od al limite sulla via lungo il fiume si arriva a kayes e giu' verso bamako.A quel punto con notizie aggiornate raccolte sul posto si gestisce la continuazione del viaggio;
partire a testa bassa con l'obbligo di raggiungere un obiettivo e' da incoscienti sconsiderati ed a quel punto chi si cerca le rogne dovrebbe poi avere la forza di grattarsele da sole invece di chiamare aiuto.Ovviamente questo discorso riguarda esclusivamente chi ,come me,viaggia in africa per svago.Decade assolutamente di fronte a persone che per professione o motivi umanitare e' obbligata a frequentare quelle zone.
Tengo a precisare quanto sopra perche' essendo classificato come persona "sotto controllo" per aver reagito per le rime ad un pazzo provocatore bannato dal sito non vorrei ingenerare di nuovo inutili discussioni

Totalmente daccordo con te, senza 'inutili discussioni', tale notizie servono infatti a 'monitorare' la criticità delle zone di interesse.

Comunque non sei 'sotto controllo' e le discussioni, anche feroci sono comunque accettate, non è accettato invece la gratuita aggressione alle persone con parole pesanti

ti ringrazio della precisazione,non vorrei essere fatto passare per quello che non sono.

la prudenza non è mai troppa concordo in pieno e non condivido chi, troppo leggermente, non prende in considerazione le segnalazioni di rischio in determinati luoghi.
Stavolta però è stata proprio particolare. Pare che i rapimenti siano avvenuti nel centro di Timbouctu...in albergo!
Tutti sapevano che la zona a nord di Timbouctou è off-limits...ma fino a Timbouctu, arrivandoci da sud, almeno fino ad ora si poteva andare.Ho l'impressione che siamo di fronte ad una recrudescenza e ad una espansione di questi fatti che non può che preoccupare......I rapitori possono aver agito solo con la copertura di troppa gente.
Che le armi "distribuite" per "liberare" la Libia dal "mostro" incomincino a essere utili per altri scopi ora che il mostro non c'è più?
Bruno

La cosa e' meno strana di quel che sembra,credo che lo scorso anno la stessa sorte tocco'a dei francesi nel centro di Niamey...
Quanto al resto se mi permetti devo correggere quello che hai scritto giusto perche' tornato di recente dal mali:i problemi sono gia' a nord di Segou in direzione Mopti.Io per vari motivi non sono andato in quella direzione ma da informazioni presso la gendarmeria di Kayes mi era stata vivamente consigliata una guida per quelle zone.

Ho parlato giusto ieri con un amico rientrato pochi giorni fa da un viaggio Bamako-Niamey: conferma di porre massima attenzione alla zona sopra Mopti, evitare ovviamente Timbuktu e stare alla larga anche da Douenza. Per ora restano sicuri i pays Dogon, per via della mancanza di strade veloci nella zona.
Io parto dopo natale e accantonato il sogno di arrivare fino lassù, mi limiterò a raggiungere Biandagara e fare un giretto veloce sotto le falesie.

I
Io parto in moto da tangeri il 17/12 diretto in mauritania e mali,saro' a bandiagara
prima di entrare in burkina verso il 25/15.verso il 5/01 risalgo attraverso il senegal,sono con un africa twin.....

Peccato che siamo un pò sfalsati sulle date: a Tangeri arriverò il 28/12 e ripasso di lì il 21/01..... magari ci si vede sulla via del ritorno. Gs nero un pò masticato...

Il progresso avanza: adesso da Kayes a Manantali c'è una strada bellissima e la pista che portava alle cascate di Guina praticamente non esiste piu' .
Alle cascate si arriva con una deviazione di circa 20 Km che, a causa dell'abbandono della pista, sono veramente infernali.
Inoltre da circa 40 km prima di Kita fino a Bamako è tutto asfalto

Buona giornata,
riporto un link dove ho trovato un articolo che trovo molto interessante, alcune riflessioni relative ai rapimenti di questi ultimi giorni, e non solo, in Mali.
Ovviamente è un punto di vista ed ognuno ha la sua testa, ed esperienza con la quale filtrare, condividere o meno i contenuti.
Tutto questo solo per dare un contributo nel cercare di comprendere le cose.
Non mi stupisco di nulla, non faccio allarmismi, scendo da anni in posti "pericolosi" e continuerò a scenderci: unica cosa cerco di raccogliere tutte le informazioni ed esperienze di persone di cui mi fido e poi valuto cosa meglio fare dal mio punto di vista dopodichè valuto dove potrò puntare il muso della "piccola".
Questo lo spirito.

http://adrar-info.net/?p=6024

Buona lettura.
Saluti!
Pippi

Se mi mandi un PM con il tuo numero magari ci incontriamo.....

