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#102538 - 06/04/10 11:56 AM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: bomboliere]
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1887
Loc: Milano
Credo che un tempo i viaggi si pianificassero con molta più cura e attenzione di ora, la mancanza del gps e una meccanica, in generale, non affidabile come ora faceva si che ci fosse una maggiore preparazione, almeno a mio parere.
Ora in tanti pensano che un gps e un mezzo preparato dal guru del settore possa garantire la riuscita di un viaggio.
Non vorrei offendere qualcuno ma il caso di Manuel è proprio atipico per quanto ho scritto sul passato, ripeto, ha commesso una serie di leggerezze che gli sono state fatali.

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#102539 - 06/04/10 11:56 AM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: bomboliere]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
qualora sia tua intenzione percorrerla, ti consiglio di proseguire lungo il versante est dell'erg tifernine verso sud, ma non sulla pista in basso, un po' a mezzacosta direi. ci sono delle dune facili facili moto arrotondate, la presenza di paleosuoli e' notevole. sperando che ci siano ancora...sono passati un po' di anni da quando trovammo casualmente tale via
_________________________
Saluti Marco

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#102543 - 06/04/10 02:39 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: bomboliere]
Angelo600 Offline
Senior

Registered: 11/19/04
Posts: 594
Loc: Triuggio (MB)
Virgolette:
Ma con che cognizione si progettavano questi viaggi?

Già, con che cognizione? Parlo a titolo personale: con il desiderio di evadere e di fare qualcosa di degno di essere vissuto e ricordato.
Tutti a quei tempi abbiamo fatto qualcosa di pericolosamente incosciente, non c'era una conoscenza approfondita dei luoghi e dei rischi, ce la siamo fatta a spese nostre. La maggior parte di noi aveva letto ma non aveva sperimentato e nessuno pensava a prendere una guida. Personalmente partivo ai primi di luglio dopo aver ritirato lo stipendio di giugno e ritornavo a fine agosto trovando due stipendi intatti: erano i mesi di vacanza, vissuti con la Yamaha XT600 e il mega serbatoione da 40 litri.

Avevo sentito anche un'altra storia degli anni '80 raccontata da un simpaticissimo francese incontrato a Illizi, Jean Claude: tempo prima suo fratello era deceduto sulla pista Tam-Djanet per rottura della catena della moto. Per sei giorni ha scritto il diario, poi è morto di inedia. E' stato trovato da turisti al settimo giorno. In estate non c'era molto traffico su quella pista...

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#102545 - 06/04/10 03:07 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: Angelo600]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Affrontare quelle situazioni e condizioni da solo è ed è sempre stato contrario ad ogni munima regola di prudenza.
_________________________
raskebir
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#102546 - 06/04/10 03:13 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: raskebir]
ugo r. Offline
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Registered: 02/20/05
Posts: 917
Loc: rimini
_________________________
Ciao Ugo ZC 40

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#102547 - 06/04/10 03:17 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: bomboliere]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Ho avuto contatti diretti con il padre di Manuel, da cui ho tratto l'impressione che la famiglia abbia sempre giudicato quanto gli è successo un accanimento del destino e non la conseguenza di una serie di imprudenze, ma in fondo tutto questo è comprensibile nella perdita di un figlio.
Per fortuna da tutto questo è nata l'opera meritoria dello scavo dei pozzi.
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raskebir
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#102560 - 06/05/10 01:10 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: raskebir]
Enrico Manfredini Offline
Senior

Registered: 01/16/02
Posts: 967
Loc: Modena
Non ho mai capito se Manuel volesse andare a Tam o a Illizi,sembrerebbe che volesse raggiungere Tam e in quel caso sbaglio decisamente la pista .ho percorso quel tratto il mese di Aprile (temperature tra i 38-42) e la balise con la targa posta dai suoi genitori è ancora la assieme ad un copertone di moto infilato nella balise.
Per chi non lo sapesse la tragedia è successa dopo pochi scollinamenti di dune
In quegli anni si partiva per il deserto spesso assolutamenti inconsapevoli di cosa si andava incontro.
Le carte erano quasi introvabili ,la bussola in pochi la sapevano usare,e poi senza carta la bussola serve a poco il sestante solo i grandi sahariani.....la maggioranza erano giovani che si stipavano su vecchie Peugeut o pulmini Wolkswagen e con una michelin se ne scendevano fino in Niger,Togo o Benin . E il deserto ne ha fatto strage . Come scrive Ras mi ricordo bene dei manifesti a Tam con decine di foto di giovani scomparsi.
Oggi c'è il GPS ma in quanti sarebbero in grado di percorrere un gran mare di sabbia o anche una semplice contrabbandieri sud se a un tratto tutto si spegnesse?
Credo pochi.....
_________________________
enrico

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#102562 - 06/05/10 02:57 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: Enrico Manfredini]
Angelo600 Offline
Senior

Registered: 11/19/04
Posts: 594
Loc: Triuggio (MB)
Virgolette:
Oggi c'è il GPS ma in quanti sarebbero in grado di percorrere un gran mare di sabbia o anche una semplice contrabbandieri sud se a un tratto tutto si spegnesse?