Marco avevo letto che volevi scendere direttamente dalla Mauritania. Se poi riuscito a farlo? Io vorrei fare la Kayes-Kiffa se fattibile o la strada che sale da Nioro fino ad Ayoun el Atrous per il ritorno dal Mali. Grazie Diego

Interessante articolo della stampa locale, sul perchè dei rapimenti nell'ultimo periodo in Mali.
http://www.temoust.org/pourquoi-ces-enlevements-au-mali,15484

Bene, eccomi ritornato appena ieri dal Mali e, in particolare, dalla zona di Mopti e Bandiagara.
La situazione in quelle zone viene considerata tragica in quanto non ci sono più turisti anche a Mopti e tutte le pinasse sono ferme ai bordi del Niger.
Per chi conosce quei posti sapere che noi eravamo gli unici tre turisti all'Hotel Kanaga, credo che serva a rendere l'idea come anche vedere il Bar Bozo con le luci spente al tramonto.
Per quanto riguarda l'entrata in Mali, noi siamo passati dalla Mauritania lungo il fiume Senegal sino a raggiungere Selibabi, ove abbiamo fatto le formalità della dogana per poi giungere a Melguè' mauritano dove la polizia ha apposto il visto di uscita.
Molto gentili, ci hanno anche accompagnato sulla sponda del ruscello (secco) che separa i due stati.
Una volta passati di la' al Melgue' Maliano si fa subito la dogana pagando 5000 Cfa a fronte dei quali ti rilasciano il pass avant che ti autorizza a circolare nel paese. e poi la polizia a Kayes a circa 50 Km.
Lungo il fiume Senegal siamo stati invitati a fermarci presso le strutture della Gendarmerie Nationale Mauritania, sempre con la massima cortesia e senza mai un obbligo.

Tornando al Mali, parlando con i locali, sono in molti a considerare quanto accaduto una cosa molto strana; alcuni addirittura parlano apertamente di accordo tra il governo del Mali e Aqmi citando anche il caso di un colonnello richiamato a Bamako dopo aver attaccato un convoglio di arabi (così li chiamano). Solo la reazione delle guarnigioni dell'Armee del nord avrebbe impedito che venisse arrestato e processato.

Comunque i consigli e le informazioni che ci sono stati dati sono i seguenti:
1)Mai viaggiare di notte a nord di Segou specie su asfalto;
2)Assolutamente da evitare la zona oltre Mopti
3)La zona di Bandiagara viene considerata da tutti sicura e tranquilla;
4)Un italiano che vive da molti anni laggiù ci ha sconsigliato di non uscire dopo cena a Mopti anche se non ho mai avuto la sensazione di sentirmi in pericolo.

Per ulteriori notizie e o tracce sono a Vs. disposizione

bentornato Marco e felice di sapere che vi e' andato tutto bene!

Ciao Marco, ben tornato. Hai poi seguito le mie tracce nella discesa verso il Mali?

Ciao Marko e ciao Sable, e grazie per il pensiero che avete avuto.

Per rispondere a Sable (che ringrazio ancora per le sue tracce) volevo anche dire che, se pur partito con tante tracce e punti, ho viaggiato all'antica utilizzando il gps solo come registratore di traccia.

In effetti la pista lungo il fiume Senegal passando da Boguè è facile da seguire e non presenta particolari difficoltà.
Anche l'uscita, passando da Selibabi, è facile essendoci una unica pista che risulta agevole da seguire.

Arrivati a Kayes sono rimasto colpito dai grandi lavori che stanno interessando tutta la zona (sempre per opera dei cinesi) compresa la nuova strada che arriva sino a Manatali già in parte asfaltata ma che presto lo sarà tutta.

Ho trovato, invece, abbastanza distrutta la pista che da Manatali conduce a prima di Kita ma la conoscevo già avendola percorsa altre volte.

Per quanto riguarda i paesi Dogon, per motivi di sicurezza noi abbiamo optato per partire da Bandiagara e scendere a Sangha per poi risalire da sud.

Anche in questo caso abbiamo trovato la parte iniziale e la parte finale della strada in condizioni pietose.

A parte questi aspetti il viaggio è stato veramente bello e, se devo essere sincero, mi sono anche divertito a dimenticare il gps e a viaggiare solo con le carte e le informazioni dei locali........ insomma mi sentivo ritornato giovane!

Bravo bel giro!!
Un po di colore, qualche foto?

(O le hai fatte con il rullino?)

Marco, io faccio la stessa cosa, prima di partire cerco informazioni, tratte, wp e metto tutto su chiavetta. Poi in loco non le uso mai, ma è sempre meglio averle.
Invece, nell'ultimo viaggio in Mongolia lo ho usate parecchio, non si poteva fare diversamente.
Ciao, a presto, Enrico

Va be' che mi sentivo tornato giovane ma non fino a quel punto!!!!!

Comunque viaggiava con me mio figlio che si è divertito a farne circa 2.ooo (duemila!!!!!!!)
Aspetto che le abbia selezionate e poi te le mando con magari qualche commento :-)

bentornato, mi ha fatto piacere leggere che anche tu spesso usi il Gps come registratore di traccia e non come indicazione del percorso da seguire ! E' un modo di viaggiare "antico" più vero.
Mi hai fatto ricordare la mia prima volta in Mali, anno 1979, e l'ultima l'anno scorso.
E' un vero peccato che la situazione tenda a peggiorare, il turismo per quelle zone è un grosso aiuto per la popolazione locale.
Ciao Roberto

bhe ora che ti senti giovani...ma in fondo lo sei sempre stato altro che neolitico perche' non ci fai un bel resoconto corredato da foto?

se aspetti che io scriva piu' di due righe sei veramente messo male: se fossero numeri ne avresti a milioni ma le parole non fanno per me

Pero' c'e' mio figlio che sta provvedendo a fare una cernita delle foto piu' belle e poi vedremo di riuscire, insieme, a corredarle di un piccolo resoconto.

credo che mi possa accontentare

http://www.directmatin.fr/depeches/afp/0...rete-66234.html

altre notizie sui "geologi" sequestrati

Il 27 gennaio partiro' da Bamako per spostare la la mia auto a N'Djamena.
Andrei via Segou, Mopti, Bandiagara, poi Koro, Ouagadogou e quindi verso il Niger: Maradi, Zinder, Nguigmi e N'Djamena.
Mi sarebbero utili iformazioni recenti, in particolare per quanto riguarda il Niger e il tratto a nord del lago Chad.

Grazie a tutti per l'attenzione!

Marco

lo fai apposta
un mio amico ci sta andando ora a Ndjamena, ci doveo essere anch'io
E' è arrivato 2 giorni fa a Niamey... Molti posti di blocco un pò ovunque, soprattutto Mauritania e Mali. Comunque tutto ok.
Sta fermo un paio di giorni, poi riparte, ti aggiornerò

ottimo!!!

Grazie Stefano!

Sarebbe davvero interessante avere informazioni di prima mano.
Sul Mali ormai sono abbastanza convinto dell'itinerario.
Ho ancota dei dubbi sulla tratta da Zinder a Nguigmi.
Ti lascio via mail i miei contatti.

Buona giornata!

Marco

E' ancora a Niamey, parte domattina all'alba per il Ciad. Niente scorta

Non ancora arrivato, oggi pom era a Diffa. Al momento tutto ok

Ciao Stefano, qualche novità dal Niger?

Grazie!

Marco

Marco (Fiaschi)quando arrivi a bamako ?
Io sto facendo i visti e se li ho arrivo il 19 gennaio vado con gli amici di Bolzano che hanno le auto li ,ho cercato di dirottarli sul Ciad ma andremo a ovest il percorso è in Guinea Sierra leone Liberia e Costa D'Avorio ....a leggere viaggiare sicuri non c'è da stare allegri e sono paesi che non conosco.

Non sono riuscito a parlarci direttamente, comunque:
attivati in Ndjamena già 3 giorni fa, tutto ok!
''Su quella tratta direi nulla da segnalare di particolare''
partono domattina per il viaggio verso il Tibesti.