Nessuno. Percorrevamo grandi piste che svanivano o riapparivano.

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#102567 - 06/05/10 09:11 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: Angelo600]
onurb55 Offline
Senior

Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
quella di Manuel è stata purtroppo una disgrazia e come tale va classificata.
Sono tra quelli che tra la fine degli anni '70 e l'inizio dgli anni '80,andavano nel Sahara con vecchie Peugeot o furgoni improbabili.Non mi sono mai sentito però,così come i miei compagni, inconsapevole.Anzi.Si andava soprattutto nel torrido mese di agosto per il fatto che per lavoro o università,negli altri mesi era per noi impossibile.Si andava con vecchie auto,molto ma molto meno affidabili degli attuali mezzi,semplicemente per il fatto che nel mio gruppo almeno, lirette per comprare il Land Rover,come si diceva, o la Cruiser di allora, non c'erano.Mi vien da ridere quando oggi si questiona se un common rail sia adatto o meno per l'Africa....A causa delle poche informazioni che circolavano, i viaggi li preparavamo per 4-5 mesi.Si studiavano i percorsi per sere e sere sulle Michelin o qualche russa. Tutti sapevano orientarsi con carta e bussola,tutti sapevano potabilizzare l'acqua,tutti sapevano pulire un filtro dell'aria o cambiare quello dell'olio ecc.ecc.Ci si portavano dietro soprattutto molti pneumatici di scorta.Si partiva sempre con l'amico meccanico,appassionato pure lui, e nei luoghi più difficili,piste molto impegnative ecc.si contrattava coi locali e sempre si trovava chi per pochi soldi,passava un pò di giorni con la comitiva per indicarci i passaggi giusti.Cosa non trascurabile,molti di noi leggevano per mesi prima di partire,sugli usi e costuni della gente che incontravamo,anche andando a cercare libri in Francia.era comunque il giusto modo per approcciarsi a loro.Oggi,con la cultura del "last second",un viaggio in Algeria del sud lo si prepara in 15 gg.
Ovvio che oggi con gps,telefoni satellitari ecc. è ben altra cosa. Però,i pochi che andavano in quei luoghi in passato, i viaggi li preparavano molto meglio di oggi.Almeno questa è la mia impressione,fermo restando che gli imprudenti ci sono sempre stati,oggi come allora.Bruno

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#102568 - 06/05/10 09:11 PM Re: La pista tra Bordj Omar Driss e Illizi [Re: Angelo600]
onurb55 Offline
Senior

Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
quella di Manuel è stata purtroppo una disgrazia e come tale va classificata.
Sono tra quelli che tra la fine degli anni '70 e l'inizio dgli anni '80,andavano nel Sahara con vecchie Peugeot o furgoni improbabili.Non mi sono mai sentito però,così come i miei compagni, inconsapevole.Anzi.Si andava soprattutto nel torrido mese di agosto per il fatto che per lavoro o università,negli altri mesi era per noi impossibile.Si andava con vecchie auto,molto ma molto meno affidabili degli attuali mezzi,semplicemente per il fatto che nel mio gruppo almeno, lirette per comprare il Land Rover,come si diceva, o la Cruiser di allora, non c'erano.Mi vien da ridere quando oggi si questiona se un common rail sia adatto o meno per l'Africa....A causa delle poche informazioni che circolavano, i viaggi li preparavamo per 4-5 mesi.Si studiavano i percorsi per sere e sere sulle Michelin o qualche russa. Tutti sapevano orientarsi con carta e bussola,tutti sapevano potabilizzare l'acqua,tutti sapevano pulire un filtro dell'aria o cambiare quello dell'olio ecc.ecc.Ci si portavano dietro soprattutto molti pneumatici di scorta.Si partiva sempre con l'amico meccanico,appassionato pure lui, e nei luoghi più difficili,piste molto impegnative ecc.si contrattava coi locali e sempre si trovava chi per pochi soldi,passava un pò di giorni con la comitiva per indicarci i passaggi giusti.Cosa non trascurabile,molti di noi leggevano per mesi prima di partire,sugli usi e costuni della gente che incontravamo,anche andando a cercare libri in Francia.era comunque il giusto modo per approcciarsi a loro.Oggi,con la cultura del "last second",un viaggio in Algeria del sud lo si prepara in 15 gg.
Ovvio che oggi con gps,telefoni satellitari ecc. è ben altra cosa. Però,i pochi che andavano in quei luoghi in passato, i viaggi li preparavano molto meglio di oggi.Almeno questa è la mia impressione,fermo restando che gli imprudenti ci sono sempre stati,oggi come allora.Bruno

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