Dovrei riuscire a contattarlo telefonicamente domani nel pomeriggio

Interessa un documentario sul Ciad di un'ora? Posto su Megaupload?

Volentieri

Ti ho mandato un MP

si potrebbero avere notizie più dettagliate, il chad, Tibesti, Enneddi, è stato sempre un mio sogno, che spero di poter realizzare.
Molti anni fa ho fatto Nguimi,Bol, Ndjamena senza problemi, per poi proseguire per il Camerun, ecc.ecc.

Ottimo Stefano!

Mi piacerebbe fare quattro parole con il tuo amico quando torna in Italia.
Se lo ritieni, dagli pure il mio numero o fammi avere un suo recapito.

Grazie a tutti per le informazioni: cercherò di ricambiare durante il mio viaggio (parto il 27 gennaio).

A tutti buon anno!

Marco

Credo stia lì un bel po, ma ti mando i riferimenti a breve

Ho un po di problemi a parlarci

Intanto sto caricando un'altro filmato di francesi che son stati nel 98, qualità scarsa ma immagini spettacolari

stefano,questo bel documentario?

Il primo e' pronto per download ma ho dubbi su copyright e do il link in privato.
Il secondo dura tre ore e non sono riuscito a ridurlo a meno di due Gb, sono ancora in giro ma se vi va bene lo stesso carico su mega upload anche questo

se vuoi manda pure in privato,sarei ben contento di vederli

Domani parto da Bamako, in direzione N'Djamena.
Ci sentiamo al ritorno, speriamo...

Vi farò sapere come sia la situazione.

A presto

Marco

Sono tornato ieri dal Chad, avendo attraversato Mali Burkina e Niger lungo l'itinerario Bamako, Djenne,Mopti, Koro, Ouaga, Niamey, Maradi, Zinder, Nguigmi, Bal, N'Djamena.

Nessun particolare problema, neppure alle frontiere (siamo passati senza carnet).

Parlando con le persone incontrate, ho percepito una certa tensione tra Maradi, Zinder e Diffa, per via della presenza di terroristi Boko Haram: abbiamo evitato di viaggiare di notte e usato cautela nei mercati e nella scelta degli alberghi.

Grazie a tutti per le informazioni che mi avete dato.

Marco

Ciao a tutti.
Sono un po' sorpreso che non ci sia nessun messaggio su quello che sta succedendo in Mali.
Mi dispiace portare ancora una volta una brutta notizia ma nel nord del Mali, da qualche giorno, c'è la guerra .
Ci sono sempre di mezzo i tuareg ma 'stavolta sono quelli rientrati dalla Libia con in più AQMI.
Quando sono rientrati, qualche mese fa, ATT è partito in "visita di cortesia" per salutare i compatrioti rientrati e tutti hanno potuto vedere alla televisione la quantità e la qualità delle armi che si sono portati dietro. Ora quelle armi le stanno usando e l'esercito maliano in confronto sembra una banda di ragazzini con dei bastoni.
I tuareg hanno preso il controllo di tutta la parte nord al confine con Mauritania, Algeria e Niger e gli scontri sono già a livello della sponda sinistra del Niger.
Degli scontri sporadici sono segnalati anche da Mopti in su.
In Burkina e Niger ci sono già molte migliaia di sfollati.
Per maggiori informazioni:
http://www.rfi.fr
http://www.france24.fr
Voilà!
Stefano

Anche Temoust (portale Touareg) lo segnala vedi Link in Francese
http://www.temoust.org/azawad-l-autonomie-n-est-plus-une,15522

Vedere articolo di Temoust sulla guerra al Nord del Mali
http://www.temoust.org/mali-des-milliers-de-personnes,15559

avevo scitto sul niger il 19 gennaio ...ci sono stati una cinquantina di morti tra tessalit e aguelok sui giornali italiani non ho trovato la minima notizia... ma in quei giorni c'era Schettino!!

A Tessalit, é in corso una furiosa battaglia tra Governativi e ribelli Touareg, chissà quando potremo tornare da quelle parti.
vedi Link:
http://www.temoust.org/nord-du-mali-statu-quo-a-tessalit,15578

La crisi continua:
http://www.rfi.fr/afrique/20120301-mali-bamako-tessalit-rebelles-touaregs-armee-mnla-gao
Scontri a nord di Tessalit.
Ieri, il secondo vice-presidente dell'assemblea nazionale del Mali, dopo una breve visita del ministro degli esteri francese, ha detto che non c'è bisogno che i paesi stranieri (europei) s'immischino in questi problemi che il Mali è capace di risolvere da solo... se lo dice lui...!!!
Ciao a tutti,
Stefano

gli stranieri sono i fautori e al 98% unici colpevoli della situazione devastata dell'intero continente africano.

non lo biasimo.

Io, se fossi un politico maliano da più di trent'anni, vedendo lo stato del paese terrei un profilo molto molto basso!

Qui potete ascoltare l'intervista (in francese, ovviamente, solo 50 secondi):
Intervista
quando ha fatto l'elenco delle ribellioni mi si é accapponata la pelle...

Ciao,
Stefano

Nous allons le faire ... se lo dice LUI !!!!

Si aggrava la situazione dei Civili donne e bambini nel campo militare di Amachach. (fonte Temoust )
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Mali : les civils toujours coincés à Tessalit
rfi

vendredi 9 mars 2012

Au Mali, à Tessalit à la frontière algérienne, le camp militaire d’Amachach fait toujours l’objet de lourdes convoitises de la part du MNLA, Mouvement national de libération de l’Azawad, qui depuis mi-janvier cherche à « libérer le nord du Mali de la présence de l’armée malienne ». Ce camp militaire, stratégique est tenu par l’armée malienne mais il est encerclé par les combattants rebelles du MNLA. Et aujourd’hui, l’enjeu est de faire sortir les civils, de ce camp militaire qui a déjà subi plusieurs attaques ces dernières semaines.

Depuis la mi-janvier, et la première attaque du MNLA sur le camp d’Amachach, des familles de militaires se retrouvent prises au piège dans le camp dans la crainte de nouvelles attaques des rebelles. On ne connaît pas le nombre exact de ces femmes et de ces enfants, originaires de différentes régions du Mali qui vivent depuis des semaines dans cette garnison.

Le MNLA assure avoir à, plusieurs reprises proposé au commandant du camp de laisser sortir les civils afin de les mettre à l’abri des affrontements. Question restée jusque là sans réponse.

Mercredi, selon nos informations, le Comité international de la Croix Rouge a été contacté tant par le MNLA que par les autorités maliennes sur cette question. Le CICR a accepté de faciliter l’évacuation de ces civils. Mais pour ce faire, les belligérants doivent s’engager à suspendre temporairement les combats. Une équipe du CICR est attendue sur place pour évaluer la situation.

Par ailleurs, le MNLA a affirmé avoir évacué la nuit passée plusieurs familles de nomades qui vivaient non pas dans, mais autour du camp. Ces femmes et ces enfants, qui se trouvaient dans un dénuement total, souvent dénutris, ont été conduits dans la ville de Tessalit pour être pris en charge.

Selon le Bureau des Nations unies pour la coordination des Affaires humanitaires (Ocha), plus de 172.000 personnes ont fui les combats qui opposent depuis mi-janvier dans le nord du Mali des rebelles touaregs et des militaires maliens.

http://www.noorinfo.com/notes/Nord-Mali-Rupture-entre-le-MNLA-et-Ancar-Dine_b4020161.html

molto interessante..a proposito delle rottura dello schieramento nord,tra touareg che lottano per l'indipendenza e i salafiti fanatici che lottano per la sharia.

E' evidente, mentre molta "informazione" ufficiale occidentale sta da tempo suggerendo con la solita colpevole dabbenaggine che AQMI e Tuareg siano in combine. E sottobanco le varie "Volenterose" concellerie.
Ma per quanto ancora dovranno cercare di inquinare con lo spettro della loro "creatura" tutti i movimenti indipendentisti di mezzo mondo? E' dal 30 maggio del 1958 (lettera a De Gaulle) che la gente del nord del Mali ha rivendicato la propria identità e richiesto l'autonomia. A quell'epoca - vivaddio - AQ non era ancora stata inventata...
Tosco

E' proprio così.
Credo che AQMI sia presente in quei territori solo per il fatto che sono inaccessibili e quasi incontrollabili dagli eserciti regolari. Quei territori rappresentano esclusivamente un "santuario" per AQ.
Probabilmente, la nascita di uno stato Tuareg indipendente, toglierebbe le condizioni ad AQ di rifugiarsi in quelle zone.
Chissà perchè Mali, Algeria, Mauritania, Niger non lo fanno?
saluti. Bruno

TOSCO hai detto bene..AQ è un'invenzione..persino quelle cellule di pseudo terroristi nel sahara..dubito che siano così pericolose come sembrano.o meglio,lo sono per un gruppo di turisti,ma non lo sono davanti ad un esercito regolare.

per conformazione del territorio ed altri motivi ovvi,il sahara è una zona difficilmente pattugliabile e ogni gruppo di anche solo 4-5 individui può fare quello che gli pare con qualche arma da fuoco,due landrover e una buona conoscenza del territorio..
mi auguro che i tuareg distanziatisi dai salafiti in mali riescano perlomeno a mettere a freno quella gentaglia fanatica. MA per quanto riguarda lo stato indipendente touareg la vedo veramente dura.anche perchè i touareg,essendo nomadi,come potrebbero fondare uno stato loro?

Bella domanda, ma stai attento su un fatto: già in passato - ed è agli albori del regno dei Saud e Wahab(non so se mi spiego)vi fu un chiamiamolo così un condottiero beduino ( Abdul Aziz ibn Saud)che decise di sedentarizzare (proprio perché caratterialmente instabili ed ingovernabili) i propri confratelli , che si chiamarono appunto ikhwan, fratelli (Ti dice nulla anche questo termine?), da nomadi divennero una confraternita di bellicosi contadini-guerrieri. Cosa voglio dirTi? Che spesso noi siamo indirizzati da luoghi comuni anche gradevoli - il targui romantico che rifiuta di lasciare il cammello o il land cruiser ecc. - ma la realtà e l'elasticità di queste culture è notevole. E' una scuola di pensiero maligna quella che vuol trasmettere il messaggio di questa atavicità come fuori del tempo; questo ritardo, per me l'avrai capito non si tratta di ritardo, o comunque si tratta di scelta e non di casualità, di scelta di un proprio equilibrio e di un proprio modello di sviluppo. Credi che per loro valga la pena rinunciare alla propria tradizione per la nostra scala di valori? Non sto dicendo mica che noi dobbiamo girare con la takuba a tracolla, sto dicendo che loro devono avere il diritto di farlo, se gli va.
Scusami per il pistolotto ma è un tema che mi prende parecchio.

L'ultima frase, sai l'Azawad non è termine geografico, l'ho letto da qualche parte ma rappresenta almeno quattro etnie: Songhai, Tuareg, Peul ed Arabofoni generici, è già una sorta di comunità multirazziale...
Buona serata, Tosco.

http://www.agi.it/estero/notizie/2012041...pita_a_timbuctu

E la storia, purtroppo, continua

Ciao Marco, su Temoust ho trovato questa lettera a firma della Società Civile dell'Azawad, come sai credo valga sempre la pena di ascoltare gli altri e dare una chance...
ho mandato loro anche una mia riflessione, credo davvero noi siamo dei testimoni "privilegiati" di questo momento storico particolarissimo e ne abbiamo davvero una responsabilità verso tanta gente che non gode di questi "scorci di visuale". Spero la lunghezza ed il francese non turbino nessuno
saluti, Tosco.

Société civile de l’Azawad : Non à une intervention militaire étrangère, oui à une aide humanitaire

toumastpress

mardi 24 avril 2012

En ce jour 22 Avril 2012, Nous, populations civiles de l’Azawad, toutes catégories socio-professionnelles (élus locaux, régionaux, nationaux, notables, chefs traditionnels, leaders communautaires, fonctionnaires du privé et du public, professions libérales, ONG, Associations, Elèves, Etudiants, Eleveurs, Agriculteurs.....) déclarons notre opposition totale à toute intervention militaire étrangère en Azawad. Cette intervention serait une source de désastre et de souffrance pour les populations de cette zone longtemps marginalisées et laissées pour compte par les autorités du Mali.

Souffrant depuis plusieurs dizaines d’années d’une répression aveugle de la part de l’Etat malien, ce territoire a besoin aujourd’hui de paix. Cette paix est le souhait des populations de ce territoire, tant celles restées en Azawad que celles réfugiées dans les pays voisins (Burkina Faso, Niger, Mauritanie et Algérie)

Les populations de l’Azawad préviennent la communauté internationale que l’intervention militaire de la CEDEAO ou toute autre force étrangère causera davantage de problèmes qu’elle n’en résoudra, qu’elle aura des répercussions négatives sur toute la bande sahélo saharienne, notamment dans l’espace où vivent les populations touarègues, et qu’elle favorisera inévitablement l’émergence de groupes terroristes.

L’Assemblée des ressortissants, exilés et réfugiés en provenance du Mali et de l’Azawad, tenue à Niamey le 09 Avril 2012 a prôné le dialogue et la négociation pour trouver une issue définitive à la crise que connait cette zone géographique depuis 52 ans. Les intervenants ont exprimé leurs inquiétudes par rapport aux conséquences funestes de toute intervention militaire.

Cette position est consolidée par celle des populations restées sur le territoire de l’Azawad ainsi que celles déplacées vers d’autres pays (Burkina Faso, Niger, Mauritanie et Algérie).

Les populations de l’Azawad partagent l’avis des analystes, des spécialistes de cet espace géographique, qui est aussi celui des gouvernements algérien et mauritanien et de certaines puissances (France, Etats-Unis), qui pensent unanimement qu’une intervention militaire n’est pas la solution, ni pour le court terme ni pour le long terme.

Les populations de l’Azawad, menacées par la famine et la pénurie de médicaments, lancent un appel à la communauté internationale et aux organisations humanitaires et attirent leur attention sur les urgences causées par le conflit actuel entre le MNLA (Mouvement National de Libération de l’Azawad) et l’Etat Malien.

Les populations de l’Azawad appellent à un dialogue sérieux entre le Mali et l’Azawad pour asseoir une paix durable, condition sine qua non d’une bonne gouvernance et de l’émergence d’un modèle de développement adapté.

Les populations de l’Azawad demandent au Mali d’arrêter les arrestations arbitraires, massacres des personnes civiles, militaires et toute autre forme de répression contre les Azawadiens en raison de leur origine ou de la couleur de leur peau.

Les populations de l’Azawad appellent toutes les parties Mali et Azawad à respecter les droits humains, le droit humanitaire international et les droits des peuples autochtones.

Enfin, les populations de l’Azawad expriment leur solidarité avec les familles des otages étrangers récemment enlevés en Azawad ainsi que ceux qui sont séquestrés depuis longtemps. Elles demandent leurs libérations immédiates.

Gao, le 22 Avril 2012

Pour les populations de l’Azawad de l’intérieur et dans les pays limitrophes.

Mohamed Ousmane Ag Mohamedoun

Coordinateur de la société civile de l’Azawad
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1 Message

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Société civile de l’Azawad : Non à une intervention militaire étrangère, oui à une aide humanitaire 25 avril 11:35, par Emilio

Je crois que cette lettre devrait venir répandue par toutes les agences de presse. Je crois que cette lettre il sera cachée dans les plis des nouvelles régionales parce qu’en Europe peu des gens ont atteint une maturité de pensée, une sérénité de connaissance de l’Afrique et des régions du Sahel et du Sahara, et ces peux sont presque régulièrement plaintes. Pour la plus grande partie des gens nous sommes des romantiques ou nous sommes de toute façon moins bien que des rêveurs, gens qu’il n’a pas de sens pratique. Pour la plus grande partie des gens le Sahara c’est seulement un trés exotique lieu de vacances tout-compris (…) et l’Afrique...beh, l’Afrique... un bon marché pour tous les gendres de bons affaires. Je ne sais pas dire si le CEDEAO est complètement un instrument de la France, (un article commence ainsi : “la Cedeao poursuit inexorablement sa descente aux enfers”) je ne suis pas un expert géopolitique, je suis un voyageur seulement, et pendant trente ans de pas données dans les pays africains j’ai eu plusieurs ocasions de connaître et apprécier gens, manières d’être et de penser, ainsi d’aller réexaminer beaucoup de points arrêté du vie quotidienne de l’Europe. Je crois qu’aussi l’événement libyen récent ait fait réfléchir nombreux. Et aussi contribué à remettre en lumière le vieil événement des gens tuareg. La France, il m’est difficile croire que la France réussisse à permettre l’autodétermination... Je crois que la lettre soussignè Mohamed Ousmane Ag Mohamedoun pour la société civile de l’Azawad montre qu’aussi le lexique reflète les contenus( en Europe malheureusement le lexique, la forme, est devenue très souvent le seul contenu), et je voudrais ne pas être vraiment un rêveur en pensant que la libération même de l’otage suisse, quiconque en fût le gardien de prison, peut etre fruit d’une réflexion et d’une prise de conscience (de côté peut-être) aussi de quelqu’un de ces moudjahedin perdus , ceux que, si ils ont perdu une rue, ils pourraient ne pas avoir perdu d’éthique. Sûrement, Je crois, la réalité d’un “Azawad sujet politique” (il est en 1958 que De Gaulle il ignore avec “clairvoyance” cette expectative), il peut être un point de référence significative. Certainement dans la mesure dans laquelle nous voulussions poursuivre le dessin d’un Sahel réellement autonome des dessins des grandes puissances et dans la mesure dans lequel on voulût une stabilisation paisible des rapports. Si, par contre, le dessin est encore ce du Brzezinski, qui plaidait une instabilité perpétuelle de l’Europa et de l’Afrique il est évident que les sociétés civiles et la jugeote comptent bien peu. Moi, comme Européen, je remercie monsieur Mohamed Ousmane Ag Mohamedoun pour son témoignage et je m’engage à faire tourner son message. Sabah el kheir, parce que ma journée a été enrichie par tes mots. Emilio.

Non dubito che la Societa' Civile Dell'Azawad esista e sia animata da buone intenzioni. In un villaggio dell'Azawad in cui avevo regalato degli indumenti da distribuire ai bisognosi, una delegazione ufficiale, preceduta dal capo a cavallo, ha voluto ringraziarmi regalandomi un pollo (vivo). Cio' che dubito e' che riescano a liberarsi facilmente dell'"INVENZIONE".
Personalmente glielo auguro, ma chi ritiene di poter fondare una nazione dovrebbe essere in grado di controllarne il territorio che invece temo sia nelle mani dell'INVENZIONE.
Le buone intenzioni di liberare tutti gli ostaggi sono lodevoli ma per convincere un'INVENZIONE temo possa riuscirvi soltanto un MIRACOLO!

...miracolo è una bella parola, tra l'altro. Sei molto pessimista, o pratica, ma alla fine pessimista. Io - è il mio modo d'essere - voglio essere ottimista, credere nell'uomo più che nel superuomo. L'uomo è fatto di tante cose, anche meschinità, non solo ardori, errori, debolezze e grandezze, coscienza ed altro.
In ogni caso i "miracoli" credo riescano meglio in casa propria, con i propri mezzi e le proprie mani. Credo, se ho ben compreso le Tue parole, lo pensi anche Tu.
Ciao, Tosco.

Non sono pessimista per natura ma purtroppo in Mali e precisamente a Tumbuctu nel gennaio del 2010 avevo chiesto se fosse stato possibile andare nell'Adrar des IInforas anche non con la mia auto ma accompagnata da "influenti agenzie locali" che potessero garantirmi la sicurezza. La risposta era stata totalmente negativa. A nord del fiume si potevano incontrare gruppi armati non facenti capo alle famiglie Tuareg tradizionali che avevano posto le loro basi a Nord di Tumbuctu. Un mese dopo a Ouagadougou incontrai un tour operator italiano residente in Togo che aspettava un gruppo di nord-americani a cui aveva organizzato un costosissimo viaggio proprio a Nord di Tumbuctu, scortati da trenta o quaranta militari maliani in assetto di guerra. L'esercito del Mali non osava entrare in quel territorio con meno di quel numero di militari.
Tenendo conto di questa situazione decisi che nel prossimo viaggio arrivata in Sudafrica avrei imbarcato la Toyota per il Sudamerica.
Dopo i fatti di Libia la situazione non puo' che essere peggiorata!

confermo. A fine 2009, neanche a me è stato possibile recarmi a nord di Timbuktu. Un'agenzia di Bamako, non so quanto "influente", mi ha detto che non era fattibile.Da diversi anni il Mali non controlla l'Azawad che è sempre stato in mano a banditi. Ora, questo movimento di liberazione dei Tuareg.......vedremo.
Saluti. Bruno